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EFFETTI DEL TRASFERIMENTO DI ENERGIA MECCANICA
Urti e impatti con un agente solido, liquido o gassoso
Quando avviene questo trasferimento? Avviene quando abbiamo un urto o un brusco
impatto con un oggetto di natura liquida (effetto di un idrante ad alta pressione), solida o
gassosa (onda d’urto di un’esplosione). Le lesioni dovute al trasferimento di energia
meccanica includono tutti gli incidenti in cui si può verificare questo brutto impatto con
gli oggetti incidenti domestici, lavorativi, stradali, con armi bianche o da fuoco. La forza
è il prodotto della massa dell’oggetto per la sua accelerazione la lesione sarà
proporzionale alla forza, cioè alla massa e alla velocità. La lesione sarà inversamente
proporzionale cioè minore, se aumenta il periodo di impatto. Infatti tanto più l’impatto è
veloce, tanto più l’effetto lesivo sarà importante. Se il periodo di impatto è lento l’energia
meccanica che viene trasferita ha il tempo di espandersi/dissiparsi nei tessuti vicini
all’impatto. Se a parità di energia meccanica trasferita, la superficie è piccola, l’energia sarà
tutta concentrata in quel pezzo. È per questo che le armi contundenti, frecce e coltelli sono
fatti in maniera tale da concentrare l’effetto lesivo in una sola zona. Quali sono gli effetti
del trasferimento di energia meccanica sui nostri tessuti? Ci sono 3 possibili effetti:
1. Lesione dei tessuti di rivestimento (cioè le ferite):
Rottura vasi sanguigni: ~ 9 ~
Contusioni rottura dei capillari o grossi vasi sanguigni
Formazione di ecchimosi (in caso di rottura dei vasi superficiali): superficialmente
bluastre a causa del sangue non ossigenato che viene disperso nel tessuto, che tende
poi a virare nei giorni successivi verso il colore giallo e marrone per il catabolismo
dell’emoglobina. Possono formarsi anche a distanza del punto di impatto e sono
tipiche le ecchimosi palpebrali a seguito della rottura della parte cranica.
Formazione di ematomi nel caso della rottura di vasi sanguigni di grosso calibro,
cioè di perdite ematiche ingenti. Possono essere sia superficiali che profondi e
possono produrre essi stessi danno da compressione. Tipico il caso dell’ematoma
celebrale che produce effetti lesivi sul tessuto nervoso. Stravaso di ingenti quantità
di sangue.
Rottura tessuto di rivestimento:
Abrasioni impatto tangenziale sulla superficie dei tessuti e quindi
asportazione solo superficiale del tessuto di rivestimento. Non c’è la rottura
ma solo l’asportazione della parte superficiale dell’epidermide.
Ferite rottura del tessuto di rivestimento in caso di impatto tangenziale
dell’energia meccanica di grande intensità. Provoca una rottura irregolare
dei tessuti di rivestimento. I margini della lacerazione si presentano
irregolari, spesso retratti e nel caso delle ferite lacero-contuse si possono
presentare anche segni di schiacciamento.
Ferite da taglio hanno margini netti e possono essere prodotte sia da
coltelli, lamette, strumenti di incisione chirurgica o da strumenti di
penetrazione tipo chiodi e punteruoli. In entrambi i casi potrà prevalere la
lunghezza, sia la penetrazione sia entrambi. In questo caso i margini della
ferita potranno essere mantenuti vicini e la ferita avrà una guarigione più
veloce in seguito a dei punti di sutura.
2. Traumi degli organi interni, senza rottura dei tessuti di rivestimento (chiamate
commozioni):
Commozioni cerebrali : commozione = spostamento violento di uno o più
organi rispetto alla loro normale collocazione anatomica. Nella commozione
cerebrale questo avverrà all’interno della scatola cranica. Quindi la massa
celebrale verrà spostata violentemente all’interno della scatola cranica.
Questo può comportare di solito, la perdita di coscienza per lo più
transitoria, alterazioni vegetative, alterazioni del ritmo del respiro,
dell’attività cardiaca, stato soporoso e formazione di ematomi in casi gravi.
Per questo la commozione celebrale va tenuta sotto controllo perché la
formazione degli ematomi non avviene immediatamente.
Commozioni viscerali: sono dovute allo spostamento violento degli organi
addominali all’interno della cavità addominale. Questo tipo di alterazione è
particolarmente pericolosa in quanto gli organi addominali sono costituiti da
parenchimi relativamente fragili. Quindi possono andare in contro a rotture
fino allo spappolamento. La rottura di parenchimi fragili, come fegato e rene,
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può determinare gravi emorragie interne perché l’emostasi spontanea di
questi organi è nulla.
3. Lesioni di entrambi gli apparati: tessuti di rivestimento e organi interni traumi
osteoarticolari:
Il tessuto osseo è particolarmente suscettibile al trasferimento di energia meccanica
specialmente se è un osso di tipo lungo. Il trasferimento di energia meccanica alle
ossa può determinarne:
Infrazione rottura incompleta dell’osso. Tipiche sono le infrazioni a legno
verde delle ossa dei bambini.
Fratture rottura completa dell’osso. A livello radiografico possono
presentarsi con:
Monconi giustapposti in questo caso non c’è bisogno di intervento ma può essere fatta
direttamente l’ingessatura.
Monconi non giustapposti in questo caso gli stessi monconi avranno provocato la
rottura dei tessuti di rivestimento frattura esposta
Osso frammentato presenza di più frammenti ossei nella frattura frattura comminuta
in cui è assolutamente necessaria la ricostruzione chirurgica della zona lesionata.
EFFETTI DEL TRASFERIMENTO DI ENERGIA TERMICA
L’assorbimento di calore
Può avvenire e può produrre effetti lesivi sia in termini di assorbimento di calore sia in
termini di cessione di calore. In che modo avviene il trasferimento di energia termica
dall’ambiente esterno all’organismo? Può avvenire attraverso 3 modalità:
1) Conduzione il trasferimento avviene per contatto diretto delle molecole dei due
corpi che hanno temperature diverse.
2) Convezione il trasferimento di energia termica avviene attraverso un liquido
quindi i due corpi a diversa temperatura sono immersi in un liquido che hanno
un’alta conducibilità termica. La morte in assideramento in acqua è veloce.
3) Irraggiamento l’energia viene emessa o assorbita come radiazioni e in particolare
come i raggi infrarossi quindi temperatura emessa sotto forma di radiazioni
eccitanti.
Lesioni dipendenti da: temperatura della sorgente, superficie di contatto (tanto maggiore è
la superficie e tanto più lesivi possono essere gli effetti lesivi) , durata del contatto (tanto
più è prolungato il contatto e tanto maggiore sarà l’effetto; in caso di contatti veloci
l’effetto lesivo è modesto se non nullo come ad esempio spegnere la candela con un dito).
Contatti prolungati posso produrre effetti lesivi anche con temperature relativamente
basse. Infatti temperature basse possono provocare danni o addirittura necrosi a livello
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cellulare. Se cellule isolate vengono esposte a temperature superiori a 50 °C possono
andare in contro a morte cellulare perché a 50 ° si produce la denaturazione delle proteine
della cellule e lesioni aspecifiche delle membrane cellulari con conseguente morte
cellulare. Il calore induce lesioni aspecifiche delle membrane cellulari. Già a 50° abbiamo la
morte delle cellule. Cosa succede a livello dei tessuti? A livello dei tessuti parliamo di
ustioni che possono essere di diverso grado a seconda dell’effetto lesivo prodotto.
♣ USTIONI DI PRIMO GRADO: si osserva un iperemia della cute cioè un
arrossamento della cute dovuto ad una situazione di vasodilatazione = aumento del
calibro dei capillari del derma. Questo fenomeno avviene perché si attiva il
processo infiammatorio.
♣ USTIONI DI SECONDO GRADO: si osservano iperemia e formazione di bolle
subepidermiche o flittene e in alcuni casi anche la necrosi degli strati più
superficiali della cute ovvero dell’epidermide, dovute all’accumulo dell’essudato
infiammatorio. Anche qui abbiamo l’attivazione del processo infiammatorio.
Quindi vediamo necrosi e formazione di essudato.
♣ USTIONI DI TERZO GRADO: necrosi dell’epidermide e del derma con rottura dei
capillari per effetto del calore (ischemia). La necrosi di un tessuto può essere
coagulativa e colliquativa (=il tessuto ha un aspetto amorfo ma fluido perché
mantiene ancora una quantità di acqua). Nel caso delle ustioni la necrosi è
coagulativa il tessuto ha un aspetto secco e friabile in quanto l’acqua presente
nei tessuti è evaporata.
♣ USTIONI DI QUARTO GRADO: corrispondono alla carbonizzazione del tessuto.
Le ustioni di primo e secondo grado guariscono rapidamente e in maniera soddisfacente
perché il tessuto ritornerà al suo aspetto iniziale. In caso invece delle ustioni di terzo e
quarto grado la guarigione, se avviene, avviene in maniera molto più lenta e spesso c’è
una guarigione non soddisfacente che comportano la produzione di cicatrici deturpanti
dette ipertrofiche cheloide. Spesso è necessario intervenire con autoinnesto di cute di
tessuti non ustionati.
Nei grandi ustionati la zona interessata all’assorbimento di energia comprende zone estese
che superano il 70% della superficie corporea. Le conseguenze morte nel giro di pochi
minuti per uno shock primario dovuto ad un blocco dell’attività cardiocircolatoria quindi
brusco calo della pressione sanguigna dovuto ad un fenomeno di evaporazione della
componente liquida del sangue blocco dell’attività cardiaca. Nel caso che il grande
ustionato sopravviva a questa prima fase, gli effetti lesivi saranno a carico di tutti i tessuti
e organi in conseguenza di uno stato di tossiemia generalizzato dovuto all’effetto lesivo
del rilascio di sostanze tossiche da parte dei tessuti ustionati e necrotici. A livello del
tessuto nervoso compromissione vulvare, coma, eccitazioni, fremiti. L’organo che sarà
maggiormente compromesso sarà il rene. I grandi ustionati muoiono primariamente per
blocco renale a livello del quale si produce una grave alterazione della permeabilità a
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livello dei tubuli renali con rilascio nelle urine delle proteine del sangue e delle proteine
contenute nel sangue albuminuria e emoglobinuria. L’Hg rilasciata prima nel sangue e
poi nelle urine è dovuta all