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Pedagogia della famiglia, Catarsi - Appunti Pag. 1
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Scienze della Formazione dell'Università di Firenze e direttore del dipartimento di Scienze dell'educazione e dei processi formativi della stessa università

affronta in questo libro le problematiche connesse all'agenitorialità, agli interventi di educazione famigliare, alle relazioni tra scuola e famiglia, ai nidi e ai servizi di sostegno alla genitorialità, tematiche che si inseriscono in un ampio filone di studi sulla Pedagogia della famiglia.

La parte iniziale del volume descrive la situazione generale della famiglia italiana che sta passando un momento di crisi, con le sue trasformazioni e le sue problematiche. Il primo capitolo descrive le difficoltà e la solitudine delle famiglie che si trovano al primo, e molto spesso, unico figlio. Oggigiorno, la scelta procreativa avviene molto più tardi che trent'anni fa ed è molto più ragionata per motivi professionali, economici, abitativi, di coppia e di ruoli all'interno.

della famiglia. I genitori sono molto più consapevoli e responsabili, desiderano essere dei "bravi genitori", perciò sono molto interessati ai temi della famiglia e dell'allevamento dei figli, rischiando anche una dipendenza passiva dalla cultura scientifica sull'argomento. Quindi, secondo l'autore, le risposte dei servizi dovrebbero mirare alla promozione di una maggiore riflessione dei genitori su se stessi e sulle pratiche educative. Il secondo capitolo presenta le politiche che si sono succedute in Italia per sostenere le famiglie, dalla seconda metà dell'Ottocento, quando l'atteggiamento ricorrente era quello igienico sanitario fino ad arrivare, nei tempi presenti, ad una ottica psico-pedagogica e relazionale. I pedagogisti laici e i politici si sono disinteressati dell'argomento "famiglia" e le "scuole per genitori" sono nate dall'iniziativa di enti e associazioni diversi. In Italia, manca una

politica unitaria di sostegno alla genitorialità anche perché l'educazione familiare ha conosciuto un ritardo culturale rispetto ad altri paesi. Il sostegno alla genitorialità si realizza, principalmente, tramite la formazione dei genitori che dovrebbe promuovere la riflessività individuale e l'autonomia del soggetto, partendo dalla fiducia riconosciuta nelle sue capacità e nelle sue possibilità. I percorsi di formazione dovrebbero essere realizzati in una molteplicità di contesti, dai corsi di preparazione alla nascita, agli asili nidi o agli altri servizi per l'infanzia e dovrebbero valorizzare e stimolare la partecipazione dei genitori come soggetti proattivi nello sviluppo dei figli, al fine di poter confrontare i propri stili genitoriali e acquisire delle nuove competenze. Così, il lavoro con i genitori potrà migliorare anche i risultati del bambino, sviluppando la sua autonomia e la sua crescita complessiva. Secondo

Il professore Catarsi, la modalità migliore per la formazione dei genitori è quella del gruppo dei genitori, inteso come piccolo gruppo che consente il confronto e la riflessione sui propri atteggiamenti e stili genitoriali in un clima "accogliente", in cui nessuno si sente giudicato. Tali approcci hanno dimostrato che i genitori diventano più consapevoli di quanto la loro storia personale e il loro stile di attaccamento influenzano il loro rapporto con i figli e con gli altri, quindi, vedendo i limiti, sono in grado di modificare i loro comportamenti. Un ruolo importante in questo processo è rivestito dall'animatore di educazione familiare, il tema del quinto capitolo del libro. L'animatore, che dovrebbe integrare le sue abilità socio-psicologiche e le sue conoscenze scientifiche con il sapere pratico dei genitori, è un "facilitatore della comunicazione" che stimola la riflessione, individuandole

potenzialità e mettendo il soggetto in condizione di progredire nella sua strada di autoformazione. L'attività dell'animatore familiare potrebbe essere vista anche come una "maieutica", che aiuta a tirar fuori delle verità di quali si è poco coscienti, senza giudicare ma incoraggiando e ascoltando in modo empatico. L'autore riporta alcune ricerche che rivelano dei possibili percorsi da intraprendere dall'animatore e gli esiti positivi espressi dai genitori. Gli interventi a sostegno della genitorialità si realizzano in due grandi direzioni: alla nascita di un bambino e tramite i servizi per l'infanzia. Il "progetto nascita" potrebbe essere una delle attività del consultorio, attività che valorizza la cultura del parto naturale e della nascita come evento che coinvolge l'intero nucleo familiare e che risponde ai bisogni emotivo-affettivi della madre e del bambino. Il consultorio dovrebbeessere un contesto di educazione familiare che valorizza le risorse dei genitori in una prospettiva di "prevenzione formativa". L'autore propone anche un'altra iniziativa di sostegno, poco presente in Italia ma abbastanza sviluppata in altri paesi (come Canada): quella di home visiting, fondata sulla visita domiciliare di un professionista prima e dopo il parto per sostenere la madre nella costruzione di una relazione gratificante con il figlio. La seconda direzione degli interventi a sostegno della genitorialità è costituita dai servizi per l'infanzia, intesi come luogo per eccellenza di educazione familiare per i genitori e di continuità educativa per i bambini. Quindi, nel settimo capitolo, l'autore ribadisce la proposta dei "gruppi" di
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A.A. 2011-2012
4 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cristina.luiza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia della famiglia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Catarsi Enzo.