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Estratto del documento

Introduzione

La politica del XX secolo è determinata da una serie di fattori che l'hanno caratterizzata:

  • l'irrompere delle masse nella società;
  • l'espandersi dell'economia capitalistica;
  • l'affermazione dei partiti ideologici e dei totalitarismi che, successivamente, sono stati sconfitti;
  • le costrizioni della tecnica;
  • il dilagare del conflitto e l'affermarsi della democrazia.

Inoltre, nel corso del novecento, la politica è uscita dalle istituzioni, le ha sfidate e le ha modificate con processi i cui esiti hanno messo in luce sia la potenza che i limiti e le contraddizioni del progetto politico moderno.

Il novecento è stato riconosciuto sia come secolo breve che come secolo lungo. Hobsbawm ha affermato che esso è un secolo breve, il quale ha inizio nel 1914 e si conclude - in una prima tappa - nel 1945; in una seconda tappa nel 1989. Per Maier, invece, il 1900 è un secolo lungo in quanto è iniziato nel

1870 (anno in cui l'Europa si è avviata verso la modernizzazione) e si è concluso negli anni '70/'80 del 1900. Accanto a queste partizioni ci sono altre periodizzazioni:

  • quella che va dal 1870 al 1914, la quale coincide con il periodo in cui c'è stato il superamento intellettuale delle coordinate della modernità politica;
  • quella che va dal 1914 al 1922 che comprende una miscela tardo-moderna di tecnica, violenza, ideologia e nichilismo i quali si sono manifestati in guerre e rivoluzioni;
  • il primo dopoguerra, durante il quale si è affermato un potere tecnico, carismatico e invasivo sfociato nei totalitarismi e nelle risposte democratiche alla crisi economica mondiale del 1929;
  • il secondo dopoguerra, caratterizzato da una pace apparente perché - in quegli anni - dominava la guerra fredda, le guerre di liberazione coloniale e le ribellioni del 1968. Inoltre in questa fase del 1900 la società è stata regolata

E governata da poteri che si sono legittimati solo per il loro successo economico;

Gli anni '80, durante i quali c'è stata una forte accelerazione delle dinamiche dell'economia di mercato;

E, infine, ci sono gli anni 1989-1991 in cui c'è stato il crollo del comunismo e la divulgazione del capitalismo che - da un lato - ha prodotto omogeneità, dall'altro contraddizioni e conflitti i quali da locali sono divenuti globali.

Le masse sono il prodotto dei processi economici sviluppati dopo il 1870, i quali hanno potenziato la produzione industriale attraverso il coinvolgimento dell'intera società. Da ciò si evince che nel 1900 la politica si è indirizzata verso l'allargamento della cittadinanza e l'organizzazione della comunità, cercando di realizzare la democrazia dentro o oltre lo Stato. Tale obiettivo si è realizzato al di fuori della politica liberale ed elitaria del 1800.

è stata la contrapposizione tra progresso tecnologico e alienazione dell'individuo. La tecnica ha permesso di migliorare la qualità della vita e di aumentare la produttività, ma ha anche creato una dipendenza e una perdita di autonomia. Inoltre, l'uso della tecnologia ha portato a una maggiore centralizzazione del potere e a una diminuzione della libertà individuale. Le ideologie politiche hanno giocato un ruolo fondamentale nel plasmare la società del XX secolo. Il socialismo e il comunismo hanno cercato di dare potere alle masse e di creare una società più equa, mentre il fascismo e il nazionalsocialismo hanno promosso l'identità nazionale e la supremazia di una razza. Queste ideologie hanno influenzato i partiti di massa e hanno dato loro l'energia per rompere le restrizioni dello Stato liberale e attuare riforme che hanno portato verso il totalitarismo o lo stato sociale. La tecnica, con la sua artificialità, ha dominato il mondo e la vita umana nel XX secolo. Ha condizionato lo sviluppo della politica grazie alla sua logica, alla sua potenza e alle sue contraddizioni. Una delle contraddizioni più importanti è stata la tensione tra progresso tecnologico e alienazione dell'individuo. La tecnica ha migliorato la vita delle persone, ma ha anche creato una dipendenza e una perdita di autonomia. Inoltre, l'uso della tecnologia ha portato a una maggiore centralizzazione del potere e a una diminuzione della libertà individuale.quella che mette in evidenza che la tecnica da elemento di emancipazione dell'umanità, si è affermata come elemento di dominio. Il conflitto politico del 1900 è stato generato dal fatto che tutti gli avvenimenti i quali hanno costruito la trama di questo secolo hanno generato fronti polemici, plurimi e mobili sui quali si sono confrontati e scontrati attori storici e pensatori della politica. Ad esempio, intorno all'industrializzazione prima, e all'inclusione delle masse poi, si è coagulata una delle fratture più importanti della storia: quella tra il capitalismo e il comunismo; quella tra la democrazia liberale e democrazia socialista. Le ideologie hanno avuto la potenza di trasformare in conflitto politico le contraddizioni economiche -da un lato- e – dall'altro- hanno fatto della politica del Novecento in vero campo di battaglia la cui sfida principale è stata quella di individuare modelli di cittadinanza universale per.far entrare le masse nella vita politica democratica. L'inclusione delle masse nella democrazia non è avvenuta in modo lineare, ma ha comportato una serie di contraddizioni ed esclusioni che si sono manifestate in conflitti e in una mobilitazione permanente. Le democrazie liberali hanno dato un'interpretazione pluralistica della democrazia, intendendola come un sistema politico che, se ben governato, consente il libero fiorire della singolarità e delle collettività. Nella prima fase del secolo, la socializzazione della politica è avvenuta attraverso la costruzione politico-partitica dellanazione e della classe, le quali sono riuscite ad affermarsi nel corso del primo conflitto mondiale intrecciando conflitti interni ed esterni. Infine, ci sono stati i totalitarismi che hanno rappresentato la continuazione della guerra fin dentro la pace e hanno risposto alle sfide del secolo organizzando forme politiche democratiche capaci di realizzare la

Mobilitazione ideologica e polemica di tutto l'uomo e di tutta la società proponendosi non un obiettivo pluralistico ma fortemente monistico (ossia singolo).

Nel corso del XX secolo i fronti di conflittualità ideologica e politica sono cambiati: dall'antifascismo (che ha dominato tutto il periodo della seconda guerra mondiale) si è passati all'anticomunismo; dopo la caduta del comunismo si è affermato l'antitotalitarismo e l'anti-terrorismo che ha posto le società democratiche dell'Occidente contro dei nemici nuovi e molto forti. Ulteriori fronti di conflittualità sono stati prodotti dall'espandersi globale delle forme occidentali di socializzazione e produzione, che ha risvegliato i popoli del Terzo mondo i quali hanno cominciato a ribellarsi. Il quadro della complessità e delle contraddizioni è stato ulteriormente complicato dalle insorgenze che si sono verificate nell'Occidente democratico.

(durante il '68) e dalla globalizzazione che ha segnato la fine della guerra fredda. La tecnica ha, poi, generato fronti intellettuali di conflitto in quanto da un lato ci sono coloro i quali sostenevano che essa fosse un problema; dall'altro ci sono quelli che la ritenevano una soluzione dei diversi problemi esistenti. Altri ancora hanno sostenuto che non bisogna criticare la tecnica ma l'economia. Infine la democrazia, prima di realizzarsi come democrazia sociale, si è manifestata in diverse forme anche contrastanti con la sua natura, quali: la democrazia totalitaria, la democrazia popolare, etnica, ecc che nel loro insieme testimoniano che questa forma di governo è stata la protagonista di tutte le questioni del secolo. Le dinamiche della politica del 1900 spiegano perché il pensiero politico di questo secolo è stato esposto a tensioni molto gravi le quali non hanno permesso a nessuno dei concetti e delle forme politiche della tradizione di

resistere alle sfide di questo tempo. Per questo motivo lo Stato ha assunto diverse forme giuridiche; la rappresentanza del popolo ha cessato di avere il suo snodo centrale nel parlamento, passando nell'esecutivo; il soggetto individuale si è trasformato da Io trascendentale a Io diverso e – infine- in Io dominato e massificato dal conformismo; le soggettività politiche del 1900 – ossia la nazione e la classe- hanno perso la loro capacità propulsiva e la loro consistenza lasciando il posto a nuove soggettività completamente diverse: la donna, i giovani e i migranti. Alla centralità del soggetto si è sostituita quella del corpo e della vita. La società, che non può essere pensata né come separata dallo stato e dalla politica né come terreno d'azione delle istituzioni, è stata definita come origine di nuove questioni e conflitti la cui

soluzione esigeva una nuova energia politica: i partiti, e una nuova legittimità: quella conferita alle grandi ideologie di massa. Tuttavia, nel corso degli anni '80, la progettualità dei partiti è stata sfidata dalla pretesa che l'economia di mercato doveva essere l'orizzonte di legittimazione della politica, la quale doveva limitare la propria azione e renderne possibile l'autoregolazione. In questo modo i partiti sono stati impoveriti e la politica è stata riproposta come la dimensione in cui si rendono manifesti i poteri globali, le contraddizioni e le esigenze generate dall'insufficienza del mercato a determinare e regolare una libera vita umana. Da ciò si evince che il Novecento è stato dominato dalle crisi che hanno attraversato gli spazi tradizionali della politica, sia in senso geografico che istituzionale; crisi che nascevano dal manifestarsi di contraddizioni interne al progetto moderno il quale vuole che la

La politica è sia il prodotto della ragione umana. Il primo obiettivo del pensiero politico del 1900 è quello di individuare il razionalismo moderno; a questo si è affiancato l'impresa di ricostruzione ideologica della politica "oltre lo Stato", la ricostruzione democratica della statualità e - infine - le destrutturazioni, che si presentano come il superamento (anche intellettuale) di un quadro politico che è stato modificato dagli eventi del 1989 e del 2001. Dall'analisi di quanto detto si deduce che il 1900 è un secolo ricco di contraddizioni. Una prima contraddizione coincide con il fatto che questo secolo è stato caratterizzato da una serie di richieste di emancipazione da un lato, e - dall'altro - da trend di accrescimento e approfondimento del dominio. In secondo luogo il XX secolo è stato un periodo di crisi e di estrema violenza, ma nello stesso tempo è stato un secolo in grado di associare questi eventi.

negativi all'elaborazione delle teorie dei diritti dell'uomo, civili, politici, sociali, culturali sia dei singoli che dei gruppi e di forme della pace. Da un punto di vista pratico, ciò può portare a una mancanza di protezione e rispetto dei diritti fondamentali delle persone e delle comunità. Inoltre, l'assenza di una solida base teorica può rendere difficile la promozione e l'attuazione di politiche e leggi che garantiscano l'uguaglianza, la giustizia e la dignità per tutti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
88 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia della formazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Sirignano Fabrizio Manuel.