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Formula di Bayes

Legge delle probabilità composte a più alternative

Mette in relazione un evento E (che possiamo identificare come un effetto), con altri eventi che possiamo considerare come le cause.

Ci chiediamo quanto uno dei vari eventi intervenga nel determinare E, e quindi quale cause partecipi maggiormente nel determinare un effetto.

Teorema

Dati un evento E ed un insieme finito o numerabile di eventi incompatibili Ar (r = 1, 2,…, n, se E ⊂ ∪ Ar e P(E) ≠ 0, si ha:

  1. P(Ar|E) = P(E|Ar)·P(Ar) / ∑r=1n P(Ai)·P(E|Ai)

Dimostrazione

Per la legge delle probabilità composte possiamo scrivere:

  1. P(A|E) = P(E ∩ Ar) / P(E) = P(E|Ar)·P(Ar) / P(E)

Inoltre E ⊂ (∪ Ar) e quindi

E = E ∩ (∪ Ar) = ∪ (E ∩ Ar)

Ora dobbiamo notare che le π di Ar sono incompatibili, allora E ∩ Ar sono incompatibili.

Per la legge delle probabilità totali, otteniamo

  1. P(E) = P(∪r=1n(E ∩ Ar)) = ∑r=1n P(E ∩ Ar) = ∑r=1n P(E|Ar)·P(Ar)

L.P.T.: P(A ∪ B) = P(A) + P(B) - P(A ∩ B) se A ∩ B = A ∩ B = 0

L.P.C.: P(A|B) = P(A ∩ B) / P(B) → P(A ∩ B) = P(A)·P(B) se A, B

∩ P(A ∩ B) = P(D)·P(B|A) se A ∉ B

Diss. Boole: Ai succ. di eventi P(∪r=1n Ar) ≤ ∑r=1n P(Ar)

  • Se l'intersezione ≠ 0
  • Se di eventi sono incompatibili

DISUGUAGLIANZA di BOOLE

TEOREMA:

Per una successione finita o numerabile di eventi \( \{A_r\}, r=1,2,...n \) si ha:

\[ P\left(\bigcup_{r=1}^{n} A_r\right) \leq \sum_{r=1}^{n} P(A_r) \]

DIMOSTRAZIONE:

Introduciamo una successione arbitraria di eventi

\( F_r = A_r \setminus \bigcup_{k=1}^{r-1} A_k, \qquad r=1,2,...n \) [sottrazione]

e procediamo per induzione nel dimostrare che

\( \bigcup_{r=1}^{n} A_r = \bigcup_{r=1}^{n} F_r. \)

N.B. Prima di proseguire ricordiamo il principio di induzione:

Sia \( A_k \) dipendente da un indice \( k \in \mathbb{N} \) una affermazione vera per \( k=1 \) e supponiamo che sia vera per un certo \( k=n \). Se è vera anche per \( k=n+1 \), allora \( A_k \) è vera per ogni \( k \in \mathbb{N} \).

Sarà utile ricordare la relazione \( A \setminus B = A \cap B^c \) dove \( B^c = \bar{0} \) è il complementare di \( B \).

Si vede subito che \( A_1 = F_1 \) per costruzione, supponiamo che \( \bigcup_{r=1}^{n} A_r = \bigcup_{r=1}^{n} F_r \) sia vera per \( n-1 \) e verifichiamo per \( n \).

Si ottiene:

\( \bigcup_{r=1}^{n} F_r = \left(\bigcup_{r=1}^{n-1} F_r\right) \cup F_n \)

[per \( nf \)] \( = \left(\bigcup_{r=1}^{n-1} A_r\right) \cup F_n \)

\( = \left(\bigcup_{r=1}^{n-1} A_r\right) \cup \left(A_n \setminus \bigcup_{k=1}^{n-1} A_k\right) \) [per definizione]

\( = \left(\bigcup_{r=1}^{n-1} A_r\right) \cup (A_n \cap \left(\bigcup_{k=1}^{n-1} A_k\right)^c) \)

\( = \left(\bigcup_{r=1}^{n-1} A_r\right) \cap \left(\bigcup_{r=1}^{n} A_n\right) \)

\( = \bigcup_{r=1}^{n} A_r \)

Abbiamo quindi dimostrato che \( \bigcup_{r=1}^{n} A_r = \bigcup_{r=1}^{n} F_r, \) la scelta delle successione \( F_r \) non è stata autonoma, gli insiemi di tale unione sono a due a due disgiunti.

Possiamo allora scrivere:

\[ P\left(\bigcup_{r=1}^{n} A_r\right) = P\left(\bigcup_{r=1}^{n} F_r\right) \] [appena dimostrato]

\[ = \sum_{r=1}^{n} P(F_r) \] [per la additività di P, in assioma di Kolmogorov]

\[ \leq \sum_{r=1}^{n} P(A_r) \]

dove si è utilizzato il fatto che \( P(F_r) \leq P(A_r) \) tenendo a termini. (segui dedx del dx di FR).

⊗ se l’intersezione ≠ 0

⊗ se ev. incompatibili

Metodo di stima per intervalli

Preso un campione x ∈ ℝn per ottenere una stima Θ di un parametro θ, posso costruire degli intervalli per Θ se conosco la legge di distribuzione dello stimatore f(Θ).

Dalla relazione

P(Θs ≤ Θ ≤ Θ1-α) = ∫ΘsΘ1-α f^)(ω)dω = 1-α

Funzione dei dati campionari: Θ = d(x1,x2)

Standardizzando secondo una trasformazione G

P(G(Θs) ≤ G(Θ) ≤ G(Θ1-α)) = 1-α

dove IC(α) = d1-α/2 è l'intervallo di confidenza e d è un numero, un parametro

G(θ) = d1-α/2, G(Θ) = d1-α/2 sono i percentili della fG(Θ) che si possono individuare attraverso le tavole dei percentili.

Ricavo: P(G-1(dα/2) ≤ Θ ≤ G-1(d1-α/2)) = 1-α

Variabile Aleatorie Discrete

Una variabile aleatoria si dice discreta se assume valori discreti.

Se X dico va discreta, definiamo lo spettro di X, cioè l'insieme dei valori che una variabile aleatoria può assumere.

  • X è discreto → Spett(X) ≠ numerabile (i non vuoti dietro lo spettro non può assumere valori non interi)
  • X → Spett(X) ≠ numerabile, X={x1, x2, ...} tale che Spet(X) = {x1, x2, ... xk}, y ∈
  • può esistere una succione che può rappresentare Spet(X) perché è numeribile.
  • Una succ può rappresentare N ({2r=Pk, k ∈ I} insieme di indici che caratterizza X.con la quale si distribuiscono tali valori.In particolare pk = P(X=xk), k ∈ I → se X ha una successione di valori anche x unouna succione di probabilità.

N.B. le conosci {xk, pk} con k ∈ I anche conosco tutto di X, ovvero la succione delle coppie

  1. Le funzione dilpatczione è dei- finite.

Fx(x2)= P(X≤x2)= Σpk           pk = {P(X=xk), xk ∈ Spett(x)                                                    0                                            aial timenti}

CONDIZIONI: NECEsAm esuffieili &uiouso? pi^ aut ≠ dininto discreta

deto Tac succione pr('questo' pil^ ’li une delina di probabilità, ciocè pu^o‘ eeteuna succione di probabilità sotlno Sc ≠ lin Σpki 0

  • 2) Σk = 0 K(1-p) 1-k=1-p1
  • OSI sia X k ck successione di a Ber(p), p ∈ 0, c1 indipendenti →

    Dettagli
    Publisher
    A.A. 2019-2020
    15 pagine
    3 download
    SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/06 Probabilità e statistica matematica

    I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher user.k di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Probabilità e statistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof D'Ovidio Mirko.