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Secondo assioma

Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo

classifica il primo ed è dunque “metacomunicazione”.

Detto in modo sintetico: Una comunicazione non solo trasmette informazione, ma impone un

comportamento.

Nella Comunicazione Umana possono quindi essere distinti due livelli (Baetson):

trasmette un’informazione

- Di contenuto: un’ informazione in base alla relazione

- Di relazione: comunica come deve essere ricevuta

esistente tra gli interlocutori (metacomunicazione)

Il primo trasmette i dati della comunicazione, il secondo come essi devono essere assunti.

‘Questo è un ordine’, ‘Sto solo scherzando’, sono esempi verbali di comunicazione sulla

comunicazione. Si può anche esprimere la relazione in modo non verbale (sorridendo, gridando).

Stessa comunicazione ha significato diverso a seconda della relazione con l’interlocutore (capo o

amico) e il luogo della comunicazione (ufficio o bar).

Quanto più la relazione tra i comunicanti è problematica, tanto più il livello di relazione prevale

rispetto a quello di contenuto per l’esistenza di una continua lotta per definire la natura del

rapporto.Spesso il motivo scatenante di una discussione è un disaccordo a livello di relazione

(metacomunicazione), mentre la discussione è incentrata sul contenuto. Il disaccordo a livello di

metacomunicazione è più importante di quello a livello di contenuto, poiché è a livello della

relazione che i parlanti definiscono la relazione stessa e, di conseguenza, se stessi. In una relazione

sana e spontanea, l’aspetto relazionale della comunicazione tende a recedere sullo sfondo.

il rispondente conferma all’emittente

- Conferma: la versione che questo ha dato di Sé

il rispondente rifiuta l’immagine proposta dall’emittente tuttavia questo rifiuto

- Rifiuto: dell’emittente

presuppone il riconoscimento sebbene sia in disaccordo con lui

dell’esistenza stessa dell’emittente da parte

- Disconferma: negazione del ricevente. La

ovvero l’alienazione: non ci si preoccupa più della verità o

Disconferma produce la perdita del sè

della falsità del contenuto che l’emittente ha dato di sé ma si nega la sua esistenza come emittente.

Si è molto più tolleranti nei confronti di affermazioni che non condividiamo quando sono

pronunciate da persone di cui abbiamo una profonda stima.

Terzo assioma

La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i

partecipanti.

Attaverso la puntaggiatura la comunicazione viene scomposta analiticamente in modo che si possa

identificare chi parla e chi ascolta. In caso di discrepanza di punteggiatura: dubbio su cosa sia da

considerare la causa e cosa sia l’effetto. Circoli viziosi che non si possono infrangere finchè i

comunicanti non sono in grado di metacomunicare. La confusione nella punteggiatura delle

sequenze di eventi origina le profezie che si autodeterminano: un soggetto interpreta

“cause” del proprio comportamento, mentre questi

(immotivatamente) i comportamenti altrui come

sono in realtà reazioni al comportamento del soggetto. Questo circolo vizioso può seguitare

all’infinito, poiché ogni parlante accusa l’altro di essere la causa del proprio comportamento, senza

che questo ha un effetto complementare sull’altro parlante.

rendersi conto

Quarto assioma

Gli esseri umani comunicano con due moduli: numerico e analogico

Nella comunicazione umana si hanno due modi di far riferimento agli oggetti: quello analogico,

un’immagine, e quello numerico l’assegnazione simbolica

tramite la rappresentazione di attraverso

di un nome.

La comunicazione analogica include ogni comunicazione non verbale e, nella sua interpretazione,

nell’evoluzione dell’uomo.

è strettamente legata al contesto in cui si esplica. Ha radici più arcaiche

E’ basato su un’analogia tra ciò che vuole indicare e ciò che si usa per rappresentarlo, pertanto il

mittente comunica attraverso processi di imitazione del reale. È efficace a trasmettere il livello della

relazione, ma non ha una sintassi adeguata a descrivere con esattezza il contenuto del messaggio.

Il linguaggio numerico serve a scambiare informazione sugli oggetti e a trasmettere la conoscenza

a trasmettere l’aspetto di

nel tempo. Pertanto, la sua complessa sintassi logica è funzionale

contenuto, ma manca una semantica adeguata a trasmettere gli aspetti emotivi che connotano la

E’ basato su una convenzione, la condivisione di un codice o di una lingua, pertanto

relazione. dell’informazione comunicano attraverso processi di codifica e decodifica

mittente e destinatario

del messaggio secondo le regole del codice.

Nella comunicazione umana è difficile tradurre: non solo non si ha nessuna traduzione dal modulo

numerico a quello analogico senza una notevole perdita di informazioni ma anche il caso

contrario presenta enormi difficoltà. Nel linguaggio analogico mancano i termini che nel

linguaggio numerico corrispondono alla negazione e alla disgiunzione. Altri esempi di difficoltà di

traduzione possono essere le lacrime (gioia o dolore?) o il serrare i pugni (aggressività o

disprezzo?). In caso di incongruenza tra le due la comunicazione non verbale è la più affidabile.

Ogni volta che la relazione è l’oggetto centrale dell’interazione il linguaggio numerico è pressochè

privo di significato. Quando si corteggia, si reca soccorso, si combatte, si è con bambini piccoli.

I due moduli sono compresenti in ogni messaggio:

- Aspetto contenuto trasmesso con modulo numerico

- Aspetto di relazione trasmesso con modulo analogico

La compresenza di entrambe è una caratteristica essenzialmente umana

La prima conseguenza di un guasto nella comunicazione è la perdita parziale della capacità di

metacomunicare con un metodo numerico sulle circostanze particolari della relazione. In questo

senso, la scultura familiare è un metodo che usa il canale analogico della comunicazione e che

consente di raccogliere molte informazioni, altrimenti non esprimibili attraverso un canale verbale.

Scultura familiare

Famiglie che hanno difficoltà a esprimere emozioni. Famiglie psicosomatiche, disturbo alimentare

Si fa dopo un po’ di tempo (10 sedute) quando c’è conoscenza della famiglia.

La tecnica della scultura familiare ritrae la natura del sistema di relazioni della famiglia nello

spazio, tramite la disposizione fisica dei componenti della famiglia. È una rappresentazione

analogica, non verbale, che consente di raccogliere emozioni e percezioni dei pazienti che

attraverso i canali verbali sarebbe difficile esprimere. Un membro della famiglia scolpisce gli altri

usando la disposizione dei corpi nello spazio, le fisionomie, la postura del corpo, gli sguardi, la

vicinanza o la distanza. Solo dopo che è stata realizzata viene seguita dal commento dei vissuti dei

singoli membri della famiglia.

Organizzare una “scena familiare” assegnando ad ognuno vicinanze e distanze. È un metodo che

utilizza il canale analogico della comunicazione e consente di raccogliere molte informazioni non

il ruolo dello “scultore” che dovrà

esprimibili tramite il canale verbale. A turno, si individua

organizzare la scena, collocando gli altri familiari nello spazio e stabilendo le loro posizioni del

corpo, la postura, lo sguardo, le gestualità, la mimica, le distanze interpersonali che ritiene più

idonee per rappresentare le relazioni. Infine, lo scultore colloca se stesso nella scultura, scegliendo

come e dove si vede in relazione con gli altri. Una volta realizzata, la scena resta ferma qualche

secondo: ogni familiare ha modo così di “entrare” nel suo ruolo e di sperimentare le relative

sensazioni. Tali sensazioni saranno affrontate nella successiva fase di verbalizzazioni delle

emozioni, in cui si torna ad usare il livello numerico e dove ogni membro familiare descrive agli

altri come si è sentito nel ruolo attribuitogli dallo scultore.

Quinto assioma

Ogni scambio comunicativo è simmetrico o complementare, a seconda che si basi sull’uguaglianza

o la differenza. riflettere il comportamento dell’altro,

Scambio comunicativo simmetrico: un parlante tende a

creando una interazione simmetrica, caratterizzata da uguaglianza e minimizzazione delle

differenze: di norma, gli interlocutori sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo,

autorità sociale, interessi. completa il comportamento dell’altro.

Scambio comunicativo complementare: un parlante In tal

caso, un partner definisce la relazione e assume una posizione superiore, primaria, one-up, mentre

l’altro si adatta a tale definizione, con una posizione inferiore, one-down. Persone che hanno una

relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo, autorità sociale, interessi

(medico-paziente, genitore-figlio, insegnante-allievo). Le due posizioni devono essere flessibili.

Può esistere un terzo tipo di relazione, detta “metacomplementare”, in cui A consente a B di

- assumere la direzione del proprio comportamento (o lo costringe a farlo).

Similmente, una relazione può definirsi “pseudosimmetrica” se A consente a B di adottare un

- comportamento simmetrico (o lo costringe).

E’ importante tenere conto che le caratteristiche di simmetria e complementarità non hanno

connotazioni particolari di per sé (buone/cattive) ma assolvono a determinate funzioni.

Sebbene in una relazione sana siano presenti sia situazioni simmetriche che complementari,

esistono varie derive patologiche:

Per quanto riguarda l’interazione simmetrica, v’è il rischio della competitività. Questo rischio porta

la relazione verso una “escalation all’interno della quale i comunicanti non arretrano

simmetrica”

all’altro, ma tentano di avere l’ultima parola Quando v’è una escalation

mai di fronte sul contenuto.

simmetrica, spesso si è di fronte a due partner che rifiutano reciprocamente le definizioni del Sé

dell’altro (runaway).

La complementarietà patologica viene detta rigida: entrambi i comunicanti rimangono nelle

posizioni one-up e one-down in modo statico, senza possibilità di alternarsi. In questo contesto, si

avrà il predominio assoluto di un componente della relazione sull’altro. Osserviamo disconferme

del Sé dell’altro: una negazione dell’altro come emittente.

si assiste quindi ad

Organizzazione dell’interazione

l’interazione

Watzlawick definisce come un sistema, cioè una serie di me

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AliceDP97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicodinamica delle relazioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tafà Mimma.