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Contrasto tra norme interne e internazionali
Nel momento in cui c'è un contrasto tra legge ordinaria e norma pattizia, il giudice di merito deve innanzitutto agire sulla falsariga dello schema di presunzione di conformità. Deve provare ad elidere il contrasto in via interpretativa, modellando con il contrastante trattato. Se riesce a superarlo, il trattato continua e la legge si piega. Se non ci dovesse riuscire, sarebbe obbligato a rinviare gli atti alla Corte Costituzionale. A questo punto, di fronte a un caso del genere, verificherà la compatibilità del trattato con la Costituzione, cioè dovrà verificare che il trattato rispetti le norme costituzionali. Se ciò non dovesse riscontrarsi, allora dichiarerà illegittimo costituzionalmente l'ordine di esecuzione e quindi il trattato. Espungerà l'ordine di esecuzione dall'ordinamento qualora verifichi vizi di conformità.
trattatonell'ordinamento non sarà più rispettato ma al di fuori continua a vivere. Qualorainvece è il contrario cioe accetta là conformità del trattato dichiarerà illegittimacostituzionalmente la legge ordinaria che contrasta il trattato.Il problema che si pone è quello di stabilire cosa accada nei rapporti tra normecostituzionali e norme consuetudinarie richiamate dal 10 cost, la possibilità che questoaccade non è frequente perché normalmente le norme cost disciplinano le norme delle stato, quelle internazionali riguardano i rapporti tra stati e operano su piani nonfacilmente sovrapponibili , la corte costituzionale negli anni 70 si è pronunziatasull'immunità diplomatica. L'art 24 cost dice che tutti possono agire in giudizio per latutela dei propri interessi. La corte cost adotto una sentenza di grandissima aperturain favore della preminenza del diritto internazionale, che le normeinternazionali. Inoltre, la sentenza non specifica quali siano i principi fondamentali della costituzione che non possono essere prevaricati dalle consuetudini. Tuttavia, la Corte costituzionale ha sostenuto che le norme consuetudinarie internazionali hanno una posizione di rilievo nel sistema giuridico italiano. Pertanto, è necessario dare loro un'adeguata considerazione e applicarle, a meno che non siano in contrasto con i principi fondamentali della costituzione. In conclusione, le norme consuetudinarie internazionali prevalgono sulle norme costituzionali, ma solo se non contrastano con i principi fondamentali della costituzione. Questa interpretazione ha suscitato dibattiti e critiche, ma rimane una parte importante del diritto internazionale italiano.Fondamentali di quest'ultima. Si dice ma come può unanorma esterna prevalere su tutto? La situazione è cambiata nel 2014 quando la cortecost è nuovamente intervenuta sulla questione che riguardava l'immunità degli statiimmuni dalla giurisdizione civile, la questione era Marta dal fatto che alcuni cittadiniitaliani eredi delle vittime degli eccidi nazisti avevano fatto causa contro la Germaniavincendo, la questione è arrivata alla corte internazionale di giustizia che ah detto chela Germania non poteva considerarsi responsabile dal punto d9i vista processualeperché stato immune dalla giurisdizione civile e ha dato ragione alla Germania, laquestione è stata portata alla corte costituzionale che ha ribaltato dette conclusioni,l'Italia SENTENZA FERRINI ribalta questa soluzione e dichiara illegittimacostituzionalmente la norma di adattamento al trattato istitutivo Dell'Onu nella misurai cui si obbliga lo stato.
italiano a rispettare sentenze della CIG nero momento in cui collidono con i principi della costituzione, in altri tempi le norme consuetudinarie prevalgono sulle norme della costituzione ma cedono il passo ai principi fondamentali della costituzione. CLAUSOLA DI SALVAGURDIA DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE. L'AGGRESSIONE Lo stato vittima di aggressione è autorizzato a utilizzare la legittima difesa a due condizioni: sono autorizzato dal diritto internazionale ad usare la forza fin tanto che il consiglio di sicurezza non sia ancora intervenuto e circoscritto al periodo in cui lo stato sta subendo attacchi. Una volta conclusa l'aggressione devo ristabilire la pace. La reazione consentita è solo finalizzata al respingimento dell'attaccante e quindi deve essere proporzionata a quest'ultimo. Quindi ci troviamo ad una causa di esclusione dell'illiceità. Nell'art 51 questa legittima difesa viene definita DIRITTO NATURALE, ci troviamo.ancora una volta di fronte all'esercizio di un diritto, l'esercizio di un diritto diper se rende lecita l'azione del titolare. Proprio come abbiamo dimostrato nel caso del consenso qui questo diritto discende da un articolo di una carta delle nazioni unite.PROTEZIONE DIPLOMATICA
Gli stati quando accolgono uno straniero devono garantirgli la tutela dei diritti personali, patrimoniali in forza di misure che esondano a uno standard medio di diritti riconosciuto dai paesi civili. Lo stato deve predisporre delle adeguate misure preventive per evitare che lo straniero sia vittima della lesione dei suoi diritti, e repressive per far modo che qualora queste si siano delineate lo straniero possa tutelarsi. Qualora ci fosse una violazione del dovere di protezione dello straniero si realizzerebbe il diritto dello stato nazionale dello straniero leso di agire sul piano internazionale per vedere reintegrati quei diritti lesi. Questo diritto dello stato nazionale cioè dello stato per
il quale lo straniero ha la cittadinanza si chiama DIRITTO ALLA PROTEZIONE DIPLOMATICA DELLO STATO NAZIONALE (è il diritto dello stato dello straniero di agire a proteggere diritti lesi del suo connazionale), e non delle immunità diplomatiche non c’entrano niente. La violazione della protezione dei diritti dello straniero si chiama DINIEGO DI GIUSTIZIA. Perché si concretizzi un diniego di giustizia c’è bisogno che il cittadino straniero deve chiedere giustizia ai tribunali locali e deve arrivare all’ultimo grado di giustizia. Il DINIEGO DI GIUSTIZIA si concretizza specialmente quando non gli viene data giustizia nel momento in cui si rivolge alla giurisdizione locale. Il diniego di giustizia si concretizza attraverso la regola del previo esaurimento dei mezzi di ricorso interni. Nel momento in cui si concretizza, si concretizza il diritto alla protezione diplomatica. Qualunque tipo di azione che va a danno del cittadino legittima la reazione dello.statodi cittadinanza. Gli stati i governi sono la risultante del comune sentire dellapopolazione. Noi italiani siamo diversi e abbiamo una politica particolare che ci portaad avere dei comportanti indecifrabili anche con dei terroristi, siamo in grado ditrattare amichevolmente, differente è per potenze come America..La regola del previo esaurimento del ricorso ai mezzi interni per il diritto internazionaleè una regola sostanziale costitutivo del diritto, non è una regola processuale, e cioè èun elemento che assume rilevanza non riferito al fatto del processo interno, maassume rilevanza perché costitutivo del diritto della fattispecie dell’elementosostanziale. Questo istituto ci conferma che il vero titolare del diritto alla protezionediplomatica non è la persona fisica ma è lo STATO di appartenenza. Quindi la personafisica, l’individuo è solo titolare di un diritto riflesso, cioè si intende il riferirsi
A tutte quelle situazioni dove un soggetto diventa il beneficiario materiale di fatto di una situazione che compete ad altri soggetti. Ora a questo punto le teorie nella sostanza che sostengono la personalità giuridica internazionale dell'individuo cosa dicono? Innanzitutto l'esistenza di norme che sembrano conferire direttamente agli individui diritti, poi esistenza di norme che riconoscono all'individuo la possibilità di giurisdizioni intenzionali, e poi si parla anche di norme che sembrerebbero imporre agli individui degli obblighi. TEORIA DEL QUADRI Una parte della dottrina e in particolare il professor Quadri sostiene che la metodologia di adattamento sostenuta dal nostro ordinamento avrebbe dovuto estendersi anche a quella dei trattati. Questa teoria di Quadri per quanto riconosciuta inoppugnabile è stata respinta anche dalla Corte Costituzionale; in pratica si è detto che siccome pacta sunt servanda è uno principio strumentale e non unanorma materialel’art 10 non si dovrebbe considerare onnicomprensivo e abbracciare anche il diritto deitrattati. Infatti si segue una procedura diversa, nella maggior parte dei casi avvieneattraverso un rinvio speciale che viene fatto attraverso la legge ordinaria LEGGE DI ESECUZIONE, la teoria di quadri deve intendersi sconfessata dal diritto vigente.L’adattamento non avviene a livello costituzionale ma a livello di leggere ordinaria, ene deriva che il rango formale che verrebbe attribuito ai trattati dovrebbecorrispondere a quello di una legge ordinaria, il che significa che una qualunque leggeordinaria successiva al trattato potrebbe abrogare o modificare il trattatonell’ordinamento italiano. Questo rischio appare tanto piu grave specie perché poispesso non si tiene conto delle possibili fruizioni che questa legge vada a creare conun precedente trattato. Quindi si vanno a prospettare una vastità di ipotesi diincompatibilità tacita.
L'adattamento è uno strumento che permette allo stato di adeguarsi a norme internazionali, se la norma internazionale non viene rispettata lo stato è responsabile e si potrebbe trovare nella situazione di aver violato una norma internazionale.
SENTENZA DELLA CIG 25/09/1997 SUL PROGETTO GABCIKOVO – NAGYMAROS (CONTROVERSIA UNGHERIA VS CECOSLOVACCHIA)
INTERESSE ESSENZIALE
La controversia ebbe inizio in seguito alla sospensione del Trattato riguardante la costruzione di un sistema di dighe sul Danubio, concluso nel 1977 tra Ungheria e Cecoslovacchia, che all'epoca appartenevano al blocco sovietico.
I due Stati si impegnarono nella costruzione di un bacino idrografico della capacità di circa 200 milioni di metri cubi presso la città di Dunakiliti e di un canale artificiale che avrebbe dovuto far confluire le acque presso la centrale elettrica di Gabčíkovo, in Cecoslovacchia, e presso Nagymaros, nel territorio Ungherese. Il 25 Settembre del 1997, la
lla storia della Corte riguardante la costruzione di una diga sul fiume Danubio tra la Slovacchia e l'Ungheria. La Corte dichiarò che entrambi i paesi avevano violato i loro obblighi internazionali e ordinò loro di negoziare una soluzione.