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DIRITTO PRIVATO POSIZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE

Il diritto oggettivo è la norma, la posizione giuridica soggettiva, è l’interesse preso in

considerazione dalla norma.

La norma è il diritto che stabilisce quali posizioni giuridiche considerare, in che graduatoria

tra loro, con quali tipi di tutele. Perché la norma nel diritto non è mai neutra, opera delle

scelte.

È una scelta stabilire quali sono le situazioni giuridiche protette e qual’e’ la tutela a loro

accordata e qual'e’ la loro importanza rispetto ad altre.

Tendenzialmente le situazioni giuridiche soggettive sono degli interessi ritenuti

rilevanti per il diritto oggettivo e considerate meritevoli di tutela, con una scelta di

valori e una scelta e graduatoria degli interessi protetti.

Si dividono fondamentalmente tra

- posizioni attive: Colui che ha una situazione attiva e, titolare di un diritto, interesse. Nelle

posizioni attive prevale il titolare della posizione giuridica. Vi rientrano: potere, facoltà.

-posizioni passive: Chi è in una posizione passiva vuol dire che è soggetto sottoposto

all’esercizio del potere delle facoltà che altri sono titolari di quella posizione. Nella posizione

si è subordinati al diritto. Vi rientrano: dovere, obbligo soggezione, onere.

Altre posizioni che non sono necessariamente attive o passive, sono l’aspettativa e

l’interesse e altre figure come la potestà, la responsabilità, il concetto di status ( che è

un insieme di posizioni riconducibili ad un soggetto).

Le posizioni principali vanno a coppia cioè c’è una posizione attiva a cui corrisponde una

posizione passiva, ma non tutte sono strutturate in questo modo binario.

Sicuramente posizione attiva e posizione passiva vede il diritto soggettivo.

La vede anche il concetto di diritto potestativo è quello di facoltà a cui corrisponde un

onere.

Il diritto soggettivo è il massimo della posizione giuridica riconosciuta dal nostro

ordinamento: è il potere del titolare di pretendere un comportamento da parte

dell'obbligato.

Nasce come rivendicazione di libertà, come rivendicazione di potere, come rivendicazione di

libertà garantita nei confronti di altre persone ed anche nei confronti dello Stato.

Il diritto di proprietà è riconosciuto sia rispetto agli altri consociati sia rispetto allo Stato.

Il diritto soggettivo viene riconosciuto ed è al tempo stesso il limite del l’esercizio di quel

diritto: non si può esercitare, vantare il diritto oltre i confini entro cui quel diritto è attribuito.

Il concetto di abuso del diritto non è presente nel nostro ordinamento perché nel progetto del

codice civile del 1942 esisteva un originario articolo 7 che diceva che “nessuno può

esercitare il proprio diritto in contrasto con lo scopo oltre il quale il diritto medesimo non

viene riconosciuto”. Non è stato accolto e si è prefigurare dettare delle norme singole che

prevedono sanzioni in caso di abuso del diritto.

Però il principio dell'abuso del diritto è contenuto in realtà nel Trattato di Nizza, quindi nel

diritto sovranazionale, all’articolo 54 che dice che “nessuna disposizione della Carta deve

essere interpretata nel senso di comportare il diritto di esercitare attività o di compiere un

atto che miri alla distruzione dei Diritti e delle libertà riconosciuti dalla Carta ad un altro

soggetto”.

Anche se nel nostro codice non c’è perché non è stato inserito in quell’articolo 7 originario in

realtà è entrato nel nostro ordinamento attraverso il recepimento della Carta di Nizza.

Distinzioni all’interno del diritto soggettivo importanti sono tra:

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Publisher
A.A. 2018-2019
2 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariannagiuri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Zanobetti Alessandra.