Ambiti di intervento utenti agenzie educative
Intervento allievi della scuola di ogni ordine e scuole di formazione;
Formativo - Didattico grado: università;
Educatori in formazione o in sedi e agenzie formative;
Servizio personale aziendale e lavorativo in formazione.
Intervento sociale minori: Centri di aggregazione;
Adulti: Centri sociali;
Anziani: Sostegno domiciliare, comunità alloggio, servizi di prima accoglienza, progetti socio pedagogici.
Intervento soggetti diversamente abili: Diurni residenziali;
Soggetti con disagio mentale: Domiciliari;
Socio - Sanitario: Dipendenti da sostanze psicoattive (alcool, droghe), comunità terapeutiche, centri di salute mentale, centri educativo-occupazionali.
Intervento per minori: Minori e adulti sottoposti a sanzione e relativo procedimento, Uffici di Servizio Sociale per i.
Minori•DI PROTEZIONE GIURIDICA penale (U.S.S.M)Centri di Prima Accogliernza (C.P.A)• Istituti Penali Minorili (I.P.M.)• centri diurni polifunzionali•Per adulti:istituti di prevenzione e pena nelle lorotipologie di utenza e organizzazione
Lo stile educativo
Con stile educativo si intende il complesso di atteggiamenti messi in atto dall’educatore volti ad instaurare un clima emotivo. Un’adeguata modalità di intervento può favorire una relazione efficace, poiché mette in luce le potenzialità in una dimensione di serena crescita del gruppo. Occorre che l’educatore mantenga quindi un atteggiamento coerente e che sia in grado di generare fiducia attraverso la possibilità di dialogo e di confronto. L’educatore deve avere la capacità di arginare tensioni, di mettersi in gioco e ripensarsi continuamente a fronte delle sue esperienze sul campo e agli errori commessi.
Le differenze vanno sempre riconosciute e valorizzate.
cosicché gli stili educativi messi in atto possano rispondere a modelli e a contesti culturali, in un panorama di risorse e contenuti tali, da rendere la relazione d'aiuto realmente significativa. Acquisire uno stile personale significa prima di tutto operare uno sforzo di decentramento e coinvolgimento personale ed esistenziale. Uno stile educativo efficace propone insegnamenti e norme nell'ottica dell'eticità comunitaria, dove chi educa motiva l'atteggiamento normativo e questo viene riconosciuto e rispettato dai membri del gruppo, in quanto fondamento per instaurare rapporti egualitari e costruttivi. Attuare una modalità educativa efficace, che consenta l'adesione alle regole, necessita sempre di un adeguato livello di controllo, quest'ultimo strumento di monitoraggio in campo educativo viene definito "supporto". L'educazione in quanto stile dovrà perciò sempre tendere all'apertura.All'alterità e alla pluralità multidimensionale connotata nella comunità, proprio perché "è nella pluralità che sono contenuti elementi che aspirano all'unità e alla concordanza nelle direzioni verso gli stessi scopi". Lo stile dell'educatore si concretizza così attraverso strategie di intervento che siano sempre "flessibili" e che possano offrire opportune "linee-guida per i comportamenti e le relazioni tra i membri".
Stili educativi più significativi:
- AUTOREVOLE: l'educatore si rapporta al gruppo secondo principi rigidamente prescrittivi. Egli adotta una serie di strategie che prevedono divieti e controllo del contesto operativo. Svantaggi: non favorisce il dialogo, la collaborazione, l'autonomia e la progettualità del gruppo-utenza.
- PERMISSIVO: detto anche "delega o laissez-faire" (White e Lippit), in questo stile educativo
l'educatore lascia ampia autonomia, non interviene quasi mai, restando così "spettatore" nei conflitti che possono generarsi all'interno del gruppo-utenza.
Svantaggi: non favorisce comportamenti in linea ai principi normativi ed etici della comunità cui fa riferimento, creando così un clima caotico e disorganizzato all'interno del gruppo utenza.
3. PARTECIPATIVO: l'educatore si rapporta in maniera eccessivamente "cameratesca" diluendo il suo ruolo e generando una completa simmetria educatore - gruppo.
Svantaggi: può generare un clima amicale esagerato, causando una mancata definizione del ruolo-guida dell'educatore, che si mescola ai membri del gruppo, diventandone parte integrante.
4. ASSERTIVO: è un approccio comunicativo e formale, consente di instaurare in modo positivo ed efficace i rapporti interpersonali mediante il confronto, la riflessione e l'ascolto attivo, entro una comunicazione
chiara e costruttiva. Si favorisce in tal modo, un clima sociale positivo e di ascolto, che facilita il buon adattamento del gruppo utenza in ciascun contesto educativo.
La dinamica relazionale - comunicativa prevede un setting organizzato da cui poter osservare l'evento educativo.
Il termine inglese setting nasce nella psicologia ecologica di Barker (1968), allievo e collega di Lewin, e indica l'insieme dei fenomeni comportamentali di attività umane integrate a forze e controlli che mantengono tali attività in equilibrio semistabile.
La meta dell'educatore è l'attuazione di un setting in cui la finalità formativa diventa l'effettivo punto di partenza nella composizione dei piani educativi sistematicamente programmati nei tempi e negli spazi di azione.
Un setting positivo costituirà un'occasione formativa che prevede uno scenario ideale ed efficace in tutte le situazioni e attività dell'educatore.
professionale.Creazione del Setting:
- Osservazione iniziale
- Ascolto attivo
- Empatia
- Stile assertivo
Modulo 8: IL TERRITORIO E LA PROGETTAZIONE EDUCATIVA
Il territorio
Il termine territorio non è certo di esclusiva pertinenza della pedagogia sociale, viene usato anche in molte altre discipline scientifiche (l'urbanistica, la geografia, la geologia e l'etologia), nel linguaggio militare e dell'ordine pubblico (il "controllo del territorio") e nel campo delle politiche, dei servizi e degli interventi sociali. Oggi, tuttavia, quando parliamo di territorio, superiamo una concezione dello spazio legata esclusivamente alle scienze naturali e a una prospettiva urbanistico-architettonica.
Sergio Tramma lo definisce, da un punto di vista antropologico: "spazio vissuto dalle persone, dai gruppi e dalle comunità, con una particolare attenzione al concetto di territorio, che si è progressivamente delineato dagli anni Settanta, come, al contempo,"
produttore e risolutore di problemi, dotato di servizi di varia natura, governato da intenzioni tendenti, quanto meno nelle dichiarazioni, ad aumentare il benessere individuale e collettivo» I territori che i soggetti incontrano nella loro esperienza possono essere spazi concreti e simbolici; Vanna Iori approfondendo questa divisione, ha distinto lo spazio in:- omogeneo e astratto (oggettivo) → spazio che trascende i soggetti e i fenomeni che vi sono collocati;
- vissuto e concreto (soggettivo) → spazio vissuto diversamente da ogni soggetto, elaborato diversamente da ogni società, classe sociale e cultura; fatto di luoghi connotati affettivamente, è un costrutto del pensiero.
componenti e relazioni che quindi non è scomponibile , se non provvisoriamente per utilità operativa. Le mappe del territorio
La conoscenza del territorio comporta l'acquisizione e l'analisi di tutti quegli elementi funzionali alla progettazione e alla realizzazione degli interventi.
La fase conoscitiva deve essere indagata tenendo conto dei tempi, della metodologia, delle fasi e delle articolazioni delle attività.
La conoscenza del territorio, dunque:
- si acquisisce sia prima dell'azione pratica che durante;
- prevede un inquadramento generale di un dato territorio (a prescindere dall'intervento);
- è una conoscenza specifica indirizzata ad un particolare progetto educativo che si vuole creare;
- prende in considerazione aspetti astratti del territorio (ambiente di vita ed educativo) ed aspetti concreti (uno specifico territorio nel qui e ora).
Le mappe essenziali sono quelle riguardanti:
- popolazione
- ambiente geografico
- naturale
- ambiente urbanistico
- mobilità
- situazione aggregativa e relazionale
- servizi
- storia
La sovrapposizione di queste mappe parziali fornisce il quadro generale del territorio e delle loro relazioni.
La popolazione
La mappa della popolazione del territorio non è solo un elemento essenziale per determinare tutte le altre, essa risulta essere il primo riferimento dell'intervento educativo, dal momento in cui si occupa di coloro che concretamente vivono in un ambito territoriale.
Definire la mappa della popolazione di un territorio comporta analizzare i processi generali che la interessano (invecchiamento, immigrazione ecc.) all'interno di spazi di vita amministrativamente circoscritti: quartieri, comuni o aggregati più vasti.
La popolazione presenta una:
- struttura (data dal sesso, età, stato civile e della combinazione delle famiglie);
- composizione (religione, etnia, lingua, attività economiche, etc).
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Pedagogia
-
Riassunto esame Pedagogia, prof. Manganiello, libro consigliato Pedagogia
-
Pedagogia sociale
-
Pedagogia sociale