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La causa più comune sono i rinovirus (50%), a seguire virus influenzali, parainfluenzali, respiratorio
sinciziale, adenovirus, enterovisur, coronavirus. Il contagio avviene dal malato o dal portatore sano
per mezzo di goccioline di Pflugge (tosse o starnuti). L’incubazione è di 1-3 giorni e il 3 giorno è di
massima contagiosità (acme).
Fasi:
- Prodromico: sensazione di bruciore unilaterale accompagnato a sensazione di facile passaggio
dell’aria attraverso il naso (transitoria ischemia della mucosa nasale)
- Irritativo: generico malessere accompagnato da ottundimento, starnuti, rinorrea sierosa,
difficoltà della respirazione nasale, lacrimazione, anosmia, cefalea e abbondante secrezione
fluida
- Secretivo o fase batterica, non sempre è presente. È dovuta alla sovrapposizione microbica. Il
secreto è denso, talvolta francamente purulento
- Stadio risolutivo
Terapia: è sintomatica (FANS, antistaminici, aspirina, attenzione ai vasocostrittori che possono,
scaduto il loro effetto, indurre vasodilatazione peggiore e a lungo andare dare fenomeni flogistici
cronici). Nelle forme sovrainfette amoxicillina.
Complicanze: sopratutto in bambini e anziani: faringo tonsilliti, tracheo branchioliti, sinusiti, otite
acuta siero mucosa o purulenta (Tramite la tuba di Eustachio).
2. Rinite cronica: in genere idiopatica, talvola fa seguito a riniti acute ricorrenti o riniti vasomotorie.
Si caratterizza per ipertrofia del tessuto sottomucoso dei turbinatinasali, associata a riduzione
delle ghiandole mucipare. Le alterazioni sono più evidenti a livello dei turbinati inferiori.
rinoscopia: ipertrofia turbinati, soprauttto inferiori, mucosa iperemica.
Terapia: l’impiego topico di vasocostrittori deve essere prudente e limitato nel tempo. La terapia
topica si avvale sopratutto di spray nasali a base di steroidi.
L’intervento di turbinotomia chirurgica è indicato in caso di insuccesso della terapia medica.
Consiste nel ridurre il volume dei turbinati inferiori senza alterarne la superficie mucosa. Vengono
usate sonda a radiofrequenze, turbinotomia parsziale sottomucosa o laser. Sempre meno usata è la
turbinectomia in quanto causa crostosità e l’aumento di calibro causa sensaazione di insufficiente
flusso aereo.
3. Rinite allergica. Patologia infiammatoria acuta, ricorrente, della mucosa nasale. Più comune nei
soggetti atopici. Il 30% è affetto anche da asma bronchiale. La prevalenzza è in aumento e
l’insorgenza è in genere entro i 20 anni.
Patogenesi: allergene -> T helper > T suppressor -> 2 IgE -> mastociti -> istamina, leucotrieni, PAF ->
vasodilatazione, aumentata permeabilità vasale, ipersecrezione esocrina delle ghiandole mucipare,
stimolazione nervosa.
I più comuni allergeni sono i pollini, gli escrementi di acaro, la forfora del pelo di alcuni animali
domestici, sostanze alimentari, farmaci.
si riconoscono forme periodiche e forme perenni.
Nella fase intercritica non vi sono alterazioni evidenti. Nella fase acuta l’epitelio è iperplastico e le
cellule mucipare aumentano di numero, infiltrazione di mastociti e segni di degenerazione
polipoide.
Sintomatologia: prurito nasale, starnuti in serie, idrorrea, difficoltà alla respirazione nasale,
anosmia, cefalea frontale, iperemia congiuntivale (oculorinite allergica).
Rinoscopia in fase attiva: mucosa dei turbinati tumefatta, rosa pallido, ricoperta da abbondante
secrezione sierosa. cute periorbitaria e perinasale iperemica ed edematosa
Diagnosi: prick test, RIST (titolo IgE), RAST (IgE specifiche)
Terapia: profilattica, evitare l’allergene. Nel periodo critico: terapia sintomatica (spra nasali:
vasocostrittori, steroidi sintetici con alta efficacia bassissimo assorbimento, disodio cromoglicato –
inibitore degranulazione mastociti-.
la desensibilizzazione specifica si fa mediante vaccini e determina aumento di IgA e IgG. I vaccini
sono microdosi di allergene per os, così da evitare il rischio di reazioni anafilattiche. Richiede anni di
trattamento.
4. Rinite pseudoallergica o vasomotoria. Patologia con caratteristiche simili alla rinite allergica ma
che si manifesta in assenza di sensibilizzazione verso i comuni allergeni. Stimoli endogeni o esogeni
(termici, chimici, ottici, climatici, farmacologici, meccanici) determinano reazione analoga alla rinite
allergica. Vengono distinte forme
- NARES: non allergic rhinitis eosinophilic syndrome: no eosinofili
- NARMA: sono presenti mastociti
- NARESMA: sono presenti sia eosinofili che mastociti
- NARNA: sono presenti neutrofili.
Sintomatologia analoga alla rinite allergica. La principale complicanza è la rinite cronica ipertrofica
Diagnosi: costante negatività alle prove allergometriche.
Terapia: corticosteroidi e vasocostrittori nasali. Per la rinite cronica turbinotomia.
5. Rinite atrofica semplice: poco comune, in passato era frequente nei pazienti che fiutavano il
tabacco. Oggi può essere sito di rinite mucopuruelnta cronica o altre patologie.
Le cavità nasali appaiono ampie e consentono visione diretta della parete posteriore della
rinofaringe. La mucosa è pallida, sottile, asciutta, ricoperta di essudato. Talora l’essudato è
rappreso in croste (le croste sono piccole, localizzate elettivamente nella metà anteriore delle fosse
nasali e non emanano cattivo odore, DD rinopatia atrofica ozenatosa). L’atrofia non colpisce le
strutture ossee. Se l’atrofia si estende alla mucosa olfattiva, insorge iposmia o anosmia.
L’aria è insufficientemente deuparata e riscaldata, con possibili ripercussioni sulle vie aeree
inferiori.
6. Rinite atrofica ozenatosa: patologia ad eziologia sconosciuta, molto rara, caratterizzata da atrofia
della mucosa e dello scheletro delle cavità nasali. Il secreto si rapprende in croste verdastre che
amanano fetore intenso, caratteristico e insopportabile. Ha carattere familiare e si manifesta con la
pubertà, sopratutto donne (peggiora in gravidanza). Sintomi ostruzione per le croste. Aerosol con
antibiotici. Per l’atrofia, si è proposto l’innesto sottomucoso sul setto di frammenti di cartilagine,
ottennedo un effetto trofico sulla mucosa.
7. Granulomatosi di Wegener. Patologia cronica a decorso progressivo che interessa il naso, le vie
aeree superiori e inferiori e il glomerulo renale. Estremamente rara. Di verosimile origine
autoimmunitaria
Ulcerazioni a carico della mucosa nasale cui segue sofferenza dei tessuti sottostanti. Granulomi
multipli associati a vasculite e aree di necrosi.
Sintomatologia: ostruzione respiratoria, rinorre mucopurulenta, ev striata di sangue, tipico
infossamento del dorso del naso (naso a sella). Se le lesioni interessano l’orecchio medio, si può
verificare una situazione che simula un’otite cronica e che frequentemente causa una paralisi del
VII nc. Astenia, calo ponderale, mialgie, febbricola. IR (dialisi e trapianto)
Diagnosi: ricerca C-ANCA + biopsia (Certezza)
Terapia: corticosteroidi e immunosoppressori.
8. Granuloma letale della linea mediana o granuloma gangrenescens: rara forma granulomatosa
aggressiva da infiltraazione linfoide. Ha progressivo interessamente delle ossa craniche con
osteolisi. La prognosi è infasuta per interessamento del neurocranio.
9. Poliposi naso-sinusale: patologia multifattoriale secondaria a una reazione edematosa del tessuto
sottomucoso delle cavità nasali.
Il picco è intorno ai 60 anni. Il 42% dei reperti autoptici presenta polipi asintomatici.
La sottomucosa nasale è costituita da tessuto particolarmente lasso che può andare incontro a
fenomeni flogistici. Alla base dei polipi vi è una infiammazione eosinofila correlata all’Interleukina
IL4 e 5.
l’evento flogistico scatenante è spesso riconducibile a infezioni micotiche, batteriche, allergie,
farmaci, sindrome disautonimica, intolleranza ai carboidrati, connettiviti, inalazione di sostanze
irritanti (gesso, cemento, carta).
I polipi originano a livello delle cellule etmoidali. Per la piccola dimensione delle cellule, la mucosa
si estroflette tramite l’ostio di comunicazione con il meato. È frequente l’associazione con:
- Rinite allergica
- Rinite non allergica
- Asma bronchiale
- Fibrosi cistica: autosomica recessiva, NA+ e Cl concentrati nel sudore (test del sudore). Causa
malattia di Woakes, poliposi nasale deformante e recidivante dei giovani.
- Neoplasie nasali (polipo sintomatico)
- Sindrome di Widal o da intolleranza all’aspirina. Asma, poliposi nasale e intolleranza all’acido
acetilsalicilico. È una malattia metabolica
- Sindrome di Kartagener: situs viscerum inversus, bronchiectasie, poliposi nasale
- Sinusite eosinofila micotica.
Le forme bilaterali vanno in DD con meningocele-encefalolcele, angiofivroma giovanile,
papilloma invertito, tumori.
I polipi sono costituiti da una parte a bisaccia, piccola, situata nella cellula etmoidale, un
ocolletto a livello dell’ostio, una parte espansa nella cavità nasale
esistono due varianti di polipi
Polipi edematosi: scarsi elementi cellulari
o Polipi neutrofili: numerosi linfociti neutrofili, tipica delle poliposi associate a rinosinusiti
o croniche, mucoviscidosi, sindrome di Kartagener.
Polipi eosinofili: poliposi allergica
o
Sintomatologia: ostruzione nasale, rinofonia chiusa, anosmia e ipogeusia, idrorrea.
rinoscopia: neoformazione traslucida ad origine dal meato medio e che si estende nella cavità
nasale.
TC: entità della poliposi e DD con frome di poliposi neoplastica (invade e quindi erode l’osso)
Terapia: corticosteroidi per os o topici, furosemide (recente, antiedemigeno), antileucotrieni
Se la poliposi è massiva o non risponde, exeresi chirurgica per via endoscopica con micropinze e
microdebrider (frantuma e aspira). Segue tamponamento nasale di 48h.
Ampie recidive.
10. Polipo antro-coanale (di Killian)
Lesione benigna che origina dalla mucosa del seno mascellare e che, fuoriuscendo dall’ostio
accessorio, si porta nella cavità nasale per dirigersi verso la coana e la rinofaringe.
Eziologia: si ritiene si formi i seguito a modificazioni pressorie all’interno del seno mascellare
conseguenti a disfunzione ostio meatale.
Sintomatologia: ostruzione respiratoria nasale unilaterale evidente durante espirazione (la corrente
solleva il polipo e ostruisce la coana, peggiora a capo flesso in avanti e scompare a capo ipersteso.
Rinoscopia: neoformazione che esce dal meato medio e si dirige alle coane.
TC: origine mascellare.
Terapia: exeresi
11. Sinusite acuta (rinosinute acuta): processo infiammatorio acuto ad eziologia multifattoriale che
colpisce uno o più seni paranasali. È quasi sempre conseguente ad una flogosi nasale (rinosinusite).
La rinosinusite propriamente detta si verifica quando c’è peggioramento della sintomatologia a 5
gior