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4. L’ EDUCAZIONE E IL TEMPO STORICO

4.1 La modernizzazione dell’Italia

L’Italia del ‘900L’Italia agricola alla fine dell’ultima guerra si è trasformata in

potenza economica industriale di rilevanza mondiale. I cambiamenti economici

e sociali degli anni cinquanta hanno dato vita ad esperienze del tutto inedite

che hanno lasciato un segno indelebile del loro passaggio trasformando,

cambiando, educando le esistenze, singolari e collettivi.

Sono stati i piccoli e i grandi cambiamenti del quotidiano a costituire la

didattica dei nuovi apprendimenti e a definire un nuovo clima sociale ed

educativo. Le vite delle persone si sono dischiuse alle nuove prospettive e

sperimentazioni, possibili a partire proprio da questi anni.

Per la prima volta i figli dei contadini hanno potuto immaginare e percorrere per

sé stessi strade nuove.

L’avvento della grande industria , le migrazioni interne di massa, la

diffusione di un “ benessere” sino ad allora inimmaginabile cambiano lo

sfondo delle esperienze del quotidiano lavorativo, familiare.

Nel complesso mondo della modernità e del consumo si riscontra la presenza di

esperienze educative del tutto nuove, portatrici di messaggi e valori differenti

che hanno contribuito a modificare in modo sostanziale il rapporto con le cose,

con gli altri , con la propria tradizione.

Miracolo economico  ha contribuito a marcare e a rendere più evidenti e

dunque più facilmente percepibili le contraddizioni fra l’antico e il moderno,

stimolando differenti modi di pensare e di agire nuove identità. 9

Con il passare del tempo sono andate diffondendosi modalità più individuali e

libere, meno vincolanti che in passato, di vivere la dimensione privata e

collettiva diffuso inurbamento ha dato vita a nuove opportunità culturali e

ricreative fra cui poter scegliere.

La stessa mobilità di massa , fatta di piccole utilitarie e Lambrette

acquistate a rate, ha permesso a un numero sempre crescente di famiglie e di

giovani di trascorrere il proprio tempo libero assecondando i personali desideri.

Nel processo di modernizzazione dell’Italia , all’educazione è stato affidato

l’importante compito di adeguare il cittadino ai tempi che si delineavano. La

nascita della scuola media unica nel 1962 ha sancito l’interesse del paese, a

preparare le nuove generazioni all’inserimento nel tessuto sociale e lavorativo.

L’educazione alla modernità  Non solo attraverso alla scuola il pese ha

cercato di educare la propria cittadinanza alla modernità. Un’altra educazione,

quella al consumo , è da tener conto : la televisione ha contribuito

notevolmente a rendere più familiari e desiderabili quei nuovi prodotti che

l’industria si stava apprestando a distribuire sul mercato.

L’educazione alla modernizzazione non ha preceduto sempre in modo così

lineare. Lo sviluppo ha tralasciato di rispondere ad altri bisogni contribuendo

piuttosto ad approfondire il solco e la contraddizione fra i messaggi della

modernità e il richiamo ancora forte del rispetto per la tradizione  la

condizione della donna

Educazione intenzionale ed educazione diffusa non smettono tuttavia

di intrecciarsi, e contraddirsi.

4.2 La contemporaneità

E’ diffusa la consapevolezza che i decenni attuali siano diversi da quelli che li

hanno preceduti. E’ il suddetto passaggio della modernità a quella che è stata

definita “ post-modernità”.

Il venir meno della stabilità e delle certezze economiche, culturali, politiche

degli anni precedenti si è riflesso anche sull’educazione, nella configurazione

delle sue esperienze formali e informali, negli obbiettivi manifesti o latenti , nel

senso stesso del fare e/o ricevere educazione.

La società che si prepara ad affrontare l’arrivo del nuovo millennio è dunque

significativamente diversa da quella che l’ha preceduta.

L’importante sono le fratture che separano e distinguono queste due

stagioni.

La contemporaneità che si è guadagnata il titolo “ post” porta infatti con sé

trasformazioni d’ordine strutturale che coinvolgono anzitutto il mondo del

lavoro della produzione , della politica. 10

Gli ultimi decenni del ‘900  la classe operaia lascia progressivamente il

posto a una più generica e assai meno impegnativa e significativa

compresenza di ciascuno nel concetto “ gente”.

Sono scomparsi i luoghi significativi di formazione diffusa dato che sono entrati

in crisi, si perdono quei significati che al loro interno e attorno si erano andati

nel tempo costruendo.

La stessa dimensione della fabbrica dismette l propria centralità economica

lasciando spazio a sistemi di decentramento produttivo dichiarando la fine dello

stato di piene occupazione sotituito da uqllo di crisi permanente. La fine delle

grandi fabbriche segno inevitabilmente la crisi di quei luoghi e di quei soggetti

che un tempo ospitavano e garantivano una continuità educativa.

Grandi trasformazioni:

- La famiglia  che cessa di esistere nelle sue forme tradizionali

secolarizzandosi e trasformandosi in un contratto tra due individui

sempre rescindibile e dotato di forme e dimensioni sempre nuove

- Istituzione ecclesiastica le singole persone troveranno maggiore spazio

per le proprie scelte: affettive, sessuali e riproduttive

Tutti questi cambiamenti hanno ripercussioni sull’educazione dei singoli. Gli

ultimi decenni si contraddistinguono per un profondo individualismo 

giovani e adulti vengono coinvolti in una ricostruzione identitaria che cerca

ora per sé nuove strada fra rischi di smarrimento ed opportunità di

individuazione autentica

I nuovi orizzonti trovano ispirazione nelle diverse modalità di consumo e

consumismo che si sono affermate nei più recenti sistemi di informazione e

comunicazione mediatica di massa.  la categoria del consumo si è

sostituita a quella de lavoro . Le azioni e i significati assunti dal consumatore

dal desiderare al vendere si moltiplicano esponenzialmente superando i loro

naturali confini ed estendendosi ad altre esperienze che originariamente

garantivano agli individui complesse opportunità identitarie.

Nuovo contesto individualista  caratterizzata da una maggiore libertà dei

singoli e da una povertà di relazioni sociali significative e importati rapporti

con istituzioni e tradizioni, la televisione assume un mandato educativo

importante quando rischioso. Oggi l’identificazione collettiva è incarnata

nella categoria del consumo  essa vede nei nuovi individui dei consumatori

fruitori molto spesso passivi di ciò che la società offre in cambio di denaro

Oggi ciascuno singola persona è chiamata ad affrontare percorsi di

formazione esistenziali in assenza dei punti di riferimento e categorie di

senso che sino a poco tempo prima avevano contribuito a costruire e 11

orientare le identità personali e collettive la progressiva trasformazione in

chiave individualista della società italiana ha permesso l’apertura di

importanti approdi consentendo ad esempio una maggiore disponibilità di

intraprendere percorsi di riesame degli istituti tradizionali.

Il sociologo Beck ha chiamato il nuovo prototipo umano homo opzioni  colui

che ha abbandonato le biografie tradizionali per avventurarsi al fai da te

costante presenza di possibilità di optare fra opportunità attraversare la

vita per crescere e farsi adulti diventerebbe dunque questione di libertà e di

scelta fra tanti percorsi

La necessità del condizionale testimonia la comprensione di quanto questa

condizione debba considerarsi anche fonte inevitabile di insicurezza, dubbio

e rischio.

L’avvento di nuove tecnologie con interrogativi sulle conseguenze dei

cambiamenti nel campo degli apprendimenti . anche per quanto riguarda il

mondo della cultura mediatica si riscontrano aperture infinite, opportunità

informative , culturali, di svago non ha in realtà determinato una fruizione

più oculata e individualizzata dei media .

Nell’era del www la fruizione passiva di programmi generalisti e di scarso

valore culturale è ciò che contraddistingue i più.

L popolazione ha disimparato a considerarsi “ NOI “ E Che

NELL’IRRIMEDIABILE DEBOLEZZA DELL’UNO CERCA PER PROBLEMI GLOBALI

e locali soluzioni personali. Nella maggior parte dei casi, incapaci di

raggiungere i propri desideri e di far fronte ai problemi.

E’ l’avvento di una nuova esperienza di educazione diffusa che educando a

uno stato di insicurezza e impotenza permanenti rende necessari

l’acquisizione e il progressivo aggiornamento di conoscenze, sollecitando la

necessità dell’acquisizione di un’arte nella ricomposizione della propria

storia, del senso di questa e di una sua trasformazione.

I processi di omologazione al ribasso e di analfabetismo di ritorno,

l’ampliarsi della paura dell’altro , il senso di insicurezza diffuso possono

intendersi come alcuni esempi di criticità.

C’è una necessità e un’urgenze di una progettazione educativa che è

sappia strutturarsi a partire dal disvelamento pedagogico. La scoperta di

una presenza diffusa e informale dell’educazione stimola la possibilità di una

miglior comprensione del presente e la sua assunzione critica attraverso

l’attivazione di attività formative che sappiano ricercare i propri orizzonti

valoriali oltre la dimensione del consumo

Una delle finalità del lavoro educativo può essere sintetizzata nello stimolare

l’avvio o l’aumento della consapevolezza pedagogica attorno

all’educazione. Questa sfida educativa appartiene dunque al tentativo di

riconnettere le esperienze biografiche dell’io con il mondo 12

Leggere pedagogicamente la propria condizione significa compiere un’opera

tendente al disvelamento dell’educazione quotidiana, innanzitutto nel suo

esserci nelle forme palesi in quelle celate.

Si tratta di decodificare, descrivere ed interpretare le esperienze educative per

aumentare il livello di consapevolezza dei soggetti e potenziarne le capacità di

governo e di indirizzo verso direzioni volute. La conoscenza e la

consapevolezza diventano le basi si una competenza del vivere che inerisce al

sentirsi parte di una storia collettiva. L’aumento della consapevolezza intorno

all’educazione è quindi un imperativo categorico .

CAP. 2 - EDUCARE E STORIE DI VITA DEI

SOGGETTI –

1-LE STORIE DI VITA: TRAIETTORIE CERICHE DI SIGNIFICATO

I molteplici sguardi disciplinari

1.1

E’ fondamentale tentare di conne

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A.A. 2013-2014
47 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SaraSimba di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Tramma Sergio.