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INIBIZIONE DELLA SINTESI DI ACIDO FOLICO

L'enzima L'acido folico viene poi convertito in diidrofolatopteridinico + PABA tramite diidropteroato sintasi. etetraidrofolato dall'enzima deidrofolato reduttasi. La diidropteroato sintasi è un target selettivo dei batteri in quanto gli eucarioti non producono acido folico ma lo introducono con la dieta.

  • inibiscono la diidropteroato sintasi: SULFAMIDICI: SULFAMERAZINA, SUCCINILSULFATIAZOLO, SULFANILAMIDE
  • inibisce l'enzima deidrofolato reduttasi: TRIMETOPRIM

INIBIZIONE DELLA SINTESI PROTEICA

La sintesi proteica avviene nei ribosomi, che si trovano nel citosol. Il ribosoma batterico 70S ha due subunità 50S e 30S (mentre quello degli eucarioti 80S ha le subunità 60S e 40S). Il ribosoma consente la sintesi di proteine a partire dall'mRNA messaggero e consta di tre fasi: inizio, allungamento, terminazione. La subunità minore del ribosoma riconosce la sequenza di...

inizio Shinedell’mRNA Le due sub unità del ribosoma si associano e si ha l’allungamentoDalgarno e si lega. della catanasull’mRNAtramite i siti ribosomiali E,P,A. Infine, il codone di stop segnala la fine della sintesi proteica.• si legano alla subunità minore delAMINOGLICOSIDI: STREPTOMICINA, GENTAMICINA, NEOMICINAribosoma ed impediscono la fase di inizio della sintesi proteica. Sono molecole basiche e idrofile: nonpassano la membrana per diffusione passiva ma attraverso il trasporto attivo. Vengono somministrate perperchvia parenterale Pagina 206 di 223Veronica Marrone - Esame di Stato - Anno 2018ANTI-TUBERCOLOSI o ANTI-MICOBATTERICImicobacterium tubercolosis.La tubercolosi è un processo infettivo causato dal micobatterio Hanno la capacità diessere acido-resistenti. La principale via di penetrazione nell’organismo umano del bacillo è la via respiratoria,pertanto, la prima localizzazione dell’infezione è a

livello polmonare e da qui il processo infettivo può diffondersi ad altri organi. Le lesioni primarie sono costituite da tubercoli che sono degli aggregati di cellule giganti polinucleate, chiamate cellule di Langhans, derivate dalla fusione di macrofagi, intervenuti nel sito d'infezione. I tubercoli in seguito vanno incontro a necrosi caseosa, il materiale necrotico può riversarsi nei bronchi o in altre cavità e da qui diffondere in altri tessuti. Tale malattia viene trattata mediante l'uso di chemioterapici:

  • chemioterapici di 1° scelta: ISONIAZIDE, RIFAMPICINA, ETAMBUTOLO, STREPTOMICINA. Isoniazide inibisce la via metabolica che porta alla sintesi degli acidi micolici, costituenti importanti della parete cellulare dei micobatteri. È selettivo per il micobatterio della TBC. Etambutolo altera la parete cellulare per inibizione della polimerizzazione dell'arabinano in arabinogalattano.
  • chemioterapici di 2° scelta: ETIONAMIDE, PROTIONAMIDE,

PIRAZINAMIDE, MORINAMIDE, ACIDOPARAMMINOSALICILICO, CICLOSERINA, CAPREOMICINA. Questi ultimi vengono impiegati quando si instaura resistenza verso farmaci di 1 scelta o per intolleranza individuale ai primi.

Il problema principale del trattamento chemioterapico e rappresentato dalla diffusione di ceppi multiresistenti ai farmaci antitubercolari, pertanto rende necessario l'impiego di farmaci in associazione.

ANTI-FUNGINI o ANTI-MICOTICI

Un antimicotico o antifungino è un farmaco capace di inibire la crescita degli organismi fungini, quali lieviti e muffe.

Le differenze fra cellule fungine e cellule dei mammiferi sono veramente poche, dal momento che entrambe sono cellule eucariotiche. Tuttavia, le cellule fungine presentano la parete cellulare, non posseduta dalle cellule di mammifero, e la composizione della membrana cellulare contiene ergosterolo e non colesterolo come quella dei mammiferi. Parete cellulare ed ergosterolo costituiscono due dei principali bersagli della terapia.

antimicotica.
  • antimicotici che alterano la membrana cellulare:
    • NISTATINA, AMFOTERICINA B, NATAMICINA si inseriscono all'interno della membrana cellulare e aumentano la permeabilità. Questo aumento fa sì che le cellule perdano costituenti essenziali come ioni e piccole molecole organiche e di conseguenza muoiano.
    • CASPOFUNGINA, ANIDULAFUNGINA, MICAFUNGINA inibiscono l'enzima β-1,3-glucano-sintasi responsabile della sintesi del β-glucano, che è un elemento fondamentale della parete cellulare.
  • antimicotici che inibiscono la biosintesi di ergosterolo:
    • KETOCONAZOLO, ITRACONAZOLO, METRONIDAZOLO, FLUCONAZOLO inibiscono uno degli enzimi 14α-demetilasi chiave della sintesi dell'ergosterolo. Con l'inibizione di questo enzima si ha un accumulo di precursori dell'ergosterolo, tale accumulo genera alterazioni della permeabilità della membrana cellulare e provoca alterazioni nel
funzione mitotica delle cellule fungine. NATAMICINA è un antimicotico polienico che agisce legandosi alla membrana cellulare dei funghi e alterando la sua permeabilità, causando la fuoriuscita di importanti costituenti cellulari e portando alla morte del fungo. CICLOPIROX è un antimicotico che agisce inibendo la sintesi di acidi grassi essenziali per la crescita del fungo. Inoltre, sembra che possa interferire con la sintesi proteica e la replicazione del DNA fungino. AMBISOME è un antimicotico che agisce legandosi alla membrana cellulare dei funghi e alterando la sua struttura, causando la fuoriuscita di importanti costituenti cellulari e portando alla morte del fungo. CASPOFUNGINA è un antimicotico che agisce inibendo la sintesi di β-glucano, una componente essenziale della parete cellulare dei funghi. Senza β-glucano, la parete cellulare diventa fragile e il fungo muore.

Si ha la fase eritrocitaria della patologia: questi schizonticidi si rompono e rilasciano migliaia di merozoiti, che infettano gli eritrociti e digeriscono l'emoglobina, producendo eme tossico. L'enzima del plasmodio eme-polimerasi converte eme tossico in emozoina non tossica. I sintomi della malaria sono: febbre accompagnata da brividi, mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari, sudorazione profusa, nausea, vomito, diarrea e tosse. Se le infezioni non vengono curate in tempo, possono complicarsi con insufficienza renale, edema polmonare e coma, fino ad arrivare al decesso.

  • Schizonticidi tissutali: PRIMACHINA, PROGUANIL eliminano gli schizonticidi a livello del fegato.
  • CHININA, CLOROCHINA, MEFLOCHINA, ALOFANTRINA, ARTEMISINA ematici ad azione rapida: inibiscono l'enzima del parassita, causando tossicità per l'accumulo di eme.
  • Eumatici ad azione lenta: PIRIMETAMINA, PROGUANIL,

SULFAMIDICI sono antagonisti dell'acido folico.

  • Gametocidi: PRIMACHINA, CHININA, CLOROCHINA distruggono le forme sessuate dei plasmodi nel sangue.
  • Sporonticidi: PRIMACHINA, PROGUANIL inibiscono la formazione delle oocisti e degli sporozoiti del parassita.

Sia per la chemioprofilassi sia per il trattamento si utilizza in prima battuta la Clorochina fosfato (contro infezione da P.Falciparum Clorochina-Sensibile, P.Malariae, P.Vivax, P.Ovale). In caso di infezioni resistenti alla Clorochina, si utilizzano tutti gli altri farmaci anche in associazione. Nella profilassi sono utilizzati i farmaci ad azione lenta; nella cura della patologia sono utilizzati i farmaci ad azione veloce.

FARMACI ANTI-ELMINTICI sono una categoria di farmaci usati per eliminare svariati tipi di vermi o elminti, che possono infestare l'organismo provocando l'elmintiasi: ALBENDAZOLO, MEBENDAZOLO, NICLOSAMIDE, PRAZIQUANTEL, PIPERAZINA. I possibili meccanismi d'azione degli antielmintici sono due.

Con il primo meccanismo si uccide il verme e lo si elimina dall'organismo, mentre con il secondo ci si limita ad uccidere il parassita. Qualora l'antielmintico uccidesse solamente il parassita, è bene affiancare al vermifugo un catartico o purgante in modo tale da eliminare il verme ucciso. Ci sono anche delle piante medicinali antielmintiche ed integratori dalle proprietà antielmintiche: aglio, assa fetida, conifere, chenopodio, melograno, cusso, felce maschio, zucca, timo, gialappa, ginkgo biloba (polpa e semi). Pagina 208 di 223 Pagina 49 di 64 Veronica Marrone - Esame di Stato - Anno 2018 ANTIVIRALI Gli antivirali hanno come bersaglio diverse fasi del ciclo vitale di un virus. Sono virostatici e non virolitici: dunque, è necessario un sistema immunitario efficiente. Nell'AIDS, il virus HIV limita l'efficacia del sistema immunitario, che diventa sensibile ad infezioni e tumori. Con la terapia, la mortalità è quasi azzerata. HIV è

Un a singolo filamento di RNA, che possiede l'enzima trascrittasiretrovirusinversa, che converte RNA in DNA nel citosol. Il DNA migra nel nucleo e si integra all'apparato trascrizionale dell'ospite con il genoma della cellula ospite, dove utilizza per sintetizzare mRNA e poi proteine virali. La struttura del virus è formata da di fosfolipidi: GP120 che riconosce i recettori CD4 bersaglio sui linfociti CD4+ e GP41 glicoproteina di fusione, che si arrotola e fa entrare il core del virus nell'ospite. Il è formato da proteina p17 miristilata che consente capsidela gemmazione e dà stabilità. Il è di forma cilindro-conica ed è avvolto dalla core proteina p24. All'interno del core, il virus possiede 3 enzimi (trascrittasi inversa, integrasi, proteasi), 2 catene di RNA e 3 geni (ENV per Gp120 e Gp41, POL per gli enzimi, GAG per capside e p24). Il ciclo replicativo consta di diverse fasi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
224 pagine
2 download
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marigolin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Esame di stato Farmacia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Biologia Prof.