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CULTURA.

Lo sviluppo secondo natura consiste nel riconoscere che il bambino già dall’infanzia ha delle

proprie attitudini innate che si possono ripercuotere sull’efficienza sociale. Bisogna quindi

valorizzare le proprie attitudini personali in modo da metterle a disposizione della società.

A questo punto,quindi l’efficienza sociale può essere raggiunta tramite la cultura,che a sua

volta produce ulteriore conoscenza e consente di “allargare lo sguardo su aspetti e

tematiche inesplorate”.

Paragrafo 3:

Nell’attuale società di crisi Sen vede lo sviluppo com un processo di espansione,ed ha una

visione alternativa rispetto al capitalismo avanzato. Infatti per Sen da un lato c’è il

progresso solo dove vengono promosse le libertà individuali,dall’altro è la libera azione

dei singoli che produce uno sviluppo. In questi anni ci si chiede se una maggiore libertà

politica e una più diffusa istruzione siano più o meno favorevoli allo sviluppo. In realtà

tutto ciò ovvero,l’accesso alla libera istruzione,la partecipazione politica sono parti dello

sviluppo non una loro conseguenza. Sen considerà la libertà un bene prezioso che va

difeso attraverso l’educazione perchè anzitutto ci offre l’opportunità di seguire i nostri

obiettivi,ovvero di raggiungere ciò che per noi ha valore. L’espansione delle libertà

sostanziali deve essere l’obiettivo primario degli individui. L’estensione della democrazia a

tutto il Paese per Sen rappresenta la più grande sfida dei nostri tempi,ci sono popoli in

Asia, Africa che hanno voglia di combattere per il riconoscimento ei diritti politici

fondamentali. Ma purtroppo prevale una popolazione che impedisce politiche orientate a

sviluppare le istituzioni democratiche. Se si affermasse che le libere elezioni siano l’unico

requisito che caratterizza una democrazia,certamente la democrazia potremmo affermare è

un valore occidentale! Ma se intendessimo la democrazia come la partecipazione dei

contadini ad una discussione aperta,scambio di conoscenze,opinioni,non sarebbe più una

caratteristica solo del mondo occidentale. Santerini afferma che in una società complessa

occorre un’educazione alla cittadinanza e alla democrazia,eppure i poveri dovendo

scegliere tra libertà politiche e soddisfacimento dei propri bisogni,scelgono l’ultima.Lo

sviluppo che vuole promuovere le capacità produttive,pone l’accento sull’istruzione. Lo

sviluppo inteso come libertà vuole invece mettere l’accento sulla CAPACITAZIONE UMANA

essa consente una formazione più estesa,che non riguardi solo il benessere economico.

Sen dice che bisogna puntare sulle capacitazione affinchè si abbia una formazione globale

dell’individuo.

PARAGRAFO 4

Nussbaum insieme a Sen criticano tutti quei modelli che misurano il benessere di un Paese grazie

al PIL. Esistono infatti secondo l’autrice modalità di approccio diverse dal PIL e più

adeguate per misurare la qualità di vita di un Paese,una tra le tante è l’approccio

utilitaristico che misura la qualità della vita in base al soddisfacimento delle

persone.Questo sistema mette in rilievo le aspirazioni delle persone ma finisce con il

misurare solo dati aggregati,esso aggrega infatti per esempio le aspirazioni trascurando

così le scelte possibili del singoli. L’approccio delle risorse,invece,misura la qualità di vita

in base al grado di equità con cui sono suddivisi i beni tra i cittadini,anche quì ci sono

aspetti negativi che possiamo riassumere in una frase scritta da Don Lorenzo Milani “ non

è giusto far parti uguali tra disuguali”. La risposta a tutti questi problemi evidenziati

sembra venire dall’ APPROCCIO DELLE CAPACITà = esso vuole promuovere tutte le

potenzialità delle persone. Le capacità rappresentano un tipo di libertà. La Nussbaum

definisce CAPACITà INTERNE non le capacità innate,ma quelle frutto della relazione tra

l’individuo e l’ambiente,quindi le capacità interne sono compito della società,è un

obiettivo che deve essere perseguito dalla politica. Le CAPACITà COMBINATE sono invece

la somma delle capacità interne,sono quindi la somma delle abilità personali.

L’APPROCCIO DELLE CAPACITà si pongono come modello pedagogico-sociale al fine di

difendere le dignità umane. La Nussbaum ritiene che su questo modello si possa costruire

un orientamento politico che garantisca a tutti i cittadini il diritto di almeno dieci capacità

CENTRALI che riguardano il diritto alla salute,all’istruzione ecc. Con questo modello

secondo l’autrice si può garantire a tutti i cittadini una giustizia sociale. La sua opinione si

distacca da quella di Sen perchè per la Nussbaum le libertà non sono tutte uguali,e certe

libertà limitano altre,altre libertà sono invece fondamentali come la libertà di espressione.

Quindi un modello fondato sul rispetto delle dieci capacità centrali è quello più idoneo ad

assicurare una giustizia sociale che salvaguardi i più deboli. Fondamentale in questo

modello è l’istruzione,infatti l’educazione e l’istruzione sono gli unici strumenti che

permettono alle donne di rompere l’isolamento e gli offrono opportunità di comunicazione.

CAPITOLO 3

Negli ultimi 50 anni si è assistito ad un altro processo di trasmissione del sapere. Stiamo

assistendo ad una vera e propria rivoluzione educativa,in cui la ricerca,l’apprendimento e

l’insegnamento procedono insieme,e questo sviluppo è fondamentale per l’economia. Il

rapporto tra educazione e sviluppo economico-politico va monitorato con maggiore

attenzione. L’importanza dell’istruzione come bisogno sociale nacque con la Rivoluzione

francesce nel 1789. Oggi assistiamo però ad una evoluzione educativa che aumenta

insieme al numero degli allievi. La tecnologia oggi risulta indispensabile per sopperire alla

carenza di insegnanti legata all’aumento del numero degli allievi. Tutte le discipline come

la psicologia la sociologia e l’antropologia aiutano nell’analisi del problema pedagogico.

Tra queste la sociologia,che è la scienza più giovane fornisce un grande contributo nella

soluzione dei problemi educativi. Ess tramite la sociometria ha classificato la popolazione

secondo il reddito,il livello di istruzione. Il sistema formativo ha acquisito nella società

attuale un ruolo cruciale soprattutto nei Paesi in via di sviluppo,dove c’è in atto

un’asplosione del sapere soprattutto tecnico e scientifico. Oggi infatti il sapere tecnico è

sempre più divulgato,esso deve essere usato con parsimonia dall’uomo affinchè non ne

diventi suo servo. L evoluzione della conoscenza pone il problema dell’organizzazione dei

programmi scolastici,a questo problema si puà rispondere in modi differenti. In alcuni

paesi come in Inghilterra si è pensato ad una specializzazione molto precoce che parte dai

13- 14 anni,è a quest’ età che i ragazzi scelgono una preparazione esclusivamente

umanistica o scientifica. Questa scelta non è risultata efficiente,perchè il mondo subisce

rapidi cambiamenti e i giovani hanno bisogno di adeguarsi al cambiamento e per questo

devono essere in possesso almeno di conoscenze generali. Più solida sembra essere la

soluzione proposta da altri Paesi che fornisce una solida istruzione primari e secondaria.

La figura dell’insegnante oggi è più complessa,bisogna formare insegnanti in grado di

gestire il cambiamento. Un elevato livello di istruzione in un Paese favorisce lo sviluppo

economico.

Roegen è il fondatore della bioeconomia,lui infatti fu il primo a comprendere che il processo

economico è connesso all’ambiente,dal quale si preleva energia sotto forma di risorse

naturali. Le attività industriali sono divoratrici delle risorse nPARAGRAFO 2:

on rinnovabili,che vanno così ad esaurirsi. Da quì sono emerse gravi conseguenze così come ci fa

notare Castagnola. Infatti è aumentate la concentrazione di gas,responsabili dell’effetto

serra,creando cambiamenti climatici,e abbiamo consumato in poche generazioni tutte le

riserve di combustibili fossili. Bisogna per questo investire sulla

cultura,sull’educazione,affinchè si possa modificare questo modello economico e

culturale - educativo,non si deve più puntare sul progresso che significa puntare,di

conseguenza,sul consumo. Si dovrebbe modificare il modello culturale per permettere la

sopravvivenza dell’uomo sulla terra,anche con il supporto di una PEDAGOGIA VERDE,

attenta all’ecologia.C’è bisogno di un’attività di riutilizzo e di riciclo per mettere in luce gli

oggetti che quotidianamente scartiamo,così come anche i rifiuti vanno percepiti come una

fonte da recuperare,da quì si possono recuperare oggetti utili per l’abbigliamento e

l’arredamento. Negli anni settanta e ottanta si è assistito ad un grande boom economico, e

si affermò l’idea che il benessere potesse estendersi a tutto il pianeta. Questo non si è

dimostrato vero,perchè nel corso degli anni il divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri è

aumentato sempre più.Latouche crede che siano proprio le politiche di crescita e di

sviluppo ad aver generato ed accresciuto il dramma della miseria. Il modello della

decrescita può essere visto come l’unico modello in grado di contrapporsi al realtà del

capitalismo attuale. Sono diventati azienda la SCUOLA,GLI OSPEDALI e infine anche lo

STATO. L’idea della decrescita può proporre inziative che vadano contro la logica del

consumismo,per puntare al ricilo degli oggetti,al riuso degli stessi. Un passaggio sereno

verso la decrescita sarà quindi difficile,e potrà avvenire solo con un peggioramento della

situazione attuale.

PARAGRAFO 3:

Latouche sostiene che l’attuale società globalizzata fondata sui consumi di massa è giunta ormai

ad un punto critico che non consente aggiustamenti,ma richiede un cambio radicale. Per

Latouche oggi la catastrofe è arrivata e noi stiamo vivendo in quella che è stata definita l’

ESTINZIONE DELLA SPECIE. La quinta estinzione è stata quella dei dinosauri,addirittura

alcuni studiosi fissano per il 2060 la fine dell’umanità. Latouche anche se non volesse

credere a queste previsioni catastrofiche ritiene di dare credito invece al Club di Roma che

ha svolto le sue analisi grazie al lavoro del MIT di Boston,questo metodo è stato ritenuto

davvero affidabile. Da questo studio è emerso

Dettagli
A.A. 2013-2014
10 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rossella.ercole di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Sarracino Fernando.