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Pedagogia Generale - La formazione interculturale - Appunti Pag. 1
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L'acquisizione e l'apprendimento dell'italiano

L'acquisizione e l'apprendimento dell'italiano rappresentano una componente essenziale del processo di integrazione: costituiscono la condizione di base per capire ed essere capiti, per partecipare e sentirsi parte della comunità non solo scolastica. L'azione complessiva si articola in due tipi di attività, organizzativa la prima, glottodidattica la seconda:

La fase "organizzativa", intesa a fronteggiare l'urgenza immediata, mira a:

  • individuare modelli organizzativi (istituzione di Laboratori di Italiano, tempi e durata del laboratorio; personalizzazione del curricolo e adattamento del programma, ecc.);
  • definire i ruoli dei facilitatori linguistici sia esterni (in collaborazione con Enti locali, Associazioni, Centri, Università e loro studenti in tirocinio e così via); sia interni, attraverso docenti con funzione strumentale e formati nella didattica della lingua italiana;
  • elaborare materiali e strumenti.
"glottodidattica" procede dalla prima, ma produce risultati in un momento successivo, dal momento che riguarda:
  • la definizione di un modello di competenza comunicativa di italiano di base e l'individuazione dei problemi della lingua finalizzati allo studio, in modo da offrire ai docenti un quadro comune di riferimento;
  • la diffusione di strumenti, la definizione dei diversi livelli linguistici di base che tengano conto del quadro comune europeo di riferimento per le lingue e del livello di studio per progettare interventi mirati;
  • l'elaborazione e diffusione di modelli operativi sia per le attività in classe sia per quelle in Laboratorio di lingua italiana;
  • la formazione di docenti di riferimento per le singole scuole e la sensibilizzazione di tutti i docenti sui problemi della facilitazione nella comprensione del nostro idioma.

Formare in senso interculturale significa riconoscere l'altro nella sua diversità senza tacere.

con imbarazzo, ma cercando di creare comportamenti di conferma e canali di comunicazione senza riduzionismi. La situazione di plurilinguismo che si sta sempre più diffondendo nelle scuole rappresenta un'opportunità per tutti gli studenti oltre che per quelli stranieri. Fin dal primo momento, agli inizi degli anni Novanta, quando nella scuola italiana cominciarono a entrare bambini e ragazzi immigrati, fu subito chiaro agli insegnanti che tali presenze dicevano loro molte cose. Parlavano i volti, i colori della pelle, i silenzi, il linguaggio non verbale, le frasi in lingue incomprensibili. Al contempo, gli alunni stranieri, oltre a esprimere le loro incapacità comunicative e i loro bisogni linguistici, erano evocatori di viaggi, stati d'animo, storie personali e riferimenti culturali collocabili all'interno di matrici di senso differente. La preoccupazione per un problema didattico aggiuntivo si mescolava (e si mescola ancora oggi) ad atteggiamenti di ricerca.e attenzione mirata, a curiosità verso vissuti e "oggetti culturali" provenienti da lontano. L'incontro con le differenze linguistiche, religiose, somatiche, culturali è diventato, non più un fatto sporadico e casuale, ma un "ingrediente" normale e quotidiano degli spazi educativi, della scuola, nelle cui classi sempre più spesso si incontrano alunni provenienti da realtà storiche, sociali e culturali diverse dalle nostre. Un insegnante non può non tener conto di questa realtà, ma, adottando una pedagogia interculturale, deve interrogarsi sulle scelte e pratiche didattiche, orientandosi e cercando quei percorsi didattici che possano rispondere ai bisogni specifici dell'intera scolaresca, ma con un attenzione particolare per i piccoli non italiani, favorendo l'incontro con una realtà culturale (ma non solo) diversa. In quest'ottica è possibile fare riferimento a diversi progetti volti apromozione dell'intercultura diventa fondamentale per favorire l'inclusione e la valorizzazione delle diversità presenti nella comunità scolastica. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario introdurre pratiche pedagogiche innovative che favoriscano lo sviluppo della tolleranza e della comprensione reciproca tra gli allievi e gli insegnanti di contesti linguistici e socioculturali diversi. Tra le attività previste, è importante includere lo studio comparativo delle culture, delle loro strutture e della loro evoluzione dinamica. Inoltre, è fondamentale promuovere pratiche volte a facilitare lo sviluppo della comunicazione interculturale e la comprensione delle differenze. L'intercultura in classe assume quindi il significato di un paradigma per l'intero sistema-scuola. È necessario predisporre misure di promozione dell'intercultura per favorire l'inclusione e la valorizzazione delle diversità presenti nella comunità scolastica.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Corbi Enricomaria.