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EMOFILIE

Le emofilie più comuni sono:

  • Emofilia di tipo A - difetto nel fattore VIII. Un caso su 5000
  • Emofilia di tipo B - difetto nel fattore IX. Un caso su 60.000

Per entrambi il difetto generico è recessivo e X-linked. L'emofilia può avere diversi gradi di severità (tanto più severe quanto è importante il deficit del fattore che coinvolgono) e colpiscono tutte le etnie e tutti i ceti sociali. Questo tipo di emofilie severe sono particolarmente difficili da trattare perché il trattamento delle emofilie avviene attraverso l'iniezione del fattore mancante sotto forma di proteina ricombinante. Il costo di queste terapie è molto elevato.

Per le emofilie moderate il trattamento non viene fatto in maniera profilattica ma solo in seguito ad un grande trauma.

Trombosi

Processi patologici che sono l'esacerbazione di un normale processo fisiologico che porta alla riparazione di una lesione vascolare. Questi fenomeni diventano

patologici quando toccano i tre aspetti caratteristici della triade di Virchow: 1. Alterazioni del flusso ematico – da laminare a turbolento spesso per la presenza di un ostacolo all'interno del lume vascolare come uno stent. Anche la stasi venosa lega le alterazioni del flusso alla trombosi, un esempio comune sono le TVP che aggrediscono le vene degli arti inferiori con problemi di elasticità vascolare. 2. Danno endoteliale – conversione fenotipica da anti- e pro- trombotica 3. Ipercoagulabilità ematica – il sangue coagula in maniera più veloce del normale a. Congenita – mutazioni genetiche anche frequenti come quella del fattore 5 Leiden, mutazioni protrombina... tutte mutazioni che rendono la cascata coagulativa più efficiente b. Acquisita – fumo, estroprogestinici (causano la riduzione di AT3), età avanzata, tumori Cosa succede quando si forma un trombo? Un trombo completamente occludente può da un lato risolversi inEmbolizzazione – pezzi di trombo si staccano dal trombo e arrivano a vasi sempre maggiori
Riendortelizzazione – fenomeno in cui il trombo è particolarmente adeso alla parete del vaso che il sistema fibrinolitico non riesce a digerirlo e di conseguenza il sistema trova una soluzione che è quella di ricoprire con cellule endoteliali un trombo che per le sue caratteristiche non riesce ad essere digerito. Ovvio che l'endotelio nuovo è una superficie più liscia sulla quale è difficile che si attacchino nuove piastrine ma in tutti questi processi il grumo di materiale dall'interno del vaso crea comunque una certa turbolenza del flusso sanguigno.
Canalizzazione – fenomeno secondo il quale il trombo occludente non può essere digerito ma per preservare un minimo grado di perfusione sanguigna, il sistema si ricanalizza ossia apre dei canali all'interno dello spessore del trombo permettendo un certo grado di perfusione.

sanguigna.

EMBOLIA

Embolo = massa libera intravascolare solida, liquida o gassosa che viene trasportata dal sangue in una sede distante dal suo punto di origine.

Origine comune – trombotica

Origine rara – globuli di grasso e dendriti di colesterolo (lesioni aterosclerotiche), bolle di azoto, frammenti midollari o tumorali, corpi estranei.

Embolia polmonare

Embolia di natura trombotica conseguente alle TVP, fenomeni trombotici più comuni.

Quando un trombo si stacca risale il sistema venoso, arriva al cuore e poi viaggia in arterie fermandosi dove il lume dell’arteria diventa minore di quello del trombo. Ne consegue che maggiore il diametro del trombo, maggiore il danno a valle della reazione tromboembolica.

Ovviamente nel momento in cui si forma un embolo occludente, il tessuto a valle non ricevendo ossigeno e sostanze nutritive andrà in necrosi dando vita ad un infarto.

Tromboembolia sistemica

Si tratta di emboli diffusi in tante parti del corpo, sono più rare.

Dell'embolia polmonare e tendenzialmente sono secondarie a trombi murali intracardiaci (per lo più associati a infarti della parete ventricolare sinistra o più raramente afibrillazione materiale). Sedi preferenziali: arti inferiori 75%, encefalo 10%

Embolia grassosa e midollare

Il grasso, materiale che si scioglie poco in acqua tende nel sangue a rimanere non soluto e conseguentemente tende ad embolizzare. Il tessuto midollare che funziona come fosse un tessuto grasso tende a fare questo tipo di emboli e quindi laddove il midollo osseo è particolarmente abbondante per esempio nelle ossa lunghe, può portare in giro quantità importanti di midollo che possono risalire al cuore ed andare al polmone.

Embolia gassosa

Riguarda emboli che rappresentano bolle di gas che non si riescono a sciogliere nel sangue che andranno a portare infarti a valle spostandosi. Sono solitamente secondari ad interventi chirurgici e fenomeni da improvvisa riduzione della pressione atmosferica.

(malattia da decompressione). Sedi preferenziali: muscoli scheletrici, articolazioni e polmone.

Embolia da liquido amniotico. Anche il liquido amniotico è un liquido che è difficilmente solubile nel sangue ed entra in circolo in seguito per esempio a lacerazione della membrana placentare o rottura della vena uterina durante il travaglio o nell'immediato periodo post-partum.

Sede preferenziale: polmone (prima sede parenchimatosa che il sangue vede).

Terapia: arrestare la coagulazione del sangue. Le terapia per i fenomeni trombotici sono anticoagulanti, fibrinolitici o antipiastrinici.

Disseminated Intravascular Coagulation (DIC). La coagulazione intravascolare disseminata è un fenomeno patologico di grande gravità e relativamente comune. Si tratta di malattie in cui c'è una quasi simultanea attivazione di processi emorragici e trombotici: questa associazione di avvenimenti apparentemente contrastanti l'uno con l'altro rende particolarmente difficile.

anche il trattamento clinico di questa patologia è molto comune la morte. Eziologia: - Sepsi - Traumi o massicci interventi chirurgici - Tumori che hanno predisposizione per la DIC - Complicazioni ostetriche Patogenesi [saper commentare la mappa] Infiammazione acuta L'infiammazione acuta è un meccanismo molto importante alla base delle nostre difese immunitarie in risposta a patogeni e a tumori che se non ben controllata può diventare patologica. I segni cardinali dell'infiammazione acuta: 1. Tumor - gonfiore 2. Calor - la zona infiammata è più calda rispetto alle zone circostanti 3. Rubor - arrossamento della regione 4. Dolor - dolore A questi quattro segni classici, viene in seguito aggiunto un quinto punto che in realtà funge da conseguenza degli altri quattro punti. 5. Functio lesa - perdita funzionale Infiammazione acuta [definizione] L'infiammazione acuta può essere definita come una risposta orchestrale del tessuto.connettivo vascolarizzato (eccezioni: cartilagine, cornea): ruolo fondamentale dei vasi sanguigni! L'attivazione vascolare promuove l'accumulo di fluido ( 4 segni  cardinali) e, successivamente, di cellule immunitarie del tessuto danneggiato. L'infiammazione acuta è finalizzata alla riparazione tissutale (piano A),  con rigenerazione del tessuto nobile (parenchima) o, eventualmente, dal suo rimpiazzo con tessuto fibrotico (piano B: cicatrice). Ergo, l'infiammazione acuta è un meccanismo di difesa del nostro  organismo. È una risposta di tipo omeostatico, cerca di ritornare alle condizioni fisiologiche. Tuttavia, come tutti i meccanismi di difesa, la sua attivazione esagerata o  impropria può diventare patologica. L'infiammazione: il processo La via fisiologica (di sinistra) può essere considerata parte della risposta immunitaria. Tuttavia, abbiamo introdotto l'eventualità che questa soluzione ideale non avvenga sempre.

Ed in questo casi si scivola in una mancata risoluzione dettainfiammazione cronica. Quest’ultima è una condizione patologica checomporta quasi sempre delle conseguenze importanti.

Step by step: infiammazione

  1. Danno tissutale
  2. Rilascio da parte dell’endotelio dei vasi danneggiati di istamina e di altripeptidi vasoattivi (in grado di perturbare la fisiologia della microvascolaturadi quel tessuto affinché si attivi rapidamente). Questo rilascio è alla base disintomatologia quali prurito, dolore, vasodilatazione…
  3. Una discontinuità di una mucosa può facilitare la sovrapposizione diun’infezione che andrebbe ad aggravare il quadro stesso.
  4. L’istamina fa perdere del sangue ai capillari, e come conseguenza questirilasciano dei fagociti e clotting factors in corrispondenza della lezione.
  5. Proprio per la funzione omeostatica, i macrofagi svolgono la funzione dispazzini rimuovendo cellule morte o macrofagi morti per fagocitosi.

Questo per favorire la riparazione del danno.

6. Un ulteriore elemento che gioca un ruolo importante sono le piastrine che nel momento in cui vi è una perturbazione del microcircolo si aggregano e si attivano. A livello fisico l'aggregazione forma un tappo per prevenire una fuoriuscita di sangue importante. Inoltre, le piastrine sono serbatoi delle molecole che regolano il microcircolo e attivano le cellule immunitarie (istamina ecc...)

Infiammazione acuta: risposta

  • Quando si ha un'infiammazione acuta il diametro vascolare aumenta
  • Il flusso ematico aumenta
  • La circolazione rallenta
  • Permeabilità vascolare - Uscita di fluidi e leucociti
  • Il rigonfiamento che caratterizza il processo di infiammazione acuta è dovuto alla presenza di edema, ossia di liquido negli spazi interstiziali. È molto facile identificare un edema perché quando si istaura questa condizione l'elasticità intrinseca del tessuto viene persa e quindi con una
sistema immunitario nella formazione dell'edema. Le cellule coinvolte sono i macrofagi, i linfociti e i mastociti. I macrofagi sono responsabili della fagocitosi dei batteri e dei detriti cellulari presenti nell'area infiammata. I linfociti, invece, sono responsabili della produzione di anticorpi e della regolazione della risposta immunitaria. Infine, i mastociti sono responsabili della liberazione di mediatori chimici, come l'istamina, che causano la dilatazione dei vasi sanguigni e l'aumento della permeabilità vascolare. Questi processi contribuiscono alla formazione dell'edema. Per trattare l'edema, è possibile utilizzare diverse strategie terapeutiche. Una delle più comuni è l'applicazione di impacchi freddi sull'area interessata, che aiutano a ridurre l'infiammazione e la sensazione di dolore. Inoltre, è possibile utilizzare farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per ridurre l'infiammazione e il dolore. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a terapie più invasive, come la drenaggio dell'edema mediante l'utilizzo di aghi o tubi sottili. In conclusione, l'edema è una condizione caratterizzata dall'accumulo di liquido nei tessuti, che può essere causato da diversi fattori. La formazione dell'edema coinvolge diverse cellule del sistema immunitario e può essere trattata utilizzando diverse strategie terapeutiche.
Dettagli
A.A. 2019-2020
77 pagine
SSD Scienze mediche MED/05 Patologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessica.carrera di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiopatologia applicata all'infermieristica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Vita-Salute San Raffaele di Milano o del prof Pardi Ruggero.