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Tra gli ultimi spazzolini ci sono quelli della ORAL-B. Es BRAUN ORAL-B EXCEL 3D che
sfrutta un doppio movimento: uno pulsante di 40.000 pulsazioni al minuto della testina
lungo l’asse longitudinale delle setole con un’escursione di 0,1mm, in combinazione ad un
movimento oscillatorio laterale di 7600 oscillazioni al minuto che consentono un
movimento tridimensionale della testina che aumenterebbe l’azione disgregante rispetto a
qualunque altro spazzolino elettrico o manuale.
Molti degli ultimi spazzolini elettrici introdotti in commercio hanno anche dei sensori di
pressione. Questo è importante perché si stoppano nel momento in cui si esercita una
pressione eccessiva sulle superfici dentali. Sicuramente da questo punto di vista è più
efficace di uno manuale.
Lo spazzolino comunemente utilizzato però non può essere l’unico strum da usare per
l’igiene orale domiciliare. Ad esso spesso è necessario affiancare altri strumenti come il
monociuffo (spazzolino con una piccola testina con setole disposte a forma di piramide o
piatte) utile per l’igiene in zone di difficile accesso come i settori distali di 7 e 8 inferiori, in
presenza di recessioni gengivali (soprattutto le localizzate su un singolo dente o su
pochi), in presenza di apparecchi ortodontici per pulire bene la placca sotto i brackets
(anche meglio di uno spazzolino ortod che ha una testina con le setole di altezza ridotta a
livello centrale), per l’igiene delle viti di guarigione e la pulizia intorno agli impianti e per
facilitare l’applicazione di sostanze medicamentose a livello locale.
Altro presidio fondamentale è il filo interdentale. La letteratura sostiene che la massima
rimozione di placca e la massima igiene orale domiciliare si ottenga associandolo allo
spazzolino almeno una volta al giorno. Al nostro paziente conviene consigliare l’utilizzo del
filo interd prima dello spazzolino perché visivamente egli può rendersi conto di quanta
placca è in grado di rimuovere questo filo che spesso da molti paz è considerato molto
superficialmente e la maggior parte dei paz che arrivano per la prima volta al vostro studio,
probabilmente il filo lo usano saltuariamente o non ne conoscono nemmeno l’esistenza.
Ma è dimostrato che utilizz uno spazzolino in associaz al filo interd anche una sola volta la
sera (lo spazzolino sempre minimo 2 volte al giorno!) si ha una riduz del sanguinamento
gengivale del 67%. Invece con il solo spazzolino è del 30-35%. Dovete avvisare il
paziente, soprattutto se non ha mai usato il filo interd, che se sanguina la gengiva le
prime volte che passa il filo è normale. Perché molti pensano che traumatizza le gengive!
Invece il sanguinamento è un segno di infiammazione e se il paz insiste a passarlo per
qualche giorno in modo costante, il sanguinam si riduce. Questo è importante nella
motivazione del paz all’uso quotidiano del filo. Bisognerà anche dire l paz che non è facile
passare questo filo. Quindi quando alla poltrona darete istruzioni per il suo utilizzo, sarà
opportuno chiedere al paz di mostrarvi come riesce a passarlo. Dire anche che a casa non
deve perdere la pazienza se le prime volte impiega molto tempo a passarlo. Deve insistere
almeno una settimana per acquisire una certa manualità per passarlo in 1-2 minuti. I fili
interd dall’associaz dentale americana sono stati classificati in:
• fili non cerati: senza l’aggiunta di alcun additivo;
• fili cerati con l’aggiunta di un additivo che ha un’azione cosmetica (rinfrescante) es il
mentolo;
• fili non cerati che contengono sostanze ad azione medicamentosa ovvero
cariostatica, protettiva, antibatterica, antitartaro a seconda che contengano fluoro,
vit C, clorexidina, idrossiapatite ad azione desensibilizz. Le quantità di queste
sostanze medicamentose sono minime quindi non si può pensare che possano
avere un’azione realmente terapeutica.
I primi fili interd introdotti nell’800 erano in materiale naturale: seta rivestita di cera alla
paraffina. Successivamente, per migliorare l’igienicità (come per le setole dello spazzolino)
sono stati introdotti fili sintetici in nylon. Inoltre, poiché la cera in paraffina lasciava un
materiale oleoso che si riteneva favorisse successivamente l’accumulo di placca sono stati
introdotti dei fili in nylon rivestiti di altri materiali come l’amido di mais che non rilasciano
residui perché facilitano il passaggio del filo attraverso il punto di contatto ma poi si
dissolvono a contatto con la saliva. I fili interd attualmente in commercio sono in nylon e
possono essere cerati o meno. I cerati non sono più efficaci rispetto ai non cerati ma
favoriscono il passaggio del filo attraverso il punto di contatto interdentale in presenza di
restauri conservativi o protesici e sono costituiti da centinaia di fili in nylon molto sottili
intrecciati tra loro. Si tratta quindi di fili molto robusti e per questo sono indicati in soggetti
che hanno una certa abilità nell’utilizzo del filo altrimenti creerebbero lesioni a livello dei
tessuti molli. I fili monofilamento invece sono costituiti da un unico filo ottenuto per
estrusione o da più fili tenuti insieme da una matrice di materiale diverso dal nylon e quindi
sono molto più delicate rispetto ai normali fili in nylon, meno traumatici nei confronti dei
tessuti e quindi più indicati nei soggetti con scarsa abilità. Inoltre essendo più maneggevoli
sono più piacevolmente utilizzati dal paziente. I fili multi filamento bicomponente sono
costit da fibre di nylon tenute insieme da un materiale diverso più maneggevole e delicato
del nylon. Quindi combinano la resistenza e robustezza del filo in nylon alla
maneggevolezza e al confort di quest’altro materiale e sono indicati come i migliori da
consigliare nei soggetti che stanno per usare il filo la prima volta e ai bambini.
I nastri interdentali sono dei fili a sezione piatta particolarm indicati nei principianti perché
anche essi sono facili e delicati da utilizzare e sono utili anche in presenza di impianti,
soprattutto quando ci sono superfici radicolari esposte proprio perche hanno una
superficie di contatto con il dente più ampia.
Anche qui non ci sono studi di letteratura che dimostrino un’efficacia maggiore di un filo
rispetto ad un altro e non c’è una differenza di efficacia nemmeno tra un filo cerato e uno
non cerato se non in termini di più facile utilizzo del cerato.
In commercio ci sono delle forcelle tendifilo che a mio avviso sono meno efficaci del filo
tradizionale a meno che il paziente sia assolutamente impedito al suo uso. Infatti il
movimento che riusciamo a fare nello spingere il filo interd sottogengiva, abbracciando
bene il dente, con una forcella non lo facciamo molto bene a abbiamo anche un minore
controllo del filo a differenza del normale filo che usiamo tenendo le dita molto vicine tra
loro quindi riusciamo a tenerlo ben teso e a controllare i movimenti e la forza di
inserimento. Se usato male, un filo interd può creare delle lacerazioni a livello delle papille
interd e delle recessioni gengivali.
In commercio ci sono anche dei fili interd elettrici (che io non mi sentirei sicura a utilizzare)
che possono avere la stessa efficacia di un filo tradizionale.
Il superfloss è un particolare tipo di filo molto utile quando nn c’è un accesso anatomico
naturale al passaggio del normale filo interd (es splintaggi, circolari e ponti). È un filo con
un’estremità leggermente più rigida che funge da ago e quindi consente l’inserimento del
filo al di sotto del manufatto protesico, una parte spugnosa che è quella che ci serve per la
rimozione del deposito molle al di sotto del pontik e per detergere bene i pilastri (protesici,
implantari o naturali che siano), e poi il normale filo. Sono molto indicati anche nei soggetti
con apparecchi ortod che sennò non potrebbero passare il filo.
Altri fili di ultima generaz sono i G-floss che sono delle fascette di garza con una estremità
rigida che hanno la stessa funz del filo super-floss e i proxy-floss che sono dei fili con
un’estremità ad anello che ne facilita l’impugnatura in materiale elastomerico quindi sono
elastici (si tendono facilmente) e a forma elicoidale. Indicati per la pulizia sotto strutture
come impianti di overdenture.
Regina: (non si sente)
Risp: l’ultrafloss è come un filo interd solo che è più spugnoso in tutta la sua lunghezza e
si tende molto, quindi si assottiglia molto per superare il punto di contatto interd e inoltre
essendo elastico riassume il suo volume originale. Può essere indicato quando ci sono
delle piccole retrazioni della papilla perché riempiono di più lo spazio interdentale e sono
anche più delicati rispetto al filo interd.
Gli scovolini (spazzolini interdentali) sono degli strum di igiene orale dai quali a volte non
si può prescindere, soprattutto per i nostri paz parodontali. Sono dei piccoli spazzolini con
setole avvolte a spirale attorno ad un’anima metallica sottile centrale. Possono essere
intercambiabili montati su un manico di lunghezza differente. Sono di dimensioni e forma
differente, cilindrica o conica, e sono indicati nei casi in cui ci sono retrazioni gengivali
quindi negli spazi interd particolarmente ampi. Si è visto che con questo spazzolino si
riesce anche ad avere una certa penetrazione a livello dello spazio sottogengivale almeno
per 2,5mm. Vanno utilizzati molto semplicemente, asciutti o leggermente bagnati in
acqua, anche senza dentifricio, con movimenti vestibolo-orali (quindi orizzontalmente)
dalla gengiva verso il dente, strofinando 3-4 volte su ciascuna superficie dentale. In alcuni
casi risultano più efficaci rispetto al normale filo interdentale e questo è (………) per quei
pazienti parod in cui ci sono importanti retrazioni gengivali con ampia esposizione della
superficie radicolare che potrebbe spesso avere un profilo concavo e in quel caso un filo
interd che è teso non riuscirà ad adattarsi bene a queste concavità radicolari. Utili anche
quando sono state eseguite delle amputazioni radicolari o degli interventi a tunnel sui
molari superiori e inferiori, in presenza di manufatti protesici e nei paz ortod per pulire
interno ai brackets e anche in presenza di impianti o di strutture complesse come le
Toronto su impianti. Anche in questo caso sono stati introdotti degli scovolini elettrici
ugualmente efficaci. Affinchè uno scovolino risulti veramente efficace è fondamentale che
sia delle dimensioni adatte all’ampiezza dello spazio interdentale. Bisognerà
raccomandare al paz che se lo spazzolino interd è troppo piccolo rispetto allo spazio
interd, dovrà fare molta attenzione a strofinarsi