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I CLASSIFICAZIONE DELLA ROCCIA
- Granulometria ruditica → conglomerato
- Granulometria arenitica → arenaria
- Granulometria pelitica → pelite
5. COMPONENTI
Il quarzo è uno dei componenti più frequenti presenti all’interno della roccia, così come il vetro vulcanico non
lo è mai. I minerali maggiormente presenti sono quelli più stabili, in quanto non subiscono alterazione né di
tipo meccanico, né di tipo chimico. Il k-feldspato non è mai presente in quanto viene alterato nei minerali
delle argille, e quanto il k-feldspato è presente ciò implica che il campione è molto giovane e che potrebbe
essersi formato in situ.
6. FORMA DEI CLASTI
I clasti presentano tutti un asse lungo, un asse intermedio ed un asse corto.
Asse lungo = asse intermedio > asse corto Forma tabulare
Asse lungo = asse intermedio = asse corto Forma sferica *
Asse lungo > asse intermedio > asse corto Forma a lama **
Asse lungo > asse intermedio = asse corto Forma a bastone
*trasporto per rotolamento
**trasporto per trascinamento
7. ARROTONDAMENTO
Basso Spigoli vivi
Intermedio
Alto Superficie liscia
8. SORTING o SELEZIONE
Si ha un’ottima selezione se la classe granulometrica dei classi è più o meno la stessa, si ha una pessima
selezione se la classe granulometrica dei clasti è varia;
9. STRATIFICAZIONE (soprattutto sul terreno)
Una volta riconosciuti il tetto e il letto del sedimento, la stratificazione può essere:
Omogeneo Non si ha la presenza di strutture interne al sedimento
Laminato Presente una leggera stratificazione
Eterogeneo Non si ha la presenza di particolari strutture
Gradato Si ha una variazione omogenea e costante a mano a mano che si guarda dal
letto verso il tetto o viceversa.
NOTE: spesso sul campo si ha l’accompagnamento delle descrizioni delle strutture presenti sulla superficie
del tetto, come ad esempio le strutture definite bioturbazione, ossia le impronte lasciate dagli organismi
mentre camminavano sui sedimenti non ancora litificati.
Se la roccia non reagisce all’HCL, prima di essere definita come roccia terrigena, è importante sottolineare il
fatto che si possa trattare di altri tipi di rocce sedimentarie:
- Terrigena (se sono ben visibili o comunque visibili clasti)
- Silicea (se non posso vedere i clasti)
- Evaporitica (se non vedo nessun tipo di clasto all’interno)
CLASSIFICAZIONE DI UNA ROCCIA CARBONATICA
Per definizione le rocce carbonatiche sono costituite da almeno 50% di minerali carbonatici, la calcite,
l’aragonite e la dolomite.
La prima classificazione viene fatta dal punto di vista composizionale, suddividendole in:
- Calcari: se alla prova dell’HCL si ha una forte reazione di effervescenza, la roccia è composta da
calcite o da aragonite (un polimorfo della calcite)
- Dolomie: alla prova dell’HCL si ha un’effervescenza debole, solitamente non visibile ma che si può
sentire avvicinando l’orecchio al campione
- Marne: rocce composte per un 50% da componenti carbonatici e per un 50% da componenti
terrigeni. Sono riconoscibili in quanto rilasciano, dopo l’effervescenza, residui terrigeni sul campione
Se parliamo di calcari, essi vengono suddivisi in particellari (composte da particelle chiamate allochimici di
varia natura) e non particellari (si accrescono in situ e sono definiti calcari biocostruiti o ortochimici).
Calcari particellari:
a. Tessitura : fangosostenuta (riconoscere se si tratta di micrite o sparite) o granosostenuta;
b. Riconoscimento componenti allochimici : possono essere frammenti di organismi (bioclasti) o
organismi interi, e in questo caso vengono definiti biogeni; se parliamo di frammenti di sedimenti
carbonatici (micrite) che vengono erosi dallo stesso bacino di formazione del calcare allora parliamo
di intraclasti; se i componenti che vengono riconosciuti sono componenti che derivano da un bacino
differente rispetto a quello di formazione del calcare si parla di extraclasti; *
c. Natura degli allochimici
d. Classificazione granulometrica: viene definito lito/bio calcarenite se la granulometria delle particelle è
superiore ai 2 mm, se compresa tra i 2 mm e gli 0,0625 mm si parla di calcareniti mentre se la
granulometria è inferiore agli 0,0625 mm si parlerà di calcilutite;
* componenti allochimici nel dettaglio:
- Peloidi: piccoli granuli di forma sferica o ellittica costituite da carbonio microcristallino e sono di
origine fecale
- Ooidi: hanno forma sub sferica e sono costituiti da involucri concentrici e regolari di carbonato di
calcio; presentano struttura interna radiale o concentrica e dimensioni comprese tra i 100 e i 2000
micron. Si formano in condizioni di mare poco profondo e sono ottimi indicatori ambientali
- Pisoidi: sono componenti a volte di forma asimmetrica con involucri ravvicinati e nucleo composto da
frammenti litici o da altre pisoliti. Si formano durante le fasi di emersione in cavità carsiche e le loro
dimensioni sono inferiori ai 2mm
- Oncoidi: di forma circolare o ellittica con involucri non concentrici irregolari e di origine algale
(cianobatteri), le loro dimensioni raggiungono anche diversi centimetri
Calcari non particellari:
vengono suddivisi in:
- Biolititi: sedimenti accresciuti in situ attraverso diretta attività fisiologica di organismi che si
rinvengono nel sedimento ancora in posizione originaria di vita. La tessitura è data dall’impalcatura
più o meno rigida di scheletri organici con pori riempiti da clasti, micrite e cemento. Tra le biolititi
riconosciamo le stromatoliti che sono rocce che si formano per deposizione di alghe cianoficee.
- Carbonati di precipitazione chimica (orto chimici): si formano per precipitazione chimica diretta da
acque dolci fino ad ipersaline per evaporazione, aumento di temperatura, diminuzione di anidride
carbonica e attività di organismi. Un esempio è dato dal travertino, di origine laziale.