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LUNGO LA LINEA EVOLUTIVA CHE PORTA AGLI UOMINI forme (specie)
attualmente inscritte nel genere Ardipithecus:
Sahelanthropus, 7 ma
- Orrorin, 6 ma
- Ardipithecus, 5 ma
-
Hanno definito una evoluzione che traccia la nascita
del genere Australopithecus:
Australopithecus anamensis 4 ma
-
passo essenziale per la genesi del genere Homo:
Proconsul
.
Homo Abilis, 3 – 2.5 ma
- Archicebus A
Purgatorius
Salendo nella scala evolutiva, il bipedismo si trasforma gradualmente da Facoltativo ad Obbligato.
L’analisi più corretta dell’evoluzione della postura bipede eretta ci ridà un concetto di evoluzione
graduale, dove una serie di trasformazioni non eccessive sanno produrre cambiamenti che possono
essere premiati dalla selezione evolutiva senza ricorrere di necessità a grandi modifiche genetiche
COSA HA INDOTTO L’EVOLUZIONE VERSO LE MORFOLOGIE
BIPODALICHE LUNGO LA LINEA EVOLUTIVA DEL GENERE HOMO?
L’appoggio bipodalico depotenzia le forze di spinta, riducendo la velocità in corsa
• L’abilità manuale è di gran lunga posteriore all’acquisizione della posizione bipodalica
• Il campo di osservazione previlegiato negli spazi aperti è secondario all’acquisizione del
•
bipedalismo facoltativo in ambito forestale.
Gli scimpanzè ed i gorilla (ed il gruppo delle scimmie in generale) sono “cattivi riproduttori”: hanno prole distanziata da anni.
Il raggruppamento ominide ha ottenuto un incremento della prolificità mutuata da un incremento delle cure parentali e nella mutua assistenza della coppia
genitoriale avente nella libertà degli arti superiori l’aspetto anatomico che consentiva una ottimizzazione della gestione/protezione della prole. Lo stimolo di
sviluppo verso il genere homo è l’aumento delle cure parentali.
Non siamo diventati bipedi per acquisire l’abilità manipolatoria, bensì abbiamo acquisito abilità manipolatoria perché avevamo a
disposizione la postura bipede.
Specializzazione di un rapporto stabile di coppia finalizzato al mantenimento della donna come principale soggetto impegnato nella
- cura parentale
Probabile acquisizione da parte del genere maschile di partecipazione alle cure parentali
- MODIFICHE DEL QUADRO SENSORIO SUPERFICIALE:
Perdita del vello superficiale per aumento della percezione sensoriale superficiale. Utile nei rapporti (abbraccio) interpersonali – aiuta il legame tra
- individui
Aumento della sensibilità tattile emotiva sulle superfici volari dell’avambraccio e del volto
- Aumento della sensibilità tattile sulla superficie dorsale alta dell’area posteriore del corpo.
- Incremento dell’atteggiamento mimico-affettivo definito dall’abbraccio.
-
Gli elementi ossei fondamentali predisposti a realizzare con le loro architetture la postura bipede ed eretta, sono :
- la colonna vertebrale
- il bacino
- arto inferiore (coscia, gamba e piede)
- gabbia toracica
Libertà arto superiore -> lasciava una gestione più semplice per quanto riguarda le cure familiari.
PRINCIPALI ACQUISIZIONI MORFOLOGICHE NELLA POSTURA BIPEDE ERETTA:
- Riduzione dell’arto Superiore e dello spazio tra radio e fibula
- Riduzione degli elementi lunghi della mano
- Forma della Gabbia toracica da campana a botte
- Acquisizione delle curvature della colonna dorsale
- Riduzione del bacino soprattutto nella sua componente Ileale
- Allungamento del femore
- Aumento della inclinazione mediale del femore
- Ingrossamento della Tibia (corpo e testa dell’osso)
- Riduzione della distanza tra Tibia e Fibula (Perone)
- Avvicinamento dell’alluce del piede alle altre dita
- Riduzione delle ossa lunghe del piede e assunzione degli archi plantari
ARTICOLAZIONI:
struttura che mette due o più elementi ossei in comunicazione tra loro -> in rapporto di continuità funzionale.
- Sinartrosi: si legano in continuità fra loro gli elementi ossei senza interruzione. Sono le - articolazioni fibrose (tessuto fibroso tipico del
cranio)
-sindesmosi (tipiche delle coppie di ossa lunghe realizzano la condizione di mobilità)
-suture: tipiche delle ossa craniche, realizzano condizione di immobilità
-gonfosi: tipiche dei denti, relativa mobilità
- Diartrosi: gli elementi ossei sono contigui cioè vicini ma c’è spazio fra l’uno e l’altro.
Le ossa sono contigue e non continue per cui non sono legate da qualcosa ma molto vicine con un piccolo spazio di separazione. La camera sinoviale
riempita del liquido sinoviale (molto viscoso) è lo spazio che separa le ossa e la superficie di scivolamento delle ossa è inglobata in questa camera (in
quanto le ossa sono molto vicine e talvolta scivolino l’una sull’altra)
Le superfici ossee di scivolamento sono rivestite da cartilagini articolari e il liquido sinoviale con la sua viscosità riduce al minimo l’attrito che si potrebbe
generare a causa dello scivolamento delle ossa.
- Le articolazioni diartrotiche sono tutte innervate. La gabbia toracica, per lungo tempo, è stata vista come organo atto esclusivamente alla
respirazione. Ha rapporti co coste e contiene i punti di inserzione per i muscoli.
MOVIMENTO DELLS COLONNA VERTEBRALE:
la colonna vertebrale nei pesci definisce un movimento di tipo ondulatorio ( assenza di un arto strutturato). La corda dorsale rimane un elemento morbido
(quello che nell’uomo è il nucleo polposo). La colonna vertebrale mantiene un movimento ondulatorio nei rettili terrestri e negli anfibi terrestri ma cambia
radicalmente nei mammiferi dove definisce un movimento dorso-ventrale, con arto parasaggitale. L’inclinazione della colonna, nei mammiferi è sono
accennata, quasi dei tutto inesistente. Nell colonna sinartrosi tra corpi vertebrali (o sinfisi) e diartrosi tra processi articolari (superfici poste sui peduncoli
dell’arco neurale). L’arco vertebrale nasce come protezione del midollo spinale.
Superfici articolari: i rapporti tra una vertebra e l’altra non sono solo sinartrosi ma anche diartrosi e fanno vedere che ci sono due superfici articolari –>
queste superfici, nei mammiferi sono molto omogenee (poca concavità), mentre sono estremamente variabili nelle altre classi di organismi. La colonna
vertebrale, per assicurare la coerenza, cioè che gli elementi singoli siano operativi, è associata a tanti nastri detti legamenti che coadiuvano la coerenza dei
movimenti.
Questi legamenti sono:
- Longitudinale-anteriore
- Longitudinale-posteriore
- Gialli
- Intertrasversari
- Interspinosi
I gialli, presenti in tutti i mammiferi, sono fatti di connettivo elastico, in cui la matrice presenta componenti ergonomiche, che hanno capacità elastica. I gialli
sono infatti legamenti elastici che coadiuvano il movimento ed anche il ritorno in postura eretta dopo essersi piegato in avanti. Si trovano posteriormente al
livello delle lamine, dove i legamenti stessi sono più spessi nell’uomo e per questo le lamine sono più grandi nell’uomo che negli altri organismi.
Nei tetrapodi:
- settore cervicale: alta mobilità sospensione del cranio assicurata da legamenti posteriori, cranio piccolo
- settore toracico: curvatura appena accennata, settore tendenzialmente rigido per la presenza della gabbia toracica
- settore lombo sacrale: curvatura unica, appena accennata ma con alta mobilità flesso-estensoria che garantisce elasticità per le forze di spinta.
noi siamo pessimi corritori, ma la nostra è una struttura da bipedi camminatori. Tra la struttura dell’uomo bipede e quella dei quadrupedi c’è una differenza a
livello della velocità, noi andiamo più lenti.
La colonna vertebrale si trova a sopportare le sollecitazioni
- di tipo gravimetrico ponderale
- di tipo reattivo durante la deambulazione
La postura bipede porta ad una alta differenziazione cranio-caudale delle vertebre.
Le curvature aumentano la resistenza alla compressione assiale per fenomeno elastico (dissipazione delle forze)
- Differenziazione vertebrale cranio-caudale
- Aumento numero delle curvature
Dalle piccole e mobili vertebre cervicali si passa gradualmente alle Grandi e poco mobili vertebre lombari. Il settore cervicale definisce una maggiore
resistenza alla compressione per supportare il peso del cranio sviluppando una superfice del corpo vertebrale leggermente più ampia per ingrandire la massa
del nucleo polposo che ha funzione ammortizzante sui carichi.
Il settore lombare assume una pronunciata curvatura di Lordosi per assorbire le condizioni di carico massimo.
Una delle situazioni immediatamente visibili è la caratteristica della colonna che non è più lineare ma curvilinea. I vari settori sono gli stessi che definiscono
le curvature (settore cervicale-lombare-toracica -> lordosi/cifosi cervicale-lombare-toracica).
Eterogenità delle vertebre: segna una linea architetturale ben precisa (da strutture più piccole a strutture più grandi). Eterogenità sequenziale è in realtà un
riflesso diretto di tipo longitudinale.
Settore toracico è uno dei più rigidi: è lungo, infatti ci sono 12 vertebre toraciche, in virtù della lunghezza, garantisce alcuni millimetri di lunghezza.
Movimenti permessi della colonna vertebrale umana:
- Movimento flesso-estensione
Movimento di inclinazione(più limitato)
Settore cervicale:
- Ampio movimento rotatorio
- Movimento flessione-estensione
- Ampio movimento inclinazione
Settore lombare:
- Limitato movimento rotatorio
- Ampio movimento flesso-estensione
- Limitato movimento inclinazione
Settore sacrale:
- Vertebre immobili
Settore coccigeo:
- Vertebre immobili.
Il movimento complessivo della colonna vertebrale è ottenuto dalla composizione dei singoli movimenti vertebrali.
SCHELETRO APPENDICOLARE:
- Spalla -> clavicola, scapola
- Braccio -> omero
- Avanbraccio -> radio, ulna
- Polso
- Mano -> carpo, metacarpo, falangi
- Fianco (cinto) ->anca
- Coscia (arto) ->femore, patella
- Gamba (arto) -> tibia, fibula
- Piede (arto) -> tarso, metatarso, falangi PROFILI ARCHITETTURALi DELL’ARTO:
CORPO DELL’ARTO. La base fondamentale del profilo architetturale dell’arto vede la successione di due segmenti lunghi connessi ad un articolo esterno.
L’articolo esterno è quello che presenta le specifiche più altamente differenziate. Si identifica come elemento poli-raggiato a disposizione planare
CINTO ARTICOLARE: gruppo di ossa responsabili del rapporto articolare con l’asse vertebrale.
La struttura degli arti si evolvono dall’organizzazione architetturale ritrovabile nel gruppo zoologico di pesci ossei denominati crossopterigi ripidisti
(coanoitti).
Denominazione che identifica la presenza di una pinn