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VANTAGGI DEL SISTEMA VACCINIA VIRUS:
L’antigene viene autenticamente espresso in cellule di mammifero;
Una quantità di antigene viene amplificato durante la replicazione del
virus vivo;
Una singola somministrazione provvede all’immunità;
Elimina la necessità di purificare la proteina nello stato nativo;
Il ciclo vitale del poxvirus consente la sintesi di antigeni vaccinali nel
citosol e appare particolarmente adatto per la presentazione efficiente
delle molecole MHC-I (geni appartenenti al complesso maggiore di
istocompatibilità che codificano per un’importante categoria di proteine di
espressione quasi ubiquitaria nell’organismo) come prerequisiti nella
risposta CD8 (sistema di recettori tramite i quali i linfociti T riescono a
riconoscere il peptide antigenico, presente in un complesso con le proteine
dell’MHC.
SVANTAGGI DEL SISTEMA VACCINIA VIRUS:
L’ospite è immunizzato contro il vettore virale bene come per l’antigene
vaccinico (immunità anti- vettore);
Seria infezione virale in individui immunocompromessi (AIDS o individui
trapiantati);
Bassa frequenza di complicazione nell’uomo.
LO SVILUPPO DI VACCINIA VIRUS MODIFICATI, GLI ANKARA (MVA): è un vaccino
molto attenuato di un poxvirus che è stato sviluppato come vaccino salvifico
contro la campagna di eradicazione del vaiolo. L’MVA contiene multiple delezioni
genetiche le quali bloccano la replicazione negli stadi tardivi in molti tipi di
cellule eccetto le cellule CEF e BHK12. Negli umani questo vaccino rende
difettosa la replicazione. Tuttavia, l’espressione di proteine virali ricombinanti si
verifica in qualsiasi linea cellulare infettabile dal vaccinia virus.
Vettori degli adenovirus.
Hanno una capacità di inserzione di 2- 35 Kb e sono anch’essi vettori transienti,
che non si integrano in modo permanente. Infettano cellule in attiva replicazione
ma soprattutto in quiescenza.
Gli Adenovirus sono virus icosaedrici a doppia elica di DNA di dimensioni di 36
Kb. Il genoma è fiancheggiato da sequenze ITR (inverted terminal repeat)
che servono come origine di replicazione. Oltre a queste sequenze terminali
troviamo i rispettivi geni che trascrivono:
E1A coinvolto nell’attivazione della trascrizione e della promozione
dell’entrata della cellula ospite nella fase S (induce il rilascio del fattore di
trascrizione E2F);
E1B blocca l’azione della p53 (proteina tumorale, fattore di trascrizione
che regola il ciclo cellulare), evitando l’entrata della cellula in apoptosi;
E2 codifica per tre proteine coinvolte nella replicazione del DNA e nella
modulazione della trascrizione;
E3 modula la risposta immunitaria;
E4 regola la trascrizione, la transizione dell’espressione da early a late, la
replicazione virale e l’assemblamento dei virioni;
L1-L5 coinvolti nella produzione e nell’assemblaggio delle proteine del
capside.
In colture di cellule umane può andare incontro a completa replicazione infettiva
(infezione produttiva, non patogenica), in cellule di roditore possono andare
incontro a trasformazione maligna o forme oncogene. Nell’uomo è in grado di
andare in latenza nelle tonsille o comunque nei linfonodi. Gli aspetti positivi degli
Adenovirus sono il fatto che causa infezioni respiratorie benigne e non vi è
associazione con patologie oncogene, ha una buona caratterizzazione ed è facile
da manipolare (i vettori ottenuti sono molto stabili). È un virus che ha la capacità
di infettare un grande range di linee cellulari diverse, incluse cellule in divisione
e non in divisione. Ha un alto livello di espressione ed un’alta capacità di
inserzione. Infine, c’è poco rischio di integrazioni cromosomiche casuali.
SVILUPPO DI VETTORI ADENOVIRALI: per prima cosa si creano i vettori adenovirali
helper- dipendenti o di prima generazione sostituendo i geni E1A, E1B ed
E3 con il transgene di interesse, fino ad un massimo di inserzione di 6,5 Kb; si
ottiene un vettore contenente il transgene, i promotori appropriati e gli elementi
enhancer. L’espressione non dura più di 5- 10 giorni, poi si ha una risposta
immunitaria. Il vettore così ottenuto è replicazione- difettivo e le funzioni
replicative vengono fornite in trans da un virus helper (privato della sequenza
E1). Questo vettore viene
amplificato utilizzando le linee
cellulari d’espressione di E1 (ad
esempio cellule 293A che
presentano una copia del gene
E1 integrata stabilmente). I
vettori possono infettare cellule
in vitro ed in vivo. Quindi per la
prima generazione il gene
estraneo di interesse clonato
viene inserito all’interno di un
vettore di trasfezione; il vettore
viene purificato ed amplificato
e viene effettuata co- trasfezione del vettore ricombinante e dell’adenovirus in
cellule della linea 293°; si selezionano le placche che danno segno di virus
ricombinanti (si procede con PCR, immunoblotting, immunostaining), si
amplificano le placche ed infine si prepara uno stock di virus ricombinanti cui si
infetteranno altre cellule per ottenere l’espressione ad alti livelli della proteina
ricombinante.
Successivamente i vettori di seconda generazione vengono prodotti sostituendo i
geni E1, E2, E3 ed E4 con il gene di interesse.
La sperimentazione ha portato alla costruzione di vettori virali vuoti o ad alta
capacità o gutless, basati sul fatto che tutte le proteine virali possono essere
“aiutate” in trans, queste sequenze che codificano quindi possono essere
eliminate per far più spazio al transgene di interesse. Gli unici elementi in cis
essenziali per la propagazione e l’impacchettamento virale sono le sequenze ITR
e le sequenze segnale psi. Il promotore ed il transgene di interesse del nostro
vettore navetta vengono inseriti all’interno del genoma virale plasmidico
(sprovvisto della sequenza segnale psi) tra la sequenza ITR iniziale ed i geni
successivi ed il genoma subisce una ricombinazione in cellule della linea 293°. Il
genoma ricombinante ottenuto subisce un taglio mediato da Cre (Cre
ricombinasi, enzima in grado di coordinare una ricombinazione genetica), che
riesce a riconoscere il sito Lox (il taglio viene effettuato tra un sito Lox e l’altro).
La replicazione dei vettori gutless avviene in presenza di un costrutto helper. I
vantaggi di questi vettori è che riducono l’immunità durando di più (possono
infettare differente linee cellulari in vitro ed in vivo e l’espressione può andare
avanti fino a 80 giorni) ed aumentano la capacità di espressione.
Vettori degli alphavirus
Hanno capacità di inserzione di circa 5 Kb; sono anch’essi vettori transienti.
Infettano cellule in divisione o quiescenti, hanno un’espressione a lungo termine
però necessitano di complementazione con virus helper. Sono sicuri e hanno una
ridotta immunogenicità (non inducono immunità cellulo mediata) ma sono
citotossici.
STRUTTURA DEGLI ALPHAVIRUS: sono virus rivestiti, dotati di pericapside e di
spicole proteiche di rivestimento; hanno un nucleocapside icosaedrico al cui
genoma all’interno è a singolo filamento di RNA ed ha una grandezza all’incirca
maggiore di 12 Kb. Gli Alphavirus (così come i Flavivirus) fanno parte degli
Arbovirus che possono infettare l’uomo usando come vettori altri organismi: gli
Alphavirus usano volatili o roditori come ospite naturale (ospite serbatoio) e
come vettori le zanzare mentre i Flavivirus possono usare come ospite naturale,
oltre a quelli sopra citati anche i primati od ovini, i vettori sono sempre le
zanzare a parte che nel caso in cui l’ospite serbatoio sia un roditore od un ovino
in cui il vettore è un altro tipo di insetto (Ixodes, zecche). Le malattie causate
sono quasi sempre forme di encefaliti o la febbre Dengue per i primati (Semliki
forest virus SFV).
Per quanto riguarda il genoma abbiamo detto essere a singolo filamento di RNA a
polarità positiva, quindi nella replicazione all’interno di una cellula ospite è
necessario che venga trascritto un filamento di RNA a polarità negativa (l’unico
filamento presentante un promotore per l’RNA polimerasi virale da cui avrà inizio
la sintesi proteica) così da avere una molecola di RNA subgenomico a polarità
positiva. Il filamento di RNA iniziale porta all’estremità 5’ un cappuccio di 7 metil-
guanosina e all’estremità 3’ una coda poliadenilata. Dopo la penetrazione nella
cellula infetta, l’RNA virale scapsidato funziona come RNA messaggero, dirigendo
la sintesi delle proteine virali precoci. Viene sintetizzato dapprima un singolo
lungo polipeptide che successivamente viene tagliato in frammenti per formare
un certo numero di proteine più piccole (questa frammentazione è operata dalla
p2 che induce proteolisi). Si ha prima la traduzione dell’estremità 5’, che codifica
per proteine funzionali; dopo la replicazione del genoma vengono prodotti RNA
messaggeri subgenomici che produrranno le proteine strutturali corrispondenti
all’estremità 3’.
Il ciclo replicativo degli Alphavirus è un ciclo naturalmente difettivo in alcune
situazioni, richiede quindi la complementazione da parte di un virus helper.
VANTAGGI DEI VETTORI DEGLI ALPHAVIRUS:
Abilità nell’infettare un ampio range di tipi cellulari;
Alto tasso di sintesi di RNA;
Alto tasso di traduzione di RNA subgenomico:
Alti livelli di espressione (superiore al 50% del totale di proteine cellulari);
Replicazione citoplasmatica che non comporta un processamento
nucleare;
L’espressione non è persistente ma stabile;
Produzione rapida di proteine ricombinanti ad alto titolo;
Possono indurre l’apoptosi cellulare (importante per le terapie tumorali).
SVILUPPO DI VETTORI DI ALPHAVIRUS: in generale il vettore di espressione SFV
con il nostro gene di interesse viene inserito, con il vettore helper di SFV, in un
vetrino dove avviene la trascrizione; il filamento di RNA, portante il segnale di
impacchettamento ed il gene di interesse, ed il filamento di RNA del virus helper
insieme vengono sottoposti ad elettroporazione in cellule BHK-21 (consiste
nell’aprire dei pori, tramite impulsi elettrici, nella membrana cellulare per
introdurre in un monostrato di cellule renali di criceto il gene ricombinante) e si
ottengono così le particelle virali di SFV ricombinante, con le quali si infettano le
cellule di un ospite e si ha così l’espressione delle proteine ricombinanti. La
prima generazione così ottenuta (eliminando la sequenza REP) è replicazione
difettiva.