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CASI DI APPLICAZIONE, CRITICITA' DELLA PS, METODO, OBIETTIVI E CRITICITA' DEL PIANO STRATEGICO NAZIONALE DEL TURISMO
Guardare sul sito del ministero il psnazionale.
22 marzo
Le politiche pubbliche in Italia
Le politiche istituzionali si dividono in:
La politica estera
La politica militare
La politica della giustizia
La politica della riforma istituzionale
La politica di riforma amministrativa
La politica di riforma del governo locale
Le politiche economiche:
La politica monetaria
La politica fiscale, la tassazione del turismo
La politica industriale
La politica del lavoro e dei redditi
Le politiche sociali
La politica delle pensioni
La politica sanitaria
La politica assistenziale
Le politiche territoriali:
La politica urbanistica
La politica ambientale
La politica per il paesaggio
La politica dei beni culturali
La politica della casa (problema delle seconde case nelle destinazioni turistiche)
E le politiche del turismo?
proposito generale della politica del turismo è di integrare i benefici economici, politici, culturali coerentemente con i popoli e le destinazioni coinvolte per migliorare la qualità globale della vita e assicurare pace e prosperità, e quindi sviluppo locale. Perché in Italia finora non hanno funzionato? Le tendenze del turismo internazionale Aspetti geopolitici (via della seta), eventi eccezionali (guerre, fenomeni naturali, carestie etc.) e congiunture particolari (mercato delle valute) possono determinare situazioni favorevoli o sfavorevoli. Destinazioni diverse si affacciano al mercato, prodotti maturi si riposizionano, si affermano nuove modalità di vacanza, ma i movimenti turistici continuano ad aumentare a livello globale (dal PIL allo sviluppo umano). La vacanza non è più il periodo di rigenerazione della forza lavoro, ma è una componente irrinunciabile del percorso di vita e di crescita culturale. La domanda di vacanza o di viaggio.È diventata strutturale nella società avanzata e sta interessando strati sempre più ampi della popolazione mondiale (es. turismo cinese in uscita).
Le politiche del turismo sono il risultato, l’esito eventuale:
- Dell’interazione di un numero elevato e variabili di attori, con interessi non sempre coincidenti
- Degli effetti di diverse politiche (trasporto, sviluppo economico)
- Di effetti non voluti: ad esempio le scelte di stati, di destinazioni concorrenti, di paradisi fiscali o ex paradisi fiscali
Le politiche del turismo dovrebbero essere integrate (es. piano strategico del turismo) in senso:
- Verticale: unificando o rendendo congruenti gli obiettivi dei diversi attori e livelli di governo
- Orizzontale: gli obiettivi e le azioni che manifestano effetti su un dato territorio devono essere coerenti
Oltre a costituire un’attività economica di rilievo, il turismo è un elemento sempre più importante nella vita dei cittadini.
europei e rappresenta un utile strumento per promuovere l'integrazione europea e il modello democratico-liberale europeo. Negli ultimi anni l'industria europea del turismo è stata messa alla prova dalla crisi economica, che ha avuto gravi ripercussioni sulla domanda turistica interna. L'UE, con l'azione della direzione generale mercato interno, industria e della commissione europea ha aumentato il suo intervento nel settore turismo. L'Europa è la prima destinazione turistica al mondo (oltre 563 milioni di arrivi internazionali nel 2013). L'Europa è una destinazione matura per eccellenza, ha realizzato una crescita del 4% mantenendo in tal modo una quota di mercato che rappresenta circa il 50% del movimento turistico mondiale (dati Wto). L'obiettivo della politica europea del turismo è di mantenere questo primato attraverso un'offerta turistica differenziata e sostenibile. Ma come realizzare questo obiettivo? QualeCon il trattato di Lisbona nel dicembre 2009, il turismo entra a far parte degli obiettivi dell'UE, che potrà agire a sostegno delle iniziative degli stati membri, senza sostituirsi alle loro competenze, nel settore turistico. In particolare, l'UE può sostenere gli stati membri per la promozione della competitività delle imprese che lavorano in questo ambito.
Nello stesso tempo, l'UE acquisisce una competenza supplementare per:
- la promozione del turismo attraverso l'individuazione di obiettivi quali la creazione di un ambiente favorevole;
- lo sviluppo delle imprese del turismo e la promozione della cooperazione tra gli stati membri, in particolare nello scambio delle migliori pratiche.
Nel 2010 la commissione ha indicato 4 obiettivi prioritari:
- Stimolare la competitività del settore turistico in Europa
- Promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile, responsabile e di qualità
- Rafforzare l'immagine dell'Europa come destinazione turistica di primo piano
- Promuovere la cooperazione tra gli stati membri per migliorare la qualità dei servizi turistici
qualità
- Consolidare l'immagine e la visibilità dell'Europa come insieme di destinazioni sostenibili e di qualità
- Massimizzare il potenziale delle politiche e degli strumenti finanziari dell'UE per lo sviluppo del turismo, da raggiungersi attraverso 21 azioni specifiche
Nel 2014 è stata approvata la strategia europea del turismo costiero e marittimo. Prevede 14 azioni che dovrebbe intraprendere l'UE al fine di:
- Agevolare una cooperazione e il dialogo fra i soggetti interessati
- Aiutare le regioni costiere e le imprese a superare le sfide cui sono confrontate per confermare la posizione del settore come motore essenziale dell'economia blu in Europa.
Nel 2015 il parlamento europeo ha votato la risoluzione "Nuove sfide e strategie per promuovere il turismo in Europa". Obiettivi:
- Sostenere il turismo in Europa, a fronte della concorrenza rappresentata dai paesi emergenti
- Favorire un turismo sostenibile e responsabile
che tenga conto della scarsità di risorse idriche e rischi per il patrimonio culturale in certe aree geografiche
Garantire la competitività delle imprese che operano nel settore dei viaggi e del turismo
Nel periodo di programmazione 2014-2020 la promozione del turismo sarà finanziata principalmente dal programma COSME con risorse pari a 131 milioni di euro.
Il turismo è un settore economico in crescita. Sono necessarie politiche nazionali e continentali paragonabili a quelle attuate per i settori primario (PAC) e secondario (industria). È sorprendente, per esempio, la debolezza delle politiche dell'UE in materia turistica. L'Europa produce turismo in uscita verso altri continenti, ma è insufficiente l'attività di valorizzazione del turismo interno: un importante fattore di crescita economica ma anche una leva di integrazione culturale.
Il ruolo del turismo in Italia
Il turismo rappresenta per l'Italia il 13% del PIL.
ha potenzialità di sviluppo enormi (in particolare per il mezzogiorno). Il turismo garantisce alti livelli occupazionali, non è delocalizzabile (ha un territorio di riferimento), è in grado di diffondere qualità, cultura, sviluppo economico e occupazione anche nelle aree interne. I visitatori stranieri giunti in Italia nel 2016 sono stati poco più di 70 milioni. Per la loro permanenza nel nostro paese queste persone hanno speso 31,2 miliardi di euro (rapporto Bankitalia). Con il raddoppio dei turisti internazionali, aumenterebbe nella stessa misura anche la spesa turistica. Attenzione alle retoriche e ai luoghi comuni sul turismo. Es. i siti Unesco, i grandi eventi, le grandi opere. Appartengono alle politiche economiche: - Le politiche produttive: ricettività, promozione, marketing etc. - Le politiche industriali: politiche agricole, intere in senso ampio, tutela del territorio etc. Gli indirizzi di politica macroeconomica, inflazione, cambi, tassi diinteresse
- Le politiche per la salvaguardia dell'ambiente e dei beni culturali
- Le politiche per eventi
- Le politiche dei servizi pubblici locali
Gran parte di questi attori delle politiche pubbliche sono soggetti pubblici.
Il turismo non viene citato nella costituzione italiana. Sebbene non sia considerato tra le attività principali a carico dello stato, non ci sono dubbi sul fatto che abbia un'influenza su altre attività economiche per le quali lo stato ha esplicite responsabilità e in definitiva sulla crescita economica. Il turismo è una materia di competenza concorrente Stato-regioni.
L'azione del governo centrale
Nel 2006 la responsabilità generale per il turismo è stata conferita alla presidenza del consiglio dei ministri, che ha istituito il dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, cioè la struttura che gestiva il turismo in Italia. Questo dipartimento sviluppa e applica le politiche
turistiche dal governo centrale e promuove le proprie iniziative. Il dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo è composto da due uffici, uno per la programmazione, il coordinamento e le relazioni istituzionali e il secondo per la valorizzazione del patrimonio di interesse turistico e per la gestione degli interventi. Nel 2009 il consiglio dei ministri ha rafforzato il ruolo di coordinamento nel dipartimento nominando un ministro senza portafoglio. In seguito, il dipartimento del turismo è stato guidato da un ministro del turismo e dei beni culturali, senza portafoglio. Di recente il ministero del turismo è stato associato all'agricoltura. Nel 2010 è stato istituito il comitato permanente di coordinamento in materia di turismo, allo scopo di favorire e migliorare il coordinamento tra stato e regioni italiane. Il nuovo comitato è presieduto dal ministro del turismo ed è composto dai presidenti delle regioni italiane e delleLe province autonome di Trento e Bolzano. Del comitato possono fare parte anche rappresentanti dei ministeri degli affari esteri, dell'economia e della finanza, dello sviluppo economico, della PA e dell'innovazione, dell'ambiente, dei trasporti e degli affari regionali. Nel 2010 il governo ha adottato il cosiddetto Patto per il turismo, per agire sulla domanda e offerta turistica, il quale comprende: - Una campagna promozionale sui principali mezzi di comunicazione e lo sviluppo del sito www.italia.it - Agevolazioni creditizie per imprese turistiche di piccole dimensioni - Facilitazioni nell'accesso al mercato da parte delle imprese turistiche - La creazione di un'assemblea consultiva in rappresentanza dei settori legati al turismo. Prevede, inoltre, iniziative per un mercato del lavoro più flessibile, nel settore turistico, migliorare la dist