ELLULE
Fibroblasti: sono le cellule predominanti del tessuto connettivo (circa 65% della popolazione
cellulare totale), responsabili della produzione dei vari tipi di fibre, ma anche indispensabili nella
sintesi della matrice del tessuto connettivo.
Il fibroblasta è una cellula fusiforme o stellata con un nucleo ovale. Il citoplasma contiene un
reticolo endoplasmatico rugoso ben sviluppato con ribosomi. Il complesso di Golgi è
di grandezza
considerevole e i mitocondri sono larghi e numerosi.
Mastocita: responsabile della produzione di alcune componenti della matrice. Produce sostanze
vasoattive che possono controllare il flusso del sangue attraverso il tessuto.
Il citoplasma è caratterizzato dalla presenza di vescicole che contengono enzimi proteolitici,
istamina ed eparina. Il complesso di Golgi è ben sviluppato, mentre sono scarse le strutture del
reticolo endoplasmatico rugoso.
Macrofago: ha funzioni sia fagocitiche sia di sintesi. Sono particolarmente numerosi nel tessuto
infiammato. Essi derivano dai monociti circolanti del sangue che migrano nel tessuto. Il tessuto
connettivo contiene cellule infiammatorie di vario tipo, per esempio granulociti neutrofili, linfociti e
plasmacellule.
Granulociti neutrofili (leucociti polimorfonucleati): il nucleo è
lobulato e numerosi lisosomi, con
enzimi lisosomiali, sono rinvenibili nel citoplasma.
Linfociti: sono caratterizzati da un nucleo ovale o sferico che contiene aree localizzate di cromatina
elettrondensa.
Plasmacellule: contengono un nucleo sferico localizzato eccentricamente con una cromatina
elettrondensa che si dispiega radialmente. Un reticolo endoplasmatico contiene numerosi ribosomi.
Il citoplasma contiene numerosi mitocondri e un complesso di Golgi ben sviluppato.
F : sono prodotte dai fibroblasti e possono essere divise in:
IBRE
Fibre collagene: sono le componenti più essenziali del parodonto e predominano nel tessuto
connettivo gengivale. L'unità più piccola, il tropocollagene, è formata da 3 catene di polipeptidi
intrecciate fra di loro a formare una spirale. Le sintesi del tropocollagene avviene all'interno del
fibroblasta e da qui la molecola del tropocollagene è secreta dentro allo spazio extracellulare.
Dapprima le molecole di tropocollagene si uniscono longitudinalmente in protofibrille, che in
seguito si aggregano lateralmente in parallelo per formare le fibrille collagene. Le fibre collagene
sono fasci di fibrille collagene allineate. Man mano che le fibre collagene maturano, si formano
legami covalenti incrociati fra le molecole di tropocollagene; da ciò deriva una riduzione della
solubilità
del collagene legata alla sua età. Anche i cementoblasti e gli osteoblasti sono cellule che
hanno la capacità
di produrre collagene.
Fibre reticolari: sono numerose nella zona del tessuto adiacente alla membrana basale e anche nel
tessuto connettivo lasso che circonda i vasi sanguigni.
Fibre ossitalaniche: sono presenti nella gengiva e nel legamento parodontale, dove hanno un
decorso prevalentemente parallelo all'asse lungo del dente.
Fibre elastiche: sono presenti nel tessuto connettivo della gengiva e del legamento parodontale
soltanto in associazione con i vasi sanguigni.
La funzione di queste fibre è quello di fornire l’attacco della gengiva a denti e osso; ai denti
conferiscono resistenza, rigidità
e compatezza.
I possono essere divisi nei seguenti gruppi:
FASCI DI FIBRE COLLAGENE GENGIVALI
Fibre circolari: decorrono nella gengiva libera e circondano il dente come un polsino / anello.
Fibre dentogengivali: sono contenute nella porzione sopra-alveolare del cemento radicolare, e dal
cemento si proiettano a ventaglio nel tessuto gengivale libero.
Fibre dentoperiostali: partono dalla stessa porzione del cemento da cui originano le fibre
dentogengivali, ma decorrono apicalmente sopra le creste ossee vestibolari e linguali e terminano
5
nel tessuto della gengiva aderente. Nell'area di confine tra gengiva libera e gengiva aderente, spesso
l'epitelio manca di un supporto di fasci di fibre collagene. In quest'area è spesso presente il solco
gengivale libero.
Fibre transettali: si estendono fra il cemento radicolare sopra-alveolare di due denti approssimali.
Decorrono quasi rettilinee sopra il setto osseo interdentale e penetrano nel cemento dei denti
adiacenti.
M
ATRICE
La matrice del tessuto connettivo è prodotta principalmente dai fibroblasti, alcuni costituenti sono
prodotti dai mastociti e altri componenti derivano dal sangue. Il trasporto di acqua, di elettroliti, di
fattori nutritivi, di metaboliti, da e verso le singole cellule connettivali, avviene all'interno della
matrice. I suoi principali costituenti sono proteoglicani e glicoproteine. I proteoglicani contengono i
glicosaminoglicani come unità polisaccaridiche e la sua componente predominante è quella
polisaccaridica. Le glicoproteine contengono pure polisaccaridi, ma la sua componente predominante è
quella proteica.
La normale funzione del tessuto connettivo dipende dalla presenza di proteoglicani e di
glicosaminoglicani. I proteoglicani regolano la diffusione e il flusso del fluido attraveso la matrice,
sono importanti nel mantenimento della pressione osmotica e inoltre giocano un ruolo importante nella
regolazione della migrazione (movimento) cellulare nel tessuto. Servono come regolatori della
consistenza della tessuto connettivo e sono importanti per la resistenza della gengiva.
Le caratteristiche della gengiva sono determinate geneticamente piuttosto che essere il risultato di un
adattamento funzionale agli stimoli ambientali. La specificità
dell'epitelio gengivale è determinata da
fattori genetici inerenti al tessuto connettivo.
LEGAMENTO PARODONTALE
Il legamento parodontale è il tessuto connettivo molle, cellulare e riccamente vascolarizzato e
innervato, che circonda le radici dei denti e congiunge il cemento radicolare con la lamina dura o osso
alveolare proprio. È situato fra l'osso alveolare proprio e il cemento radicolare.
In direzione coronale il legamento parodontale prosegue nella lamina propria della gengiva ed è
separato da quest'ultima dai fasci di fibre collagene che collegano la cresta dell'osso alveolare alla
radice (fibre della cresta alveolare).
Il legamento parodontale comunica attraverso canali vascolari (canali di Volkmann) dell'osso alveolare
proprio con gli spazi midollari dell'osso alveolare. Lo spazio del legamento parodontale ha la forma di
una clessidra con la parte più stretta situata a circa metà della radice. L'ampiezza del legamento
parodontale è
di circa 0,25 mm + 50 %.
funzioni: sostegno del dente nell’alveolo, di nutrimento, di difesa, sensoriale, e di
Ha le seguenti forze occlusali all’osso.
trasmissione delle Grazie alla presenza del legamento parodontale è
possibile
distribuire e riassorbire le forze sviluppate durante la funzione o durante altri contatti dei denti, nel
processo alveolare, tramite l'osso alveolare proprio. Il legamento parodontale è
anche essenziale per la
mobilità
dei denti. La mobilità
di un dente è
in larga misura determinata dall'ampiezza, dall'altezza e
dalla qualità
del legamento parodontale.
Il dente è
unito all'osso dai (fibre connettivali) che possono essere divisi
FASCI DI FIBRE COLLAGENE
nei seguenti gruppi principali:
Fibre della cresta alveolare: presenti sulla parete vestibolare e linguale della regione coronale
della radice che dipartono dal cemento cervicale e raggiungono la cresta ossea alveolare. Tali fibre
limitano i movimenti di inclinazione del dente. Unendosi alle fibre orizzontali profonde formano il
legamento circolare. 6
congiungono il cemento all’osso alveolare nella parte coronale. Le fibre più
Fibre orizzontali:
coronali uniscono le superfici di due denti adiacenti (fibre transeptali).
Fibre oblique: sono le più numerose e decorrono obliquamente in senso apico-coronale dalla
superficie dell’osso alveolare a quella del cemento e sono in grado di opporsi ad ogni movimento
di estrusione.
decorrono dall’apice del dente all’osso con disposizione a raggiera.
Fibre apicali:
Il legamento parodontale e il cemento radicolare si sviluppano dal tessuto connettivo lasso (il follicolo)
che circonda il germe del dente. Il legamento parodontale si forma in concomitanza con lo sviluppo
della radice e con l'eruzione del dente.
Le cellule del legamento parodontale sono: fibroblasti, osteoblasti, cementoblasti, osteoclasti, cellule
epiteliali e cellule nervose. Nel legamento parodontale si trovano piccoli gruppi di cellule epiteliali,
chiamate residui epiteliali di Mallassez, che rappresentano i residui della guaina epiteliale di Hertwig;
contengono solo pochi mitocondri e hanno un reticolo endoplasmatico poco sviluppato, ciò significa
che sono cellule vitali, ma in riposo, con un metabolismo molto basso.
originano dall’arteria alveolare inferiore nell’arcata
I vasi sanguigni del legamento parodontale
inferiore e dall’arteria alveolare postero-superiore nell’arcata superiore e sono rappresentati da 3
gruppi di vasi:
decorrono a livello dell’osso alveolare lungo le superfici vestibolari e
Arterie sovra-periostali:
linguali
Arterie inter-alveolari: decorrono nel legamento a livello apicale (in senso apico-coronale) e
vascolarizzano la zona dell’attacco epiteliale.
Arteriole del setto inter-dentale: vascolarizzano la zona sopra crestale, il solco crevicolare e la
zona dell’attacco epiteliale.
L’innervazione del legamento proviene da diramazioni dei nervi alveolari superiore e inferiore e sono
responsabili degli impulsi propriocettivi e dolorifici che vengono trasmessi al sistema nervoso
centrale.
CEMENTO RADICOLARE
Il cemento radicolare è un tessuto connettivo calcificato e specializzato che ricopre la dentina
radicolare e occasionalmente piccole porzioni della corona del dente: si estende dal limite inferiore
dello smalto, dove è molto sottile, fino all’apice radicolare dove raggiunge il suo massimo spessore.
Non contiene i vasi sanguigni o linfatici, non ha innervazione, non va incontro al riassorbimento
fisiologico e al rimodellamento, ma è
caratterizzato da una continua deposizione lungo l'arco della vita.
È costituito di fibre collagene mantenute in una matrice organica. Il suo contenuto minerale,
principalmente idrossiapatite, è
di circa il 65% del peso.
Svolge varie funzioni: attacca le fibre del legamento parodontale alla radice e assicura un ancoraggio
al dente. Ha funzione protettiva nei confronti della dentina e contribuisce al mantenimento
dell’ampiezza fisiologica ottim
-
Emdogane parodonto
-
Terapia antibiotica parodonto
-
Vascolarizzazione del cranio, Anatomia dell'Apparato stomatognatico
-
Articolazione temporo mandibolare ATM, Anatomia dell'Apparato stomatognatico