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NESSUNA EDUCAZIONE E PRIVA DI PROBLEMI L’IMPORTANTE è NON

COLPEVOLIZZARE I FIGLI PER LE DIFFICOLTA CHE CI CREANO PERCHE ANCHE NOI

SBAGLIAMO!!!

“Situazione attuale della famiglia”

“La famiglia si trasforma”:

La famiglia oggi si è trasformata rispetto ad un tempo diventando più instabile, meno autoritaria ma

soprattutto meno impegnata nel conversare. Quest ultimo punto è invece fondamentale per capire

l’essenza dei nostri figli oltre il loro dilagante apparire e per conoscersi nel profondo; purtroppo

però spesso si preferisce rifugiarsi in ciò che è fuori da sé cioè nei mass media.

“Le immagini mentali del padre e della madre”:

Oggi è mutata anche la struttura della famiglia che però è fondamentale includa 3 persone in

quanto per il bambino è fondamentale introiettare sia l’immagine materna che quella paterna

perché hanno significati molto diversi nell’immaginario:

- Madre=> essere che da cibo e cura, che soddisfa i bisogni e risolleva dopo le sconfitte

- Padre => colui che segnala le infrazioni della legge, che introduce agli scambi sociali

attraverso il denaro, che da il primo riconoscimento cioè il cognome

“I periodi difficili dello svezzamento e del toccare tutto”:

Fondamentale è poi che la famiglia aiuti il bambino nel periodo dello svezzamento e nell’età del

toccare tutto (14/18 mesi) per esempio dedicando un’ora all’esplorazione della casa affinchè il

bambino conosca.

“Il bambino e la legge”:

La famiglia deve far conoscere da subito le leggi al bambino in modo che lui sappia che se

trasgredisce sarà punito e così saprà se ne valeva la pena o meno.

“La generosità”:

I genitori non devono pretendere che da subito i bambini siano generosi perché un figlio non lo è

finche non si rende conto di avere tutto ciò di cui ha bisogno perciò prima deve attraversare l’età

del possesso e del baratto. Solo a 6/7 anni capendo il valore del denaro si può parlare di

generosità.

“Attività femminili e maschili”:

Infine, devono lasciare che il figlio maschio sperimenti attività femminili e che la figlia femmina

sperimenti quelle maschili.

“La prima educazione è incacellabile”:

L’educazione non è un discorso ma è innanzitutto un modo d’essere che esprime al bambino

fiducia o sfiducia in se stesso, che gli inculca la fierezza del suo sesso e delle sue iniziative; gli da

la sensazione che qualsiasi cosa faccia è sempre amato. In fondo l’educazione è questione di

sicurezza/insicurezza. E’ ciò che permette al dinamismo del bambino di esprimersi o che viceversa

lo paralizza  educare un bambino = trattarlo da essere umano, condurlo a sviluppare i suoi

dinamismi, aiutarlo a sentirsi un essere umano a pieno diritto.

Ciò deve svolgersi in una situazione “triangolare” cioè deve comprendere madre, padre e bambino;

il bambino deve sentirsi uno dei 3 poli in quanto, se si hanno solo due poli, si ha una situazione di

“specchio” e non c’è nulla di più dannoso perché paralizza i dinamismi del bambino (siamo a livello

della dinamica dell’inconscio).

“Assenza della madre per lavoro”:

Il bambino non ha bisogno della madre 24 ore su 24 e soprattutto non ha bisogno di una madre

depressiva come sarebbe se fosse costretta a restare sempre a casa. E’ importante quindi che gli

si dica la verità su quello che accade attorno a lui a qualsiasi età. Il bambino piccolo ha bisogno di

una persona che continuamente si occupi di lui, ma non è necessario sia sempre la stessa

persona mentre deve sapere che sarà sempre figlio di suo padre e sua madre e che tale realtà non

può essere modificata. La madre che affida il figlio ad un’altra donna deve fare in modo che questa

sia veramente la mamma del bambino cioè colei che si occupi di lui e che risponda alla sue

richieste. Questa donna però non rimpiazzerà mai la madre: è necessario infatti che il bambino

sappia di avere una madre di nascita.

“Prendere il bambino fra le braccia”:

Bisogna farlo solo se lo si desidera davvero e non perché raccomandato da qualcuno. Bisogna

farlo per amore casto del bambino e ricordarsi che lui ne ha bisogno.

Il linguaggio corporale è fondamentale per comunicare col bambino  bisogna legare il linguaggio

corporale alla parola.

Non si accarezza un bambino come si accarezza il cane: la mamma deve parlare col bambino,

dirgli chi è e che rapporto ha con lei.

“Distacco ed inserimento al nido”:

Il bambino ha bisogno degli altri bambini per vaccinarsi contro l’aggressività della vita in comunità

e per strutturarsi. Deve esserci un’esperienza intermedia e se è possibile un luogo intermedio dove

il bambino si abitui a vivere con gli altri. Tale esperienza deve svolgersi in presenza della

madre/padre che resta in loco e rassicura il bimbo sulla sua identità. Per il bambino infatti è

drammatico essere in mezzo ad altri bimbi senza più sapere chi sia.

Col tempo invece il bimbo acquisisce una reale sicurezza ed arriva il momento in cui dice alla

madre che può andarsene  significa che il bimbo è pronto al contatto con gli altri.

L’identità deriva dalla certezza e dalla fiducia di essere se stesso, dalla coscienza del valore del

proprio sesso, dalla propria identità e dal posto che è in diritto di occupare nel mondo.

“Madri nubili”:

E’ assolutamente necessario evitare che il bimbo pensi di rimpiazzare il padre. La madre deve

lasciare il bambino per amore di se stessa così che il bambino sia educato come se ci fosse il

padre perché , in qualche misura, ci sia la situazione “triangolare”. A fianco al bambino ci devono

quindi essere il piacere e la vita sociale della madre. Non basta che la madre abbia un congiunto:

bisogna che del congiunto si occupi, che lo desideri, che abbia un lavoro, piaceri,ecc… in modo

che il bimbo non occupi tutto lo spazio e si renda conto che non potrà occuparlo e dovrà piuttosto

aprirsi su un orizzonte più vasto di quello costituito dalla sola madre.

“Cosa prova il bambino umiliato dai genitori”:

Quando succede così il bimbo è come se non avesse i genitori, come se fosse orfano.

Bisogna dire ai bimbi le cose come sono e la verità sulle persone: non è vero che tutti sono gentili,

ci sono persone cattive, inopportune e poco simpatiche.

“La verità ai bambini”:

La verità è la molla che permette al bambino di progredire nella vita, il punto di appoggio della leva

che gli permette di affrontare la realtà.

Bisogna partire dall’esperienza del bimbo e commentarla con parole di verità cosi che il bambino

capisca di non essere ingannato: è preferibile che il bambino veda le cose come sono piuttosto

che come vorrebbe che fossero.

“Problemi della prima infanzia”:

“Come dare un senso positivo ai comportamenti negativi”:

Da 0 a 2 anni il bimbo si esprime tramite cinguetti, giochi nella culla, cuscini nel suo box,ecc….

molti genitori hanno paura di traumatizzare i figli e, col pretesto di evitare traumi, si ficcano in

situazioni disastrose.

Esempio: un bambino che aspetta il biberon che la mamma, in ritardo, li prepara; disturbato il

bimbo inizia a piangere  il buon senso richiedeva che si lasciasse gridare il bambino libero di

rifiutare il biberon; la mamma invece soggiogata avvia una lotta inutile col bambino per costringerlo

a bere il biberon. Un esperto a poi spruzzato acqua fredda sulla testa del bimbo che inizia a

gridare come un matto e ha bisogno di un rifugio tra le braccia materne che, a quel punto, riesce a

fargli bere il biberon. Col pretesto di evitare che la collera iniziale traumatizzasse il bambino e ne

segnasse il comportamento verso la madre, è stato prodotto un trauma più violento. Si è prodotta

nel bimbo una regressione: riportato alla condizione di neonato, ha avuto bisogno

dell’avvolgimento della madre; a prezzo di una regressione nel suo sviluppo hanno ottenuto che

non rifiutasse il latte.

“Evitare gli shock emotivi”:

E’ necessario imparare a lasciare che il bambino si distragga da solo, sorvegliare da lontano ma

senza imporgli il passaggio dalla gioia della presenza alla prova dell’assenza (ad esempio non

andare a controllare spesso se il bimbo è nella culla).

“Il letto a sbarre”:

I piccoli non devono avere un tessuto scuro attorno al letto. Il bambino ha infatti bisogno di luce,

movimento e distrazione.

Il letto a sbarre è preferibile perché vede muoversi nella stanza al di fuori della culla; in tali

condizioni non proverà quando lo si lascerà solo il senso di abbandono.

“La scoperta del corpo libero e i problemi che pone alle mamme”:

Il bambino ama stare nudo, è proprio inutile che le madri si preoccupino. Il bambino fa la scoperta

dei propri genitali come ha fatto quella del naso e delle orecchie. Il bambino farà a poco a poco la

scoperta della vita sessuale e la farà seguendo il ritmo del suo corpo e non secondo quello che ne

pensano gli adulti. Le bambine provano spesso una ferita quando si accorgono di non essere

come i maschi, bisogna parlarne e far comprendere che tutte le bambine e le donne sono fatte allo

stesso modo, la bambina accetta così molto in fretta l’anomalia.

“La questione della pulizia del bambino”:

Molte mamme pretendono che il figlio vada al gabinetto a ore fisse ma in realtà non bisogna

esagerare il valore accordato all’evacuazione degli escrementi ed è necessario sapere che prima

dei 2 anni il bimbo non possiede un controllo muscolare del corpo sufficiente ad assicurare la

disciplina sfinterica e non è ancora all’altezza di fissare simultaneamente l’attenzione su due

compiti.

Educazione degli sfinteri è tanto più importante in quanto mette in gioco l’aggressività collegata

alla sessualità perciò bisogna aspettare di essere sicuri che il bimbo sia capace di una

discriminazione perfetta dei muscoli del corpo nei giochi per esigere verso di lui uno sforzo nella

pulizia.

Bisogna approvare ogni qualvolta c’è apparenza di un lavoro ben fatto.

“Prima educazione sessuale”:

E’pericolosissimo che l’adulto si immischi nella vita sessuale del bambino per disapprovare,

biasimare e vietare  si rischia di provocare un trauma che può avere ripercussioni su tutta la vita

sessuale od affettiva del bambino. Con un’idea s

Dettagli
A.A. 2013-2014
13 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher beatrice.cirla di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia dell'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Infantino Agnese.