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Obbligo del trattamento nazionale (caso Habard: in Svezia il cittadino non svedese che voglia proporre una
causa civile, deve prestare una cauzione nell’evenienza che soccomba per evitare che fugga senza pagare le
spese processuali; dichiarata contraria alle norme sulla libera prestazione di servizi).
In secondo luogo, c’è il divieto di misure indirettamente discriminatorie.
Obbligo di iscriversi ad un albo: se io vado a prestare un’attività che richiede l’iscrizione nel mio stato e in
un altro stato membro, la cosa si fa gravosa; solitamente la Corte ritiene giustificata la richiesta di iscrizione
solo se nel paese del prestatore non sia già stata ottenuta l’iscrizione, per evitare il doppio onere.
misure discriminatorie,
Tuttavia, è previsto che gli Stati possano adottare sempre che ci siano dei giusti
52 TFUE:
motivi che ne giustifichino l’adozione, elencati tassativamente all’art.
tutela dell’ordine pubblico (caso Omega: attività di simulazione di guerra con laser, accusata di
• violare il principio di dignità umana, importante nella costituzione tedesca; la Corte ha
sostanzialmente dato ragione alla Germania, perché si accetta che su certi principi l’opinione in
europa sia eterogenea, quindi la Germania ha diritto di vietare tale attività);
tutela della sicurezza pubblica
• tutela della sanità pubblica .
•
Se invece la misura è indistintamente applicabile, ma ha l’effetto di restringere o di rendere più difficoltosa
l’entrata nel mercato, questa può essere giustificata da motivi imperativi di interesse generale.
Questa elaborazione è di tipo giurisprudenziale, quindi non c’è un elenco preciso di questi interessi generali;
si affronta la questione con un approccio casistico. Solitamente il ragionamento è:
c’è una limitazione?
• se sì, c’è una giustificazione sulla base di interessi generali?
•
Ci sono stati dei casi che riguardavano il fenomeno del distacco dei lavoratori, che consiste nel fatto che
un’impresa vada all’estero in Europa per un lavoro e porti con sé la forza lavoro; il problema è capire quale
legislazione che si applica a questi lavoratori.
Caso Rushportugesa che va in Francia, la quale scopre che alcuni operai erano extra comunitari in regola
con la legislazione portoghese ma non con quella francese; la Corte dice che se si consente la doppia
imposizione, si mettono le imprese degli altri stati membri in posizione di sfavore rispetto alle imprese
francesi, perché rispettare due normative sull’immigrazione è un costo, così come assumere altri lavoratori.
La decisione della Francia può essere legittima solo se ha come scopo ad esempio la tutela dei diritti dei
lavoratori, dell’ambiente e altre robe del genere, altrimenti no. Per disciplinare questa situazione è stata
applicata la Direttiva 71 del ’76, che però a sua volta ha dato numerosi problemi di interpretazione.
Alla fine, siccome c’era di mezzo la tutela dei lavoratori, la Corte dà ragione alla Francia; il punto è che non
basta che ci sia questo interesse: bisogna che le misure adottate siano proporzionate e necessarie. Esempio,
settore del gioco d’azzardo: il gioco online era tassato di più, perché secondo lo Stato questa è una forma di
disincentivo, dal momento che l’attività online è meno facile da controllare e si tenta in questo modo di
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diminuire l’offerta. Ma la Corte non lo accetta; ok l’interesse generale, ma la misura adottata non è né
proporzionata né necessaria.
Caso Lavalle: impresa lettone partecipa e vince un subappalto per la ristrutturazione di una scuola in Svezia;
l’impresa lettone paga molto poco i suoi operai, quindi i sindacati svedesi la invitano a far parte di un accordo
collettivo, per assicurare un giusto salario a questi operai. Gli accordi vanno avanti per un po’, ma a un certo
punto falliscono e i sindacati svedesi bloccano il sito in questione impedendo alla Lavalle di accedere ai
lavori. L’episodio ha effetti devastanti sulle finanze di quest’ultima, ma il punto è: queste misure adottate dal
sindacato svedese sono legittime o no? La Lavalle dice di no, perché costituisce impedimento a un’attività
economica. La Corte si trova di fronte al dilemma se le azioni collettive dei sindacati sono contrarie alle
norme sulla libera circolazione dei servizi; la Corte applica queste norme anche a soggetti che non sono
pubblici, perché altrimenti si creerebbe una lacuna grandissima, anche perché i sindacati svolgono attività
quasi pubbliche. Questa soluzione è stata molto controversa; l’esercizio del diritto di sciopero può costituire
una valida giustificazione per la restrizione della libertà di stabilimento? Sì, perché c’è di mezzo la tutela dei
lavori (Carta diritti fondamentali, etc), nonché l’interesse generale nell’evitare attività di dumping. Terzo
passaggio: le misure sono proporzionali e necessarie? No, i sindacati avrebbero potuto trovare altre soluzioni,
meno restrittive, ma comunque utili a conseguire gli effetti voluti e legittimi. La soluzione lascia perplessi,
perché che cavolo di soluzioni alternative ci sono, dal momento che mesi e mesi di negoziati sono falliti.
Chiaramente l’occupazione del sito è una misura estrema, ma nei fatti non c’erano poi tante alternative, per
cui questa decisione così rigida da parte della Corte ha fatto un po’ discutere.
riconoscimento di diplomi e qualifiche:
Punto importante è il quasi risolto problema delle qualifiche
internazionali, ma non c’è quadro preciso per l’automatico riconoscimento dei titoli.
Servizi di interesse economico generale
Lo Stato eroga servizi di interesse economico e sociale, componente essenziale del modello sociale europeo.
economia sociale di mercato,
Il TUE è basato su fortemente competitiva: da una parte libera concorrenza,
dall’altra gli aiuti sociali; da una parte si vuole invogliare lo Stato a occuparsi del settore sociale, dall’altra lo
Stato non deve approfittarsene e escludere i cittadini.
liberalizzazione dei servizi,
Le direttive europee sono per la ma la Corte europea dice che le restrizioni alla
concorrenza da parte di operatori economici devono essere ammesse se risultano necessarie per consentire
lo svolgimento dei servizi di interesse generale da parte di imprese incaricate. A questo proposito si deve
tenere conto di condizioni economiche in cui si trova l’impresa e in particolare dei costi che deve sopportare
e delle normative anche ambientali che deve rispettare. Le deroghe devono essere fatte quando ci sono
esigenze sociali, che però vanno dimostrate (es. compagnia di trasporti navali di Pantelleria).
Sono servizi di interesse sociale, e quindi ammettono deroghe alla concorrenza, luce, telefonia fissa, trasporti
pubblici, misure di sicurezza aeroportuale, scuole.
Diritto antitrust
È uno dei diritti più invasivi sia nella vita delle persone, sia nella vita delle aziende.
Peculiarità del diritto antitrust
Autorità Garanti,
esiste un network delle la rete delle autorità nazionali e internazionali; in Europa
abbiamo le singole autorità statali e a livello comunitario la Commissione; in questo contesto possono
esserci quindi interpretazioni giudiziali molto diverse, motivo per cui ogni impresa deve avere un
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selfassessment,
proprio che svolge controllo su accordi verticali e orizzontali, soprattutto gli accordi
di esclusiva
l’autorità antitrust, oltre a sanzionare le imprese, promuovono la normativa antitrust con attività di
advocacy (avvicinamento)
le regole di concorrenza sono poste a difesa e sostegno del mercato unico (vd. art. 101); la difesa della
concorrenza non tutela quindi la concorrenza tra le singole imprese, ma il commercio tra Stati membri
le regole di concorrenza sono anche una spinta alla crescita
La normativa italiana
Legge 287/1990, copiate sostanzialmente dalla normativa europea.
concentrazioni:
Normativa sulle si ha quando c’è un cambio di controllo su un’impresa, detto target, cioè
con percentuali di acquisizione anche del 1520% (50% in codice civile) se insieme alle azioni si acquista
anche un diritto di veto su decisioni importanti cos ì anche con partecipazione di minoranza è possibile
bloccare i piccoli investimenti, che nell’immediato blocca l’azienda.
Se le fusioni sono troppo grandi, sono permesse a certe condizioni (es. San Paolo e Banca Intesa).
Si può crescere sul mercato tramite acquisizioni.
L’acquisizione di istituti finanziari ha una regolamentazione diversa da quella di istituzioni industriali, la
prima è più complicata.
Le concentrazioni devono essere notificate all’autorità antitrust del territorio su cui ci saranno effetti; ci sono
effetti sul mercato quando sia l’acquirente sia l’acquisito sono attivi su quel determinato mercato, perché
l’acquirente potrebbe arrivare a acquisire un’alta percentuale del mercato interessato.
notifica
In realtà di fatto c’è obbligo di non solo sul mercato su cui ci sono effetti grandi, ma anche su altri
Paesi in cui gli effetti sono molto piccoli, ma comunque il fatturato è superiore alla bassissima soglia prevista
(effetti extraterritoriali).
Se la fusione di due società produce fatturati incredibilmente alti, bisogna notificare solo in Commissione
europea (one stop shop); ma riguardo alle compagnie europee non si può far entrare altri (golden share), vd.
caso di AlitaliaEtihad.
La normativa comunitaria
Art. 101: divieto di intese generali restrittive della concorrenza, cioè tutti gli accordi che possono comportare
un danno in un mercato rilevante, quando le quote interessate in questo accordo sono troppo alte, sia accordi
effetti positivi:
orizzontali, sia verticali; ma esenzione per accordi con
trasferire ai consumatori gran parte degli effetti
promuovere progresso tecnico
non avere restrizioni indesiderabili
Tali accordi non possono essere notificati, almeno per prassi. Bisogna fare selfassessment, valutare se questo
accordo ha possibilità di ottenere esenzioni. Block exemption regulations
La Commissione a questo fine ha previsto le che, se applicate, garantiscono il
safe harbour delle esenzioni, cioè la certezza di ottenere le esenzioni.
Regolamento 1/2003: svolta nella gestione delle intese restrittive, che impone inversione dell’onere di prova,
cioè selfassessment, valutazione a carico delle imprese se l’accordo noccia o no alla concorrenza; se viene
sbagliata la valuta