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ESTERNALITÀ
Le esternalità indicano un fenomeno esterno a chi compie l'azione, per cui l'effetto di un'azione è sugli altri. Si parla di esternalità ogni volta che l'azione degli individui ha un effetto sull'utilità o sui profitti degli altri individui, senza che a ciò corrisponda il pagamento di un corrispettivo. Ci si riferisce quindi sia ai consumatori che ai produttori. Non c'è inoltre una transazione di denaro tra chi agisce e chi subisce. Possiamo distinguere due tipi di esternalità: nel consumo, quindi nell'influenza dell'utilità, o nella produzione, per cui si influenzano i profitti dell'altro. Queste esternalità possono essere positive o negative in entrambi i casi.
ESTERNALITÀ NEL CONSUMO:
Un esempio di esternalità nel consumo è ascoltare musica a tutto volume, musica che piace anche a chi ci circonda che non paga per sentire la musica che si diffonde gratuitamente nell'aria.
Diventa esternalità negativa se la musica non piace. Oppure, se si fuma una sigaretta e gli altri no si crea una esternalità negativa a chi ci circonda, motivo per cui sono state scritte leggi che restringono comportamenti che possono causare esternalità negative.
Esternalità nella produzione: Un esempio di nel rapporto tra floricoltore e apicoltore si creano esternalità positive reciproche senza scambi di denaro, poiché aumentano i profitti di entrambi. Oppure un'industria chimica che sta a monte e un'impresa di peschicultura a valle. Se l'impresa inquina le acque, questo si rifletterà a valle sull'attività di pesca, e se l'impresa a monte non paga per l'inquinamento che provoca si creano esternalità negative.
Lo stesso discorso vale per l'innovazione tecnologica per cui i leader sostengono i costi, e i followers godono della tecnologia. In questo caso le esternalità sono anche negative.
Per cui in termini di ricerca chi arriva primo vince tutto e crea un'esternalità negativa agli altri che non potranno inventare le cose dato che un'invenzione o una scoperta non possono essere fatte due volte. Tuttavia, si crea una base di partenza in termini di conoscenze più avanzate. Una stessa azione può causare esternalità positive e negative insieme. Il fallimento del mercato sta nella mancanza di una transazione. L'esternalità negativa riduce il benessere sociale, e l'esternalità positiva è disincentivata dal mancato pagamento del beneficio che crea, non realizzando quindi l'ottimo sociale.
Il Teorema di Coase prende il nome dal premio Nobel che lo ha inventato e dice: "assenza di costi di transazione l'ottimo sociale può essere raggiunto indipendentemente dalla allocazione iniziale dei diritti di proprietà." Questo teorema va a regolare proprio le situazioni di esternalità.
Tornando all'esempio dell'impresa inquinante e a quella inquinata; se quella inquinante paga il danno non si creano esternalità negative, e questo processo prende il nome di internalizzazione delle esternalità. Per internalizzare l'esternalità si può attribuire il diritto all'acqua pulita al pescatore o il diritto ad inquinare dell'impresa inquinante. Se si attribuisce il diritto ad inquinare all'inquinatore si realizza la stessa cosa che se attribuisco il diritto all'acqua pulita. Il pescatore può decidere di vendere il proprio diritto in cambio di denaro, per cui il pescatore offre il permesso di inquinare in cambio di denaro. Oppure il pescatore chiede di essere inquinato meno in cambio di denaro. In entrambi i casi creo un mercato che porta a stabilire un prezzo che chi inquina deve pagare per poter inquinare o chi è inquinato deve pagare per pescare. Viene generata la transazione per eliminare
L'esternalità. Implicazioni e limiti
Questo teorema vale solo in alcune condizioni: in assenza di costi di transazione, e solo se gli individui hanno informazione completa, per cui siano entrambi a conoscenza delle funzioni obiettivo della controparte e delle tecnologie utilizzate (common knowledge).
I giocatori sono a conoscenza di tutti gli elementi che compongono il gioco. Se queste condizioni si verificano, quello che sostiene il teorema è che si può raggiungere l'ottimo sociale attraverso degli accordi mutuamente vantaggiosi indipendentemente a chi viene dato il diritto iniziale (acqua pulita o inquinare). Questo fa sì che anche in presenza di esternalità si è in grado di creare un mercato efficiente poiché la transazione ci porta in una situazione di efficienza paretiana.
I teoremi fondamentali del benessere dicono che il mercato è Pareto efficiente, ma questo solo se non si è in
presenza di fallimenti del mercato; a questo Coase aggiunge che introducendo i diritti di proprietà, anche in presenza di esternalità si può raggiungere un mercato efficiente, sanando i problemi che il mercato stesso può generare attraverso l'internalizzazione e tornare all'ottimo sociale, senza l'intervento statale. Questo teorema ha generato un dibattito che nella letteratura ha portato una divisione tra fautori e critici. Le critiche sono: - Esso ha un carattere tautologico, ovvero, un'espressione che è vera per definizione e come tale non ha nessun valore informativo, non da nessun valore aggiunto. È chiaro infatti che se l'accordo tra le parti non ha nessun costo tale accordo può essere raggiunto, soprattutto se è mutualmente benefico. Assume ciò che dovrebbe dimostrare, nel momento in cui dice che non ci sono costi di transazione; si assume che non ci siano anziché dimostrare che non ce ne.sono. La seconda critica è che anche in presenza di accordi potenzialmente vantaggiosi può darsi che gli agenti non raggiungano l'accordo, per fattori extraeconomici. Entrambi ci guadagnano quindi per forza fanno l'accordo secondo Coase, ma molti non sono d'accordo, poiché ad esempio a seguito di forti disparità tra agenti economici, una delle due parti potrebbe non voler raggiungere l'accordo pur di danneggiare l'altro. Oppure se una parte ci guadagna più dell'altra, una disparità di benefici può impedire il raggiungimento di un accordo. La terza critica riguarda l'equità: il teorema continua a parlare di efficienza, ma non dice nulla riguardo all'equità che dovrebbe essere tenuta presente nel momento in cui si attribuisce il diritto di proprietà iniziale. L'assunzione che secondo il teorema è indifferente l'attribuzione del diritto diproprietà per l'obiettivo dell'efficienza non considera le implicazioni sul sistema economico del rischio di aggravare disparità già presenti tra agenti economici. È noto infatti che forti disuguaglianze tra agenti del sistema economico mina l'efficienza del mercato stesso posizionandosi in una situazione non efficiente dal punto di vista dell'ottimo paretiano.
La quarta è relativa alle applicazioni reali del teorema: alcuni economisti nell'ambito della teoria di giochi argomentano che l'accordo è più facile da raggiungere quando il numero degli attori coinvolti è basso. Le applicazioni che sono state fatte invece sembrano dimostrare che funzioni meglio quando ci sono tanti attori in gioco.
Il punto principale riguarda il concetto di costi di transazione: sono dei costi associati al rispetto delle regole e dal controllo che le regole siano state effettivamente rispettate. Distinguiamo i costi di
transazione tra quelli affrontata prima dello scambio (che ha il suo prezzo) e dopo lo scambio (ex-ante ed ex-post). Quelli ex-ante sono quelli sostenuti per raccogliere informazioni sull'oggetto di scambio, sulla controparte e sulla stipula del contratto; i costi ex-post sono quelli sostenuti per verificare che tutte le regole siano state rispettate, e comprendono i costi del controllo dell'esecuzione della transazione e i costi che si devono affrontare se le regole non sono state rispettate (danni). Es: supponiamo dei lavori di ristrutturazione in casa, che per essere svolti è necessario essere in possesso delle informazioni sulla controparte, sull'oggetto e stipulare il contratto; quindi sull'impresa che farà i lavori, sul colore e la dimensione delle piastrelle e altri, il prezzo che l'impresa chiederà, il tempo impiegato per stipulare il contratto e il suo prezzo. Una volta che i lavori sono stati conclusi, bisogna controllare che sianostati fatti bene, pagare quindi dei tecnici che verifichino il lavoro, operazione dispendioso in tempo e in denaro. Se poi si scoprisse che il lavoro è stato fatto male bisogna perdere altro tempo e denaro per rivolgersi ad un avvocato, andare in tribunale ecc… (il numero medio di giorni necessario a pervenire ad una soluzione in tribunale nel caso delle imprese in Italia, con i dati divisi per regione, va dai 100 giorni, ai 536 giorni). I costi di transazione esistono nella realtà e sono un altro fenomeno pervasivo della realtà economica, così come lo sono tutti i fallimenti del mercato. Un esempio in macroeconomia si potrebbe fare con riferimento al costo di transazione dei negoziati per il raggiungimento di un accordo. Nella realtà il teorema di Coase ha trovato delle applicazioni, ma sono stati ipotizzati anche modi alternativi di eliminare le esternalità tenendo conto dell’equità attraverso l’intervento statale. Uno diQuesti riguarda la tassazione: una forma di intervento fiscale che va a colpire le emissioni inquinanti, chiamata Carbon tax, la tassa sul contenuto di carbonio nelle emissioni. In un sistema di assi cartesiani misuriamo sulle ascisse la quantità prodotta e l'inquinamento prodotto, per cui Q è la quantità della produzione e anche di inquinamento (Q=output=inquinamento), e sulle ordinate si valuta la quantità ottimale da produrre nei termini di costi benefici. Si assume che il costo di produrre ciascuna unità sia costante (costo marginale di produzione); per cui si avrà una retta parallela all'asse delle ascisse. Si disegna poi il beneficio marginale derivato dal consumo del bene, che è sempre decrescente e sottende la curva di domanda. L'incontro tra le due curve determina la quantità ottimale da produrre del bene dal punto di vista dell'impresa inquinante. Se produce un'unità in più avrà
uncosto maggiore e un beneficio minore, producendo di meno potrebbe ottenere dei