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STUDI PSICOLOGICI
Impariamo tutte le cose secondo i parametri del nostro gruppo, ma non sappiamo se sono giusti. Sono solo parametri diversi. Tutto apprendono nella stessa maniera (stesse strutture cognitive e universalità del sapere umano) ma il setting, così come l'epoca, influisce molto. Anche gli input sono diversi a seconda delle variabili spazio, tempo. Ad esempio in quest'epoca il nostro apprendimento è facilitato grazie ad internet ma non c'è la garanzia della correttezza delle informazioni presenti (es. Wikipedia: le informazioni non sono verificate e monitorate).
Differenza fra educazione formale (tramite scuola, corsi, ecc...) impartito in un ambiente in cui si danno programmi con un esito di voti o un certificato (caratteristico dell'ambiente europeo), educazione informale (avviene in un contesto di apprendimento e non viene specificato il programma o i testi. Non è mirato a avere un diploma o un certificato, ma si...)
condivide con altri il contenuto dell'apprendimento, ad esempio un corso di uncinetto o di cucina. L'educazione non formale si riferisce all'acquisizione spontanea di conoscenze, come ad esempio imparare una lingua senza l'uso di testi o corsi strutturati. Questo fenomeno è chiamato L2 dai linguisti. Un esempio di apprendimento spontaneo potrebbe essere un immigrato che impara la lingua del paese ospitante in modo non strutturato e non graduale. Durante questo processo, vengono fatte scelte autonome concentrandosi sugli elementi più importanti e utili per la vita quotidiana. Gli antropologi, invece, esplorano luoghi al di fuori dell'Europa e si trovano ad affrontare vari problemi in popolazioni dove la cultura europea e l'educazione formale non sono state introdotte. In queste situazioni, si osservano modi diversi di categorizzare le cose. La catalogazione dipende dal luogo e dal modo di vivere, nonché dalla funzione che noi attribuiamo agli oggetti. Non esiste un modo giusto o sbagliato di categorizzare, dipende solo dal contesto in cui ci si trova. La nicchiadove impariamo porta a imparare in undeterminato modo.Es. per un arabo del deserto il fattore principale di erosione è il vento per noi è il mare.Es. modo diverso di categorizzare i colori.Es. in Italia abbiamo una marea di termini dell'ambito musicale, poi diffusi in tutto il mondo.E' interessante studiare come si impara e anche la conoscenza del quotidiano, alla base del nostro apprendimento prima ancora di quello formale scolastico.Competenza = saper usare le cose imparate nel mondo quotidiano, nella conoscenza quotidiana. ≠ conoscenza → non è legata all'esperienza.La conoscenza incorporata non è mai uguale per tutti (dipende sempre dal contesto) ed è valorizzata poco a volte (ad es. signore che a scuola non erano brave in matematica, ma sanno calcolare facilmente le calorie da joule a Kcal di un alimento).CONOSCERE E CONOSCERSICompetenza etnopedagogica → analizza i modi di apprendimenti diversi a seconda del
setting. Questa è cognitiva e ha anche una rilevanza didattica importante. Se insegno qualcosa, devo anche sapere come si apprende. Questa competenza quindi permette di sapere come si impara per conoscere le persone meglio. Rousseau afferma → siamo uguali perché siamo diversi↓ Siamo diversi perché siamo uguali. L'apprendimento e il modo di apprendere è uguale per tutti ma prende poi strade diverse a seconda dell'esperienza personale. Ad es. la fiaba di Cenerentola nasce in Cina dove le ragazze avevano il piede piccolo. Se fosse nata in Italia ci sarebbero stati elementi uguali e ricorrenti come l'orfana, il principe ma cambierebbe la questione della scarpa perché in Italia la cultura e le credenze sono diverse. In Italia le ragazze hanno il piede più grande e ciò ha una connotazione negativa. Da questa affermazione di Rousseau, base ancora essenziale della pedagogia, perché da lui non ci sono stati poi così
grandi cambiamenti. Gli studi degli antropologi si orientano verso:tassonomie (= corrispondenze, classificazioni il classificare è uno dei sistemi per imparare, è alla base dell'apprendimento). Sono universali: ad es caldo, freddo...figure geometriche, universali perché impariamo tutti allo stesso modo vengono riconosciute da bambini di diverse culture. Le figure più irregolari, invece, (trapezio, triangolo isoscele..) non sono percepite tutte allo stesso modo e in questo influisce molto l'esperienza scolastica. L'esperienza è uguale per tutti per quelli regolari (triangolo, cerchio e quadrato).
- Colori di base individuati da tutti allo stesso modo. Poi a seconda della cultura si creano diverse classificazioni. In italiani abbiamo azzurri, turchino (2 parole arabe) e poi blu (dal germanico). A 1 certo punto c'è stato un apparentamento con le popolazioni che hanno invaso l'Italia: per es. in latino c'era albus,
perché diciamo bianco? Deriva dall'antico germanico blank. I colori li percepiamo uguali ma l'esperienza, come le conquiste li fa diversi.
Emozioni, universali per alcuni espressioni facciali, poi diverse per altre cose. Ad esempio a seconda della cultura un saluto avviene con l'abbraccio o non con bacio o non, ecc.
SETTING ECOLOGICO E APPRENDIMENTO
Formale → scuola
Non formale → immigrato
Informale → corso di cucina
La conoscenza incorporata mi deve portare a valorizzare chi sono e che cosa so fare. Quindi rivalutare le preconoscenze (ciò che so già prima della scuola), quelle acquisite (conoscenze che possono essere rievocate dai corsi..) e saper riconoscere gli altri che è la cosa più importante. Vedere la diversità come una cosa positiva.
INDIVIDUO E APPRENDIMENTO
Studiosa francese nel 1999 scrive un saggio sul concetto che un individuo esiste in quanto è in relazione con gli altri. Lei dice che dentro di noi
abbiamo già una policulturità e interculturalità, ossia diverse culture e siamo riusciti a trasformarle in intercultura, qualcosa che vogliamo. Dentro di noi abbiamo riscritti ricordi, lingua, e valori, in modo personale e accetto il confronto con altre persone. Io imparo e man mano che imparo le lingue, c'è un valore di confronto, imparo anche le diverse culture se mi immergo nello studio di una lingua, grazie anche ad esperienze di contatto, che possono essere positive così come negative. Alcune lingue sono connotate negativamente. Ad esempio, in Alto Adige una bambina di lingua tedesca non parlava, era chiusa, ma parlava solo nell'ora di italiano. Il blocco era nella lingua materna e in italiano no "in italiano non sono mai stata infelice". Aveva quindi riscritto dei ricordi e dei valori legati a quella lingua. Ad esempio, uno va all'estero, ha un'esperienza, magari negativa, che lascia qualcosa dentro. L'identità è plurima.insiemi di cose diverse. L'uomo è attore perché si muove. Bisogna coltivare questo pluralismo identitario, va preservato. Ad esempio, in modo appropriato, i dialetti, le diverse lingue... Se vado al sud, devo essere capace di prendere altre abitudini, che sono necessarie. Alterno diverse abitudini e azioni rispetto al posto dove vado. Lì alterno non faccio sempre una cosa o un'altra.
Es. La prof in Quebec chiede d'essere scagliata alle sette ma lì c'è l'abitudine e l'idea che non si sveglia la gente che dorme. Si doveva adattare a quell'idea. Serve formalmente ciò che viene espresso spontaneamente. Nel mondo in cui viviamo è necessario. Solo la scuola riesce a portare all'applicazione in contesti nuovi mentali già acquisiti. Bruner (psicologo statunitense) sostiene che l'efficacia della scuola vale se riesce a portare all'applicazione in contesti nuovi di concetti mentali.
già acquisiti. A scuola la categorizzazione permette di applicare i concetti a tutti i contesti. L'educazione formale (appresa a scuola) aiuta la categorizzazione e l'astrazione (raffigura con icone una categoria). Da qui nasce la capacità di trovare delle regole e capire concetti, istruzioni non verbalizzati. Per capire istruzioni verbalizzate devo conoscere la lingua e i concetti d'astrazione. Se ci troviamo davanti ad una persona che non ha la capacità necessaria per astrarre e la lingua non è condivisa, serve un linguaggio non verbalizzato. La mancanza di astrazione non consente ad ottenere risultati didattici soddisfacenti e ad arrivare ad un lavoro più alto. Es. Un cuoco deve saper cucinare, ma a un certo livello, deve avere la capacità d'astrazione per insegnare agli altri come cucinare. Ci sono termini che ha imparato a categorizzare a scuola e addestrare. L'altra interpretazione attribuisce dei limiti allascuola occidentale. Es. quando facciamo dei test non sappiamo cosa sa veramente il bambino perché nei test viene usato esclusivamente un linguaggio verbale. I test verificano molto accuratamente competenze matematiche e linguistiche (NO LOGICA). Un'altra critica dice che quello che impariamo a scuola non è applicabile alla vita quotidiana. Es. quando si va all'estero per imparare una lingua senza avere delle basi si impara a parlarla ma non a leggerla e a scriverla, la scuola, invece, ti insegna a leggere e scrivere però avrai dei problemi a parlare. La scuola ti dà delle basi che devono essere applicate. A scuola si formano delle conoscenze che possono essere utili nell'applicazione. Da una regolarità si può arrivare ad una regola → CONCETTO D'INTERLINGUA (però, il processo sarà più lungo.
- Se manca la scuola non posso arrivare a livelli alti
- La scuola non è
tutto perché serve anche l'esperienza• La scuola ha processi appresi poco applicabili.
La scuola ha bisogno di:
- una revisione dei test
- migliorare la competenza linguistica
- maggiori prove pratiche
PASSAGGIO DALLO STEREOTIPO A RAZZISMO
Xenofobia → xeno = straniero, fobia = paura.
Xenofobia lieve stato d'animo verso una persona diversa da te e crea qualche difficoltà. Si ha disagio.
Xenofobia grave/forte la paura che il contatto con l'altro ti cambi
Noi abbiamo tutti la percezione che l'altro è diverso da te. È un processo acquisito nell'infanzia. Il primo contatto con il bambino diverso (sesso opposto, altra cittadinanza..) è stupore e ammirazione.
Quando scatta qualcosa a livello di nazione viene enfatizzato e nasce la falsa idea di razza e nasce un fenomeno chiamato, nazionalismo, avere paura che il contatto con le altre cultura possa compromettere l'integrità della
ù antiche e con una storia millenaria. È famosa per la sua cucina deliziosa, i suoi paesaggi mozzafiato e la sua cultura ricca di arte e storia. L'Italia è anche conosciuta per la sua moda e il design, con città come Milano che sono considerate capitali della moda. Le sue città più famose includono Roma, la capitale, con il suo Colosseo e il Vaticano, Firenze, con i suoi capolavori rinascimentali, e Venezia, con i suoi canali romantici. L'Italia è anche famosa per la sua produzione di vino, con regioni come la Toscana e la Sicilia che producono alcuni dei vini più pregiati al mondo. Inoltre, l'Italia è un paese con una grande varietà di paesaggi, dalle montagne delle Alpi e degli Appennini alle spiagge della costa adriatica e tirrenica. In conclusione, l'Italia è un paese che offre una combinazione unica di storia, cultura, arte, cucina e paesaggi spettacolari.