Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 35
Fondamenti della postura bipede Pag. 1 Fondamenti della postura bipede Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fondamenti della postura bipede Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fondamenti della postura bipede Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fondamenti della postura bipede Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fondamenti della postura bipede Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fondamenti della postura bipede Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fondamenti della postura bipede Pag. 31
1 su 35
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LUNGO LA LINEA EVOLUTIVA CHE PORTA AGLI UOMINI forme (specie)

attualmente inscritte nel genere Ardipithecus:

Sahelanthropus, 7 ma

- Orrorin, 6 ma

- Ardipithecus, 5 ma

-

Hanno definito una evoluzione che traccia la nascita

del genere Australopithecus:

Australopithecus anamensis 4 ma

-

passo essenziale per la genesi del genere Homo:

Proconsul

.

Homo Abilis, 3 – 2.5 ma

- Archicebus A

Purgatorius

Salendo nella scala evolutiva, il bipedismo si trasforma gradualmente da Facoltativo ad Obbligato.

L’analisi più corretta dell’evoluzione della postura bipede eretta ci ridà un concetto di evoluzione

graduale, dove una serie di trasformazioni non eccessive sanno produrre cambiamenti che possono

essere premiati dalla selezione evolutiva senza ricorrere di necessità a grandi modifiche genetiche

COSA HA INDOTTO L’EVOLUZIONE VERSO LE MORFOLOGIE

BIPODALICHE LUNGO LA LINEA EVOLUTIVA DEL GENERE HOMO?

L’appoggio bipodalico depotenzia le forze di spinta, riducendo la velocità in corsa

• L’abilità manuale è di gran lunga posteriore all’acquisizione della posizione bipodalica

• Il campo di osservazione previlegiato negli spazi aperti è secondario all’acquisizione del

bipedalismo facoltativo in ambito forestale.

Gli scimpanzè ed i gorilla (ed il gruppo delle scimmie in generale) sono “cattivi riproduttori”: hanno prole distanziata da anni.

Il raggruppamento ominide ha ottenuto un incremento della prolificità mutuata da un incremento delle cure parentali e nella mutua assistenza della coppia

genitoriale avente nella libertà degli arti superiori l’aspetto anatomico che consentiva una ottimizzazione della gestione/protezione della prole. Lo stimolo di

sviluppo verso il genere homo è l’aumento delle cure parentali.

Non siamo diventati bipedi per acquisire l’abilità manipolatoria, bensì abbiamo acquisito abilità manipolatoria perché avevamo a

disposizione la postura bipede.

Specializzazione di un rapporto stabile di coppia finalizzato al mantenimento della donna come principale soggetto impegnato nella

- cura parentale

Probabile acquisizione da parte del genere maschile di partecipazione alle cure parentali

- MODIFICHE DEL QUADRO SENSORIO SUPERFICIALE:

Perdita del vello superficiale per aumento della percezione sensoriale superficiale. Utile nei rapporti (abbraccio) interpersonali – aiuta il legame tra

- individui

Aumento della sensibilità tattile emotiva sulle superfici volari dell’avambraccio e del volto

- Aumento della sensibilità tattile sulla superficie dorsale alta dell’area posteriore del corpo.

- Incremento dell’atteggiamento mimico-affettivo definito dall’abbraccio.

-

Gli elementi ossei fondamentali predisposti a realizzare con le loro architetture la postura bipede ed eretta, sono :

- la colonna vertebrale

- il bacino

- arto inferiore (coscia, gamba e piede)

- gabbia toracica

Libertà arto superiore -> lasciava una gestione più semplice per quanto riguarda le cure familiari.

PRINCIPALI ACQUISIZIONI MORFOLOGICHE NELLA POSTURA BIPEDE ERETTA:

- Riduzione dell’arto Superiore e dello spazio tra radio e fibula

- Riduzione degli elementi lunghi della mano

- Forma della Gabbia toracica da campana a botte

- Acquisizione delle curvature della colonna dorsale

- Riduzione del bacino soprattutto nella sua componente Ileale

- Allungamento del femore

- Aumento della inclinazione mediale del femore

- Ingrossamento della Tibia (corpo e testa dell’osso)

- Riduzione della distanza tra Tibia e Fibula (Perone)

- Avvicinamento dell’alluce del piede alle altre dita

- Riduzione delle ossa lunghe del piede e assunzione degli archi plantari

ARTICOLAZIONI:

struttura che mette due o più elementi ossei in comunicazione tra loro -> in rapporto di continuità funzionale.

- Sinartrosi: si legano in continuità fra loro gli elementi ossei senza interruzione. Sono le - articolazioni fibrose (tessuto fibroso tipico del

cranio)

-sindesmosi (tipiche delle coppie di ossa lunghe realizzano la condizione di mobilità)

-suture: tipiche delle ossa craniche, realizzano condizione di immobilità

-gonfosi: tipiche dei denti, relativa mobilità

- Diartrosi: gli elementi ossei sono contigui cioè vicini ma c’è spazio fra l’uno e l’altro.

Le ossa sono contigue e non continue per cui non sono legate da qualcosa ma molto vicine con un piccolo spazio di separazione. La camera sinoviale

riempita del liquido sinoviale (molto viscoso) è lo spazio che separa le ossa e la superficie di scivolamento delle ossa è inglobata in questa camera (in

quanto le ossa sono molto vicine e talvolta scivolino l’una sull’altra)

Le superfici ossee di scivolamento sono rivestite da cartilagini articolari e il liquido sinoviale con la sua viscosità riduce al minimo l’attrito che si potrebbe

generare a causa dello scivolamento delle ossa.

- Le articolazioni diartrotiche sono tutte innervate. La gabbia toracica, per lungo tempo, è stata vista come organo atto esclusivamente alla

respirazione. Ha rapporti co coste e contiene i punti di inserzione per i muscoli.

MOVIMENTO DELLS COLONNA VERTEBRALE:

la colonna vertebrale nei pesci definisce un movimento di tipo ondulatorio ( assenza di un arto strutturato). La corda dorsale rimane un elemento morbido

(quello che nell’uomo è il nucleo polposo). La colonna vertebrale mantiene un movimento ondulatorio nei rettili terrestri e negli anfibi terrestri ma cambia

radicalmente nei mammiferi dove definisce un movimento dorso-ventrale, con arto parasaggitale. L’inclinazione della colonna, nei mammiferi è sono

accennata, quasi dei tutto inesistente. Nell colonna sinartrosi tra corpi vertebrali (o sinfisi) e diartrosi tra processi articolari (superfici poste sui peduncoli

dell’arco neurale). L’arco vertebrale nasce come protezione del midollo spinale.

Superfici articolari: i rapporti tra una vertebra e l’altra non sono solo sinartrosi ma anche diartrosi e fanno vedere che ci sono due superfici articolari –>

queste superfici, nei mammiferi sono molto omogenee (poca concavità), mentre sono estremamente variabili nelle altre classi di organismi. La colonna

vertebrale, per assicurare la coerenza, cioè che gli elementi singoli siano operativi, è associata a tanti nastri detti legamenti che coadiuvano la coerenza dei

movimenti.

Questi legamenti sono:

- Longitudinale-anteriore

- Longitudinale-posteriore

- Gialli

- Intertrasversari

- Interspinosi

I gialli, presenti in tutti i mammiferi, sono fatti di connettivo elastico, in cui la matrice presenta componenti ergonomiche, che hanno capacità elastica. I gialli

sono infatti legamenti elastici che coadiuvano il movimento ed anche il ritorno in postura eretta dopo essersi piegato in avanti. Si trovano posteriormente al

livello delle lamine, dove i legamenti stessi sono più spessi nell’uomo e per questo le lamine sono più grandi nell’uomo che negli altri organismi.

Nei tetrapodi:

- settore cervicale: alta mobilità sospensione del cranio assicurata da legamenti posteriori, cranio piccolo

- settore toracico: curvatura appena accennata, settore tendenzialmente rigido per la presenza della gabbia toracica

- settore lombo sacrale: curvatura unica, appena accennata ma con alta mobilità flesso-estensoria che garantisce elasticità per le forze di spinta.

noi siamo pessimi corritori, ma la nostra è una struttura da bipedi camminatori. Tra la struttura dell’uomo bipede e quella dei quadrupedi c’è una differenza a

livello della velocità, noi andiamo più lenti.

La colonna vertebrale si trova a sopportare le sollecitazioni

- di tipo gravimetrico ponderale

- di tipo reattivo durante la deambulazione

La postura bipede porta ad una alta differenziazione cranio-caudale delle vertebre.

Le curvature aumentano la resistenza alla compressione assiale per fenomeno elastico (dissipazione delle forze)

- Differenziazione vertebrale cranio-caudale

- Aumento numero delle curvature

Dalle piccole e mobili vertebre cervicali si passa gradualmente alle Grandi e poco mobili vertebre lombari. Il settore cervicale definisce una maggiore

resistenza alla compressione per supportare il peso del cranio sviluppando una superfice del corpo vertebrale leggermente più ampia per ingrandire la massa

del nucleo polposo che ha funzione ammortizzante sui carichi.

Il settore lombare assume una pronunciata curvatura di Lordosi per assorbire le condizioni di carico massimo.

Una delle situazioni immediatamente visibili è la caratteristica della colonna che non è più lineare ma curvilinea. I vari settori sono gli stessi che definiscono

le curvature (settore cervicale-lombare-toracica -> lordosi/cifosi cervicale-lombare-toracica).

Eterogenità delle vertebre: segna una linea architetturale ben precisa (da strutture più piccole a strutture più grandi). Eterogenità sequenziale è in realtà un

riflesso diretto di tipo longitudinale.

Settore toracico è uno dei più rigidi: è lungo, infatti ci sono 12 vertebre toraciche, in virtù della lunghezza, garantisce alcuni millimetri di lunghezza.

Movimenti permessi della colonna vertebrale umana:

- Movimento flesso-estensione

Movimento di inclinazione(più limitato)

Settore cervicale:

- Ampio movimento rotatorio

- Movimento flessione-estensione

- Ampio movimento inclinazione

Settore lombare:

- Limitato movimento rotatorio

- Ampio movimento flesso-estensione

- Limitato movimento inclinazione

Settore sacrale:

- Vertebre immobili

Settore coccigeo:

- Vertebre immobili.

Il movimento complessivo della colonna vertebrale è ottenuto dalla composizione dei singoli movimenti vertebrali.

SCHELETRO APPENDICOLARE:

- Spalla -> clavicola, scapola

- Braccio -> omero

- Avanbraccio -> radio, ulna

- Polso

- Mano -> carpo, metacarpo, falangi

- Fianco (cinto) ->anca

- Coscia (arto) ->femore, patella

- Gamba (arto) -> tibia, fibula

- Piede (arto) -> tarso, metatarso, falangi PROFILI ARCHITETTURALi DELL’ARTO:

CORPO DELL’ARTO. La base fondamentale del profilo architetturale dell’arto vede la successione di due segmenti lunghi connessi ad un articolo esterno.

L’articolo esterno è quello che presenta le specifiche più altamente differenziate. Si identifica come elemento poli-raggiato a disposizione planare

CINTO ARTICOLARE: gruppo di ossa responsabili del rapporto articolare con l’asse vertebrale.

La struttura degli arti si evolvono dall’organizzazione architetturale ritrovabile nel gruppo zoologico di pesci ossei denominati crossopterigi ripidisti

(coanoitti).

Denominazione che identifica la presenza di una pinn

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
35 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ascheroc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti della postura bipede umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Sabbatini Maurizio.