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Meccanica del Continuo:

5 Marzo 1

  • Deformazione del corpo continuo
  • Sforzo. Modello Cauchy. Equilibrio corpo deformabile
  • Legami costitutivi

Modello umano, quando la deformaz. è piccola

(non lineare)

Faremo una teoria delle deform. finite e da questa ricaveremo la teoria lineare che ci interessa.

Deformazione (Straight)

  • La proposta cinematica relevante di un corpo è quella di occupare posizione differenti in R3

Prendiamo una posizione di questo corpo e la identifichiamo con una regione regolare Ω di R3 ed di frontiera ∂Ω. Prendo punto generico X (vettore)

  • Regione regolare → significa che in ogni punto della frontiera ha la normale esterna che indico con n⃗ (vettore unitario), ortogonale La config. che ho scelto la chiamo → Configurazione di Riferimento

Supponiamo di avere un’applicazione φ, una funzione,

  • φ : Ω → R3 associa un altro punto tale che ad ogni punto X → x = φ (X) associa un altro punto distinto da X (grande), che chiamerò

x piccolo e al variare di X grande l’intervallo f(x) descrive un’altra regione che chiameremo

quiattuto deformata

Questa f si chiama deformazione

Che cos'è una DEFORMAZIONE? È un'applicazione di una regione regolare di R3 chiamata CONFIGURAZIONE DI RIFERIMENTO, in una regione di f chiamata CONFIGURAZIONE ATTUALE

È un’applicazione che fa corrispondere ad ogni punto X (grande) un punto x (piccolo) nella configurazione attuale. questa f si chiama DEFORMAZIONE.

È una funzione vettoriale.

Da un punto di vista dei componenti, si può scrivere:

Se punto X grande ha coordinate X = (X1, X2, X3) x = (x1, x2, x3)

questa f avrà come componenti

  • f1(X1, X2, X3)
  • f2(... ...)
  • f3(... ...)

possiamo scrivere semplicemente xi = fi(X1, X2, X3) ed è una trasformazione piccola - grande

(44-43)

Concetto di trasform. lineare

Chiamiamo U, V ε V

Chiamiamo A U → V un'applicazione che manda U → V = AU

(A grande applica in U)

Chiedo anche che A sia lineare

Lineare AU + β W) = α AU + β AW ∀ α, β ε ℝ

U, W ε V

Applicazione che manda

In particolare è e l'applicazione nulla 0

OU = 0 Trasformazione nulla

Poiché è l'applicazione 'identità'

IU = U lo trasforma sempre in sé stesso

Se raccogliamo tutte le Trasf. Lineari troviamo

con 2 operazioni

  • A + B
  • α A

Prodotto di composizione tra 2 trasf. lineari

ABU = A (BU) Prodotto di composizione

(non commutabile)

1º Teorema di Decomposizione Algebrica

Dato A esiste un unico simmetrico che vale 12 (A + AT)

ed esiste un unico antisimmetrico 12 (A - AT)

tale che la somma dà proprio la A di partenza.

Quindi 12 (A + AT) + 12 (A - AT) = A

Prodotto scalare dx · dx = dℓn · dℓn = dℓ2

nn · nn = 1

d2 dell’infinitesima deformazione è:

dℓ2 = dₓ dₓ (FdₓX) (FdₓX)

- (FT FdₓX) · dₓ =

al posto di dₓX dℓN

quindi = dℓ2 (FT FN) · Nn

detA = determinante della matrice A [A³] anche se detA è un'invariante cubico

La condizione di simmetria come si scrive in componenti?

A = AT → Aij = Aji SIMMETRIA Simmetriche avranno dimensione 6

La condizione di antisimmetria

A = -AT → Aij = -Aji quanti simmetri avranno dimensione n2

⎡ 0 A12 A13 ⎤ ⎢ A21 0 A23 ⎥ ⎣ A31 A32 0 ⎦

A12 = -A21

A13 = -A31

A23 = -A32

Prodotto scalare interno tra applicazioni lineari

A · B = tr (ABT) traposto: cambia righe per colonne

è commutativa A · B = B · A

∥ A ∥2 = A · A (modulo) NORMA di una applicazione LINEARE (prodotto applicazione interna per se stessa)

∥A∥ = (tr (AAT))1/2

Quando A · B = 0 SONO ORTOGONALI TRA LORO

prodotto scalare nullo quadrato del prodotto scalare è nullo Se A è simmetrica e B è antisimmetrica sono sempre ortogonali tra loro (quindi A è ortogonale ad ogni simmetrica)

En = λ n

molti. possiamo scalar, entrambi i membri per h

h En = λ h1 → En = h n E1 h

espresso del coeff. di dilatazione lineare, uno dei param. della deformazione

λ dilatazione uniap. deformazione = En

Coeffic. di dilataz. lineare in grado di estremoParliamo di grado di estremo perché è

En max { En = h n E1 }h n (min)

Per trovare i λ in questa espressionePer trovare la soluzione di En = λ h n E = λI

Possiamo scriverla in questa formula (E - λ I) hn = 0det (E - λ I) = 0 → λ3 - i1 λ2 + i2 λ - i3 = 0

(Rouchy - Capelli) In particolare: i1 = tr E = E11 + E22 + E33

i2 = somma dei det. dei numeri estrai. lungo la diag. principale di E detto invariante quadratico

11 E12 E11 E13 E22 E23

E22 + E33 + E33

i3 = det E

Dato E compont se uno scelto.

Lo di che . Avv a , ma non cambiano.

Potete . uno stato con lo stato con

λi = SCALARE ed è PRIVO DI DIMENSIONE

Tensore E può essere espresso con

con

  • con

INVARIANTI espressi in funzione de 3 autovalori

I1 ⟶ £1 = tr E = λ1 + λ2 + λ3

I2 ⟶ E2 = λ1λ2 + λ1λ3 + λ2λ3

I3 ⟶ E3 = det E = λ1 λ2 λ3

λ1 invariante lineare

λ2 quadratico

λ3 cubico

Se parte dell’ultimo invariame a. Se λ2 ≠ 0

significa che un autovalore è nullo λ₁ ≠ 0, λ₂, λ2 ≠ 0

E1 ≠ 0

Set λ3 = 0, passo E1 allora λ1 dov 1 0. può uno. un autovalore è nullo

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A.A. 2013-2014
155 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/08 Scienza delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicolo.nicassio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle costruzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Bari o del prof Marzano Salvatore.