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Estratto del documento

CARATTERI DELLA NORMA LEGISLATIVA IN SENSO:

• SOGGETTIVO: La legge del 26 regola tutte le banche che effettuano la raccolta sotto forma

di deposito (agenzie di credito) a breve termine in quanto sono più propense al rischio di

insolvibilità.

Escluse dalla regolamentazione per cui sono tutti gli istituti di credito speciali. Non vengono

estese agli istituti di credito tutte quelle norme che trovano ragion d’essere nella raccolta a

breve tramite deposito in quanto hanno rischi di insolvibilità minori rispetto alle agenzie di

credito. La disciplina generale riguarda tutte quelle norme che coprono rischi comuni a

entrambe ( sia agenzia che istituti) come ad esempio il rischio di concentrazione. ( Investire

in un unico settore, soggetto; il rischio è nella non diversificazione dell’investimento).

• OGGETTIVO

DISCIPLINA DELL’ATTIVITà BANCARIA

1. Detenzione di un CAPITALE MINIMO

2. Accantonamento di 1/10 degli utili netti destinatI a RISERVE fino a quota 40% del capitale

3. Costituzione di RISERVE OBBLIGATORIE (TITOLI DI STATO) depositati presso la

Banca D’Italia per gli utili accantonati in eccesso

4. Riduzione del RISCHIO DI CONCENTRAZIONE (ES. LIMITE DI FIDO): La concessione

a prestino nei confronti di un solo obbligato non può superare 1/5 del patrimonio.

APPARATO DI CONTROLLO:

Le Banche vengono sottoposte a controllo pubblico da parte del Governo e della Banca

D’Italia. Ciò trova giustificazione nella linea politica di un governo dittatoriale come quello

fascista.

GOVERNO:CONTROLLO DETENUTO DAL MINISTRO DELLE FINANZE

L A VIGILANZA del Governo e di tipo STRUTTURALE in quanto si pone l’obiettivo di

ridimensionare il mercato bancario in maniera discrezionale ossia senza il perseguimento di

alcuna finalità e senza alcun vincolo.

COME CONTROLLARE LA STRUTTURA DEL MERCATO BANCARIO?

ATTRAVERSO…

• Il rilascio di autorizzazioni per entrare nel mercato

• Provvedimenti per evitare rischi come la concentrazione coattiva degli investimenti

attraverso ad esempio le fusioni

• Interventi per la risoluzioni di crisi bancarie quando queste diventano insolvibili

BANCA D’ITALIA:

La BI detiene una VIGILANZA di tipo PRUDENZIALE in quanto mira alla stabilità bancaria dei

singoli istituti e al contenimento dei rischi. Non potendo agire sul mercato questo tipo di Vigilanza è

sicuramente assai più vincolata di quella governativa. La Banca di Emissione opera anche un altro

tipo di vigilanza sugli istituti di credito: VIGILANZA INFORMATIVA mediante la visione dei

bilanci di ogni istituto.

COSA LASCIA IN VIGORE LA LEGGE DEL 1926?

• Disciplina speciale per le banche pubbliche come BN BS BNL

• Disciplina delle aziende nate dall’autonomia statutaria e da specializzazioni di fatto

(Casse di Risparmio…)

• Controllo al Ministro dell’Agricoltura e del Commercio per le aziende di credito

speciali (dalla disciplina del 1988) imponendo a quelle più piccole una

concentrazione coattiva al fine sempre della stabilità sistemica del mercato

DISCIPLINA DEL 1929: TU testo unico delle Casse di Risparmio che completa la disciplina

Legislativa delle Casse di Risparmio.

IN CONCLUSIONE…..La Disciplina del 1926 regola gran parte del mercato bancario ma non è

univoca in quanto esiste una regolamentazione differenziata per tutte le aziende di credito

speciale. Persisteva quindi una disciplina legislativa del mercato bancario assai ampia e poco

razionale

LEZIONE 13-3-2014

Nel 1926 si ha per la prima volta un ordinamento bancario italiano che è

rappresentato dalla legge bancaria del 1926, una serie di provvedimenti, una legge

che ha punto di riferimento le banche di deposito ma che poi si estende anche a

istituti di credito speciali ( banche che raccolgono risparmio non tramite deposito ma

tramite l’emissione di obbligazioni). La legge del ’26 contiene una disciplina comune

per le aziende e gli istituti di credito; più severa per le aziende perché raccolgono

mediante depositi e hanno maggiori rischi di liquidità.

La principale funzione delle banche è la TRASFORMAZIONE DELLE

SCADENZE: raccolta del risparmio a breve e investimento a medio-lungo termine.

In questo modo le banche assumono su di se il rischio, svolgendo una funzione

assicurativa. Gli altri intermediari non svolgono la funzione assicurativa perché ciò

che raccolgono lo investono in titoli e tutti i risultati positivi e negativi ricadono

sull’investitore. Invece la banca è tenuta a restituire i soldi al depositante.

Nel ’36 nasce l’esigenza dell’autorizzazione per l’iscrizione come società per azioni

per poi diventare bancaria, quindi per la costituzione del soggetto. Fino a quel

momento si autorizzava solo un inizio delle operazioni.

Come la crisi del ’29 ha inciso sule banche? Le banche ordinarie in quel momento

avevano assunto il modello della BANCA MISTA, le quali raccolgono a breve

tramite deposito e potevano assumere anche le partecipazioni di controllo

dell’industria. Quindi la banca mista si caratterizza dall’INTRECCIO con l’industria.

Le industrie acquisivano il capitale delle banche per ottenere finanziamenti dalla

banca. Ma dopo la prima guerra mondiale e la crisi del ’29 le industrie non riescono

più a restituire questi finanziamenti alle banche e quest’ultime hanno il loro attivo

immobilizzato nelle industrie. Quindi le industrie che sono proprietarie delle banche

continuano a chiedere finanziamenti e le banche vedono il proprio attivo sempre più

immobilizzato. Le banche erano così costrette a eliminare depositi per finanziare le

industrie che si trovavano in difficoltà. Le banche più importanti che fino al ’29

avevano finanziato le industrie erano: Banca Commerciale Italiana, Credito Italiano,

Banco di Roma. Come ne uscirono da questa crisi? Abbiamo detto che la crisi invase

prima l’economia reale (quindi le industrie) e poi il mercato bancario. Fu dunque

necessario l’intervento (salvataggio) dello Stato poiché le banche non riuscivano più

a sostenere la crisi. Le modalità del salvataggio modificheranno la struttura del

mercato bancario e queste modalità verranno utilizzatecon le stesse formalità per

tutte e tre le banche e quasi contemporaneamente. Vennero stipulate delle

convenzioni tra il 1931-1934 tra le tre banche, lo Stato e la Banca Centrale che

produce liquidità (BI). Inoltre si eliminò il legame tra banche e imprese (ciò che

aveva condotto le banche in crisi, infatti il problema era nato dall’intreccio). Viene

separata l’attività bancaria dall’attività partecipativa. Come avviene questa

separazione? Si trasferiscono le partecipazioni intagliate dalle Banche Miste alle

società finanziarie . Così la Banca Mista diventa creditrice della finanziaria, quindi

diventa azionista per l’importo delle partecipazioni che ha ceduto alla finanziaria.

Però poi bisognerà vendere le partecipazioni all’Istituto di liquidazioni. Quindi la

Banca d’Italia finanziava l’Istituto di liquidazione e con il denaro fresco della banca

d’Italia la finanziaria pagava le partecipazioni alla finanziaria. La finanziaria con la

vendite delle partecipazioni sul mercato restituiva i soldi ala Banca d’Italia. In questo

modo il denaro fresco affluiva alle Banche Miste.

Vi furono inoltre imponimenti alle banche miste:

divieto dell’assunzione delle partecipazioni (in tal modo si eliminava l’intreccio) ;

divieto del finanziamento a medio-lungo termine (motivo per cui si acquisivano le

partecipazioni).

Che problema si pone ora? Le industrie ora dove prendono questi finanziamenti? Nel

1931 vi fu la creazione una banca (IMI= istituto mobiliare italiano) che faccia un

finanziamento a medio-lungo termine all’impresa. L’IMI vietava la raccolta a vista,

aveva una durata finanziaria al massimo decennale e assumevano una forma giuridica

pubblica. Era infatti un ente pubblico imprenditore. L’IMI è una banca e non può

assumere partecipazioni. Ora nasce il problema delle partecipazioni perché l’Istituto

di liquidazione aveva difficoltà a venderle, mettendo in difficoltà la Banca d’Italia.

Nasce il problema della tutela della Banca d’Italia (perché la BI interviene nel

salvataggio ma non si vede rimborsata niente). Allora viene creato un nuovo istituto

nel ’33: IRI (istituto per la ricostruzione industriale). L’IRI raccoglieva il risparmio

tramite prestiti obbligazionari e per ciò che concerne gli impieghi l’IRI venne distinta

in due: sezione finanziamenti (durata massima ventennale); sezione smobilizzi, che

sostituisce l’Istituto di liquidazione. A questo punto la BI viene eliminata dal

salvataggio perché l’IRI si finanzia direttamente dal mercato, dalla vendita delle

partecipazioni (non chiedendo più soldi alla BI). Ora bisogna eliminare tutte le

partecipazioni che le banche hanno nel loro portafoglio vendendole, quindi obbligare

le banche miste a eliminare tutti i rapporti con l’impresa. Allora nel ’34 vi sono altre

convenzioni tra l’IRI e la banca mista:

Lezione 6 17/03/15

Il sistema bancario italiano era ormai fondato sulla legge bancaria del 1926 e su tutti i

provvedimenti legislativi e amministrativi che l'ordinamento bancario aveva ereditato prima del

1926 e ne aveva poi create ulteriori per le casse di risparmio, per le casse rurali artigiane e per altri

settori del mercato bancario.

Dopo la crisi della banca mista la struttura della banca mista risultava fortemente modificata perchè

dalle convenzioni era emerso la trasformazione dalle banche miste alle banche commerciali per cui

le banche miste non potevano più fare finanziamenti a medio-lungo termine all'industria, facevano

solo finanziamenti a breve, per quanto riguarda le banche ordinarie e le aziende di credito,

rimanevano tutti gli altri istituti. Nascita dell'IMI che era un ente pubblico imprenditore che si

finanziava mediante la raccolta a medio-lungo termine e finanziava a medio-lungo termine

l'industria, l'IRI che poi diventa un ente di gestione, infine l'intreccio della banca mista con

l'industria quindi si impedisce alle aziende di credito di acquisire partecipazioni nell'ambito delle

industrie quindi di diventare proprietarie delle industrie e viceversa. Questo emerge nelle

convenzioni. L'IRI deteneva le partecipazioni sia nell'ambito del sistema industriale italiano sia

all'interno delle banche miste che conservavano la forma di banche private ma erano sottoposte al

controllo pubblico. Quindi vediamo che il sistema bancario è formato in gran parte da banche

pubbliche che erano: gli istituti di credito speciale, le casse di

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
52 pagine
2 download
SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ruggo94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Legislazione del diritto bancario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Salerno Maria Elena.