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PREVIDENZA
La lezione è tenuta da Zumbo. In questa lezione per un certo verso andremo avanti con il programma cercando dichiudere la parte generale della previdenza sociale ma faremo anche un riassunto generale prima di tutto per vedere se hai capito e poi per chiarire i punti poco chiari. Nella scorsa lezione con Rocchini hai terminato il tema della contribuzione esaminando le varie fattispecie di contribuzione previdenziale atipica: contribuzione figurativa, correlata, volontaria e da riscatto. Quando si realizza l'intervento della contribuzione figurativa? Esempio tipico in cui si realizza la contribuzione figurativa è quello della maternità e quindi vi è una sospensione del rapporto di lavoro che nel caso della maternità generalmente è 2 mesi prima e 3 mesi dopo per cui 5 mesi di astensione obbligatoria cioè la lavoratrice non può lavorare nemmeno se vuole, a volte sono 1 mese prima e 4 mesi dopo oppure sono tutta la durata della.gravidanza se è una gravidanza a rischio o se la mansione è pericolosa. Per esempio i controllori dei treni e i macchinisti sono considerate professioni a rischio percui una donna che faccia la macchinista deve immediatamente comunicare che in unostato di gravidanza e a quel punto viene immediatamente messa in astensioneobbligatoria, sono presumibilmente 8 mesi di astensione obbligatoria prima del parto (8 enon 9 perché di essere in gravidanza lo avrà scoperto circa 1 mese dopo esserlo) e 3 mesisuccessivi al parto per un totale di 11 mesi di non lavoro che significano 11 mesi anche dimancata contribuzione. Nel salvadanaio di contributi della lavoratrice, quindi, ci sarà un buco di 11 mesi epotenzialmente questo risulterà in un buco di 11 mesi in termini di prestazioniprevidenziali: cosa prevede l’ordinamento in questo caso? In questo caso l’ordinamento prevede la contribuzione figurativa. Ovviamente in questo periodo ci sarà latutela previdenziale la principale delle quali in questa fattispecie è il trattamento di maternità e questa è la tutela attuale che è l'erogazione del reddito sostitutivo del reddito di lavoro perduto a causa dell'evento maternità, questo è il senso della tutela attuale previdenziale ma la tutela previdenziale non è soltanto tutela attuale perché è anche una tutela pro futuro, tutela potenziale ed allora accanto alla prestazione liquida che viene data alla lavoratrice mese per mese dall'ente previdenziale (ovviamente come sempre viene anticipata dal datore di lavoro la prestazione e poi la recupera andando in compensazione con i contributi che dovrebbe versare all'INPS globalmente) c'è anche una tutela pro futuro. Ecco quindi che c'è una copertura da un lato attuale perché le viene data l'indennità di maternità e dall'altro lato viene data una
copertura (e questo è un grande elemento di civiltà giuridica) pro futuro perché viene coperto quel periodo sotto il profilo contributivo con la contribuzione figurativa piena cioè esattamente come se quella lavoratrice avesse lavorato e avesse versato i contributi per quegli 11 mesi.
A carico di chi è la contribuzione figurativa? Questa è la domanda che ti devi porre. La contribuzione figurativa è in linea di principio a carico della collettività di riferimento cioè a carico della stessa gestione, quindi in linea di principio la contribuzione figurativa viene pagata a livello endogestionale sulla base del principio della mutualità collettiva di tutti i soggetti presenti nella gestione.
A volte però non bastano le risorse presenti nella gestione per coprire la contribuzione figurativa così come non bastano a volte le stesse prestazioni e quindi a volte è l'erario stesso cioè la
generale) è un concetto complesso e multidimensionale che riguarda diversi aspetti della vita sociale. La fiscalità generale è una delle sue componenti e si occupa della gestione delle entrate e delle spese pubbliche. La contribuzione figurativa è un meccanismo attraverso il quale viene garantita una copertura previdenziale anche in situazioni in cui non si è effettivamente versata una contribuzione. Questo può accadere, ad esempio, in caso di periodi di inattività lavorativa o di interruzioni della carriera lavorativa. Quando si parla di contribuzione figurativa, è importante fare attenzione durante l'esame. La contribuzione figurativa è una contribuzione effettiva o no? La risposta è sì, perché anche se non è versata dal datore di lavoro o dal lavoratore, è comunque versata dall'ente previdenziale stesso. Inoltre, questa contribuzione è effettivamente accreditata nella posizione individuale, come dimostrato dall'estratto conto contributivo che mostra 11 mesi di maternità come trattamento equivalente a 11 mesi di lavoro effettivo. In conclusione, la contribuzione figurativa è una forma di contribuzione effettiva, anche se non viene versata direttamente dal datore di lavoro o dal lavoratore. È importante comprendere questo concetto durante lo studio della fiscalità generale.Non si capisce) giuridica non arriva a coprire tutto: per esempio i periodi di astensione facoltativa (dopo l'astensione obbligatoria la lavoratrice madre e il lavoratore padre possono prendersi periodi di astensioni facoltativa) non sono sempre coperti dalla prestazione previdenziale ma sono coperti da prestazione previdenziale (cioè ti danno i soldi) soltanto quando sei in una situazione individuale abbastanza limitata.
Questi periodi di astensione facoltativa non sono coperti da contribuzione figurativa ovvero non sono coperti da contribuzione figurativa piena.
Ipotizziamo che in realtà dopo questi periodi di 11 mesi la lavoratrice ha un bambino che piange tanto, non sta con la tata e quindi ha bisogno di un periodo di altri 3 mesi per svezzare il bambino per cui c'è un altro periodo di astensione facoltativa.
Questo periodo in parte è coperto da contribuzione figurativa, in parte però non è coperto perché lo Stato, la gestione si fa
carico soltanto - facciamo un esempio di scuola, non è esattamente così - del 50% dei contributi, quindi è come se lo stato coprisse soltanto un mese e mezzo. Quell'altro mese e mezzo si può recuperare in qualche modo o no? Possono fare qualcosa lavoratrice e lavoratore per recuperarlo? Sì, con la contribuzione da riscatto e in questo caso paga il lavoratore: ma quanto paga e come paga il lavoratore? Bisogna essere lavoratori per poter riscattare o si può riscattare indipendentemente dall'esistenza di un rapporto di lavoro? Si può riscattare la laurea indipendentemente dall'esistenza di un rapporto di lavoro ma non da sempre, solo dal 2007, dal 2007 si può riscattare anche a prescindere dall'esistenza di un rapporto di lavoro. Come si calcola l'onere del riscatto? Innanzitutto si calcola in modo diverso a seconda che il sistema sia retributivo o contributivo. Con il sistema contributivo è estremamente semplice.Il riscatto: se fai la domanda nel 2012 e vuoi la contribuzione che hai versato nel 2012 devi moltiplicarla per gli anni che vuoi riscattare, questo è l'onere del riscatto.
Il grande problema si pone invece con il retributivo perché mentre nel contributivo versi e tanto prendi, c'è una correlazione tra contributi e prestazioni invece con il retributivo devi versare una riserva matematica cioè devi versare una somma di denaro tale da garantirti quell'extra di prestazione retributiva che ti deriva da quel di più che metti dentro il tuo salvadanaio e quindi entrano in considerazione 3 fattori fondamentali:
- Sesso (maschio o femmina);
- Età in cui si fa il riscatto;
- Reddito goduto al momento in cui si fa il riscatto.
Considera che c'è una tabella allegata alla L. 1334/1962 in coda che prende in considerazione questi tre elementi per cui tendenzialmente il riscatto costa più alle donne che agli uomini perché
vivono più degli uomini e il riscatto del retributivo è più costoso con l'avanzare dell'età anagrafica e con l'aumentare del reddito da lavoro per cui l'indicazione che il professionista dà in questi casi è che si deve sempre riscattare quando si è giovani perché l'età è bassa, il reddito è basso per cui l'onere è inferiore mentre è molto costoso riscattare quando si è vecchi e quando il reddito è più elevato. Molte il riscatto lo si fa invece alla fine dell'attività lavorativa perché, per esempio, ti hanno licenziato per cui vai a riscattare una certa anzianità contributiva per coprire quel minimo che ti manca per andare in pensione. Per poter accedere alla contribuzione volontaria è necessario che vi sia un minimo di contributi versati presso la gestione nella vuoi farla fermo restando che la cosa fondamentaleÈ che tu puoi fare la contribuzione volontaria se non hai altri rapporti giuridici contributivi in essere. Se per esempio smetti di fare il lavoratore presso un'azienda privata iscritta all'INPS e cominci a fare il giornalista professionista iscrivendoti quindi all'INPGI non puoi fare la contribuzione volontaria presso l'INPS perché la contribuzione volontaria è ammessa soltanto se sei scoperto da qualsiasi rapporto giuridico contributivo previdenziale per quella specifica tutela ma se sei coperto IVS presso l'INPGI non puoi contribuire volontariamente presso l'INPS.
Il primo presupposto, quindi, è che devi essere scoperto. Secondo presupposto è che devi avere una certa anzianità contributiva, una certa massa di contributi che ti dà la possibilità di accedere alla contribuzione volontaria che sono o 5 anni indipendentemente dalla collocazione temporale di questi contributi oppure 3 anni di contribuzione.
collocati nei 5 anni che precedono la presentazione della domanda all'ente previdenziale. Come si calcola l'onere contributivo? Come faccio cioè a sapere quanto devo versare? Poni a tuo carico anche la parte di contributi del datore di lavoro cioè continui a versare i contributi che al momento di presentazione della domanda venivano ordinariamente versati ma - attenzione a questo punto - solo i contributi per i quali l'onere è previsto a carico anche del lavoratore cioè io non posso versare i contributi per la cassa integrazione o per l'infortunio sul lavoro perché quelli sono contributi solamente a carico del datore di lavoro, io posso versare i contributi con contribuzione volontaria solo con riferimento a quelle fattispecie in cui c'è una ripartizione dell'onere contributivo, in realtà posso versare i contributi soltanto per l'IVS e non per gli altri rapporti giuridici previdenziali. La contribuzioneLa correlazione è più complicata. È una contribuzione a cui non possono accedere tutti i lavoratori.