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Scelta del tipo di intervista
Devo avere presente gli Obiettivi di ricerca e il disegno di ricerca specifico.
Selezione degli intervistati. Rappresentatività: sociale, tematica, categoriale.
Criteri di scelta:
- Differenziazione
- Omogeneità
- Tipicità
- Atipicità
Cosa produce l'intervista: dati testuali:
- parole
- narrazioni
- argomenti
- toni emotivi
Relazione:
- tra intervistati
- tra attori nel setting
Discorso e relazione diventano oggetto d'analisi dei materiali testuali raccolti.
Contatto e presentazione della ricerca sono essenziali poiché incidono sul "frame cognitivo-relazionale" in cui si svilupperà l'intervista:
- con mediatori o senza aiuto di mediatori
Setting: pianificato ed organizzato con l'intervistato:
- indicare i tempi
- specificare il luogo e le persone che saranno presenti/assenti
- modalità di registrazione del colloquio
Coerenza interna -> focus argomento
da trattare. Requisiti di comprensibilità: brevi domande, struttura grammaticale semplice, argomenti adatti all'intervistato, evitare negazioni (non inizio domanda con "non"), evitare domande scomode. Tipo di domande: - Domande dirette - Domande indirette - Domande indirette senza coinvolgimento dell'intervistato (pensi che i tuoi colleghi siano...) - Domande proiettive - Risposte chiuse - Risposte aperte Tipo di interventi durante l'intervista: - Domande primarie: introducono un nuovo tema o aprono un nuovo interrogativo. - Domande-sonda (probing): ripetizione della domanda, della risposta o di una sintesi delle ultime risposte. - Incoraggiamento, espressione di interesse e pause - Richiesta di approfondimento Strategie d'intervento: Durante l'intervista possono essere necessari interventi volti a favorire il fluire del colloquio e abbassare le difese (chiusura/evasione, seduzione, aggressività, confusione di ruoli), tutti questi comportamenti vanno individuati.controllati e registrati. Inoltre, l'intervistatore deve mostrare:- empatia
- astensione dal giudizio
- distanza professionale
- gestione della comunicazione non verbale
- Linguistico: ciò che viene detto.
- Paralinguistico: come viene detto, timbro e tono della voce, sovrapposizioni.
- Extralinguistico: comunicazione intenzionale e non intenzionale, prossemica (disciplina che studia gesti, comportamenti), manifestazioni delle emozioni, comunicazione non verbale e para-verbale (riso, pianto, tosse).
Riportare tutti gli interventi verbali sia dell'intervistatore sia dell'intervistato (domande e risposte).
Trascrizione non verbale: riporto tutto quello che non è verbale (comunicazione paralinguistica ed extralinguistica). Può essere riportato il linguaggio paralinguistico attraverso alcuni segni grafici convenzionali.
Sono utili checklist o griglie di rilevazione già prestabilite (segno la presenza/assenza di un comportamento).
Conclusione delle interviste:
- Descrittiva: illustrativa dei temi trattati, il testo è orientato a confermare ipotesi.
- Restitutiva: riportando integralmente le interviste (spesso usata per la ricerca etnografica).
- Analitica: riporto i contenuti dell'intervista attraverso le tecniche dell'analisi dei contenuti del testo e delle relazioni.
Per la conclusione viene utilizzata solo una delle tre alternative proposte in base all'intervista avvenuta.
Ricerca valutativa ricerca empirica osservativa
La valutazione attribuisce un valore a qualcosa o a qualcuno. Può essere sia un'azione spontanea sia un agire professionale a seconda del contesto. Ogni volta che valutiamo le nostre azioni, seguiamo l'andamento, monitoriamo mentre accade, siamo nella ricerca valutativa. Valutiamo poi la validità di un fenomeno, la sua efficacia. Successiva alla ricerca empirica, è l'valutazione del giusto funzionamento degli obiettivi che prima mi sono prefissato. La valutazione ha una prospettiva meta-cognitiva in quanto richiede rigore, strumenti, metodi. Un approccio metacognitivo implica la considerazione dell'autovalutazione come un continuum: - inizia dalla scelta degli obiettivi, dei materiali del compito; - continua nel monitoraggio, cioè nell'valutazione di come si sta procedendo durante il compito; - prosegue dopo il compito, quando occorre decidere come procedere. Ricerca come auto-valutazione: dati per capire se sto facendo tutto correttamente senza
errori.Consente di sviluppare la capacità critica del proprio apprendere e, dal confronto tra il proprio punto di vista con punti di vista differenti. Può essere rivolta sia verso di me (sto facendo bene?) posso utilizzare diari di bordo/autobiografie. Sia come etero-valutazione: rivolta dall'osservazione degli altri verso di me (come mi vedono i miei colleghi?) posso utilizzare delle prove di verifica/documentazione dei processi. Ricerca come valutazione tra pari: lavorando in equipe si devono correggere per migliorare il gruppo con lo stesso livello di responsabilità, la collaborazione è essenziale. Come impatto: posso considerare anche fattori indiretti, con ricadute, con impatto su fattori secondari. La ricerca valutativa utilizza strumenti come libri, curriculum, ricerche ma anche organizzazioni scolastiche. La valutazione ha funzione di regolazione della ricerca, dell'azione educativa e dei processi di apprendimento (personale, collettivi, dei
destinatari dell'azione educativa). È un procedere in maniera circolare, è in sé ricerca, poiché deve costantemente monitorare, valutare i risultati che produce, come li produce valutando sé stessa. Le procedure di valutazione hanno lo scopo di individuare le aree di forza e le aree con delle carenze per poterle correggere e migliorare -> funzione formativa. La ricerca valutativa può essere: Valutazione implicita: naturale, emotiva, spesso inconsapevole e/o influenzata da pregiudizi. Valutazione spontanea: esplicita, consapevole, si basa su criteri improvvisati in base alla situazione. Valutazione professionale: esplicita ma formalizzata, socialmente riconosciuta, basata su parametri, criteri e strumenti pianificati. La valutazione autentica (o alternativa): è un'azione valutativa che intende valutare il possesso di competenze in rapporto ai contesti di vita reali, un esempio: prove invalsi. Questo tipo di valutazione si valutano adEsempi con rubriche di valutazione: indica i livelli che dovrebbero essere raggiunti dopo una data attività (verifica a fine capitolo).
Portfolio: raccolta della produzione che documenta l'apprendimento (sia i processi sia i prodotti).
Ricerche con intervento: nella ricerca empirica, a confronto con le ricerche osservative abbiamo le ricerche con intervento. Il fattore che le distingue è che la prima si occupa principalmente di osservare mentre nella seconda lo scopo è quello di mettere in atto un intervento a seguito di un'osservazione. Una volta individuato e capito il problema si prevede un'introduzione di un cambiamento per verificare gli effetti o per risolvere la situazione problematica.
Competenze di ricerca dell'educatore: capacità di intervento e capacità di ricerca.
Esperimento: nel campo delle Scienze naturali: riproduzione artificiale della situazione, ripetibile, di un fenomeno in una situazione in cui si
controllano tutti i parametri, tutte le variabili sono controllate.
-Scienze dell'educazione: introduzione in un contesto di variazioni sistematiche di almeno un fattore per studiarne gli effetti concomitanti con successivi su di un altro. L'esperimento richiede:
- Gruppo sperimentale (dove intervengo) e gruppo di controllo (stesse caratteristiche del gruppo sperimentale ma non ha alcun intervento).
- Definizione chiara della variabile indipendente (caratteristica dei soggetti/dell'ambiente che posso modificare per vedere gli effetti sulla variabile dipendente).
- Variabile dipendente (dove vedo gli effetti sui soggetti del caso a contatto con la variabile indipendente).
2) Quasi esperimento: il ricercatore non può tenere sotto controllo tutte le variabili che intervengono nella situazione da studiare.
3) Esperimento su casi singoli: il ricercatore lavora su un solo caso, metterà in atto una diagnosi, seguita da interventi ripetuti per poi rivelare i risultati.
ottenuti.
4) Ricerca azione: parte da un problema/caso concreto che si presenta in un contesto educativo. La ricerca-azione prevede:
- attivazione di un gruppo formato da soggetti (ricercatori e diretti interessati)
- collaborazione per l'analisi del problema e la formazione di ipotesi di intervento
- valutazione dell'efficacia della ricerca e dell'intervento in base alla capacità di soluzione del problema (ricerca quantitativa).
Ricerca qualitativa e quantitativa a confronto: Il ricercatore si avvale delle ricerche qualitative e/o quantitative prima di avviare lo studio, questo gli permette di organizzare gli strumenti adatti per quella ricerca. Si parla di ricerche quantitative quando si raccolgono dati numerici, si utilizzano tabelle e schemi. Lo studio e l'interpretazione di questi dati è logico-statistico, dando come risultato misurazioni numeriche. Si creano teorie che possono essere generalizzate su più casi. Tipi di ricerche quantitative
possono essere: l'esperimento, il quasi esperimento, l'inchiesta e l'osservazione sistematica. Le ricerche qualitative invece hanno materiali verbali ed iconici, lo scopo di questa ricerca è definito "idiografico" ovvero l'oggetto di studio è il singolo, senza generalizzare. Le ipotesi che utilizza il ricercatore durante l'osservazione del caso non devono essere troppo rigide, possono invece mutare a seconda dei cambiamenti del soggetto di studio. Le principali ricerche qualitative in ambito educativo sono: lo studio di caso, la ricerca azione e la ricerca etnografica. In questa tabella è possibile vedere le differenze tra la ricerca empirica e la ricerca con intervento unite alle due tipologie di ricerca qualitativa e/o quantitativa: (fonte: libro "Progettare la ricerca empirica in educazione"). LABORATORIO L'osservazione nella ricerca educativa: 17-03-22 Ricerca empirica: si basa sulla realtàconcreta. Composta da Fasi: 1) identifico il problema e l'obiettivo: situazione anomala, difficoltà personali o sociali, una perplessità a cui cercare risposta. 2) definisco il disegno della ricerca: scelgo il metodo di indagine, definisco le variabili da studiare e stabilisco il campione di partecipanti. 3) raccolgo i dati: utilizzo strumenti di rilevazione come questionari, interviste o osservazioni per ottenere informazioni sul problema in esame. 4) analizzo i dati: utilizzo tecniche statistiche o qualitative per interpretare i dati raccolti e trarre conclusioni. 5) presento i risultati: riporto i risultati della ricerca in modo chiaro e accurato, utilizzando grafici, tabelle o testi descrittivi. 6) trarre conclusioni: valuto i risultati ottenuti e li collego all'obiettivo della ricerca, evidenziando eventuali implicazioni o suggerimenti per futuri studi. 7) discussione e revisione: discuto i risultati ottenuti, confrontandoli con la letteratura esistente e valutando le limitazioni dello studio. Eventualmente, apporto modifiche o integrazioni al disegno della ricerca. 8) redazione finale: scrivo il rapporto di ricerca, includendo tutte le informazioni necessarie per la comprensione del lavoro svolto. 9) diffusione dei risultati: presento i risultati della ricerca in conferenze, pubblicazioni scientifiche o altri contesti appropriati, al fine di condividere le conoscenze acquisite con la comunità scientifica.