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Caratteristiche dei prioni
I prioni sono entità in grado di infettare ma sono solo costituite da materiale proteico. Sono molto resistenti alle alte temperature (360°C) e alle radiazioni. Per distruggerli bisogna operare con temperature elevatissime o con solventi.
Infezione da prioni
Il gene che codifica per la proteina prionica è fisiologicamente presente nel genoma di tutti i mammiferi nel braccio corto del cromosoma 20. Questa proteina è coinvolta nella trasmissione degli impulsi nervosi, nei processi di segnalazione cellulare e nel trasporto di ioni fondamentali per la conduzione degli impulsi nervosi. La sua struttura normale è fatta da alfa eliche, mentre la struttura alterata è fatta da foglietti beta. Questa forma alterata è resistente alle proteasi, non viene degradata e si accumula generando alterazioni spongiformi. Se la proteina prionica modificata entra in contatto con la proteina normale, questa viene a sua volta modificata in modo irreversibile.
Patologia dei prioni
La presenza dei prioni alterati porta alla formazione di neuropatologie spongiformi.
degenerazione delle cellule del sistema nervoso che muoiono e si formano delle placche amiloidi. Si può verificare la malattia mortale CJD e oppure la malattia di Kuro.
contagio: avviene per salto di specie, gli uomini si sono infettati ingerendo carne di bovini infettati con scrapie.
HELICOBACTER-Caratteristiche: batteri gram-, sono bacilli con forma a cavatappi. Hanno flagelli a un polo della cellula e sono presenti a livello dello stomaco.
PYLORI-Caratteristiche: gram-, ha forma a spirale, ha flagelli a un solo polo e vive in presenza e in assenza di ossigeno. Produce catalasi, superossido dismutasi, ossidasi e ureasi (gli permettono di sopravvivere nell'ambiente acido dello stomaco). È diffuso in tutto il mondo.
infezione: la trasmissione è oro fecale, può infettare ospiti se vengono a contatto con vomito o feci infette, o attraverso il canale respiratorio o con l'uso di dispositivi gastrici contaminati o l'eruttazione. Si pensa che ci sia
Anche una trasmissione uomini felini e viceversa per contatto.
Malattie: causa gastrite cronica e dispepsia che può anche evolvere in ulcere peptiche e in tumore allo stomaco. Provoca anche linfomi a cellule B a livello del Malt. Colonizza in modo asintomatico più del 50% della popolazione e più dell'80% di questi casi non presentano malattia. Nel 20% dei casi con infezione cronica c'è infiammazione locale che causa gastrite cronica ecc.
Sintomi: con l'infiammazione cronica si parte con bruciore alla bocca dello stomaco, nausea, vomito, reflusso, perdita di peso, sangue nelle feci e sangue nel vomito se l'ulcera è peptica.
Fattori di virulenza: la forma e i flagelli permettono di muoversi velocemente sulla superficie della mucosa gastrica. Enzima ureasi che neutralizza il pH acido convertendo l'urea in CO2 e NH3, queste interagiscono con l'acqua e producono due basi forti (ione ammonio e bicarbonato). Produce anche delle adesine.
chefanno sì che si abbia un riarrangiamento del citoscheletro delle cellule infettate che favorisce la formazione di una struttura che ingloba il batterio a livello gastrico. LPS che attiva nel tessuto gastrico la risposta immunitaria e l'infiammazione. Produce anche una heat shock protein che danneggia i tessuti.
genetica: alcuni ceppi hanno i geni VacA e CagA. VacA codifica per una tossina che forma vacuoli nelle cellule dell'epitelio gastrico che vengono uccise. I detriti attivano la risposta immunitaria e l'infiammazione che sono anche mediate dalle proteine codificate da CagA che stimola la produzione di citochine proinfiammatorie.
diagnosi: gastroscopia, prelievo bioptico, test dell'ureasi, test del respiro, ricerca di immunoglobuline (IgG e IgA), ricerca di antigeni nelle feci, test colturale e test molecolari.
non ci sono misure profilattiche
terapia: inibitori della pompa protonica anti-acido che da una parte riducono la sintomatologia clinica dall'altra innalzano
Il pH gastrico. Questo innalzamento induce una risalita di batteri dall'intestino causando un meccanismo a loop che impedisce al soggetto di digerire. Questo perché quando il pH si alcalinizza troppo non permette allo stomaco di compiere i primi processi digestivi.
PSEUDOMONAS-Caratteristiche: sono batteri gram-, dotati di flagelli, sono aerobi non fermentanti e anaerobi. Hanno capsula, elaborano tante tossine, endotossine e producono biofilm. Sono batteri molto frequenti perché sopravvivono tra i 4 e i 42 gradi, sono pochissimi esigenti dal punto di vista nutrizionale, resistono ai tensioattivi e agli antibiotici.
Sono saprofiti nella terra, nell'acqua, nelle piante e nelle feci. Possiamo anche trovarli come commensali transitori delle prime vie respiratorie e dell'apparato gastrointestinale. Sono patogeni opportunisti e occasionali in soggetti immunodepressi o ospedalizzati.
infezione: danno infezioni ospedaliere, nei dializzati e nei soggetti che si sono sottoposti a
certe operazioni.-specie: aeruginosa, utida e fluorescens.- AERUGINOSA
Caratteristiche: è tra le specie più pericolose, pochissimo esigente dal punto di vista nutrizionale e resiste ai tensioattivi disinfettanti.
Fattori di virulenza: produce esotossine, endotossine, enzimi che le permettono di lisare globuli bianchi, globuli rossi, tessuto connettivo e membrana cellulare. Produce i pigmenti fluoresceina (dà alle colonie un colore giallo visualizzato tramite raggi UV) e piocianina (dà alle colonie un colore verde acqua e blocca il movimento delle ciglia vibratili della mucosa respiratoria facendo in modo che il suo ingresso non si possa contrastare, e blocca anche le ciglia vibratili di altri batteri in modo da poter prevalere). Produce biofilm soprattutto su dispositivi usati per le operazioni chirurgiche e ha resistenza agli antibiotici 4000 volte superiore rispetto a quella che ha in forma planctonica. Ha la capsula, i flagelli e pili che ne favoriscono
l'adesione sulle superfici dell'ospite favorendo il processo di infezione. È beta emolitico e produce emolisine tra gli enzimi che ne mediano l'azione tossica.
malattie: infezioni osteoarticolari, polmonari, cutanee, mucosali, agli occhi, alle orecchie e alle vie urinarie. Il distretto anatomico più colpito sono i polmoni. Le infezioni polmonari interessano di più i soggetti con fibrosi cistica o intubati, le infezioni della cute interessano di più i soggetti ustionati e le infezioni alle vie urinarie i soggetti con cateteri.
luoghi: si trova in ambiente ospedaliero, nei bagni, nelle sale operatorie e sull'attrezzatura usata per la terapia respiratoria e per la dialisi.
diagnosi: molecolare, biochimica (ossidasi e catalasi), sierologica e colturale (è un batterio non esigente quindi si può coltivare su diversi tipi di terreni. Forma colonie caratteristiche di colore verde azzurro e fa anche colonie fluo irradiate da raggi.
- profilassi: evitare la contaminazione e l'uso di antibiotici ad ampio spettro. È fondamentale l'isolamento e l'antibiogramma per stabilire il trattamento antibiotico adeguato.
- terapia: combinata (si devono assumere più antibiotici di classi diverse). Nei soggetti immunocompromessi la terapia antibiotica può essere associata a trasfusione di globulina di siero per favorire la risposta immunitaria.
ACINETOBACTER BAUMANNII
caratteristiche: è resistente agli antibiotici e se selezionato dopo l'uso prolungato di antibiotici ad ampio spettro. È uno dei principali agenti delle infezioni nosocomiali e fino a poco tempo fa faceva solo parte del microbiota, invece ora è patogeno. È gram- ed è causa di seri problemi terapeutici. Non ha flagelli ed è pleomorfo (si presenta sotto forma di cocco durante la fase stazionaria e diventa bastoncellare nella fase esponenziale di crescita). Ha catalasi, ma non ha ossidasi e non.
fermenta il lattosio. È ubiquitario, è presente