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Infatti anaerobi gram negativi nella gengivite sono presenti solo per il 25%, è stato visto poi nello studio di _____ (non si capisce), come
erano per lo più appartenenti alla famiglia di bacteroides, pseudomonas e campylobacter.
nella parodontite avanzata invece si passava appunto dal 25% della gengivite al 75%, e questo ci fa capire come questi bastoncelli
anaerobi gram negativi possono avere un ruolo determinante nello scatenare l’infezione gengivale.
nella parodontite giovanile invece scendeva di un po’, giusto al 60%.
stessa cosa anche per le spirochete, più evidenti, quasi assenti diciamo in condizione di gengivite, mentre invece evidenti nella
parodontite cronica dell’adulto diciamo, mentre invece nelle parodontiti giovanili non è rappresentato in maniera, in maniera molto
evidente solo al 7%, quindi molto più vicino alla composizione che ha la placca in condizioni di gengivite pura, ok?
ora quindi, capiamo quindi il nostro ambiente che dobbiamo andare a studiare, quindi la composizione di tutto quello che è al di sotto
del margine gengivale che noi andiamo a vedere; si hanno delle vere e proprie nicchie, questi microambienti che dobbiamo appunto
vedere come sono strutturate e abbiamo quattro diversi componenti, abbiamo una superficie, diciamo una parete dura che è
rappresentata appunto per la superficie dentale, un ambiente fluido rappresentato dal fluido crevicolare, _______________gengivale
(27.27), l’epitelio sulculare orale, che rappresenta la parete molle della tasca e parte superficiale dell’epitelio giunzionale, che
rappresenta quello che il sistema di attacco epiteliale presente tra dente e gengiva, ok?
quindi abbiamo queste 4 diverse componenti, qui sotto, praticamente, nella gran parte di ognuno di noi, mantenendo un’ igiene orale
sostanzialmente corretta, ______________ (18.21) perché sono presenti dei meccanismi che limitano la naturale formazione della
placca sottogengivale, anche se noi a volte non riusciamo ad arrivarci nella maniera più corretta.
e questi sono sostanzialmente: il flusso del fluido gengivale che va ad avere praticamente una sorta di un ruolo di auto detersione della
tasca, e quindi il flusso prodotto dalle gengive stesse tende a mantenere pulita la zona ed ad evitare che si accumuli altra placca, inoltre
poi un altro meccanismo di protezione è rappresentato dall’esfoliazione dell’epitelio sulculare in quanto, comunque avete visto questo
nella prima parte di questa lezione, come diciamo il punto di partenza dell’accumulo di placca è l’adesione dei primi batteri, ok? quindi
se è presente sempre semplice??? esfoliazione, quindi se noi andiamo a rendere difficile l’adesione di questi batteri quando appena
aderiscono alla cellula sottostante, prende???? e si stacca dal tessuto è ovvio che la placca tende a formarsi con una difficoltà sempre
crescente, ok?
quindi l’esfoliazione dell’epitelio contribuisce ad evitare un accumulo abbondante di placca.
e inoltre poi abbiamo il cosidetto “vallo leucocitario”, ok? vallo leucocitario che è presente subito al di sotto della membrana basale
dell’epitelio sulculare e questo è come se, potete immaginarlo, come una sorta di pronte???? (di) cellule della difesa (30.19) che vanno
praticamente ad intervenire non appena viene intuito uno stimolo irritativo dall’esterno, uno stimolo batterico, e quindi una sorta di
barriera di autodifesa che va praticamente a difendere, a tutelare l’ambiente sottogengivale, ok?
come ogni ecosistema, è ovvio (30.43), come anche i batteri come gli essere umani tendono a vivere meglio lì dove appunto trovano
quello che serve per sopravvivere e quindi si distribuiscono in maniera diversa i batteri a seconda di alcuni diversi gradienti, come per
esempio il gradiente di ossigeno, che va praticamente a determinare una differente disposizione all’interno della tasca tra batteri
anaerobi e batteri aerobi, che batteri che hanno giustamente bisogno per sopravvivere di ossigeno, tenderanno a disporsi in strati più
superficiali proprio per avere un maggior quantitativo di ossigeno disponibile per il loro metabolismo, mentre invece batteri anaerobi,
quindi, allergici all’ossigeno tenderanno ad occupare gli strati più profondi della nostra tasca ed è per questo che per le parodontiti sono
più diciamo importanti, più evidenziabili quelli che sono i batteri anaerobi gram negativi, proprio perché sono quelli che vanno ad
occupare le parti più profonde delle tasche, la parte proprio più a contatto, più vicino all’osso che viene ad essere distrutto dalla
malattia. un altro gradiente è rappresentato dai fattori nutritivi di origine salivare ovvero sia, che significa??? (32.27), che i batteri che
hanno bisogno delle sostanze presenti all’interno della saliva di sicuro non si andranno a disporre nel fondo della tasca, dove la saliva
arriva di meno, ma andranno a posizionarsi anche questi come gli aerobi nelle porzioni più superficiali, mentre invece, per quanto
riguarda il gradiente dei prodotti della fermentazione che tendono ad essere più abbondanti nel fondo in profondità a contatto con il
fondo della tasca e __________ perpendicolare, ovvio che i batteri che hanno bisogno dei prodotti della fermentazione andranno a
disporsi negli strati più profondi della nostra tasca, ok?
quindi, abbiamo visto, abbiamo analizzato il fattore senza il quale non parte l’infiammazione gengivale, si può essere predisposti quanto
si vuole ma senza i batteri non si va da nessuna parte quindi la malattia non ha modo di svilupparsi. quindi oltre a questo fattore
determinante ci sono presenti diversi fattori favorenti, fattori favorenti si suddividono in fattori favorenti locali e fattori favorenti sistemici.
tra i fattori favorenti locali abbiamo il tartaro, respirazione orale, mal posizione dentaria, assenza del punto dell’area? di contatto,
otturazione o margini protesici debordanti e il fumo.
ok? come vedete, anche se spesso sono associati placca e tartaro, il tartaro non lo trovate come fattore determinante, ma come fattore
favorente.
allora, che cos’è il tartaro dentale? materiale solido calcificato (35.08) che va a depositarsi sulle superfici dentali sia sopra che
sottogengivali e che veniva sostanzialmente dalla demineralizzazione della placca batterica, ok?
allora, abbiamo parlato di tartaro sopra e sotto gengivale, quindi il tartaro sopragengivale ovviamente è visibile la caratteristica, ecco
questa qua è una serie di caratteristiche dei diversi tipi di tartaro, sostanzialmente visibili, durezza moderata soprattutto nelle prime fasi
di formazione, con un colorito bianco giallastro, un po’ tendente sul marrone soprattutto se il paziente è anche fumatore o bevitore? di
caffè quindi il tartaro, essendo molto poroso, tende a cimentarsi?? (36.20) di più di tutti i coloranti che andiamo a introdurre in bocca ed
è presente una maggiore deposizione in corrispondenza dello sbocco delle ghiandole salivari, quindi dove? nelle superfici linguali dei
denti inferiori e sulla superficie vestibolare dei molari inferiori (???????????????????), vabè degli incisivi inferiori _______________
dei molari superiori.
ok? ha bisogno di un paio di settimane di tempo per formarsi e, fase molto importante in questo evento, fornisce l’ambiente ideale per la
presenza, per l’aderenza batterica. inoltre, presenta una struttura stratificata molto eterogenea. molto spesso i pazienti ci vengono a dire
di avere una, diciamo, una salivazione, una saliva piena di calcare, perché praticamente si vanno a formare questi depositi subito,
quindi danno appunto la colpa della, diciamo, della formazione del tartaro al fatto che purtroppo non possono farci niente, ma che la
composizione della saliva è ricca di calcare e, quindi, gli puoi dire tutto quello che vuoi, ma questa cosa non cambia. ma questo non è
vero! non è che uno produce una, un tipo di saliva che va a calcificare più o di meno un deposito di placca, ci sono però i pazienti che
puliscono bene e i pazienti che puliscono male. quindi la colpa non è della composizione vera e propria della saliva, bensì del fatto che
il paziente comunque presenta difficoltà a pulire.
il tartaro sottogengivale ovviamente non è visibile, ma si può scovare e pulire con un’ispezione tattile fatta da specillo
allora il tartaro sottogengivale rispetto a quello sopragengivale presenta una maggiore durezza e aderenza e anche con gli ultrasuoni
non è così facile da rimuovere. presenta un colorito più scuro, quindi sul marrone nero, e questo per via diciamo della presenza di
_______ di sanguinamenti della nostra tasca che vanno ________________________ (39.50).
una cosa importante che è stato visto in diversi preparati, in diversi denti estratti analizzati al microscopio che ogni qual volta andiamo
ad considerare una superficie radicolare in cui è presente del tartaro, c’è sempre una banda che abbia diciamo 0,5mm priva di tartaro in
fondo al solco, quindi che significa? che la parete, diciamo che la tasca arriva a 7mm, no? a 7mm di profondità , si può riscontrare del
tartaro fino a 6,5mm. perché gli ultimi 0.5 cioè della porzione più apicale della tasca sono sempre liberi da tartaro. sono liberi da tartaro
questo perché è presente quel discorso di un minimo di auto detersione della tasca da parte del fluido gengivale. quindi nello strato più
profondo della tasca non andiamo a trovare tartaro, però è ovvio se continua a non essere rimosso il tartaro via via il tartaro tende a
scendere sempre più giù???? a colonizzare maggiormente la superficie radicolare e questo però questo 0.5mm tende a rinnovarsi
sempre, un po’ come, potete associarlo al discorso dell’ampiezza biologica che tende a riformarsi sempre ad un livello più apicale, ok?
fornisce inoltre l’ambiente ideale per l’aderenza batterica, proprio perché è molto ruvido e a differenza del tartaro sopragengivale che
presenta un aspetto molto eterogeneo, il tartaro sottogengivale ha una struttura stratificata sostanzialmente omogenea, ok?
la composizione.
la composizione è formata da 2 componenti: sostanzialmente una componente inorganica e una componente inorganica. la
componente inorganica è ovvio è quella diciamo prevalente in termini di percentuale, intorno al 70-80% ed è rappresentata soprattutto
da componenti come ___componenti??__ minerale, come il calcio, il fosforo soprattutto. quindi calcio, fosforo come componente
maggiore. parliamo anche in minor quantitativo magnesio, sodio, tutte queste sostanze che vedete rappresentate in diapositiva, quindi
carbonato e cloruro ??? (42.41)
ed inoltre anche di una componente organica, componente organica rappresentata da proteine, carboidrati e minor quantitativo di lipidi.
questa componente organica è rappresentata anche dai batteri, dalla placca, ok?
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