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LA RIEDUCAZIONE FONO DEGLUTITORIA NEGLI ESITI DI CHIRURGIA
ONCOLOGICA DELLE VADS
La chirurgia delle vie aeree digestive superiori può essere abbastanza conservativa, come nei tumori allo
stadio T1 e T2 o nei casi in cui si decida di non fare la terapia chirurgica, ma solo la radioterapia è
sufficiente a controllare un tumore; oppure nei casi in cui magari la patologia è molto estesa e sarebbe
eccessivamente demolitivo ed estruente, estremamente improbabile come proposta. In tutti i casi sia di
chirurgia sia di radioterapia se nel paziente al momento del consenso, quindi della spiegazione di quello
che può esserci, dell’iter chirurgico e delle speranze e problematiche legate all’intervento, c’è tutto da dire
che quello che è riabilitazione, rieducazione foniatrica e fonatoria, negli interventi di chirurgia testa collo,
può essere molto lunga e anche abbastanza complessa e non scevra da complicazioni. Di solito, in
generale, a meno che non siano stadi estremamente avanzati ( secondo lo stage TNM), i tumori delle
VADS (= via aeree e digestive superiori) sono generalmente trattabili e quindi al paziente può essere
proposta un’alternativa chirurgica. La percentuale prognostica a 5 anni è tendenzialmente sempre
migliore, anche dal punto di vista delle tecniche e delle metodologie chirurgiche e la terapia viene scelta
con maggiore selettività e minore invasività e quindi quello che può essere proposto al paziente
sostanzialmente è qualcosa che lo cura dalla malattia. Il paziente che ha subito un intervento di chirurgia
demolitiva delle vie aeree digestive superiori, più di altri tumori ha delle conseguenze che impattano
molto sulla qualità della vita. Oggi quando si va a fare un consenso informato per chi deve fare una
laringectomia totale o una glossectomia o uno svuotamento del collo o quant’altro, l’intervento
sicuramente terapeutico, oltre a problematiche di fonazione, respirazione e non ultimo estetiche, come
anche però la disfagia, spesso il paziente di trova spiazzato da una proposta del genere. Per cui
ovviamente, quando il paziente è opportunamente stato informato (perché per esempio una laringectomia
totale correla la respirazione con tracheostoma (??) o una chirurgia demolitiva della mascella o a livello
della mandibola, o della lingua porterebbe degli esiti estetici estremamente complessi), bisogna poi
rispettare la sua volontà. Quindi più di ogni altro approccio oncologico c’è un certo peso di conseguenze (
chi ha un tumore della vescica o del polmone si leva il tumore e fine, mentre in caso di coinvolgimento
delle VADS ci sono una serie di complessità da considerare), soprattutto anche estetiche, da dover tenere
di conto.
Inoltre c’è da dire che le terapie demolitive determinano handicap iatrogeni, dove per iatrogeno si
intende che l’evento, la situazione è determinata dall’atto medico, da quell’intervento e da quella data
terapia. Da un punto di vista temporale possono esserci degli handicap:
Immediati: ovvero che sono legati ricostruzione anatomica. Questo perché infatti in una
laringectomia totale, per esempio, viene fatta una tracheo – iodopessia, mentre in una
laringectomia ricostruttiva viene fatta una tracheo – iodoepiglottopessia ( rimozione
dell’epiglottide ed di un’aritenoide). Quindi sono tutte delle problematiche legate alla
ricostruzione chirurgica ( ricostruzione degli alveoli dentari, o gengivale ecc..). Sono tante le
problematiche anatomiche che già di per se costituiscono un problema. Mentre la maggior parte
degli handicap viene dopo.
Differite: ovvero avvengono in seguito. Nel quadro clinico del paziente oncologico per esempio
ci possono essere delle problematiche legate alla riabilitazione chirurgica, fisioterapica,
logopedica, psicologica e sociale. Quindi dal momento che non sono sostanzialmente sempre
presenti sia sull’immediato sia magari a lungo termine, una rieducazione fono deglutitoria può
durare per mesi in un paziente del genere, o magari non servirà mai per problemi come secchezza
delle mucose, o xerostomia o magari anche alterazioni anatomiche che portano problemi di
deglutizione ( magari possono avere una forma di deglutizione normale ma comunque sempre una
forma atipica). Più di ogni altra disciplina l’oncologia richiede una valutazione della qualità della
vita del paziente però ovviamente bisogna tener presente queste che sono le problematiche più
spicciole del paziente che poi sono quelle che si propongono di fronte alla società; ecco perché è
necessario fare un’accurata informazione del paziente.
Ne discende quindi che ogni programma di intervento terapeutico per carcinoma delle VADS, deve
necessariamente porsi, fra gli altri, anche il problema di riabilitare a livelli accettabili, il performance
status del paziente. In oncologia il concetto di qualità di vita ha acquistato ormai una dignità ed una
centralità quasi pari ad altri e più tradizionali parametri di valutazione delle terapie effettuate come
l’intervallo libero da malattia e la sopravvivenza.
Nell’ambito dei tumori delle VADS, la necessità di prevedere, insieme all’atto demolitivo, un completo
programma di riabilitazione e recupero del paziente, riveste enorme importanza, sicuramente maggiore
di quanto richiesto nel caso di tumori di altri distretti (= slide).
Quindi nel recupero funzionale potrebbe essere utile una previsione di quello che potrebbe essere la
durata della riabilitazione. Il mancato rispetto del tempo riabilitativo, ovvero le scarse aspettative
derivanti da esso, possono far considerare l’atto terapeutico inopportuno e privarlo dei necessari requisiti
di applicabilità. L’entità della demolizione o quello che è il programma di riabilitazione va concordato
con un contratto che il paziente deve firmare, se vuole fare l’intervento; dove si dice che il paziente
accetta non solo l’intervento ma anche tutte le problematiche che possono verificarsi come conseguenza
ad esso. Non sempre è una cosa fattibile o possibile, perché qualche volta si arriva all’intervento
chirurgico d’urgenza, come una tracheotomia d’urgenza e in questo caso lo fai senza il consenso. Invece
interventi di ricostruzione o riabilitazione saranno successivi. La prognosi di questo tipo di tumore è
abbastanza buona e questo è legato al fatto che gli interventi sono generalmente curativi, non palliativi;
generalmente quando avviene la rimozione completa patologia soprattutto se si fanno dei margini
piuttosto ampi. Per esempio un tumore del corpo linguale se è limitato al bordo c’è la possibilità di fare
una glossettomia parziale, ovvero che riguarda un margine di resezione; se il tumore è troppo grosso tanto
che arriva a superare la linea mediana è molto più complesso, perché a quel punto c’è la necessità di
portar via più del rafe mediano della lingua e il più delle volte quindi si ha una menomazione chirurgica.
Nell’intervento, è necessario che sia preso tessuto sostanzialmente sano. Ovviamente più prendi tessuto e
maggiore saranno gli esiti demolitivi; come quella riguardante l’articolazione della parola nel caso di una
patologia che interezza il cavo orale ( labbra, lingua o palato); con problemi quindi poi di masticazione,
deglutizione e anche fonazione e respirazione per quanto riguarda le laringectomie parziali e in quelle
totali.
I postumi anatomo-fisiologici della chirurgia oncologica delle VADS ed il recupero funzionale
Quindi, per valutare non solo il danno anatomico ma anche funzionale, il chirurgo in associazione con il
paziente deve fare un ragionamento su:
Quella che è la sede e l’estensione della patologia.
Grado della reazione cicatriziale: In alcuni pazienti per esempio c’è la possibilità di una
cicatrizzazione anomala, cioè ci sono dei pazienti che hanno un’esuberante reazione cicatriziale
che forma cheloidi alla base della lingua e potrebbe essere quindi compromessa la fase
cicatriziale, la fase costruttiva. In alcuni casi ci potrebbe essere la necessità di alcuni lembi di
ricostruzione; per esempio quando si parla di interventi di ricostruzione del pavimento della
lingua, della bocca o la lingua, della porzione laterale del faringe o della sua porzione posteriore,
ci può essere la necessità di ricostruire la sostanza mediante dei lembi microvascolari, cioè
prendono un lembo ovvero un pezzo di pelle o di tessuto di un’arteria o di una vena. Praticamente
viene portato via un tassello di cute o sottocute della relativa arteria che poi viene anastomizzata
l’arteria linguale o con la glossofaringea. Alcuni lembi possono essere dei lembi liberi. I lembi
possono essere quelli presi quelli presi dalla gamba oppure dal braccio. Lembo libero vuol dire
che si prende un pezzetto di cute e si trasferisce. A volte dei lembi possono essere di lembi di
rotazione, per esempio quando si fa una resezione di una porzione di mucosa della guancia o del
pavimento linguale, si possono fare delle incisioni e trasferire il pezzetto di sostanza. Nei lembi
liberi bisogna vedere che il lembo attecchisca bene, che non vada in necrosi e che quindi si formi
un buon circolo artero venoso. Ancora che non siano presenti delle forme granulomatose o delle
escrescenze sulle sedi di danno.
Deficit del sistema nervoso periferico (deficit dei nervi motori, dei nervi sensitivi, interruzione di
archi riflessi propriocettivi o vegetativi). i nervi cranici sono molti quelli che passano nel collo:
IX,X e XII. Qualora ci siano un danno iatrogeno o un danno per problematiche di infiltrazione del
tumore o un intervento che preveda un’asportazione della componente nervosa della porzione, ci
possono essere dei:
deficit di deglutizione per interessamento del glossofaringeo;
o deficit di fonazione per interessamento del talamo;
o mentre della spalla, del cingolo scapolo omerale per interessamento del nervo XI o
o accessorio;
deficit del movimento linguale per interessamento del nervo ipoglosso.
o
Ovviamente quando avrò problematiche di natura anatomica so già quella che è la conseguenza. Quando
vado a togliere un pezzo di labbro per un tumore, avrò tutte quelle problematiche legate alla
menomazione. Per esempio per i fonemi avrò bisogno di determinate strutture anatomiche e una
problematica di tipo anatomico per esempio al labbro mi può portare problemi nel pronunciare fonemi
dove è implicato il labbro. Anche la lingua è piuttosto importante perché è quella parte anatomica che
sostanzialmente mi permette la formazione della maggior parte dei fonemi. Anche le guance per la
tonicità, perché comunque alcuni richiedono anche una certa competenza di con