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IPOTROFIA
Riduzione delle dimensioni di un organo avviene per:
- Ipotrofia: riduzione della grandezza delle sue cellule.
- Ipoplasia: riduzione del numero delle sue cellule.
Spesso entrambe indicate con il termine atrofia.
Aplasia o agenesia: mancato o ridotto volume di un organo durante la vita intrauterina. Involuzione: riduzione di volume che avviene fisiologicamente prima o dopo la nascita. Nell'invecchiamento si ha una forma generalizzata di involuzione.
Eziologia: fattori opposti a quelli responsabili dell'ipertrofia.
Grave ipotrofia generalizzata nell'inanizione (digiuno prolungato, alimentazione squilibrata, ridotto apporto di proteine) e nella cachessia neoplastica (mediata dall'iperproduzione di TGF-β.
Patogenesi:
- Ipoplasia: avviene per apoptosi mal bilanciata con una contemporanea moltiplicazione cellulare.
- Ipotrofia: riduzione dei processi di biosintesi e aumento dei processi catabolici.
2 Patologia della differenziazione cellulare
Differenziazione
cellulare: avviene nel corso dello sviluppo ontogenetico; repressione di determinati geni e la contemporanea attivazione di altri, con il risultato che i geni codificanti per proteine indispensabili per la vita cellulare sono espressi in tutti i citotipi, mentre i geni codificanti per proteine specializzate sono repressi in alcuni citotipi ed espressi in altri, in base all'indirizzo differenziativo.
Due principali tipi di patologie della differenziazione cellulare:
- Metaplasia: vengono attivati dei geni che fisiologicamente dovrebbero essere repressi. Facendo acquisire alla cellula delle capacità che altrimenti non avrebbe. Un tessuto acquisisce quindi le proprietà di un altro ma sempre nella stessa linea differenziativa.
- Metaplasia squamosa o cornea: trasformazione di un epitelio cubico/cilindrico/pavimentoso in epitelio piatto producente cheratina. Siccome le cellule acquisiscono un livello più alto di differenziazione, in questo caso viene definita prosoplasia.
- Jalinosi: causata dall'eccessivo passaggio di proteine nel filtrato glomerulare, che vengono inglobate nelle cellule epiteliali dei tubuli renali, determinando tossicità.
- Steatosi (degenerazione grassa): accumulo intracellulare di lipidi (trigliceridi), sia di origine esogena che endogena, in cellule che fisiologicamente non li contengono. Degenerazione grassa: lipidi che si accumulano sono sintetizzati dalla cellula stessa. Infiltrazione grassa: lipidi sono di origine esterna.
- Malattia di Wolman: mutazione del gene che codifica per la lipasi acida, con conseguente accumulo di lipidi nei lisosomi degli epatociti.
- Steatosi intestinale: mutazione del gene che
Codifica per la apoproteina che entra a far parte dei chilomicroni sintetizzati nelle cellule intestinali, con conseguente accumulo di trigliceridi negli enterociti.
Le tesaurismosi o malattie lisosomiali sono condizioni patologiche a trasmissione ereditaria di tipo mendeliano o legate al cromosoma X, con mancata produzione o difettoso funzionamento di uno o più enzimi lisosomiali, che sono ripieni del substrato dell'enzima. Le sostanze che generalmente si accumulano nelle cellule sono lipidi, sfingolipidi, glicoproteine, glicogeno e mucopolisaccaridi. Le cellule maggiormente coinvolte sono quelle in cui è più attivo il metabolismo dei substrati dell'enzima carente.
Lipidosi: deficienza di uno o più enzimi lisosomiali che degradano i lipidi complessi, che si accumulano nelle cellule con danni al SNC, al fegato e alla milza e danni minori alla cute e ai reni. Caso particolare è la sfingolipidosi, con deficienza di uno o più
enzimi che catalizzano la scissione degli sfingolipidi, che si accumulano nelle cellule che si presentano di conseguenza ingrandite e con citoplasma schiumoso. Danni maggiori al SNC, perché gli sfingolipidi si trovano principalmente nelle cellule nervose. - Mucopolisaccaridosi: gravi patologie, autosomiche o legate al cromosoma X, con deficienza di enzimi lisosomiali coinvolti nel catabolismo dei mucopolisaccaridi acidi o glicosamminoglicani, che si accumulano nelle cellule e vengono eliminati in eccesso dai reni. I mucopolisaccaridi sono importanti nella formazione delle sinapsi, quindi il loro accumulo crea danni al funzionamento delle membrane delle cellule nervose. - Glicogenosi: deficienza di enzimi coinvolti nel metabolismo del glicogeno, presente soprattutto nel fegato e nei muscoli striati, nelle cui cellule si accumula. Sintomo più importante è l'ipoglicemia. 5 Processi regressivi del connettivo Modificazioni a carico della matrice connettivale, in cui sidepositano sostanze provenienti da varie cellule ma chefisiologicamente non sono presenti nella matrice.
- Degenerazione fibrinoide: si verifica in concomitanza di processi flogistici cronici o nel corso di malattieautoimmuni. Viene definita così perché il materiale che si accumula ha le stesse caratteristiche tintoriali dellafibrina, che però non è necessariamente presente.
- Degenerazione mucosa: deposito nel connettivo di glicosamminoglicani. Può essere:
- Diffusa: mixedema generalizzata, tipica nell’ipotiroidismo, consiste in un turgore del connettivodovuto all’accumulo di acido jaluronico.
- Localizzata: mixedema pretibiale (faccia anteriore della tibia) e deposito in corrispondenza del fondooculare, con comparsa di esoftalmo.
- Degenerazione jalina o jalinosi del connettivo: deposito nella matrice connettivale di materiale amorfo ogranulare, costituito da proteine. Si verifica in presenza di vecchie cicatrici, cheloidi, stroma di molti tumori,trombi.
nefrite cronica, parete dei glomeruli renali.