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PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
Il processo di pianificazione è finalizzato a definire gli obiettivi da raggiungere, elaborare piani
per il raggiungimento di tali obiettivi e monitorare le performance economico-finanziarie.
I documenti chiave di un processo di pianificazione sono i seguenti:
mission, area di attività
•Piano Strategico: definizione della (sia in termini di prodotto/servizio
obiettivi strategici
ma anche in termini di area geografica), (quota di mercato, tasso di crescita,
corporate strategies
ROE, …), per il raggiungimento degli obiettivi (linee strategiche di alto
livello senza particolari dettagli) piano operativo
•Piano Operativo: definizione di un (di norma a 3 o 5 anni) dettagliato per il
raggiungimento degli obiettivi strategici; il piano operativo può essere sviluppato per ciascuna
funzione/divisione con evidenza dei responsabili (piano marketing, piano tecnico, …)
schemi di bilancio
•Piano Finanziario: progettazione degli sulla base dei dati del piano
fabbisogni finanziari verifica della
operativo, determinazione dei o delle politiche di dividendo,
sostenibilità del debito (rispetto covenants finanziari, capacità di ripagamento del debito).
Lo strumento chiave in un processo di pianificazione è il Business Plan che include i 3 piani
descritti sopra.
Più nello specifico:
I piani strategici contengono informazioni generali di alto livello e non richiedono
modellizzazioni sofisticate.
I piani operativi e finanziari hanno invece un livello di sofisticazione elevato e sono
normalmente sviluppati su cartelle di lavoro excel
I piani operativi contengono di norma le informazioni necessarie per la costruzione di
ricavi, EBITDA e Capex. La modellizzazione di queste grandezze varia a seconda del
settore in cui opera una società e può essere effettuata con modelli molto dettagliati
I piani finanziari utilizzano come input i piani operativi per modellizzare il CE (sotto
EBITDA), lo SP e il relativo CF; tale modellizzazione presenta delle caratteristiche comuni
indipendentemente dal settore di riferimento.
C.E. fino all’EBITDA e gli Investimenti
La stima di ricavi, costi e investimenti
La stima dei ricavi, dei costi e degli investimenti avviene in maniera molto dettagliata
attraverso i piani operativi.
Ogni settore presenta delle tipicità che non permettono di standardizzare tale attività, ma a
prescindere dal settore di appartenenza, la stima in oggetto deve sicuramente tenere in
considerazione:
•Andamento dell’economia (PIL) e dei mercati finanziari (tassi di cambio)
•La crescita del mercato di riferimento (in termini di ricavi, clienti, …)
•Il comportamento dei principali competitors
•Lo scenario regolamentare (in caso di prezzi regolamentati)
•Andamento storico degli indici di bilancio
•Andamento storico dei key performance indicators (diversi a seconda del settore) più
significativi della società
Vediamo nel concreto alcuni KPI nel settore TLC
Customer Base: i clienti dell’azienda per tipologia di servizio o accesso (i.e.: Wind a
fine 2005 aveva 2,3 milioni di clienti Fisso/Voce, di cui 596K in accesso Diretto)
Gross Additions: acquisizioni lorde, ovvero i clienti acquisiti sul mercato
Churners: i clienti che lasciano l’azienda
Net Addition: incrementi netti di customer base in un determinato orizzonte
temporale, ovvero saldo netto fra Gross Additions e Churners Ricavi per
cliente:
I Costi Variabili:
Costo di interconnessione per consumatore=Usage outgoin x tariffaregolamentata
Costi di acquisizione e dei margini sugli Handset
'
C osto di acquisizione dell abbonamento= Gross addittions
Costi commerciali
Costi commerciali per consumatore= Customer base Media
Opex (spesa operativa) e Capex (spese in conto capitale)
(o
Opex Opex tecniche commerciali) ,
Opex: Opex per natura e per centro di costo, ,
Revenues Opex totali
Opex dimanutenzione
, , …
Salario medio per FTE Ricavo per FTE, Capex cumulati
Capex
:
Capex Capex per natura e per centro di costo, , Capex per progetto, Capex fisso,
Revenues
Capex mobile, Capex comuni, Capex di sviluppo e mantenimento, Capex per cliente
incrementale…
C.E. fino al risultato netto
:
La stima degli ammortamenti
La stima degli ammortamenti è data dalla somma di 2 componenti:
Gli ammortamenti relativi ai nuovi investimenti previsti nel BP (per ogni tipologia di
investimento esiste un periodo di ammortamento differente esplicitato nella N.I.;
talvolta in società differenti investimenti identici sono ammortizzati con aliquote
differenti)
Le code di ammortamento relative alle immobilizzazioni iscritte nell’ultimo bilancio
consuntivo disponibile (rappresentative degli investimenti effettuati negli anni
precedenti e stimabili come percentuale delle immobilizzazioni nette dell’ultimo
bilancio). Il dettaglio degli ammortamenti è normalmente stimato nel piano finanziario di
una società
La stima degli interessi
La stima degli interessi si divide in:
Stima degli interessi passivi sul debito (consistenza media debito per tasso d’interesse)
Stima degli interessi attivi sulla cassa disponibile (consistenza media cassa per tasso
d’interesse o per evitare riferimenti circolari cassa di inizio periodo per tasso
d’interesse). Come EURIBOR o LIBOR di
riferimento normalmente si
Il tasso d’interesse sul debito può essere: utilizza un tasso SWAP a 5 anni,
•Tasso fisso o comunque pari alla durata
•EURIBOR/LIBOR + Spread media dell’indebitamento
Gli interessi sul debito sono normalmente calcolati secondo 2 modalità:
esistente. Alternativamente si
•Actual / 360 (equivalente a 365/360 o 366/360) possono utilizzare i tassi forward
impliciti nella curva swap
•Bond basis (equivalente a 360/360)
interessi attivi sulla cassa disponibile
Se per calcolare gli si utilizza il prodotto della
consistenza media della cassa per tasso d’interesse, allora si genera un riferimento circolare.
La cassa di fine periodo dipende infatti dalla somma della cassa di inizio periodo e dal flusso di
cassa (dopo l’attività di finanziamento) generato nell’esercizio. Poiché gli interessi maturati
sulla cassa hanno un impatto sul suddetto flusso di cassa si genera un riferimento circolare.
Qualora la società non abbia cassa sufficiente, si fissa un valore di cassa minimo e si gestisce il
fabbisogno finanziario con uno scoperto di conto corrente. In questo caso il riferimento circolare
sarà determinato dagli interessi passivi su tale scoperto di c/c e non dagli interessi sulla cassa
:
La stima delle tasse
La stima delle imposte sul reddito varia a seconda della nazione in cui opera una società. In
Italia le imposte sul reddito sono due:
•IRAP (imponibile IRAP * 3,9%)
•IRES (imponibile IRES * 24%)
Dato che il valore definitivo delle imposte di un esercizio sarà noto solo dopo la chiusura del
bilancio, in ogni esercizio si pagano cash le imposte sulla base della seguente modalità:
•Acconto per le imposte dell’esercizio pari al 99% delle imposte consuntivate nell’anno
precedente
•Saldo tra ammontare finale delle imposte consuntivate nell’esercizio precedente e il relativo
acconto pagato nell’esercizio precedente
Esistono inoltre altri vincoli fiscali che possono impattare la pianificazione fiscale. Ad esempio
in Italia bisogna tenere in considerazione:
•Deducibilità degli interessi nel limite del 30% dell’EBITDA
perdite pregresse
•Possibilità di utilizzare le per ridurre l’imponibile fiscale IRES dell’esercizio
Stato Patrimoniale
La previsione dello S.P. deve partire dall’ultimo stato patrimoniale di consuntivo disponibile, che
di solito viene riclassificato in modo da esplicitare il capitale investito netto,
immobilizzazioni, capitale circolante
Normalmente la pianificazione viene prima fatta per le il e
fondi,
i determinato in questo modo il capitale investito netto di business plan si determina il
mix di debito ed equity.
E’ buona prassi per la costruzione sia del contro economico che dello stato patrimoniale,
calcolare gli indici di bilancio più significativi con i dati storici a disposizione. Alcuni di questi
indici saranno poi utilizzati nel processo di pianificazione come driver per la determinazione di
alcune grandezze dello stato patrimoniale
Le immobilizzazioni:
Una volta determinati gli investimenti (capex) e gli ammortamenti, le immobilizzazioni materiali
e immateriali di business plan sono calcolabili nel seguente modo:
Se dai dati di consuntivo risultano
+ Immobilizzazioni nette di inizio periodo valorizzate altre
immobilizzazioni (partecipazioni, altre
+ Capex attività, …) normalmente tali voci nel
- Ammortamenti business plan sono mantenute pari al valore
di bilancio; salvo il caso in cui dalla nota
integrativa o da altre fonti (comunicato stampa, …) si venga a sapere di movimentazioni “cash”
da tenere in considerazione ai fini della pianificazione (esempio: vendita di partecipazioni
valutata al costo; acquisto di quota di minoranza, …).
Stato Patrimoniale consolidato riclassificato (immobilizzazioni)
Il capitale circolante:
La pianificazione del capitale netto circolante (o di esercizio) viene
ricavi, costi
normalmente effettuata utilizzando da un lato i i e gli
investimenti e dall’altro i seguenti indici di bilancio:
• Giorni medi di incasso
• Giorni medi di pagamento
• Durata scorte
Queste grandezze servono a determinare il valore delle rimanenze, dei crediti commerciali e
dei debiti commerciali. altre attività altre passività
- Per quanto riguarda le e (che includono crediti e debiti per IVA e
per imposte, ratei e risconti, debiti verso il personale, …) la prassi tende a ipotizzare tale