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SVIZZERANECKER DE SAUSSURE

Ella pubblicò “L’educazione progressiva”, un saggio nato dall’osservazione dei propri figli e da una sua grande cultura personale. Ella considerava l’educazione come un processo di formazione costante, aperto e volto al perfezionamento della propria persona e che, quindi, è progressiva e dura tutta la vita, secondo tre tappe:

  1. L’infanzia;
  2. L’adolescenza;
  3. La giovinezza.

Per lei, il culmine dell’educazione è la formazione di un’umanità, che trova soddisfazione nella religione. Ella è stata notevolmente influenzata dalle idee morali kantiane, e critica fortemente l’ottimismo e l’idea di educazione negativa rousseauiane, contrapponendo a queste tesi, la visione cristiana dell’uomo e dell’educazione, vista come un intervento per liberare la spiritualità dell’allievo.

PADRE GIRARD

Egli pubblicò l’opera “Dell’insegnamento”

regolare della lingua materna nelle scuole e nelle famiglie", che affrontava il tema centrale per la sua pedagogia, ossia l'insegnamento delle lingue, che deve essere alla base di ogni altro insegnamento e deve essere appreso secondo un metodo materno, che esige una lezione non passiva, fatta di esercizi e regole, quanto piuttosto attiva, che reinventi il sapere, che il bambino deve apprendere con creatività.

Un'altra opera importante è "Corso educativo di lingua materna", in cui egli sollecita una didattica mirata ad enfatizzare la formazione del pensiero e della mente infantile.

RUSSIA

TOLSTOJ

Egli è considerato un erede di Rousseau. Per lui, l'educazione è formarsi alla libertà, proprio tramite la libertà, in modo tale da rendere la scuola una palestra di libere attività, che il maestro deve supportare. Questo tipo di scuola è necessaria soprattutto per il popolo, che deve essere guidato nella sua autoformazione.

Attraverso apprendimenti finalizzati ed utili. Pertanto, egli tratta:

  • Lo spontaneismo;
  • L'attenzione ai diritti del bambino; Entrambi enfatizzati dagli attivisti
  • La critica alla pedagogia tradizionale. Enfatizzata dai descolarizzatori

LA PEDAGOGIA ITALIANA DEL RISORGIMENTO

Un'intensa attività pedagogico-educativa attraversò l'Ottocento italiano, e sarà definita "pedagogia del Risorgimento", che comprendeva quattro aspetti fondamentali:

  • L'educazione pubblica e laica, supportata da Cattaneo e Cuoco;
  • Lo spiritualismo, sostenendo un'educazione di orientamento metafisico, intrecciata alle istanze di riforma religiosa e politica, supportato da Rosmini e Gioberti;
  • La tesi cattolico-liberale, che unisce le tesi razionalistiche e anticristiane illuministe e una sensibilità per le esigenze di libertà. La pedagogia occupa un posto importante nei loro esponenti in quanto a essa è affidata

L'evoluzione della società e dello Stato;

  • Il riformismo educativo, di Aporti e Mayer, con il loro contributo agli asili infantili.

Si delinea, pertanto, una pedagogia fortemente impegnata, e volta alla formazione di un uomo-cittadino, responsabile della società in cui vive, in costante trasformazione e mutamento. È evidente, quindi, un impegno a pedagogizzare la società, e renderla formativa e ben strutturata.

L'EDUCAZIONE PUBBLICA E LAICA CUOCO

Tra i suoi scritti pedagogici troviamo "Progetto di decreto per l'ordinamento della pubblica istruzione" e "rapporto al re Gioacchino Murat", in cui egli afferma che l'istruzione, affinché soddisfi il criterio di utilità, deve essere:

  • Universale, che comprende tutte le scienze e le arti;
  • Pubblica, divisa però per il popolo e i sapienti;
  • Uniforma, che deve essere uguale e regolata dallo Stato.

Questo tipo di istruzione si articola in tre gradi:

Quello primario,

che riguarda l'istruzione necessaria a tutti gli uomini (lettura, scrittura e calcolo), ed è gratuito; Quello medio, riservato a pochi e dedicato all'insegnamento di lingue e fisica; Quello sublime, o universitario, destinato alla specializzazione delle varie scienze, introducendo alla formazione nelle varie professioni liberali. Questo mostra come per Cuoco sia importante separare l'istruzione del popolo da quella delle classi dirigenti, specializzando quest'ultima in senso scientifico. Tutta la pedagogia di Cuoco, quindi, è permeata da caratteri di laicità e impegno per l'educazione popolare, che costituiscono gli elementi più importanti della sua riflessione pedagogica. ROMAGNO Sviluppa i suoi scritti pedagogici con elementi di laicità e di rinnovo non solo delle istituzioni, ma anche dei curricula educativi. La sua opera più importante è "Dell'indole e de' fattori"

Dell'incivilimento". Gli aspetti fondamentali della sua pedagogia sono legati alla valorizzazione dell'educazione sociale, intesa come la partecipazione delle generazioni più giovani alla cultura della comunità in cui vivono e alla formazione della mente sana, vedendo in essa un perfetto modo di congiungere ricettività, quindi sensazioni, e creatività, quindi senso logico; pur rispettando le caratteristiche della mente infantile.

Egli elaborò anche un progetto di educazione nazionale, contenuto nell'opera "Della costituzione di una monarchia nazionale rappresentativa", per la quale la scuola primaria deve essere gratuita e comune a tutti fino al 7° anno di età, comprendendo la lettura, la scrittura e le abilità di calcolo, ma anche il catechismo nazionale. Fino ai 12 anni, la scuola preparatoria sarà, invece, a pagamento e riservata ai ceti medi. Tra i 12 e i 18 anni sarà dedicata

All'insegnamento delle scienze e alla formazione pratica dell'individuo, procedendo, poi, anche verso la fantasia, i sensi e la ragione, che rappresenta il punto culminante della formazione intellettuale.

CATTANEO

Egli è stato un giornalista del "Politecnico", autore dell'opera "Sull'istruzione nazionale".

Diversi sono gli aspetti centrali della sua pedagogia, come, ad esempio:

  • L'affermazione del valore dell'istruzione nella formazione di ogni uomo o cittadino;
  • La valorizzazione del fine pratico dell'istruzione;
  • La priorità dell'insegnamento scientifico;
  • La formazione di una mentalità scientifica;
  • L'organizzazione delle scuole secondo specifici criteri di specializzazione;
  • Il richiamo ad una centralità dell'educazione nella società.

Cattaneo, sottolinea, quindi, l'importanza dei processi sociali nell'apprendimento e la funzione educatrice della scienza e della tecnica.

che devono ispirare un moderno curriculum di studi. Aveva progettato anche un modello di organizzazione degli studi, che prevedeva un'Elementare minore ed una maggiore ed il Liceo, enfatizzando il ruolo della scienza, della geografia e della storia. LO SPIRITUALISMO ROSMINI Egli ha dedicato alla pedagogia tre scritti importanti: - "Sull'unità dell'educazione" - "Del supremo principio della metodica" - "Della libertà d'insegnamento" Egli sostiene che l'educazione deve essere una e che tale unità è raggiungibile solo attraverso l'elemento religioso, che deve controllare i vari processi formativi e distruttivi. Egli sostiene anche la necessità di accordare l'insegnamento con un ordine oggettivo, che rispetti la specificità della vita psichica infantile, la sua libertà, la sua benevolenza e la sua necessità di partire sempre dal concreto e dal particolare, anche per conoscere gli.

aspetti più generali.

GIOBERTINella sua opera “Introduzione allo studio della filosofia” egli sostiene e difendeun’educazione cristiana e cattolica; egli, infatti, aderisce alle esigenze moderne diun’educazione pubblica e statale, opponendosi al monopolio tradizionale dei gesuitie alle tesi libertarie di Rousseau.L’obiettivo pedagogico di Gioberti è più progressista e legato ad un precisoassorbimento dei postulati fondamentali della politica scolastica del liberalismomoderno (libertà di stampa, educazione pubblica, educazione popolare).A lui si inspirò, ad esempio, Giuseppe Mazzini, considerato un educatore del popolo.

LE TESI CATTOLICO-LIBERALILAMBRUSCHINIEgli è autore dell’opera “Dell’istruzione”.Il suo pensiero pedagogico è strettamente legato al problema religioso e alla riformadella Chiesa, alla quale bisogna contrapporre la religione del vangelo, per renderepossibile

L'armonia tra gli uomini e la costruzione della coscienza individuale. Pertanto, egli si oppone alla Chiesa della Restaurazione. Per lui, la religione è il legame dell'uomo con Dio e degli uomini tra di loro; è come se fosse una forza che libera l'individuo nella società. Per realizzare una tale religiosità, secondo lui, occorre riformare la Chiesa, riducendo, ad esempio, il Clero, o aumentando la responsabilità dei parroci. Nell'opera "Dell'autorità e della libertà", egli sostiene che la moralità è inseparabile dalla libertà e che se la libertà è coscienza, che rispetta la legge, allora l'Autorità è la legge, che rispetta la coscienza". L'autorità è, per gli uomini, quel principio che alimenta la religione cristiana. Da questo, consegue la netta separazione tra Chiesa e Stato, sottolineata più volte da Lambruschini,

Che devono coesistere con un rapporto amichevole. Egli si interessò anche all'organizzazione di asili infantili, scuole di mutuo insegnamento e scuole popolari e festive ma anche alla pubblicità della scuola, che, indipendentemente dal fatto che sia statale o privata, deve essere ben organizzata, gratuita, ma non obbligatoria e strutturata secondo il principio della libertà d'insegnamento, che garantisca autonomia ai dirigenti. Egli crede che il rapporto tra maestro e alunno sia fondato su un'autorità, che libera e spinge il fanciullo a fare ciò che è giusto, anche se non condiviso. L'opera maggiore di Lambruschini è "Guida dell'educatore", in cui egli affronta i problemi di teoria e di didattica, di scienza e arte.

Capponi è un esponente del liberalismo moderato.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
143 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ludovica_270 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia e storia della pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Cappa Carlo.