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Plotino: pensiero e Nozioni chiave Pag. 1
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ma maggiore rispetto alla terza ipostasi: l'Anima (psyche); Plotino, infatti, per descrivere questa

peculiarità afferma che rispetto al principio di unità, l'Intelletto è «uno-molti» mentre l'Anima è

«uno e molti».

Questo differente grado di molteplicità si mostra nel tipo di pensiero proprio di ogni ipostasi:

“pensiero discorsivo” per l'Anima e “pensiero noetico” per l'Intelletto che, esplicitandosi

nell'intuizione dell'Idea, è diretto e non mediato da passaggi come nel primo caso.

L'Uno, al di là anche dell'Intelletto e quindi al di là del pensiero, non è conoscibile attraverso alcuna

procedura razionale.

3 – La creazione del mondo a partire dall'Uno

L'Uno è il principio di ogni realtà e da esso deriva ogni realtà ontologica: Intelletto, Anima e mondo

sensibile.

L'atto di creazione chiamato da Plotino «processione» è un accadimento logico, necessario e non

temporale; il modello di creazione dell'Intelletto dall'Uno si ripete nella sua formalità in tutti i

restanti processi generativi: dell'Anima dall'Intelletto e del mondo dall'Anima; questo paradigma si

compone di tre fasi (logiche): permanenza in sé della ipostasi, «processione» o fuoriuscita da sé e

ritorno a sé o «conversione».

La creazione impone una degenerazione o perdita dell'unità verso una sempre maggiore

molteplicità; nello stesso tempo l'atto creatore non determina alcuna perdita per l'Uno, che Plotino

descrive come una fonte inesauribile, senza diminuzione, che genera eternamente i fiumi.

L'ipostasi Anima è la più complessa; da un lato, la «parte non discesa», è in contatto con il principio

superiore, l'Intelletto, dall'altro è in relazione con il mondo sensibile che «genera» e «ordina».

Questa funzione creatrice è detta a volte physis, altre è chiamata logos.

Rispetto all'Intelletto che “esiste” nell'eternità, l'Anima si costituisce nel tempo, il quale non è altro

che una degradazione dell'eternità.

In questa sequenza generativa il polo opposto all'Uno è la materia, ulteriore corruzione del mondo

sensibile in una realtà informe, che in quanto non raggiunta dal principio assoluto, assume i caratteri

del non essere.

Se il Bene è utilizzato per caratterizzare l'Uno allora il Male lo si può teorizzare in termini di non

essere. Questa concezione del male avrà un considerevole impatto sul successivo pensiero

filosofico, ad esempio in S. Agostino (Male in quanto diverso grado di Bene).

1 Intelletto e Anima richiamano rispettivamente il primo motore immobile di Aristotele e l'anima del mondo di

Platone.

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Publisher
A.A. 2017-2018
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/07 Storia della filosofia antica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher peppeL di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Scienze Storiche Prof.