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Anatomia patologica
L’interessamento delle varie sedi gastriche è il seguente:
Terzo distale e regione antrale (40%);
Regione cardiale e fondo gastrico (35%);
Corpo gastrico (25%).
Gli adenocarcinomi originano dalle cellule della mucosa gastrica in qualsiasi parte dello stomaco.
In passato erano più frequenti le localizzazioni nella regione antropilorica, ma oggi sono in
aumento le localizzazioni nel fondo e nella giunzione esofago – gastrica. Il carcinoma del fondo
gastrico è comunque più problematico. Nell’anziano è più frequente la localizzazione dell’antro –
corpo.
Le localizzazioni prossimali hanno una prognosi peggiore rispetto a quelle distali.
La disseminazione può avvenire:
Per via ematica (soprattutto a livello epatico, raramente a livello surrenalico);
Per via linfatica (ai linfonodi della piccola e della grande curvatura, ai linfonodi del
legamento epatoduodenale, ai linfonodi del tripode celiaco, ai linfonodi sottopilorici e
soprapilorici, etc). Uno dei segni particolari è il segno di Troisier (tumefazione di natura
linfonodale a livello della fossetta sovraclaveare);
Per contiguità;
Per via celomatica. Può causare carcinosi peritoneale con conseguente ascite.
L’ascite può essere presente anche in caso di carcinoma ovarico (persino come prime segno, in assenza
di masse ovariche), di scompenso cardiaco (in cui può essere presente anche un quadro di
epatomegalia da stasi), di cirrosi epatica (con il reperto istologico di rimaneggiamento cicatriziale
epatico), di pancreatopatia (ovvero ascite pancreatica).
L’ascite può essere studiata grazie ad un aspirato o mediante una TC (per evidenziare un’eventuale
patologia associata).
Esistono, inoltre, diverse classificazioni anatomo – patologiche del carcinoma gastrico:
Classificazione di Lauren (1965), epidemiologica e prognostica, in base all’aspetto
strutturale e citologico:
o Tipo intestinale
o Tipo diffuso
Classificazione di Ming:
o Tipo espansivo
o Tipo infiltrativo
Classificazione di Borrmann:
o Polipoide o Vegetante (grado 1)
o Ulcerato (grado 2)
o Ulcerato ed Infiltrante (grado 3)
o Diffusamente Infiltrante (grado 4)
In base al momento della manifestazione, della diagnosi e dell’infiltrazione:
o Early Gastric Cancer: tumore che coinvolge la mucosa o la sottomucosa,
generalmente localizzato nella parte distale. È suddiviso in 3 varianti
macroscopiche:
Tipo I – Sporgente
Tipo II (ulteriormente suddiviso in 3 sottotipi) – Superficiale
Tipo III – Escavato
La sopravvivenza a 5 anni dopo resezione chirurgica oscilla tra il 70% e il 95% a
seconda del coinvolgimento linfonodale.
o Advanced Gastric Cancer: dal punto di vista macroscopico viene classificato in
polipoide, ulcerato, infiltrativo e diffuso. Le forme ulcerate ed infiltranti
costituiscono circa i 2/3 dei carcinomi. A parità di stadio, la prognosi non cambia,
eccetto che per la forma diffusa.
Classificazione TNM
Clinica
Sintomi precoci:
• Disturbi aspecifici (45 – 85%);
• Oppressione postprandiale;
• Senso di pienezza;
• Acidità persistente;
• Dolore addominale;
• Sangue occulto nelle feci. Altre patologie associate a sangue occulto nelle feci sono:
carcinoma del colon – retto, polipi, diverticolite, angiodisplasia, patologie flogistiche
(come il Morbo di Crohn), parassitosi intestinali (caratterizzate da iperIgE,
eosinofilia, prurito, stipsi).
Sintomi tardivi:
• Anoressia (35%);
• Calo ponderale (80%);
• Dolori epigastrici (65%);
• Vomito (45%), causato dalla stenosi dovuta alla neoplasia. Di solito si tratta di
neoplasie polari superiori (associate anche a disfagia) o antro – piloriche o di linite
plastica (per diminuzione della capienza gastrica);
• Disfagia (25%).
Fase avanzata:
• Epatomegalia ed Ascite (che possono indicare anche la presenza di un’epatopatia
cronica);
• Adenopatia sopraclaveare (segno di Troisier);
• Tumori di Krukenberg (perché il carcinoma gastrico può metastatizzare per via
celomatica);
• Sindromi paraneoplastiche (che possono essere associate ad artralgie).
Diagnosi
Sospetto clinico, soprattutto in caso di anemizzazione ed inappetenza. Una anemizzazione
di origine sconosciuta in un soggetto anziano può essere dovuta a varie cause (ernia
paraesofagea, altre neoplasie, celiachia, etc);
Controlli gastroscopici di screening (questi vengono effettuati soprattutto in Giappone,
dove le percentuali di sopravvivenza e diagnosi precoce sono nettamente maggiori);
EGDS associata a biopsia (a volte effettuata anche a distanza per valutare la presenza di
diffusione a distanza) e/o a test per la ricerca dell’H. pylori. L’EGDS permette di identificare
la patologia neoplastica in sé e per sé (forme iniziali e/o macroscopiche) oppure patologie
associate al sanguinamento (patologia peptica, polipi gastrici che sanguinano per il trauma
meccanico dato dal passaggio del cibo, etc);
Ecoendoscopia, che permette di valutare l’infiltrazione di parete e dei linfonodi;
PET/TC, che permette di localizzare altri focolai secondari ad alta attività metabolica.
Tuttavia, non è detto che siano derivanti da neoplasia gastrica: la certezza si avrà con
l’esame istologico.
Laparoscopia diagnostica, solo in presenza di severo dubbio di carcinosi peritoneale.
Trattamento
L’obiettivo chirurgico per eccellenza è R0; tutto dipende dalla stadiazione della neoplasia. È
opportuno dunque effettuare una stadiazione locale ed una a distanza, cercando di diagnosticare
la patologia il più precocemente possibile.
Prima di parlare di exeresi totale o parziale, bisogna devascolarizzare l’organo, clampando i vasi,
per evitare emorragie. Esistono diverse procedure operative, da effettuare in base alla stadiazione
e all’estensione del carcinoma:
Mucosectomia
Wedge Resection
Resezione segmentale
Gastrectomia prossimale
Gastrectomia con preservazione del piloro
Gastrectomia distale
Gastrectomia totale
L’intervento chirurgico è suddiviso in differenti momenti:
I. Esplorazione addominale
II. Scollamento colo – epiploico e sezione del legamento gastro – colico
III. Sezione dell’arteria gastro – epiploica destra (il margine superiore del pancreas serve da
repere per individuare l’origine dell’arteria gastro – epiploica destra)
IV. Sezione del duodeno e affondamento del moncone
V. Sezione dell’arteria gastrica destra (con eventuale colecistectomia)
VI. Dissezione del piccolo epiploon fino al pilastro diaframmatico destro con linfoadenectomia
del tripode celiaco
VII. Sezione dell’arteria gastrica di sinistra
VIII. Sezione dello stomaco
IX. Ricostruzione del transito intestinale mediante anastomosi gastro – digiunale su ansa a Y
secondo Roux
Nel caso di carcinoma gastrico esteso al duodeno, si deve estendere la resezione di 4 – 5 cm oltre il
piloro (non è necessaria la duodenocefalopancreasectomia). Nel caso di carcinoma gastrico esteso
fino al cardias o all’esofago terminale, si possono fare o una gastrectomia totale associata a
sezione del diaframma o una gastrectomia totale con resezione dell’esofago terminale e con
linfoadenectomia mediastinica inferiore.
Prognosi
Le recidive insorgono in più del 50% dei casi con metastasi epatiche, polmonari, ossee; in 1/3 dei
casi vi sarà recidiva loco – regionale; in 1/3 dei casi vi sarà disseminazione peritoneale. Le uniche
resecabili sono quelle loco – regionali limitate al moncone gastrico o esofageo, o a gruppi
linfonodali ben definiti.
La sopravvivenza raggiunge picchi di 85 – 95% nel caso dell’Early Gastric Cancer, ma cala
drasticamente nel caso dell’Advanced (anche in base al parametro T). La sopravvivenza è inoltre
influenzata anche dal parametro N, andando dall’80% in caso di N0 al 5 – 10% in caso di N3.
Malattia Ulcerosa Peptica
Per malattia ulcerosa peptica si intende una patologia caratterizzata dalla presenza di una
lesione ulcerativa locale a livello della mucosa gastrica o duodenale (sono le localizzazioni più
frequenti). Altre sedi di ulcera peptica possono essere l’esofago (in caso di reflusso acido o
alcalino), il digiuno (dopo gastro – enteroanastomosi o in caso di Sindrome di Zollinger – Ellison) e
il diverticolo di Meckel (per la presenza di mucosa gastrica ectopica).
Il fattore fisiopatogenetico favorente l’insorgenza dell’ulcera è considerato lo squilibrio tra fattori
protettivi e fattori aggressivi. Altre cause di malattie ulcerosa peptica possono essere un
gastrinoma (come già detto sopra, in caso di Zollinger – Ellison) o un microcitoma polmonare (che
può secernere gastrina. In realtà, può secernere anche ACTH e interessare entrambi i surreni).
La sintomatologia dipende dall’entità e dalla localizzazione dell’ulcera:
Stomaco:
o Dolore epigastrico postprandiale precoce
o Distensione gastrica
o Nausea e vomito
o Anemia sideropenica
o Dolore all’epigastrio o all’ipocondrio sinistro, associato a iperestesia cutanea
Duodeno:
o Dolore epigastrico postprandiale tardivo
o Senso di fastidio o di fame
o Nausea e vomito
o Palpazione addominale negativa o dolore alla palpazione lungo la linea xifo –
ombelicale e nel triangolo pancreatico – coledocico di Chauffard – Rivet
A volte, i soggetti possono anche essere asintomatici.
Complicanze dell’Ulcera Peptica
Perforazione
Si verifica di solito per l’erosione lenta della parete gastrica o duodenale in seguito alla
penetrazione progressiva dell’ulcera. La maggior parte delle perforazioni da ulcera gastrica si
verifica a livello della piccola curvatura o dell’antro, mentre nel caso di ulcera duodenale la sede
preferenziale è data dalla parete anteriore. Essa può essere in cavità libera o coperta (tamponata
dall’omento), oppure anteriore o posteriore.
Esordisce con un dolore molto intenso (“una pugnalata”), a livello epigastrico o all’ipocondrio
destro, associato a vomito, febbre, contrattura e distensione addominale, leucocitosi, fino alla
peritonite chimica. Il paziente mostra spesso i segni dello shock, quali cute pallida, fredda e
sudata, polso frequente e filiforme, ipotensione arteriosa. Se la peritonite è saccata, spesso la
sintomatologia è più lieve e può recedere parzialmente.
Clinicamente, il paziente si presenterà raggomitolato, con un addome ligneo o a tavola e contratto
a