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Farsi carico della disabilità: un laboratorio per la scuola di
base. ********
La scuola materna accoglie tutti i bambini, anche quelli che
presentano difficoltà di apprendimento e di adattamento.
integrare nell’esperienza educativa
Ogni bambino deve potersi
che essa offre, così da essere riconosciuto e riconoscersi come
membro attivo della comunità scolastica, coinvolto nelle
attività che vi si svolgono.
La scuola offre ai bambini con handicap adeguate opportunità
realizzandone l’effettiva integrazione secondo un
educative,
articolato progetto educativo e didattico, che è parte integrante
della programmazione. Tale progetto richiede un’accurata
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diagnosi funzionale che consenta la conoscenza degli eventuali
deficit e delle potenzialità per la promozione delle condizioni
in grado di ridurre le situazioni di handicap attraverso l’analisi
delle risorse organizzative, culturali e professionali della
scuola.
L’aspetto innovativo di tutta la problematica legata
all’integrazione di questi bambini è data dall’introduzione di
questo nuovo modo di considerare il bambino handicappato.
Finora, infatti, la documentazione specifica iniziale era
costituita da certificazioni mediche, che lo catalogavano con
delle diagnosi cliniche.
Il bambino, quindi, entrava nella scuola come paziente da
curare e non come persona da educare. La Diagnosi Funzionale
consente, come si legge nei Nuovi Orientamenti, la
conoscenza di eventuali deficit e l’individuazione delle
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potenzialità del bambino. Il compito degli insegnanti compresi
quelli di sostegno, è di educare offrendo al bambino portatore
di handicap le opportunità più adeguate per maturare ed
apprendere in base ai ritmi e alle capacità personali.
A tal fine è indispensabile conoscerlo, averne un profilo il più
possibile completo, cioè possedere una Diagnosi Funzionale.
Lo strumento più adeguato per raccogliere i dati che
riguardano il bambino è l’osservazione globale, che consente
di cogliere la realtà dell’alunno, di individuarne le modalità
comunicative e comportamentali, di fornire una prima visione
degli aspetti attorno a quali organizzare il progetto educativo.
Si propone, a tal fine, il seguente progetto dal titolo “Attività
Manipolative”. 3
PROGETTO “ATTIVITA’ MANIPOLATIVE”
OGGETTO: MASCHERE DI CARTAPESTA
FINALITA’
Socializzazione di alunni diversamente abili e/o recupero di
difficoltà dell’attenzione e della concentrazione.
quelli con
OBIETTIVI:
- sviluppare le abilità manipolative individuale;
sviluppare le relazioni interpersonali all’interno
- di un
gruppo collaborativi;
- sviluppare il ruolo di ciascuno nel rispetto delle capacità
individuali; ed il lavoro di “gruppo”.
- incrementare lo spirito
ATTIVITA’:
- creazione di maschere di cartapesta in occasione del
carnevale. 4
DESTINATARI:
- allievi provvisti di caratteristiche diverse tutte concorrenti
ad uno scopo unico, ovvero allievi con abilità manuali e
livelli scolastici “diversi”;
- Insegnanti;
- Personale ATA;
- Famiglie.
PERIODO DI ATTIVITA’:
Novembre-Febbraio, in orario curricolare.
MODALITA’:
Potranno partecipare allievi diversamente abili e quelli
individuati dai vari consigli di interclasse.
L’attività progettuale verrà espletata per due giorni
settimanali; ogni “incontro” avrà la durata di due ore.
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