Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 2
Podologia - tibiotarsica Pag. 1
1 su 2
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Articolazione tibiotarsica

È un ginglimo a 1 grado di libertà. Il suo asse è poco obliquo rispetto ai piani frontale e trasverso, tanto che il

suo movimento di prono supinazione può essere clinicamente considerato di sola flesso estensione.

L'asse di rotazione coincide con la linea congiungente degli apici dei malleoli. E’ diretto obliquamente da

posteriore, laterale e plantare ad anteriore, mediale e dorsale. Come per tutte le altre articolazioni,

quest’asse è solo la risultante di tutti gli assi istantanei descritti nel movimento della tibiotarsica.

Obliquità dell'asse della TT:

6° dal piano frontale (clinicamente insignificante)

10° dal piano trasverso (con variazioni che vanno da 2° a 23°).

Dal grado di inclinazione rispetto al piano trasversale di questo asse dipende a catena cinetica aperta l’entità

del movimento di abduzione che accompagna la flessione dorsale della caviglia e del movimento di

adduzione che accompagna la flessione plantare.

In condizioni di catena cinetica chiusa, a piede appoggiato al suolo, la dorsiflessione si abbina

all’intrarotazione della gamba, e alla plantarflessione si abbina l’extrarotazione della gamba.

Ciò permette, anche se in misura ridotta rispetto alla sottoastragalica, uno smorzamento dei movimenti

rotatori sul piano trasversale che accorrono durante la deambulazione.

La conformazione anatomica dell’astragalo gioca un ruolo fondamentale nella meccanica dell’articolazione

così come nei rapporti di rotazione fra tibia e fibula. La troclea astragalica infatti si allarga in direzione distale

fino ad una media di 5 mm. Questa condizione anatomica permette il rallentamento in dorsiflessione dato dal

vincolo del tarso che viene stretto progressivamente nella pinza bimalleolare. In realtà anche tibia e perone

si distanziano fra loro, ma il vincolo offerto dai legamenti di unione (soprattutto il tibioperoneale anteriore), la

membrana interossea e l’azione di contrazione eccentrica del muscolo tibiale posteriore durante la

dorsiflessione, aiutano a tenere salda la pinza malleolare. Anche il tendine d’Achille e il legamento

tibio-astragalico posteriore concorrono a frenare e stabilizzare la caviglia durante il movimento di

dorsiflessione.

Durante la plantarflessione invece, il vincolo è offerto dalla tensione passiva della muscolatura estensoria ad

inserzione sovra podalica (estensore lungo delle dita, estensore lungo dell’alluce, peroneo terzo, tibiale

anteriore), dal legamento tibio talare anteriore e dall’ostacolo osseo che i tubercoli posteriori dell’astragalo

offrono all’arretramento della pinza bimalleolare.

Si è fatto cenno ai rapporti di rotazione fra tibia e perone durante la flesso-estensione della tibiotarsica.

Nello specifico possiamo osservare che durante la flessione dorsale della tibiotarsica il perone subisce

traslazioni nell’ordine di 1-2 mm secondo il seguente pattern:

- Lateralizza per effetto della spinta fornita dalla maggior ampiezza della troclea astragalica

- Risale in senso prossimale per evitare una compressione data dall’aumentata superficie articolare

dell’astragalo

- Intraruota per effetto della tensione dei legamenti tibiofibulare anteriore e posteriore.

Nella plantarflessione avvengono movimenti opposti.

Movimenti della tibiotarsica durante la deambulazione.

- Nella fase iniziale del passo, all’appoggio del tallone, dopo un’iniziale rapida plantarflessione,

comincia a dorsiflettersi, accompagnando il movimento di rotazione interna della gamba e riducendo

la richiesta di pronazione della sottoastragalica

- Durante la mid-stance, l’arto inferiore e quindi anche la tibia incominciano ad extrarotare, mentre la

tibiotarsica continua a dorsiflettersi, aumentando quindi la richiesta di supinazione sulla

sottoastragalica

- Nel periodo propulsivo, la plantarflessione della tibiotarsica riduce i gradi necessari di supinazione

per la sottoastragalica

- Nella fase oscillante del passo la tibiotarsica è in leggera dorsiflessione.

Raramente la plantarflessione è ridotta in maniera tale da dare problemi di deambulazione, mentre la

riduzione della dorsiflessione comporta molti problemi, inoltre scatena svariati meccanismi compensatori

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher serpodo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Podologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Bernaberi Riccardo.