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Z)

mercato (gruppo Le quantità negative di sono annullate dalle quantità positive

A). surplus e

dello stesso, per via della simmetricità della campana (cc.dd. compensazioni di welfare

el

Solo un gruppo sociale sta compiendo una scelta ottimale. L’elemento

aggregato). Mi

correttivo che ci spiega il in ottica di aggregata, è dato dalla simmetricità della

G*,

campana e dunque l’elettore domina.

mediano le

2.2. L’analisi di equilibrio generale di Samuelsonnel ua

Come si altera l’equilibrio del sistema economico generale quando abbiamo bene X

(privato) e bene (pubblico)? Pensando alle caratteristiche dei beni, il bene privato è

G sq

rivale ed escludibile mentre quello pubblico è il contrario. Siccome la funziona fin

E.Box

Pa

tanto che c’è dipendenza tra le scelte, in questo caso è consumato interamente ad

G

entrambi i consumatori. Allora, data la scelta di consumo effettuata dal quali

gruppo a,

sono le scelte di consumo restanti che rimangono a disposizione del Per

gruppo b?

di

rispondere alla domanda dobbiamo ricostruire il ragionamento di Samuelsonnel.

i

nt

pu

Ap 34

Vediamo quindi che il consumo del bene da parte del è dato dalle distanze

X gruppo b

verticali risultanti dalla differenza delle scelte del gruppo a.

Nel punto di ottimo: e

el

3. Le esternalità Mi

La consiste in ogni effetto esterno (positivo o negativo) associato ad una

esternalità

attività di produzione o consumo che si riverbera su un'altra attività di produzione o

le

consumo; effetti che non passano per il mercato, ovvero che per i quali non vi è un

prezzo e dunque non vengono contabilizzati (ovvero presi in considerazione) dagli

ua

operatori economici. È giusto sottolineare che tali effetti possono essere qualificati sia

sq

come costi, sia come benefici.

Perché le esternalità sono un fallimento del mercato? Perché le scelte degli operatori

Pa

economici creano degli equilibri (o sopra o sotto dimensionati) che producono

inefficienza di produzione. di

i

nt

pu

Ap 35

3.1. Le esternalità negative

Assunzione di base: i coincidono con i . ed il (costo esterno) è una

Bmg Bmg CE

p s

funzione crescente a tassi costanti.

L’impresa produce più rispetto a ciò che è efficiente per quel mercato, semplicemente

perché non sta contabilizzando (nella sua funzione privata di costo) i CE.

3.2. Le esternalità positive

Assunzione di base: i coincidono con i e il (beneficio esterno) è una

Cmg Cmg BE

p s

funzione crescente a tassi costanti. e

el

Mi

le

ua

sq

Pa

Per la collettività il mercato raggiunge un punto subottimale rispetto a quello

efficiente. di

3.3. I rimedi al problema delle esternalità

Che possono fare le amministrazioni pubbliche centrali e locali per far si che gli

i

nt

operatori economici internalizzino questi effetti esterni positivi o negativi?

Qui si ha una distinzione in letteratura tra e

teorie coercitive teorie di mercato

pu

(cc.dd. entrambe Delle teorie coercitive ne studiamo tre:

tecniche di internalizzazione).

Ap

(esternalità negative): l’amministrazione centrale, conoscendo le

imposta pigouvina

‣ funzioni di costo e di ricavo del settore, potrebbe applicare una di

imposta specifica

36

produzione che aggravi i costi di quell’impresa che ne sostiene di inferiori (rispetto

all’altra) esattamente dell’ammontare del danno esterno che cagiona agli altri

(ovvero dei In questo modo, la scelta che fa l’operatore economico è quella che

CE).

il decisore politico vuole.

Il problema è che vi sono asimmetrie informative fra l’erario e l’impresa che

produce: il primo devo conoscere quel’è esattamente la funzione del della

Cmg

seconda (elemento sensibilmente endogeno). Siccome lo Stato non può essere

onnisciente, se dal punto di vista teorico il ragionamento è impeccabile, da quello

applicativo crea molti problemi;

(esternalità negative): avviene mediante la regolamentazione delle

regolazione di mercati

‣ quantità o attraverso la regolamentazione dei prezzi. In altre parole, si vanno sempre

ad intaccare le variabili decisionali dell’impresa, perché il nostro obiettivo è quello di

e

s p i n g e r e l ’ i m p r e s a v e r s o u n l i v e l l o p i ù e f fic i e n t e . el

C’è da dire però che la manovra di regolamentazione che va a definire livelli

Mi

quantitativi massimi di produzione è malvista, perché si va a toccare la variabile che

è considerata di libertà strategica dell’impresa. Tant’è che in questo campo sono

le

molto più frequenti le regolazioni sui prezzi: è più accettato a livello ideologico. In

questa seconda maniera si va a modificare il che l’impresa trae dalla

Rmg ua

produzione; sq

(esternalità positive): sussidiando la produzione, si spinge

principio del sussidio

‣ l’operatore privato ad investire maggiormente (altrimenti la razionalità privata lo

Pa

porterebbe a produrre di meno di quanto sarebbe desiderabile da quella società).

di

Invece, una delle (contrattazione/negoziazione) è quella della

teorie di mercato

Il pone rimedio alla inefficienza allocativa

teorema di Coase

promozione di mercato.

generata dalle esternalità. Questo dice che, a prescindere dalla distribuzione iniziale di

i

nt

un diritto (prescritta dallo Stato), una volta che viene fatta la scelta di

ex ante

attribuzione, le parti negozieranno (sulla base dei loro prezzi di riserva) e l’uso di quel

pu

diritto andrà a quel soggetto che lo valuterà maggiormente. Il mercato, dunque,

Ap

raggiungerà autonomamente l’efficienza allocativa.

La regola che ne viene fuori è che il che deriva dal contratto che viene

surplus,

stipulato, può essere più efficiente della situazione statica in cui non si ammette, ad

37

esempio, l’inquinamento. Infatti la parte lesa, contrattando, potrebbe incassare

esattamente quanto avrebbe ottenuto dal risarcimento futuro potenziale che

deriverebbe dalla azione di condotta illecita posta in essere dall’altra parte. In termini

di razionalità, quindi, questo ragionamento può essere efficiente; efficiente fin tanto che

i costi di negoziazione tendono a zero, o meglio quando i costi che sopportano le parti

per concludere l’accordo non sono superiori al surplus del contratto.

La potenza di questo teorema è nel caso in cui non ci sia cooperazione tra le parti,

c’è sempre il rimedio che pone il diritto: il diritto rappresenta sia i limiti alle due

ex ante

condotte, che il paracadute ad ogni possibile fallimento della interazione fra i

ex post

privati. Ma questa è l’extrema per Coase, perché la soluzione cooperativa è

ratio

considerata la più efficiente (nessun altro meglio dei soggetti può sapere qual’è la

razionalità economica che ognuno di loro persegue).

In sintesi, attraverso la promozione della iniziativa a negoziare, gli effetti da esterni

diventano interni. Come si può notare, dunque, l’intervento pubblico in questo caso è

meno invasivo delle teorie coercitive. e

el

Mi

le

ua

sq

Pa

di

i

nt

pu

Ap 38 Parte

Seconda

39

Introd!ione al s%tema t&buta&o

I principi fondamentali che devono animare i sistemi tributari sono almeno tre per

(1977):

Cesare Cosciani ovvero che tutti i contribuenti (indipendentemente dal fatto che

principio della certezza,

‣ siano persone fisiche o giuridiche) devono avere consapevolezza esatta di quello che

sarà il loro onere tributario (chiarezza in termini impositivi di quello che ogni

contribuente deve pagare);

(punto chiave si per Cosciani che per altri economisti), cioè la

principio della neutralità

‣ imposta deve essere strutturata in modo tale da ridurre al minimo le distorsioni

efficientistiche; secondo il quale i sistemi tributari devono garantire l’equità nel

principio di equità,

‣ trattamento dei contribuenti. Dunque l’onere impositivo deve essere ripartito in modo

equo fra i contribuenti.

Queste caratteristiche non sono esaustive, ma, secondo sono alla

Joseph Stiglitz,

base alla base degli ordinamenti tributari moderni. Infatti, tutte le caratteristiche che

emergono in Stiglitz sono riconducibili a quelle di Cosciani.

Stiglitz fa riferimento:

all’efficienza, quindi il sistema impositivo deve essere strutturato in modo tale che ci sia

‣ la minor perdita possibile dal punto di vista efficientistico (richiama il principio della

neutralità); e

alla per la quale il sistema impositivo deve essere semplice dal punto di vista

semplicità,

‣ el

amministrativo. Questo vuol dire meno costi (richiama il principio della certezza);

Mi

alla Gli ordinamenti non possono essere rigidi, quindi che non tengano

flessibilità.

‣ debito conto della evoluzione della società, sia dal punto di vista legato alle abitudini

le

dei contribuenti che, soprattutto, da quello legato alla evoluzione economica.

alla il quale rappresenta un altro elemento di assoluta criticità dei sistemi

trasparenza,

‣ ua

tributari. Tanto più l’ordinamento è trasparente, più sarà efficiente (riconducibile alla

categoria della semplicità). sq

Inoltre, anche per Stiglitz gli ordinamenti tributari devono essere improntati

Pa

all’equità. Il problema è che quello equitativo è un tema complesso, legato alla

soggettività ed ai giudizi di valori ma allo stesso tempo ha reso necessario una

di

oggettivatizzazione di questi concetti per far si che gli ordinamenti tributari facessero

propri alcuni concetti di equità di base.

Tutte queste caratteristiche che sono state sviscerate nel corso degli anni dalla

i

nt

letteratura, hanno una origine storica molto antica: si riprendono i concetti sostenuti da

Adam Smith in modo più o meno accentuato.

pu

Quando si parla di equità, ogni sistema impositivo deve – o dovrebbe – rifarsi, da un

Ap

punto di vista logico, a uno di questi due principi:

40

‣ (giustificata dalla decrescente del reddito, nella maggiorate dei

capacità contributiva Umg

casi), secondo il quale si ripartisce l’onere sulla base della capacità contributiva dei

cit

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A.A. 2014-2015
89 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pasQuiino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Castaldo Angelo.