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E(S
t
Ora, dato che S è la somma di variabile casuali iid possiamo applicare il teorema del limite centrale
t
e concludere che:
quindi S sarà una normale con media 0 e varianza t. Il processo S così costruito, ovvero facendo
t t
tendere δ a 0, è proprio un moto Browniano o processo di Wiener standard (standard poiché la
varianza è funzione lineare solo del tempo t quindi non c’è un altro parametro che controlla la
varianza).
Quando δ → 0 il processo assume l’andamento rappresentato in Figura 6.2.2.
ti o
un at
rb
pp
Figura 6.2.2 - L’immagine rappresenta un esempio di traiettoria del moto Browniano.
Da questo procedimento costruttivo si ricava che, essendo il moto Browniano limite di una
Ba
di
A
passeggiata aleatoria semplice simmetrica, eredita tutte le proprietà di questa infatti:
- Nelle passeggiate aleatorie abbiamo somme di variabili casuali indipendenti, mentre nel caso di
un processo come quello descritto abbiamo incrementi indipendenti;
- la
Inoltre il moto Browniano è anche un processo a incrementi stazionari poiché se faccio la
differenza fra una passeggiata aleatoria al tempo t + n e una passeggiata aleatoria al temp t (con
la differenza di n passi) la distribuzione dipenderà solo dalla somma di queste n variabili casuali
ue
non dalla posizione di t e t + n il che avviene anche nel caso del processo in questione.
8.3 Definizione generale di moto Browniano
an
Un processo X a tempo continuo con t ≥ 0 è un moto Browniano se soddisfa le seguenti tre
t
condizioni (analoghe a quelle viste per il processo di Poisson):
Em
7 Con questa assunzione il valore dell’incremento dipende dall’ampiezza degli intervalli di tempo δ.
1) X = 0;
0
2) Quali che siano i tempo s , s , … s e i tempi t , t , … t con s < s + t ≤ s < s + t ≤ …≤ s <
1 2 k 1 2 k 1 1 1 2 2 2 k
s + t (istanti di tempo disgiunti) le variabili casuali incremento
k k
fra i diversi tempi, devono essere indipendenti fra loro (come erano indipendenti gli incrementi
nel processo di Poisson);
3) Gli incrementi devono essere stazionari e normali cioè:
Da un punto di vista più intuitivo e grafico questa definizione possiamo vederla come illustrata
nella Figura 6.3.1 X s +t
1 1
X s s s + t
1 1 1 1
ti
Figura 6.3.1 - L’immagine rappresenta una traiettoria del processo in questione che ha un andamento molto erratico,
o
quindi se ad esempio considero s e s + t , l’incremento (X - X ) è una realizzazione da una normale con media 0 e
1 1 1 s +t s
un
1 1 1
2
t . Tale realizzazione è indipendente da X - X = X .
varianza c 1 0 s s
1 1 at
rb
pp Ba
di
A la
ue
an
Em Lezione 30 - 5 dicembre 2014
5.4 Teoremi sulle traiettorie del moto Browniano
I teoremi che enunceremo ora hanno a che fare con le traiettorie e non con le proprietà delle
variabili casuali.
5.4.1 Primo teorema
Le traiettorie del moto Browniano Xt per t ≥ 0 hanno lunghezza infinita per ogni intervallo di tempo
finito.
Questo vuol dire che se andassi a stendere la traiettoria in un arco temporale finito la lunghezza di
questa è infinita.
Dimostrazione
Se riprendiamo il procedimento costruttivo del moto Browniano come limite di una passeggiata
aleatoria visto nei paragrafi precedenti, si ha che nell’intervallo [0, t], diviso in tanti in piccoli
intervallini di ampiezza δ, vi sono t/δ realizzazioni di una Bernoulli. Per dimostrare quanto detto
consideriamo la lunghezza media della traiettoria: sappiamo che in ogni intervallo la lunghezza del
passo è pari a z (indipendentemente dal fatto che vado in avanti o indietro). Da questo deriva che la
lunghezza media della traiettoria nell’intervallo considerato è pari a:
ti o
un at
Questo risultato deriva dall’andamento erratico della traiettorie quindi impiega un tempo infinito
rb
pp
per arrivare a t.
5.4.2 Secondo teorema Ba
di
A
Dal primo teorema possiamo trarre delle nuove considerazioni, infatti l’andamento erratico
comporta che la traiettoria non è differenziabile pur essendo continua (questo deriva dal fatto che in
ogni punto la tangente sarà infinita poiché in certi casi è negativa in altri positiva).
la
Le traiettorie di un modo Browniano sono continue ma non differenziabili
Dimostrazione per il modo Browniano standard
ue
L’incremento del processo nell’intervallo (t, t + Δt) si distribuisce come una normale di media 0 e di
varianza Δt, da questo deriva che la varianza coincide con il momento secondo della distribuzione:
an
2
- X | ) = Δt
E(|X
t + Δt t
Em
Si conclude quindi che la media dell’incremento in valore assoluto è approssimativamente
dell’ordine di √Δt (questo poiché se i quadrati si distribuiscono come Δt, la radice quadrata della
stessa variabile si distribuisce come √Δt):
E(|X - X |) è dell’ordine di √Δt
t + Δt t
Allora, se Δt → 0 allora l’intervallo di tempo (t, t + Δt) → t quindi si riesce ad intravedere la
continuità della funzione (nota che t + Δt - t tende a 0) infatti:
è una conferma della continuità.
Calcoliamo a questo punto la derivata e vediamo che questa non esiste poiché infinita (ricorda che
gli incrementi sono dell’ordine di Δt):
poiché il denominatore va più velocemente a 0.
In definitiva si può dire che localmente la traiettoria ha un comportamento erratico.
ti o
un at
rb
pp Ba
di
A la
ue
an
Em Lezione 31 - 9 dicembre 2014
5.5 Legge congiunta di X , X , … X in un moto Browniano
t t t
1 2 k , X , … X ) inquadriamo il problema dal punto
Prima di determinare la legge congiunta di X = (X
t t t
1 2 k
di vista grafico come in Figura 8.5.1:
t t t … t
1 2 3 k
Figura 5.5.1 - La figura illustra possibili realizzazioni di un moto Browniano, quello che vogliamo fare è determinare la
distribuzione congiunta X. Fissati i k tempi come in figura, sappiamo che la distribuzione dei diversi X è
t
k
2 t .
marginalmente normale con media 0 e varianza c k 2
Come si evince dalla Figura 8.5.1, sappiamo già che X Normale (0, c t ) per definizione del
∼
t 1
1
1
moto Browniano , cosa che vale anche nel caso degli altri incremento. A questo punto posto il
ti
vettore X = (X , X , … X ), determiniamo la legge di X (che dimostreremo essere multinormale).
t t t
1 2 k o
Per arrivare a dimostrare la multinormalità sono plausibili due strade anche se non ci appresteremo
un , la distribuzione di X | X e così
a seguire quella nella quale si modellano le distribuzioni di X
t t t
1 2 1
at
condizionatamente a X = x :
via. Per far questo introduciamo la densità della variabile X
t t j-1
j j-1
rb
pp
e sfruttiamo l’indipendenza degli incrementi. Infatti sappiamo che il processo è a tempi indipendenti
condizionatamente a tutto quello che avviene prima di
quindi mi aspetto che la distribuzione di X
t
j
dipenderà (come nella markovianità) solo da quello che accade al tempo t . Ciò è osservabile sin
t j j-1
Ba
di
da subito, infatti prendendo in esame la funzione di ripartizione della variabile X t
A j
condizionatamente a tutta la storia del processo:
< x | X = x , … X = x ) = P(X - X < x - x | X = x , … X = x )
P(X t j t 1 t j-1 t t j j-1 t 1 t j-1
j 1 j-1 j j-1 1 j-1
la
sto in x , per far si che X < x deve
Ciò perché in termini di incremento se so che se al tempo X
t j-1 t j
j-1 j
- X sia minore della differenza x - x (Figura 5.5.2).
accadere che l’incremento X
t t j j-1
j j-1 ue
an
Em
1 Nota che X è pari a X -X , ovvero l’incremento fra 0 e t .
t t 0 1
1 1 x j
X t
j
X = x
tj-1 j-1 t t
j-1 j
Figura 5.5.2 - Come si evince dal grafico solo nel caso in cui l’incremento X - X è minore della differenza x - x
tj tj-1 j j-1
allora è vero che X < x . Queste considerazioni si possono fare anche nel caso del processo di Poisson.
tj j
Sappiamo inoltre che gli incrementi nel moto Browniano sono indipendenti per definizione, quindi
(poiché ad esempio X è pari a X -X ovvero la probabilità che voglio calcolare condiziona
t t 0
1 1
- X a X , X , … X che sono gli incrementi fra 0 e i diversi tempi) avremo:
l’incremento X
tj tj-1 t t t
1 2 j-1
- X < x - x | X = x , … X = x ) = P(X - X < x - x )
P(X t t j j-1 t 1 t j-1 t t j j-1
j j-1 1 j-1 j j-1
quindi dipende tale probabilità, ovvero la funzione di ripartizione della variabile X t j
condizionatamente a tutta la storia del processo, in realtà dipende solo da quello che è accaduto nel
tempo precedente. Per definizione di moto Browniano sappiamo che gli incrementi hanno
2 Δt (dove Δt indica l’incremento di tempo fra una
distribuzione Normale con media 0 e varianza c
realizzazione ed un’altra) quindi P(X - X < x - x ) è una probabilità relativa ad una Normale. A
t t j j-1
j j-1
questo punto posso standardizzare la variabile (sottraendo la media e dividendo per lo scarto
ti
quadratico medio) e avere: o
un at
Ovvero la funzione di ripartizione di una Normale standard nel punto .
rb
pp condizionatamente a tutta la storia precedente del
A questo punto posso calcolare la densità di X
t
j , della funzione di ripartizione trovata (poiché
processo, poiché questa sarà la derivata, rispetto a x
j Ba
di
in generale la funzione di densità è pari alla derivata della funzione di ripartizione):
A la
Densità di una normale standard nel punto
ue
2
dove l’ultimo passaggio deriva dal fattore che dall’espressione che assume la densità si nota che
questa dipende solo dal valore che assume x . Possiamo riscrivere la precedente espressione
j-1
esplicitando la densità della normale standard di cui sopra e otteniamo:
an
Em
2 Il moto Browniano è di fatti un processo Markoviano: la markovianità deriva dall’indipendenza
degli incrementi quindi quello che conta è solo l’ultimo tempo osservato.
Si conclude che la densità della j-esima posizione del moto Browniano condizionatamente ai valori
assunti precedentemente dal processo (ovvero l