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DECIDE IL CLIENTE DECIDE L'INTERMEDIARIO
INVESTIMENTO DIRETTO SUL Stock picking Gestione di portafogli titoli
INVESTIMENTO ATTRAVERSO Fund Picking Gestione di portafogli fondi di investimento e/o linee di gestione
Più è maggiore lo spazio di intervento dell'intermediario, minore è la possibilità da parte dell'intermediario di mantenere il controllo sui risultati conseguiti. La ricerca della massima qualità tecnica da parte del gestore è infatti più agevole nell'ambito di rapporti caratterizzati da ampia delega da parte del cliente. Più è elevata la responsabilità dell'intermediario, maggiore sarà il rischio operativo e il rischio di reputazione.
FASE 4 - Monitoraggio
Ogni quanto tempo un private banker contatta il cliente? Dipende dalla tipologia di cliente, dalla dimensione del patrimonio, dall'attitudine, dalle caratteristiche del patrimonio
(se è tutto molto gestito, sono più i gestori dei vari prodotti ad intervenire in caso di cambiamenti, ma comunque il p.b. Deve fare da tramite) ecc. Si contatta in caso di instabilità dei mercati, in caso di scadenza di investimenti ecc. Quando ci sono delle crisi è buona scelta avvertire prima il cliente, anche in caso di perdite, bisogna anticipare il cliente. Questionario MIFID - tutte le cose che ci siamo detti sulla conoscenza del cliente sono state sottoposte a norma dal 2016 tramite la MIFID. Così che ogni investitore sia tutelato. Purtroppo, questo questionario viene preso un po' sotto gamba, vissuto come un'incombenza burocratica inutile. I tre macro raggruppamenti obbligatori imposti e fatti rispettare dal legislatore comunitario riguardano i seguenti aspetti: - Esperienza e conoscenza in materia di investimenti del cliente - Situazione finanziaria - Obiettivi dell'investimento. Poi ogni banca è statarischio del cliente, perché è un aspetto molto importante da valutare. Ad esempio: 1. Qual è la tua esperienza nel settore finanziario? a) Nessuna b) Poca c) Media d) Molta 2. Quanto conosci i mercati finanziari? a) Poco o niente b) Qualche conoscenza di base c) Conoscenza media d) Conoscenza approfondita 3. Qual è il tuo obiettivo di investimento principale? a) Preservare il capitale b) Ottenere un rendimento moderato c) Ottenere un rendimento elevato d) Massimizzare il rendimento, anche a rischio di perdite significative 4. Quanto sei disposto a correre rischi finanziari? a) Non sono disposto a correre alcun rischio b) Sono disposto a correre rischi minimi c) Sono disposto a correre rischi moderati d) Sono disposto a correre rischi elevati 5. Qual è il tuo orizzonte temporale di investimento? a) Breve termine (meno di 1 anno) b) Medio termine (1-5 anni) c) Lungo termine (oltre 5 anni) Queste domande ci aiutano a valutare la conoscenza del cliente sui mercati finanziari, i suoi obiettivi di investimento e la sua propensione al rischio.rischio del cliente:Pagina | 18
La domanda n. 4 è molto precisa in termini di rischio, ci dà l'idea di quanto davvero il cliente è disposto a rischiare, e sarebbe ancora meglio se al posto di termini percentuali ci fossero degli importi concreti.
Fondi comuni d'investimento:
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I fondi comuni di investimento sono istituti di intermediazione finanziaria che hanno lo scopo di investire i capitali raccolti dai risparmiatori. Il fine è quello di creare valore, attraverso la gestione di una serie di asset, per i gestori del fondo e per i risparmiatori che vi hanno investito. Tre sono le principali componenti che caratterizzano un fondo comune di investimento (in seguito semplicemente fondo):
- I partecipanti del fondo, detti anche fondisti: sono i risparmiatori che investono nelle attività del fondo acquisendone quote tramite i propri capitali
- La società di gestione, ossia il fulcro gestionale dell'attività del fondo
fondo che ha la funzione di avviare il fondo stesso, di stabilirne il regolamento e di gestirne il portafoglio
- Le banche depositarie che custodiscono materialmente i titoli del fondo e ne tengono in cassa le disponibilità liquide. Le banche hanno inoltre un ruolo di controllo sulla legittimità delle attività del fondo sulla base di quanto prescritto dalle norme della Banca d'Italia e dal regolamento del fondo stesso
I costi sostenuti da chi entra in un fondo comune di investimento sono i seguenti:
- La commissione d'ingresso o di sottoscrizione che viene pagata al momento del primo versamento. In generale è inversamente proporzionale all'entità del proprio investimento (più si investe, meno si paga) ed è più elevata per i cosiddetti fondi azionari che per quelli bilanciati. Esistono anche dei fondi che non prevedono una commissione di ingresso: sono i cosiddetti fondi no load
- La commissione di gestione
è invece il costo sostenuto dal fondista per la gestione del fondo. Ècalcolata su base annua, ma in genere corrisposta a cadenza semestrale, trimestrale o mensile.
• L’extracommissione di performance è invece una commissione opzionale che alcuni fondi autodeliberano al fine premiarsi se grazie alla loro abilità il rendimento del fondo supera una certa soglia basata su parametri prestabiliti.
Quotidianamente è pubblicato sui giornali il valore unitario di ogni singola quota dei diversi fondi. Sul sito di Borsa Italiana è inoltre possibile seguire l’andamento dei prezzi delle quote dei vari fondi esattamente allo stesso modo in cui si segue l’andamento dei titoli azionari. I prezzi in questione incorporano già il rendimento del fondo.
Esistono varie tipologie di fondi comuni, le più note sono le tre seguenti:
• Fondi azionari, investono principalmente in azioni o in obbligazioni convertibili. Sono in genere più rischiosi.
ma tendono a garantire rendimenti più elevati e garantiscono comunque oscillazioni inferiori a quelle dei titoli azionari semplici in quanto in genere bilanciano la loro componente azionaria con investimenti non azionari quali obbligazioni ordinarie, titoli di Stato e con la liquidità detenuta. Un altro modo con cui si ottiene in genere un bilanciamento dei rischi è quello di differenziare per area geografica e quindi anche per valuta gli investimenti del fondo.Fondi obbligazionari, si tratta di fondi che investono prevalentemente in obbligazioni ordinarie e in titoli di Stato: questo genere di fondi ha in genere il vantaggio di essere meno rischiosi, ma lo svantaggio di essere meno redditizi.
Fondi bilanciati, sono dei fondi che mirano a bilanciare le diverse forme di investimento in modo da ottenere prestazioni e profili di rischio intermedi fra quelli dei fondi azionari e obbligazionari.
Investire in Hedge Funds Pagina | 20
Parlando di investimenti alternativi,si parla di "fondi speculativi". Gli hedge funds sono caratterizzati da una gestione flessibile e possono utilizzare diverse strategie di investimento, come l'arbitraggio, la vendita allo scoperto e l'utilizzo di derivati finanziari. Questi strumenti consentono agli hedge funds di cercare di ottenere rendimenti elevati anche in condizioni di mercato difficili. Tuttavia, a causa della loro natura speculativa e della maggiore libertà operativa, gli hedge funds sono considerati investimenti ad alto rischio e sono riservati a investitori qualificati.ancora oggi non c'è una definizione completa ed esaustiva per gli hedge funds. Sono nati nel 1948. L'elevata libertà che li contraddistingue è associata alla restrizione regolamentare all'investimento ai soli investitori istituzionali e HNWI. Caratteristiche Hedge Funds - Definizione: non univoca a causa dell'elevata flessibilità operativa. Fondamentalmente perché sono strumenti flessibili sia nella struttura operativa sia nei rapporti con gli investitori ed è difficile racchiuderli in una definizione. Ci è voluto molto per giungere ad una definizione/regolamentazione, e che è una definizione che non abbraccia solo gli hedge funds ma anche gli altri strumenti che sono "alternativi". In Italia sono nella categoria dei FIA (Fondi di investimento alternativi). L'espressione "hedge fund" la si deve al sociologo Alfred Winslow Jones. La strategia di Jones consisteva nel combinare posizioni.
lunghe in titolisottovalutati e posizioni corte nei titoli sopravvalutati; le performance dipendevano dalla correzione deimispricing dei titoli selezionati con espressione positiva o negativa e non dall’andamento generale dimercato. I movimenti di mercato, vista la simultanea presenza di posizioni lunghe e corte, non avrebberomodificato il valore del fondo, che risultava dunque coperto. Come effetto si otteneva un portafoglio nonconcentrato su un solo titolo, non correlato con le dinamiche dei mercati finanziari ed esposto a un rischioben più contenuto rispetto al caso di sole posizioni lunghe. All’inizio degli anni ’50 Jones aveva creato il primo hedge fund della storia, che già allora presentava tutte le caratteristiche organizzative e gestionali dei moderni fondi: utilizzo della leva e delle vendite allo scoperto; maggiore libertà di gestione; minore repressione normativa e di vigilanza; profilo commissionale basato sulle performance e
partecipazione in prima persona del gestore. La definizione migliore arriva da George Soros: FONDO A 3 DIMENSIONI➡(George Soros) il fondatore del più grande fondo di investimento (chiamato Macro). Egli sostiene che i fondi sono fondi a tre dimensioni (le tre decisioni che deve prendere il gestore del fondo):
- Dove investire? Asset Allocation. Il gestore del fondo non la determina, perché è il regolamento che dice se dobbiamo comprare azioni asiatiche o qualcos’altro. Il gestore può però scegliere i titoli (stock picking). La maggior parte dei fondi comuni di investimento devono dichiarare il loro benchmark (parametro di riferimento per valutare la prestazione di un titolo o di un fondo d'investimento o l'andamento del mercato in genere) e devono attenersi a quello, perché implicitamente il gestore è vincolato dal benchmark (come dalle altre regole). Pagina | 21
Il benchmark è un parametro oggettivo di riferimento.
sono strumenti di investimento collettivo che raccolgono denaro da diversi investitori al fine di investirlo in una varietà di attività finanziarie, come azioni, obbligazioni, titoli di Stato, immobili, ecc. Gli indici azionari, come ad esempio il FTSE MIB, il Dow Jones Industrial Average o il NASDAQ Composite, sono strumenti utilizzati per misurare le performance del mercato azionario. Essi rappresentano un paniere di azioni selezionate in base a determinati criteri, come la capitalizzazione di mercato o il settore di appartenenza. I Fondi comuni di investimento possono utilizzare gli indici azionari come punto di riferimento per valutare le performance dei propri investimenti. Ad esempio, un fondo comune che investe principalmente in azioni italiane potrebbe confrontare le sue performance con l'andamento del FTSE MIB. Inoltre, gli indici azionari possono essere utilizzati come benchmark per valutare la performance di un fondo comune rispetto al mercato nel suo complesso. Se un fondo comune riesce a superare l'andamento dell'indice di riferimento, si dice che ha ottenuto una performance "alpha positiva". È importante sottolineare che gli indici azionari sono elaborati da soggetti terzi, come agenzie di rating o società specializzate nel settore finanziario. Essi sono basati su una metodologia specifica e vengono aggiornati periodicamente per riflettere l'evoluzione del mercato. In conclusione, i Fondi comuni di investimento possono utilizzare gli indici azionari come punto di riferimento per valutare le performance dei propri investimenti e per confrontarle con l'andamento del mercato nel suo complesso.