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SOCIETÀ darlo a soggetti privati purché iscritti a appositi albi cioe CONCESSIONARIE, perché il comune stipula con loro una concessione con cuigli a da l’incarico per la riscossione. Dal punto di vista del procedimento invece è uguale nel senso che l’ente impositore è il comune e poi la riscossione avviene sulla base dell’avviso di accertamento. ffi ffi fi fi fi fi fi ffi fi ff fiscalità internazionale e europea. Adesso dalla locale saliamo verso quella Fonti internazionali. Come dicevamo prima la scalità domestica trova una serie di orientamenti non solo nell’unione europea ma anche nel campo del diritto internazionale. Il diritto internazionale è un diritto che vincola tendenzialmente gli stati e per quanto riguarda le fonti del diritto internazionale che maggiormente ci interessano sono da un lato le convenzioni o trattati internazionali e dall’altro le consuetudini internazionali. Come sappiamo esistono
anche altre fonti oltre queste però per quello che interessa il diritto tributario possiamo concentrare l'attenzione sulle convenzioni/trattati internazionali. Queste sono gli accordi che vengono stipulati tra due o più stati. Dal punto di vista della rilevanza giuridica, le convenzioni internazionali o trattati diventano vincolanti nell'ordinamento una volta che vengono ratificati con quella che si chiama "legge di ratifica". Prima della ratifica, il trattato non ha efficacia dal punto di vista normativo, dopo la ratifica invece il trattato entra nell'ordinamento italiano e ha una valenza molto forte, molto di più di quella delle leggi ordinarie. Nessuna legge può contrastare con quanto disposto da un trattato internazionale, questo ce lo dice l'articolo 117 comma 1 della Costituzione. Quindi, se una legge finisce per contrastare quanto disposto in un trattato, la conseguenza è che si solleverà.Una questione di illegittimità costituzionale per violazione dell'art. 117. Non potrà essere il giudice direttamente a espungere la norma dall'ordinamento ma bisogna sollevare una questione di illegittimità costituzionale. La norma statale viene dichiarata incostituzionale. Dov'erilevano le norme internazionali in campo tributario? Soprattutto sulla questione della doppia imposizione internazionale. Soggetti residenti in Italia della Per i operai il principio della tassazione universale quindi tutti i redditi prodotti nel mondo confluiscano nel calcolo dell'Irpef, ma si finisce per essere tassato anche nell'altro paese. Doppia imposizione, dato che è un principio vietato nell'ordinamento e non ci riferiamo solo a norme interne art 53 cost, ma è un principio che vale anche nella convenzione europea dei diritti dell'uomo CEDU diritto internazionale, la prevede la tutela dell'inviolabilità della proprietà, principio di
Proporzionalità anche nella tassazione, quindi una doppia o tripla imposizione va vietata, e la si evita facendo sì che gli stati si mettano d'accordo stipulando una convenzione internazionale e uno dei due rinuncia all'esercizio del potere dispositivo rispetto all'altro, chiaramente deve esserci una condizione di reciprocità: io rinuncio alla potestà impositiva degli immobili situati nel tuo paese, tu rinunci a tassare i lavoratori residenti nel mio paese. Si tratta di una sorta di dare avere. Una volta che la convenzione viene definita, quella è la regola da seguire. Laddove lo stato italiano, in base a una convenzione, concordasse con la Francia di non tassare i possessori francesi di immobili in Italia, una legge italiana che andasse contro questo sarebbe incostituzionale per violazione dell'articolo 117. Ricordiamo sempre che non è detto che una convenzione ci sia e quindi la doppia imposizione internazionale potrebbe essere un problema non risolto.
attraverso una convenzione, convezioni ce ne sono tantissime ma non con tutti i paesi del mondo. E nel caso in cui non è presente una convenzione, l'importo pagato nel paese sicredito d'imposta in Italia trasforma in che posso scomputare dall'imposta netta. I crediti di imposta si scomputano dall'imposta netta. Oltre alle convenzioni consuetudini internazionali, internazionali ci sono le che di solito vengono dimenticate. Le consuetudini sono comportamenti ripetuti nel tempo che diventano a un certo punto necessari perché vengono sentiti come necessari. La diventa fonte di uturnitas e l'opinion iuris acconsuetudine quando c'è la necessitatem cioe la convinzione che quel comportamento sia necessario, nell'ordinamento italiano sono all'ultimo posto e raramente hanno una loro rilevanza, nel campo tributario non lo sono. Per quanto riguarda invece le 10 consuetudini internazionali queste hanno unaRilevanza importantissima, l'art. cost. dice che l'Italia si adegua alle fonti del diritto internazionale generalmente riconosciute. Queste sono le consuetudini internazionali e l'art. 10 perché è un trasformatore permanente, in quanto qualsiasi tipo di norma interna contrastante con una consuetudine viene disapplicata.
Ad esempio, i consoli hanno delle agevolazioni scali molto significative proprio per una questione consuetudinaria, non c'è una norma che lo dice. È sicuramente una fonte molto importante anche la CEDU, che ha rilevanza anche nell'ambito del principio di proporzionalità della tassazione nel diritto tributario.
Il giudice che decide se ci sono o meno violazioni è la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Possiamo dire anche che da settembre 2022 sono state modificate le impugnazioni straordinarie sia civili che penali (revocazione civile e revisione penale), introducendo in entrambe un nuovo
Caso di revocazione o revisione di sentenze passate in giudicato laddove la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo riconosca la violazione dei diritti fondamentali. Quindi, se c'è una sentenza della Corte Europea che riconosce la violazione dei diritti fondamentali, posso impugnare sentenze passate in giudicato. Quindi posso ottenere anche lo scioglimento di una sentenza non più impugnabile.
Sicuramente molto significativo è quanto accade nel diritto dell'Unione Europea e abbiamo già sottolineato la differenza che c'è tra tributi armonizzati e non. Però, al di là dell'armonizzazione, ricordiamo che dal punto di vista delle fonti, il diritto europeo riconosce due tipologie di fonti, quelle del diritto primario e quelle del diritto derivato. I trattati dell'Unione Europea sono il trattato sull'Unione Europea e il trattato sul funzionamento dell'Unione Europea. Questi trattati prevedono una serie di principi fondamentali che hanno delle
Ricadute significative in campo tributario. Pensiamo per esempio alla libera circolazione delle merci, uno dei principi sanciti nel trattato. L'Unione europea nasce come mercato unico bisogna far sì che le merci circolano senza ostacoli, il dogana può essere un ostacolo, quindi gli stati non possono applicare dazi doganali alla frontiera tra gli stati dell'unione. Se compro un bene in Spagna non devo pagare un dazio doganale alla frontiera. I dazi si pagano soltanto per le importazioni di beni da stati esteri extra ue. Questo è un corollario ce ne sono tanti, altro corollario è che gli stati non possono trattare fiscalmente in modo discriminatorio merci che provengono da altri stati dell'unione, quindi lo stato non può prevedere un trattamento fiscale differenziato in relazione all'acquisto di beni da stati comunitari, lavoratori questo inciderebbe sulla libera circolazione delle merci. Ma anche il devono circolare liberamente gli stati.
possono tassare in maniera diversa i redditi dei residenti rispetto a quelli dei lavoratori non residenti perché vivono in un altro stato dell'unione certo possono farlo perché si tratta di due situazioni diverse. La violazione della parità di trattamento si ha quando vengono trattate in modo diverso situazioni uguali, non quando vengono trattate in modo diverso situazioni diverse. Però c'è un principio generale nel campo dell'unione che dice che laddove il non residente dovesse produrre la maggior parte del suo reddito in Italia deve essere trattato allo stesso modo di un residente, gli devono essere riconosciute le stesse agevolazioni e esenzioni di un non residente. Questo principio è stato coniato nella sentenza Schumacher, sentenza significativa perché ha coniato il cosiddetto principio dell'ability to pay, abilità a pagare. Se un soggetto manifesta, si dice nella sentenza,
Un abilità a pagare pari cabile a quella del residente deve essere trattato come se fosse un residente. Le fonti del diritto derivato sono invece le fonti di cui abbiamo già parlato, in particolare quelle vincolanti: direttive (non vincolanti: raccomandazioni e pareri), le fonti che obbligano lo stato a recepirle (non sono direttamente obbligatorie, ma lo diventano qualora lo stato le recepisca) e i regolamenti.
Un tipico tributo disciplinato dalla direttiva è l'IVA, introdotta con 8 direttive che poi nel 2006 sono state trasfuse in una sola. La disciplina interna si deve armonizzare ai principi della direttiva. I regolamenti, invece, sono fonti obbligatorie in tutte le loro parti e sono direttamente applicabili come se fossero norme interne. Nel campo del diritto tributario, i regolamenti hanno rilevanza. Nel campo del diritto doganale, visto che i dazi doganali si possono occupare solo l'UE, la disciplina dei dazi è prevista nel regolamento, quello che è scritto.
all'interno di esso si applica allo stesso modo decisioni in tutti gli stati dell'unione. E le sono fonti che vincolano soltanto i destinatari perché hanno la particolarità, laddove non lo prevedono di avere dei destinatari predeterminati o specifico stato o specifico soggetto e per essi sono direttamente applicabili. Il giudice che si occupa dell'interpretazione e corte di giustizia dell'unione europea. L'applicazione del diritto europeo è la Ha la funzione di garantire l'uniforme interpretazione del diritto dell'UE in tutti gli stati membri, se un giudice nazionale ha un dubbio sull'interpretazione di una norma europea oppure ha un dubbio sul fatto che la disciplina nazionale sia compatibile con i principi europei può sospendere il processo e rimettere la questione alla questione pregiudiziale. Sollevare quella che si chiama una È una facoltà.