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Le teorie sono sistemi di concetti messi in relazione tra loro che servono per spiegare
un fenomeno.
La scienza si basa su procedure di rigore necessarie per costruire una competenza
scientifica. Sono i ricercatori che stabiliscono le procedure valide per arrivare alla
scienza. Le procedure sono operazioni, metodi strumenti per problemi, ipotesi ricerca
di dati e validazione.
LEZIONE 8
Quando si costruisce conoscenza non si ricevono solamente informazioni ma anche si
costruiscono.
Un esempio: il fumo: per molto tempo è stato visto come un valore, da immagine ai
vips eleganti e seduttivi e le sigarette vengono fumante anche dai medici. Il fumo non
veniva problematizzato in pubblico ma anzi incentivato. Passano gli anni e vengono
proposte immagini di polmoni ammalati di tumore per il fumo, iniziano a comparire
immagini che problematizzano il tema del fumo.
Modello A:
Tra le due fasi c’è stato un cambiamento teorico: il problema del fumo è stato
studiato per poterlo spiegare e prevedere e così si è costruito una teoria
scientifica del fenomeno (si conosce il fenomeno e i suoi problemi).
Teoria scientifica del comportamento: Il comportamento nasce dalla
conoscenza (se lo conosci lo eviti) quindi per evitare bisogna informare la gente.
Viene spiegata la pericolosità del fumo e così la persona agisce di conseguenza.
Il comportamento dipende dalla conoscenza del fenomeno.
Teoria scientifica della comunicazione: la pubblicità deve avere una
comunicazione che costruisca conoscenza ma soprattutto emozioni e valori.
L’emittente conosce il fenomeno e deve informare il ricevente, se il ricevente
conosce, eviterà il pericolo. Viene diffuso un messaggio razionale di
conoscenza. Se per il comportamentismo tutto è una scatola nera, per il
cognitivismo no.
Modello B:
La teoria scientifica del fenomeno è sempre la stessa
Cambia però la teoria scientifica del comportamento. Viene data importanza alla
conoscenza ma si pensa che il comportamento dipenda molto anche
dall’affettività e dalle scelte etiche.
Quindi cambia anche la teoria scientifica della comunicazione: l’emittente
continua a ragionare in termini di conoscenza ma la conoscenza è anche
consapevolezza dei valori e delle emozioni.
Modello C:
La teoria scientifica del fenomeno spesso non c’è
Cambia però la teoria scientifica del comportamento. Effettività ed emozioni
sono la causa fondamentale del comportamento, la conoscenza non è nulla
rispetto all’affettività.
Quindi cambia anche la teoria scientifica della comunicazione che ora si basa
sull’allusività: l’emittente continua a ragionare in termini di conoscenza ma la
conoscenza si è modificata, pensa che il comportamento del ricevente sarà
condizionato dalla sua emozionalità.
LEZIONE 9
L’uomo nell’esperienza di ogni giorno incontra dei problemi da risolvere. Sono
problemi cognitivi (il caos da risolvere) e operativi (come risolverli). Per risolvere i
problemi noi formiamo teorie (sistemi di concetti) astratte, generali,
decontestualizzate. Non descrivono il singolo caso concreto ma trattano il caso in
termini generali, tirando fuori il problema dalla realtà. Per risolvere i problemi al punto
di vista teorico e prativo, noi costruiamo dei modelli teorico-operativi in cui
vengono messi insieme varie teorie
La teoria spiega il fenomeno mentre il modello è un insieme di teorie che io metto
insieme per risolvere i problemi della realtà concreta. I modelli sono comunque sempre
dei punti di vista personali, quindi sono possibili molti altri punti di vista.
L’uomo è convinto che il sistema di significati che possiede sia il mondo e invece è il
suo costrutto del mondo. Esiste un costruttivismo radicale ovvero noi costruiamo il
nostro mondo e basta (è una costruzione soggettiva); e un costruttivismo
interazionistico ovvero che noi costruiamo il nostro mondo ma con modalità critiche
e quindi possiamo avere fiducia del fatto che non sia pura fantasia, possiamo avere
fiducia del fatto che il nostro mondo abbia un interazione con la realtà, e le nostre
leggi abbiano un buon fondamento.
LEZIONE 10
Il problema del senso: la persona ha sempre difronte il problema della scelta di
comportamento e in questa scelta si esprime l’identità della persona, ma anche forma
la nostra identità. Le scelte hanno sempre alla base dei criteri. Qual è il criterio della
scelta? Il criterio è il valore ovvero ciò a cui noi diamo importanza ovvero ciò in base a
cui noi scegliamo. I valori si confrontano con gli obiettivi personali e con il nostro
pensiero. Concezione diffusa sul termine valore: sono principi etici universali, uguali
per tutti e quindi vincolanti. Ma un conto è pensare il valore, un altro conto è adottare
tale principio e tale valore. Il valore è diverso se viene pensato o se è un criterio reale
delle nostre scelte. Valore quindi significa criterio e scelta a cui io do più importanza. Il
valore quindi non è una cosa che obbliga e vincola.
Convenzioni: criteri di comportamento stabiliti dalla vita sociale per ragioni di
opportunità (es. vestirsi a seconda delle circostanze). Spesso le convenzioni sono così
radicate nella cultura che vengono confuse con i valori. Il senso del vivere è il
complesso dei valori che noi diamo alla vita.
Frankl si preoccupare del problema dei giovani per quanto riguarda il disorientamento
nella vita, ovvero l’incapacità di trovare un senso nella propria vita. C’è un’incapacità
di orientarsi nelle scelte della vita e lui vuole aiutarli a decidere del proprio destino,
orientarli alle proprie scelte. Egli pensa che l’uomo ha sempre la libertà, anche nella
situazione di massima costrizione, l’uomo ha comunque una possibilità di decisione e
di libertà interna. La felicità quindi non è lo stato di euforia bensì la serenità, la
soddisfazione del vivere che nasce dal senso. Volontà di significato significa voler
trovare il valore per noi di qualunque esperienza.
Logoterapia: logo sta per senso, ragione, spirito. Sviluppa una visione dell’uomo in
cui è fondamentale l’armonia tra le varie dimensioni del se. Da una parte il soma (la
corporeità fisica), dall’altra la psiche (mente). Soma è psiche sono profondamente
unite, non separabili, sono solamente punti di vista diversi dai quali si può considerare
l’uomo. Ma per Frankl è importante un’altra dimensione, la nous (lo spirito), una
possibilità per l’uomo di andare oltre corpo e mente, per andare oltre. L’uomo non è
bloccato nel corpo o nella mente, ma può sempre andare oltre: trascendenza.
Terreno e destino:
- Disposizioni: caratteristiche biologiche e psichiche con cui noi nasciamo, il
patrimonio genetico
- Condizioni: situazioni concrete dell’esistenza in cui noi viviamo
L’uomo non può scegliere tutto, è libero si ma non può scegliere la su disposizione e le
condizioni.
Il terreno condiziona l’uomo, sia dandogli un limite di privazione, ma anche dandoti
una libertà, di trovare un senso alla vita, riconoscere ciò che è importante per noi e
poterlo realizzare, ti offre quindi un trampolino di lancio.
Ciò che l’uomo diventa, non dipende ne dalle disposizioni ne dalle condizioni, egli
diventa ciò che vuole, indipendentemente dal suo terreno.
Il senso si esprime in diversi modi:
Orientamento all’identità: essere se stessi. L’uomo è una totalità
caratterizzata dal nous, si esprime attraverso scelte, conoscenze, abilità,
competenze, e si realizza in attività in cui la sua identità è valorizzata. La
formazione dell’identità è complessa. Le attività centripete sono quelle che
puntano a formare la nostra identità, al contrario delle attività centrifughe che ci
allontanano e ci fanno dimenticare chi siamo e cosa vogliamo fare. Ogni azione
della giornata può essere centripeta o centrifuga.
Orientamento alla relazione: l’uomo non costruisce la propria identità da
solo, ma grazie alla relazione con l’altro. L’identità si forma con le relazioni. Tutti
hanno bisogno delle relazioni con gli altri, non ci si può quindi fare da se.
Orientamento alla progettualità: scegliere avanti, per il futuro. Essere liberi
di scegliere e responsabili. La progettualità è decidere gli scopi e le azioni e
trovare il senso degli scopi.
Il senso da importanza a valori di tipo personale e professionale, ti porta ad avere degli
obiettivi strategici e ad avere degli scopi significativi per la nostra vita.
Per arrivare alla felicità bisogna passare attraverso il senso, che è la condizione
necessaria per arrivare alla felicità.
LEZIONE 11
Facile e difficile non sono oggettivi ma sono visti in base a quello che noi sappiamo o
non sappiamo già fare.
Quando si cerca di capire cos’è la competenza, si usano concetti teorie ed informazioni
che vengono messi insieme secondo una certa logica. Il modello comportamentista ha
una visione diversa da quello cognitivista.
Formazione della conoscenza: la conoscenza è costruzione di significato a partire dal
caos che l’uomo deve organizzare in sistemi di concetti e teorie. L’apprendimento è la
costruzione di significati nuovi per il soggetto. L’apprendimento è stato a lungo
inserito nella comunicazione: il messaggio riguarda sia l’emittente e le sue modalità,
sia il ricevente e il modo in cui si approccia al messaggio. Importante è il feedback, dei
messaggi di ritorno, che costituisce un circolo virtuoso tra emittente e ricevente.
Soggetto in apprendimento e oggetto culturale: a lungo ha dominato il pensiero che la
distanza viene colmata dalla comunicazione: il docente seleziona ciò che il soggetto in
apprendimento deve imparare, e glielo trasmette come un messaggio. Invece ora si
capisce che c’è bisogno anche del feedback, c’è bisogno che il soggetto in
apprendimento risponda positivamente al messaggio.
Quando si vede una cosa e ci si chiede cos’è, si usano i propri schemi e modelli
mentali: assimilazione. Il soggetto assimila l’oggetto a se, lo rende simile a se. In
questo modo però non si capisce perfettamente le cose che si hanno davanti, si
capiscono solo parzialmente, limitatamente. Con l’assimilazione la propria conoscenza
non varia mai, rimane ferma, si conserva. La conoscenza cresce invece quando si
ricostruisce lo schema, redendosi conto de