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BRACCIA

Anteriore asimmetrica abduzione (dentato e sovraspinato); dove guardano le pieghe dei gomiti,

se internamente catena ant-int.

ZONA DORSALE

Anteriore blocchi inspiratori alti (retrazione muscoli inspiratori accessori) o bassi (retrazione

diaframma).

Posteriore spinose troppo percepibili al tatto accorciamento diaframma e atteggiamento

ipercifotico; non percepibili accorciamento spinali e rettilineizzazione.

ZONA LOMBARE

Laterale lordosi diaframmatica (T11-L2) legata ad accorciamento diaframma. Iperlordosi

responsabilità ant (ileo-psoas) e post (spinali). La retroversione del bacino influenza portando ad

una rettilineizzazione.

BACINO

Normalmente SIPI 1-2 cm più in alto delle SIAS. Se il dito sulle SIPI è molto più in basso di quello

posto sulle SIAS il bacino è in retroversione (glutei, pelvi-trocanterici, ischio-crurali); se il dito

posto sulle SIAS è molto più in basso il bacino è in antiversione (ileo-psoas, adduttori, massa

comune e retto femorale).

SACRO

Orizzontale (iliaco anteriormento e massa comune post). Sacro verticale a carico dei glutei.

GINOCCHIO

Anteriore valgismo (adduttori e tibiale anteriore); varismo (tricipite surale e tibiale posteriore)

Posteriore guardando il cavo popliteo se si nota una sporgenza del condilo interno il ginocchio è

in intrarotazione (adduttori e ileo-psoas); se si ha sporgenza del condilo esterno il ginocchio è in

extrarotazione (tibiale posteriore). Varo recurvato: ant le ginocchia sono troppo distanti (varismo

tricipite surale e tibiale posteriore); post c’è

conseguente al recurvatum dato da ischio-crurali,

un’esagerata intrarotazione degli arti associata a lassità capsulo-legamentosa post (ileo-psoas,

adduttori e tibiale anteriore).

 

Laterale angolo femoro-tibiale > 180° recurvatum dato da retrazione ischio-crurali e tricipite

surale. Quando alla retrazione dei due muscoli si associa lassità, il ginocchio diventa punto mobile e

l’accorciamento muscolare si manifesta tramite l’apertura dell’interlinea articolare posteriore. Se

invece non c’è lassità il ginocchio diventa punto fisso e tallone e ischio punti mobili, det chiusura

angolo post (<180° flexum).

PIEDE 

Anteriore supinazione (retrazione dei due tibiali), pronazione (retrazione dei peronei). Volta

plantare cava (tensione tibiale anteriore e corti flessori plantari) piatta (tibiale anteriore).

 se peso grava maggiormente sulla parte esterna del tallone, l’osso calcaneare è in

Posteriore 

extrarotazione varo calcaneare (tricipite surale o varismo del ginocchio o patologica

extrarotazione). Se il peso grava maggiormente sul bordo interno del tallone l’osso calcaneare è in

intrarotazione ovvero in valgismo (tricipite surale o valgismo o patologica intrarotazione).

Laterale piede equino o talo (art. tibio-astragalica); calcagno varo o valgo (rotazione calcaneare);

volta cava o piatta, piede supinato o pronato (art. sottoastragalica e mediotarsica); piede addotto o

abdotto (art. intertarsale e tarso-metatarsale).

Art. sottoastragalica= astragalo-calcaneare

Art. medio-tarsica= astragalo-scafoidea e calcaneo-cuboidea detta articolazione di Chopart

Art intertarsale= tra le ossa tarsali

Art. tarso-metatarsale= tra cuboide e ossa metatarsali e tra cuneiformi e ossa metatarsali; formano

articolazione tarso-metatarsale di Lisfranc

TEST RETRAZIONI

TEST SUI LORDOSIZZANTI ANTERIORI (ADDUTTORI E ILEO-PSOAS)

Pz in SE, tronco si trova in estensione e già si ha tensione sulla catena anteriore. Mano posta sul

 stirati adduttori. L’altra mano posta sul sacro invita

pube invita alla retroversione del bacino

l’appiattimento dorso-lombare stirati ileo-psoas e i lordosizzanti del tratto lombare. Retrazione

della catena anteriore se compaiono: iperlordosi cervicale, blocchi inspiratori, spostamento ant delle

spalle e post del torace o flessione delle ginocchia. 2 test supplementari:

1) ILEO-PSOAS (THOMAS): pz supino, portare in massima flessione anca controlaterale per

tenere in retroversione il bacino; l’arto in esame viene lasciato in estensione d’anca e

flessione di ginocchio. La distanza della parte post della coscia dal lettino esprime il grado

il grado di flessione del ginocchio del retto femorale

di accorciamento dell’ileopsoas,

invece.

2) ADDUTTORI: pz supino; mantenendo zona lombare appiattita e bacino in retroversione

facciamo aprire in extrarotazione-abd le anche; grado di apertura delle cosce mi da il grado

di accorciamento degli adduttori. Muscolo accorciato esprime questa condizione in due

modi: o riduce il ROM (muscolo nodo) o dà dolore (muscolo doloroso).

TEST DELLA RUOTA DI BICICLETTA: per valutare la completa flessione anteriore del tronco e

individuare eventuali appiattimenti e affossamenti (ipoestensibilità e retrazione). Un blocco

inspiratorio alto corrisponde a un’iperlordosi dorsale alta; basso corrisponde a un’iperlordosi dorso-

lombare bassa o diaframmatica. Cuvettes= retrazione localizzata. Se in posizione di ruota di

bicicletta la zona lombare è in iperlordosi la responsabilità è degli spinali, ileo-psoas e diaframma.

Cifosi lobare legata all’accorciamento dei muscoli del bacino: ischio-crurali, pelvi-trocanterici e

glutei. Angolo coxo-femorale fisiologico è 60° (una linea dal gran trocantere in direzione della

diafisi femorale, l’altra dal gran trocantere in direzione della cresta iliaca). Se è > 60° la

responsabilità è degli ischio-crurali che non permettono antiversione del bacino. Angolo femoro-

90°. Se l’angolo è > 90° ha due cause: o l’accorciamento della

tibiale 180°; angolo tibio-astragalico

muscolatura del polpaccio (tricipite surale e tibiale posteriore) oppure una fisiologica strategia

adottata dal corpo per non perdere l’equilibrio cioè lo spostamento posteriore della massa del bacino

che fa da contrappeso allo sbilanciamento anteriore corporeo.

TEST DI TENSIONE SUI LORDOSIZZANTI POSTERIORI (SINALI)

Soggetto in posizione di ruota di bicicletta, chiusura angolo coxo-femorale, tronco in flessione

(tensione catena posteriore passiva). Ci si pone davanti al soggetto e si sistema una mano sotto e

una mano sopra la schiena, si chiede il raddrizzamento lombare, dorsale e cervicale in senso caudo-

craniale. Tensione catena posteriore se compaiono disequilibri, compensi e macrodeformazioni.

TEST PER ISCHIO-CRURALI pz seduto con gambe allungate, schiena diritta e angolo coxo-

femorale 90°. Positivo se scatena dolore o se compaiono come compenso cifosi lombare, est del

tronco o fless ginocchia. 

TEST PER I GEMELLI stessa posizione; tenere ginocchia in estensione e portare in massima

flessione dorsale la caviglia. Positivo per dolore o se soggetto tende a flettere le ginocchia o ad

abbassare le punte dei piedi.

TEST PER IL SOLEO stessa posizione; flettere ginocchia e flettere dorsalmente le caviglie.

Positivo per dolore o nel caso di abbassamento delle punte dei piedi.

TEST PER GLUTEI E PELVI-TROCANTERICI flettere le anche fino a 45° di apertura

dell’angolo coxo-femorale. Divaricare le cosce per mettere in tensione adduttori. Se sono retratti

tenderanno ad avvicinare il pube al femore portando il bacino in retroversione e la zona lombare in

cifosi. Per i glutei il soggetto tende a mandare in cifosi la zona lombare o estendere all’indietro il

tronco. Per i pelvi-trocanterici cerca di appiattire le cosce.

BLOCCO ARTICOLARE IN FLESS O EST DEL GINOCCHIO: supponiamo di avere un pz che

Limitazione dell’estensione

presenta un flexum del ginocchio. Problema articolare:

1) Estensione e flessione irriducibili: pz supino ad anca estesa il flexum rimane pur forzando ed

è doloroso. Con la massima flessione d’anca il retto dovrebbe rilasciarsi ma non si livera

l’articolazione dalla limitazione

2) Muro della flessione: pz prono ad anca estesa, la maggior tensione del retto non riduce la

flessione come succederebbe in una problematica muscolare. Flettendo passivamente il

movimento va incontro ad un blocco

3) Dolore articolare ben localizzato

Problema muscolare: 

- Retrazione catena posteriore presenta flexum in posizione supina ad anca estesa, ma

facendogli flettere l’anca cercando di tenere il ginocchio in estensione, esso tenderà a

flettersi  flexum da supino ad anca estesa. Mettendo l’anca in

- Retrazione catena anteriore

posizione di massima flessione per ridurre tensione del retto se il ginocchio aumenta la

flessione si ha retrazione della catena anteriore

Limitazione della flessione problema muscolare del retto:

1) Insufficienza della flessione limitazione della flessione da prono ad anca estesa (tensione

sul retto) è maggiore rispetto alla limitazione della flessione in posizione seduta ad anca

flessa 

2) Tensione sul ventre prono, fless ginocchio ad anca estesa provoca tensione dolorosa sul

o sopra la rotula ma non nell’articolazione come se fosse un problema articolare

ventre 

3) Apertura delle ginocchia flessione ad anca estesa mette in tensione retto e TFL, pz tende

ad abdurre la coscia per guadagnare lunghezza sul TFL

4) Flessione coxo-femorale se flette ginocchio si osserva flessione della coxo-femorale

5) Tensione alle origini cordone duro e doloroso in corrispondenza della SIAI

LA DEAMBULAZIONE

Cammino = attività motoria ciclica e ripetuta degli AAII che permette di trasferire il peso del corpo

sull’arto di supporto al fine di avanzare nello spazio.

Stance phase 60% :

- Periodo frenante: 1) appoggio del tallone 2) pieno appoggio 3) sostegno mediano

- Periodo propulsivo: 4) stacco del piede (stacco del calcagno e stacco delle dita)

Swing phase 40% :

Periodo d’accelerazione: 1) stacco delle dita 2) oscillazione mediana

-

- Periodo di decelerazione: contatto del tallone

Spostamento verticale del centro di gravità fisiologicamente è di 4,6 cm e traccia una sinusoide

e l’altro in oscillazione mediana).

verticale (un arto è in sostegno mediano

Spostamento orizzontale del centro di gravità fisiologicamente è di 5 cm e traccia una sinusoide

orizzontale (appoggio monopodalico).

Baricentro subisce un’accelerazione nella fase propulsiva e una decelerazione nella fase di

appoggio. Deve acquistare energia cinetica per l’accelerazione ed energia potenziale per sollevarsi

in verticale. che segue l’arto oscillante corrispondente è

Attraverso una rotazione anteriore di 8° del bacino

possibile incrementare la lunghezza del passo riducendo la caduta del centro di gravità (extrarot del

femore relativa mentre l’altro arto è in carico ed esegue una intrarot del femore relativa).<

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
21 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valien di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Valutazione funzionale e riabilitazione motoria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Frattini Luca.