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LE BARRIERE ALL'ASCOLTO ATTIVO:

1. Atteggiamento informale (sdrammatizzazione eccessiva, postura disinibita o

troppo rilassata, parlare ad alta voce gesticolando molto, forte stretta di mano,

ammiccamenti ecc.);

2. Barriere fisiche: olfattive (eccessiva sudorazione o scarsa pulizia), sonore

(rumori, toni della voce troppo alti o troppo bassi), spaziali (eccessiva vicinanza

o distanza), visive (poca o troppa luce);

3. Barriere mentali: pregiudizi, problemi personali, proiezioni, distrazioni.

USO DELLE DOMANDE

Possono avere diverse funzioni:

(supplemento di informazioni)

1. Aggiuntiva (chiarire il pensiero dell’altro)

2. Di precisazione

(allargare ad altri temi)

3. Di estensione

Le domande vanno formulate in modo semplice, con calma e con un linguaggio vicino

a quello del paziente.

Errori di risposta:

Immedesimazione: coinvolgimento eccessivo "Come ti capisco" "Anche a me é

successa la stessa cosa" invischiamento di ruoli, mancanza di fiducia

nell'operatore.

Valutazione: atteggiamento paternalistico e asimmetrico "Hai fatto bene", "E' qui che

sbagli" "Non si deve" inibizione, inferiorità, colpa.

Interpretazione: analizzare in modo arbitrario "Fai così perché" "questo significa che"

blocco della comunicazione, rettifica del messaggio.

irritazione,

Sostegno-consolazione: atteggiamento materno "E' normale che" "Capita a tutti di"

"Non affliggerti, non ne vale la pena"

non capiti o svalutati in ciò che si prova.

sentirsi

Inquisizione: uso manipolatorio delle domande "Non mi hai detto che" "Perché"

"Quando" difensiva, ostilità, induzione delle risposte.

reazione

Soluzione del problema: proporre soluzioni precostituite "La cosa migliore da fare é"

"Al tuo posto direi" "Basta che" rinforzo della dipendenza, adattarsi alla soluzione

senza condividerla.

I concetti di salute e di malattia e la loro evoluzione storica

Il fine delle professioni sanitarie è di agire per il bene del paziente, alla sua salute

intesa non solo come salute fisica ma anche come valore che gli é proprio, quello di

persona.

Salute deriva dal latino salus-utis e significa «salvezza, incolumità, integrità, salute»,

in un'altra accezione è «saluto».

Malattia deriva da malato che a sua volta proviene dal latino «male habitus» che

significa «che sta male».

La salute è un bene primario, problema cruciale dell’esistenza, bisogno fondamentale

dell’uomo, soprattutto quando questi ne avverte la mancanza. La mancanza di salute

è la malattia. Quest'ultima proposizione é stata per lungo tempo formulata a rovescio:

la mancanza di malattia é la salute ma vedremo ora quanto questa definizione possa

essere riduttiva.

Medicina dei primordi nelle culture arcaiche malattia preternaturale (cioè che

sorpassa la natura) che viene dall’esterno ed è dovuta ad una colpa umana

suscitatrice della collera divina. in parte, concetto ancora presente a livello

familiare, ad esempio

Concezione sacrale originaria

Primo Novecento (dopo avvento della batteriologia dell’ultimo ventennio

dell’Ottocento) identificazione batteri e microbi mediante microscopio come

responsabili delle principali malattie infettive malattia come incontro-scontri tra

microrganismo patogeno e macrorganismo sano. salute come condizione di

partenza intesa nella sua interezza.

Concezione microbiologica

La salute é ancora vista come condizione di partenza intesa nella sua integrità e di

interezza.

In ambedue le concezioni (sacrale originaria e microbiologica dell'inizio 900) la

malattia é un'entità o essenza dotata di esistenza propria, autonoma rispetto

teoria ontologica teoria fenomenologica

all'individuo che ne é portatore: opposta alla

per cui la malattia é un fenomeno naturale tanto quanto la salute ed é inscindibile dal

suo portatore.

*curiosità: vedo templi asclepiei

Medicina sacra o ieratica o dei templi/asclepiei: oltre 300 templi, rituale d'accesso con

lavaggio e breve digiuno, sonno incubatorio per avere responsi, altare dei sacrifici,

ginnasio per esercizi fisici, terme per i bagni, odeion per audizioni musicali a scopo

terapeutico, ostello per i pellegrini, sapienza e potenza dei sacerdoti di Asclepio o

Iatròs.

Questo tipo di medicina, assieme alle pratiche magiche, convive per molto tempo con

la medicina laica avviata da Ippocrate e in altre forme resiste ancora ai giorni nostri.

Ippocrate (460 a.C.- 380 a.C), padre della medicina occidentale, gli vengono

attribuite 70 opere mediche (Chorpus Hippocraticum), una quindicina scritta

direttamente da lui, le altre dai suoi allievi.

Egli vive nel periodo in cui ha origine la filosofia socratica (la dialettica, modalità

intersoggettiva di ricerca della verità attraverso il dialogo e il discorso razionale) e la

polis ateniese di Pericle (che si basa sull'equilibrio dei poteri legislativo, giudiziario ed

esecutivo).

La medicina ippocratica durerà tantissimo e soprattutto fonderà quell'etica

deontologica che é alla base di tutte le professioni sanitarie.

In "Antica medicina" fa coincidere la storia della medicina con la storia umana e il suo

progresso: "neppure il regime e il vitto, di cui ora si valgono i sani, sarebbero stati

scoperti, se l'uomo si fosse soddisfatto di ciò che mangiano e bevono il bue e il

cavallo...", dal raccolto e la caccia all'agricoltura e allevamento, da nomadi a

sedentari: "la necessità stessa spinse gli uomini a ricercare e a scoprire la medicina

perché agli ammalati non si addiceva, come anche oggi non s'addice, la stessa

alimentanzione dei sani".

Egli riconduce la malattia da ente sacrale a evento di natura e definisce la salute come

eucrasia (buona miscela, equilibrio) degli umori corporei.

Non essendoci l'anatomia che inizierà nel 1500 né mezzi strumentali, il corpo é una

scatola nera di cui sono noti gli ingressi e le uscite, la teoria umorale infatti considera

ciò che entra e ciò che esce (secrezioni-escrezioni, sostanze fluide) ma anche la facies,

l'aspetto del malato oltreché l'anamnesi, lo stile di vita, il modo di pensare, l'ambiente

di vita e così il medico arguisce per inferenza (deduzione) la natura e la tendenza

futura della malattia (ricchezza semeiotica e perizia prognostica).

L'integrazione reciproca e la piena comprensione tra medico e paziente sono

imprescindibili, questa relazione é un vero rapporto antropologico che é sia fisico che

storico.

Passato: anamnesi= ricordare;

Presente: diagnosi= riconoscere attraverso;

Futuro: prognosi= previsione.

Osservazione, contatto fisico, ascolto del vissuto esistenziale, previsione del decorso e

dell'esito.

La malattia é un processo, non un evento a sè stante né un ostacolo, é inserita nella

storia dell'individuo, é parte del suo vissuto.

Il medico deve aiutare a ricordare, a ricostruire i nessi causali (funzione mediatrice del

pensiero scientifico), se non lo fa manca la presa sulle cose.

Piena comprensione tra medico e paziente fondamentale vero rapporto

 

antropologico

Rapporto scientifico

Passato: anamnesi ricordare

Presente: diagnosi riconoscere attraverso

Futuro: prognosi prevedere

In "Male sacro", l'epilessia (da epilambàno= essere sorpresi, sopraffatti) che ha

manifestazioni improvvise cui sono attribuiti dei poteri soprannaturali, da possessione

di uno spirito maligno diventa un evento che ha una causa razionale e naturale anche

se ancora non la si conosce.

"Ma se per quanto ha di meraviglioso questo male é ritenuto divino, molte allora

saranno le malattie sacre e non una soltanto".

Se tutto ciò che non capiamo lo chiamiamo divino, non ci sarebbe più alcun limite alla

divinazione del reale.

Negazione del concetto di Sacro e del concetto di Caso.

Medicina che normalizza determinati tipi di patologia

In "Natura dell'uomo" viene descritta la Teoria umorale: vi sono 4 umori corporei,

quando la loro mescolanza é perfetta, si ha il temperamento normale o la giusta crasi,

quando predomina l'uno o l'altro elemento o uno di essi si guasta si hanno i

temperamenti anormali (o discrasie).

Atrabile ipotetica bile nella milza che però in realtà non esiste

Teoria degli umori (“Natura dell’uomo”) come teoria comportamentale.

Sangue temperamento focoso

Flegma “ pigro, imperturbabile

Bile irascibile

Atrabile melanconico

Armonia tra corpo e psiche e tra individuo e ambiente visione ecologica perché ci

restituisce alla natura, ma anche olistica, in quanto ci restituisce alla totalità dell’uomo

In "L'aria, le acque e i luoghi", la salute e la malattia dell'individuo sono messe in

significativa relazione con l'ambiente dove egli vive (relazioni con oggetti e con gli

altri).

L'armonia tra corpo e psiche e tra individuo e ambiente richiamano l'ideale di

simmetria e di bellezza del mondo classico.

La salute, in questa visione ecologica e olistica (dal greco "òlos" che significa il tutto,

la totalità), é l'equivalente fenomenico dell'armonia dell'uomo con se stesso e con il

proprio ambiente naturale di vita.

E' la natura stessa che tende all'equilibrio quindi la guarigione é un processo intrinseco

da agevolare (l'influenza passa da sola) anche attraverso un "Regime" dietetico (stile

di vita equilibrato) come misura preventiva (visto che le cure non erano tante, era

fondamentale il mantenimento della salute) e curativa che riguarda:

alimentazione, clima, attività sessuale, rapporto sonno-veglia, moto-quiete, pratiche

depurative (lavative, vomitive, purgative) con farmaci e salassi (prelievi di sangue per

ridurre la pressione sanguigna), bagni caldi e freddi per espellere gli umori insalubri.

Per Ippocrate la medicina è arte, nel senso di techne, tecnica, esercizio di pratiche

affini od omogenee inerenti ad uno scopo, la guarigione, e coerenti con un principio e

una via, l’uno e l’altra ispirati a una naturalità e razionalità, "tutto il resto (medicina

sacra) è inganno".

Scopo della medicina conservare la salute e curare le malattie (duplice scopo)

E

Dettagli
A.A. 2018-2019
42 pagine
SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eleonora.oriato.96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi e Fondamenti della Riabilitazione Psichiatrica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Strain Raffaella.