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Alessandro Pizzorno

Il rapporto tra politica e tempo

Nel 1987 scrisse Le radici della politica assoluta. Egli vuole definire il rapporto tra la politica ed il tempo. Egli distingue due tipi di politica sulla base del rapporto che questi due tipi di politica hanno con il tempo:

  1. La politica assoluta è più profonda e legata al tempo. Emerge quando c'è una ridefinizione dell'identità collettiva e quando vengono stravolti gli equilibri istituzionali. È la politica che si lega ad un futuro molto lontano, perché è la politica che riguarda le grandi ideologie (come quella comunista o liberale). Le ideologie hanno a che fare inevitabilmente con il futuro, ovvero c'è un obiettivo da raggiungere e l'ideologia è la ragion d'essere dell'agire politico nel tempo. Ciò che conta nella politica assoluta è la felicità attingibile da un'umanità futura. La politica ha sempre a che

Fare con il futuro, basti pensare alle promesse durante le campagne elettorali, senza visione futura la politica non rimane su e2. La politica minima consiste in una serie di scambi politici. È la politica quotidiana che amministra l'esistente. Un esempio è il sistemare le strade in un comune. La politica minima implica un'azione pratica. Questa politica si realizza nell'immediato per questo si chiama minima, avendo a che fare con la quotidianità.

GLI ELITISTI

La visione politica degli elitisti è verticale, ha a che fare con il concetto di élite. Gli elitisti hanno a che fare con il tema delle élite perché nella loro teoria, e in particolare con la teoria degli elitisti italiani, c'è il riconoscimento di un aspetto che è proprio della politica in ogni spazio e in ogni tempo. Questo aspetto è l'idea che all'interno di ogni comunità politica il potere è sempre tenuto in mano da una minoranza.

indica lo studio del potere politico. Mosca sostiene che in ogni società esiste una classe politica, una minoranza di individui che detiene il potere e governa la maggioranza. Questa classe politica è composta da coloro che hanno le capacità e le risorse necessarie per assumere posizioni di comando e mantenere il controllo sulla società. Secondo Mosca, il potere politico è inevitabilmente concentrato nelle mani di pochi, poiché solo una minoranza è in grado di organizzarsi e prendere decisioni efficaci per il bene comune. 2. Robert Michels - legge dell'oligarchia Michels, sociologo tedesco, sviluppa la teoria dell'oligarchia. Secondo lui, anche nelle organizzazioni democratiche, il potere tende a concentrarsi nelle mani di una piccola élite. Questo avviene perché, nel processo decisionale e nell'organizzazione stessa, emergono delle figure di leadership che acquisiscono sempre più potere e influenza. Michels sostiene che, a causa di questa tendenza, le organizzazioni democratiche finiscono per diventare oligarchiche, con una minoranza che detiene il potere effettivo e una maggioranza che obbedisce. 3. Vilfredo Pareto - élite e circolo vizioso delle élite Pareto, economista e sociologo italiano, introduce il concetto di élite. Secondo lui, in ogni società esiste una minoranza di individui che possiede le qualità necessarie per assumere posizioni di comando e governare. Questa élite è composta da coloro che hanno talento, intelligenza e capacità di leadership. Pareto sostiene che l'élite governante tende a perpetuarsi nel tempo, creando un circolo vizioso in cui i membri dell'élite si sostituiscono l'uno con l'altro, mantenendo il controllo sulla società. In sintesi, Mosca, Michels e Pareto sono tre autori elitisti che sostengono che il potere politico sia concentrato nelle mani di una minoranza che governa una maggioranza. Sebbene sviluppino teorie indipendenti l'una dall'altra, tutti e tre individuano una classe politica o élite che detiene il potere effettivo.è necessario che esista anche una classe di governati che obbedisce. Questa divisione tra classe politica e classe governata è presente in tutte le società politiche, indipendentemente dal sistema politico adottato. Mosca sostiene che la classe politica, pur essendo una minoranza, ha il potere di influenzare e determinare il corso della storia attraverso le sue decisioni politiche. Pertanto, secondo Mosca, la politica è il fattore principale che governa la storia, mentre l'economia è solo una componente secondaria.

deve anche esistere, secondo Mosca, una classe di governati, cioè la maggior parte della popolazione che è governata e sottomessa a questa minoranza. Mosca afferma che questo avviene in ogni società, indipendentemente dal regime politico."

La classe politica è l'insieme dei decisori politici, coloro che gestiscono il potere. La formula politicaMosca si rende conto che l'esercizio del potere non può essere solo basato sulla forza-violenza, perché questo alzerebbe troppo i costi di gestione del potere. Mosca afferma che c'è sempre bisogno di dare una legittimità al potere. Il potere deve essere sempre legittimato. Il potere si legittima attraverso la formula politica che è l'insieme di dottrine e convinzioni sulle quali, in ogni società, si poggia il potere della classe politica. Se i cittadini si riconoscano in una serie di dottrine e di idee è più facile gestire il potere,

perché lo sentono come legittimo e non bisogna allora ricorrere alla violenza. La politica cerca una giustificazione morale per essere accettata. La classe politica si serve della formula politica per mantenere e rafforzare il potere.

2. Roberto Michels – oligarchia

L'opera più importante si chiama La sociologia del partito politico nella democrazia moderna del 1911. Egli scrive quest'opera prendendo in considerazione soprattutto i partiti socialisti tedeschi. Egli sostiene, in quest'opera, che all'interno di un qualsiasi partito non può mai esistere una vera democrazia, perché all'interno di ogni partito è destino che si formi sempre una minoranza che prima o poi si impone nella gestione del potere e quindi del partito. Questa minoranza prende il sopravvento sugli altri membri del partito. Basti pensare a quando si parla delle correnti di un partito. Michels dice che un partito necessariamente sarà sempre governato da pochi,

questi pochi prendono il nome di oligarchia.

Le leggiMichels distingue due leggi:

  1. la legge ferrea dell'oligarchia ovvero qualsiasi organizzazione è destinata inevitabilmente a creare un'oligarchia per motivi innanzitutto organizzativi al fine di ottenere il successo e quindi funzionare bene. Ogni partito ha bisogno di una struttura stabile, ovvero fattori tecnici, fattori psicologici e fattori intellettuali. Questa oligarchia che si forma tende a durare nel tempo
  2. la legge dello sconfinamento è una conferma della legge ferrea dell'oligarchia. Secondo questa legge in ogni partito, ogni oligarchia che si forma o anche ogni carica all'interno del partito, ha la tendenza a sconfinare dai propri obiettivi originali. C'è la tendenza a prendere sempre più potere e quindi estendere il proprio raggio di azione, perché questo porta ad un rafforzamento dell'oligarchia stessa. Anche ciò che non era previsto all'inizio
viene incamerato da quell'oligarchia che controlla il partito politico. 3. Wilfredo Pareto – élite Si occupa di economia, sociologia e politica. La sua opera principale a carattere politico si chiama Trattato di sociologia generale del 1916. In quest'opera afferma che tutta la sociologia, ovvero lo studio della società, si basa su degli aspetti psicologici. Egli crede che l'agire dell'essere umano sia legato a motivi psicologici e individua due tipi di azione umane: 1. le azioni logiche sono quelle azioni in cui esiste un rapporto logico tra un'azione compiuta ed un obiettivo che si vuole perseguire. Sono azioni logiche perché anche un osservatore esterno può cogliere la finalità. Molte azioni umane sono logiche, in particolare quelle economiche e 2. le azioni illogiche in questo caso non c'è un rapporto logico tra l'azione compiuta e l'obiettivo che viene perseguito. Un osservatore esterno non coglie

Il rapporto. Non c'è legame tra fine obiettivo e fine oggettivo. Qualsiasi azione illogica cercherà sempre di essere giustificata da chi la compie e giustificare l'azione illogica è una tendenza psicologica costante. La tendenza psicologica costante è composta da due elementi:

  1. I residui sono la parte più importante della tendenza psicologica. Sono elementi non logici che hanno a che fare con l'agire umano. Sono per esempio gli istinti, i sentimenti e le pulsioni. I residui sono il fondamento di ogni azione politica. Pareto afferma che non si vota mai con la testa, quindi l'elettore razionale non esiste. Le due principali forme di residuo sono la propensione al cambiamento e la persistenza della conservazione.
  2. Le derivazioni sono le interpretazioni che vengono date per giustificare le azioni non logiche. Sulle derivazioni si costruiscono le ideologie.

La circolazione delle élite. Pareto fa parte dell'elitismo.

Perché utilizza e teorizza il termine élite. Quando parla di élite non intende necessariamente il gruppo politico, bensì si riferisce a diverse minoranze che si collocano in diverse sfere della società. Cioè per Pareto non esiste soltanto l'élite politica, ma esistono le élite culturali, economiche, militari, etc. Sono una minoranza che comanda su una maggioranza, ma che non ha a che fare sempre e solo con la politica ed il governo. Per Pareto fa parte delle élite una classe di eletti, coloro che hanno delle doti e virtù. Questa idea di élite si distingue da quella di Mosca, perché non ha importanza un'unica élite, ma c'è una circolazione delle élite. La circolazione delle élite secondo Pareto è il fenomeno per cui, poiché all'interno di una società ci sono tante élite differenti, queste varie élite possono sostituirsi al potere.

Le élite non sono mai chiuse al loro interno. Ci sono due tipi di circolazioni delle élite: la circolazione interna e la circolazione esterna cioè si può passare da un'élite ad un'altra. Quando parla di classe eletta parla di una minoranza superiore nella società. Il successo personale e la capacità in cui si è operativi determinano l'ingresso e la partecipazione in un'élite. L'aspetto valoriale fa distinguere il pensiero di Pareto da quello di Mosca. Chi si trova nell'élite politica può non coincidere con chi si trova nell'élite economica. Ci possono essere dei passaggi da un'élite all'altra, ma la società è strutturata in piramidi e all'apice di ciascuna piramide c'è sempre una minoranza che governa su una maggioranza. L'élite politica prende parte alla gestione diretta del potere, mentre

L'élite non politica influenza indirettamente il potere.

IL POTERE

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
63 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica e comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Castellin Luca Gino.