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La composizione de Il Mattino e la vicenda redazionale de Il Giorno

La composizione de Il Mattino sarà la soluzione di Parini per la nuova linea stilistica, soprattutto con la scoperta dell'ironia. La vicenda redazionale de Il Giorno è tra i casi più complicati della filologia moderna, in quanto è un testo che viene scritto e rielaborato a più riprese su un periodo molto ampio della vita dell'autore.

Quando si parla de Il Giorno si intende un testo che non ha un'unica forma, su cui Parini continua a lavorare fino alla sua morte. Ci sono due diversi progetti per Il Giorno: uno è quello che arriva ad essere pubblicato (annunciato nella dedica "Alla moda"), un poemetto dedicato alle diverse parti del giorno e che in origine doveva essere tripartito in mattino, mezzogiorno e sera; l'altro progetto parte dalle riscritture delle parti già pubblicate de Il Giorno, suddiviso ora in quattro parti (Mattino, Meriggio, Vespro e Notte).

Le prime due parti del primo progetto vengono pubblicate e subito...

Parini inizia a correggere le partia stampa, confermando la volontà dell'autore di tornare sul proprio testo per migliorarlo e modificarlo. Parini non solo corregge, ma riscrive anche delle intere parti. La divisione in quattro parti della giornata era una forma ripresa dalla moda dell'epoca, che viene poi ripresa anche da D'Annunzio. Nessuno dei due progetti vede mai una pubblicazione complessiva ed integrale da parte dell'autore, che pubblica Il Mattino ed Il Mezzogiorno, lasciando il secondo progetto inedito. Dopo la sua morte nel 1799, un suo allievo pubblica le sue opere e mescola i due progetti de Il Giorno, per dare un'idea complessiva dell'opera; prende le due parti pubblicate e le completa con gli elementi nuovi inediti e anche frammentari de Il Vespro e La Sera. Parini pubblica Il Mattino nel 1763 e nei primi anni Settanta inizia a redigere il secondo progetto. Nel frattempo il testo viene superato dalla storia, anche a causa della Rivoluzione.Francese; il clima che segna la nascita del testo a Milano, cambia con la salita al trono di Giuseppe II, figlio di Maria. 10 Cfr. D. Isella, Diagramma pariniano. Giuseppe II è noto per essere stato uno dei più grandi sovrani della storia propugnatori dell'assolutismo illuminato. Questo si può dedurre in prima istanza dai suoi scritti, dai quali si evince che egli concepiva il proprio ruolo a capo di Teresa d'Austria, e tempo dopo con la Rivoluzione. Il senso del testo è una critica, una proposta di riforme rispetto al sistema nobiliare vigente. La dedica "Alla moda" appare solo nel primo progetto, mentre scompare nel secondo. Un'altra pratica letteraria dell'epoca era quella di premettere alle edizioni delle dediche, delle vere e proprie lettere. Le dediche settecentesche erano rivolte a dei nobili, a dei principi o a dei re; sono testi elogiativi di singoli personaggi con uno scopo editoriale ben preciso. Il personaggio ricevente la dedica.ricambia con dei beni materiali e con la protezione dell'autore. La moda è ciò che non è la memoria, è il suo opposto, ed è l'entità che incarna la superficialità, l'effimero e la fragilità temporale. La dedica diventa un testo anche programmatico, che annuncia determinati intenti e caratteristiche dell'opera a cui è premessa. Parini già mette in attola chiave complessiva del poemetto. Il poemetto si apre sul rovesciamento e sulla disattesa delle regole dell'ironia. Parini pubblica la prima edizione de Il Mattino anonimo e senza un'indicazione di genere più preciso. Anche la dedica non viene firmata. Non necessariamente il lettore disavveduto ha gli strumenti per riconoscere l'ironia del testo di Parini, che si nota nella dedica e non immediatamente. Il testo viene confezionato come se fosse un testo alla moda dell'epoca. Doveva rispettare i canoni e le correnti piùmoderne ed attuali. Ciò vale per il genere e per la forma metrica, che l'autore tematizza e presenta sin dal testo della dedica. È un testo senza rime per adeguarsi alla moda, che si compiace dei testi poetici senza la rima. La rima è considerata servile, in quanto formalmente imposta, che l'autore deve rispettare e di cui si può liberare solo scegliendo altre forme metriche. Parini sceglie gli endecasillabi sciolti. Anche la forma di definizione del genere serve a diminuire la forma dell'identità del testo stesso. Sembra che si voglia far credere che il testo appartenga all'etichetta che Parini premette. Ciò fa parte dell'ironia dell'autore, che non è per forza subito percettibile. Nel momento in cui il lettore coglie l'ironia, avrà colto tutta la chiave d'accesso al poemetto, che va letto rovesciando il senso delle parole. Il testo critica la moda, anche se si apre con un elogio ad essa.contraddistinguono la dedica e quanto segue. La dedica è per questo indirettamente programmatica. Presenta un principio dell'ironia del testo, che è la modalità di lettura di tutta l'opera. 06.03.2018 della nazione come un dovere sacrosanto da adempiere per essere il tramite che legava Dio al suo popolo, incentrando sempre più il ruolo di governo sulla sua persona, pur mantenendo una politica e degli ideali di stampo illuminista. Giuseppe II recuperò non solo l'influenza dell'aristocrazia austriaca, ma anche un tocco cavalleresco e medioevale che lo consacrava come il re-sacerdote, fatto che lo spinse molto a considerare attivamente gli affari ecclesiastici come affari di governo. Nella dedica Alla moda, Parini sostiene di essere un autore che si attiene alla moda dell'epoca, ma si tratta solo di ironia. La dedica è soggetta a due livelli di lettura: il primo prevede la lettura di quanto l'autore esprime; il secondo quanto.

Il lettore carpisce dal sottotesto, dall'implicità dello scritto. Bisogna notare come Parini si riferisce ai contenuti, che vengono definiti attraverso la negazione di tutto ciò che non è il poemetto. Non si parla di compiti seri o leggi, né di annoiante economia. Non parla di quello che è serio e gravoso. La moda diventa una dea. Parini apre la dedica invitando una determinata cerchia di lettori ad allontanarsi dal testo, che non è a loro consacrato. La malinconia è una caratteristica della vecchiaia; inoltre, segue la teoria che in vecchiaia i fluidi corporei aumentino. Il libretto non si rivolge ai vecchi, siccome la moda lo chiama a destinarlo ai giovani, alle dame e ai garzoni, che più tardi si rivelano i protagonisti del poemetto. I pacifici altari sono i tavoli da toeletta. Questo è uno dei punti che devono aiutare il lettore a riconoscere l'ironia; sta ironizzando sull'abitudine dei giovani nobili di passare ore.

intere alla toilette, come in un gesto sacrificale verso se stessi. Si parla di brillante gioventù, in contrasto con i vegliardi. Questa antitesi è una delle manifestazioni delle modalità a cui Parini ricorre spesso. Un contrasto centrale è quello tra il passato ed il presente. Il passato è rappresentato dai vegliardi, mentre il presente è rappresentato dalla gioventù. Sembra connotare positivamente i giovani brillanti. La dea della moda è un'entità legata al presente per due ragioni: da un lato la moda effimera esiste solo in un determinato momento, in quanto in quello successivo è già cambiata; dall'altro lato è proprio il presente dell'autore ad elevare la moda al di sopra di ogni altro valore. Parini usa la parola oggi per veicolare l'idea del cambiamento; attraverso l'uso dell'avverbio temporale fa tornare il contrasto tra passato e presente, che porta ad un cambiamento.

presente ha conosciuto e portato il cambiamento, il quale consiste nella connotazione negativa del buon senso, della ragione e dell'ordine. Tuttavia, l'uso dell'ironia e del rovesciamento, permettono di capire il senso del discorso e suggeriscono di rovesciare la connotazione di passato e presente, il quale diventa un momento storico negativo. Si gioca per antitesi e contrasti. Bisognerebbe soffermarsi su alcune scelte lessicali fatte da Parini nella dedica.

L'immagine negativa dei vegliardi riporta allo stile delle satire giovanili dell'autore; è una rappresentazione caricaturale, con tratti comico-realistici. C'è una forte occorrenza ad altri testi satirici. La funzione del commento è quella di indicare un possibile quadro culturale dell'autore, dando delle indicazioni sulla cultura dell'autore, cogliendo eventuali, possibili o probabili echitestuali. È interessante notare la ricorrenza di rimandi ad altri testi satirici.

ad autori di varie epoche, partendo da Persio arrivando a Fagiuoli. Attraverso l'intertestualità si dà un'idea di collocazione dell'opera; l'autore da indicazioni implicite sul piano satirico riguardo l'intera opera. I due diversi incipit de Il Mattino indicano uno dei primi interventi dell'autore sul testo. L'inizio è stato cambiato. Nella nuova redazione Parini non premette più il testo proemiale e programmatico della dedica. Guardando alla prima redazione si nota che il verso 33, nella seconda, viene anticipato al primo verso. Nella seconda versione appare un nuovo preambolo poetico. Parini, nella seconda versione, omette un prologo poetico, che però torna nella prima versione. Sin dall'inizio del testo si nota la presenza di iperbati. Il primo inciso è particolarmente lungo. I primi sei versi uniscono un unico periodo. Il testo inizia a presentare le due figure che interagiscono nel poemetto: il giovin signore

E l'io satirico, ovvero il precettore. Nei primi versi si apre l'idea dellanobiltà che può provenire o da una lunga genealogia (per lungo di magnanimi lombi) oppure dalla ricchezza che acquista i titoli nobiliari (in mar ricchezze). Questi versi servono ad indicare il carattere esemplare della classe del giovane signore. Chiunque sia il nobile deve ascoltare il precettore di eleganza. Si fa riferimento alla struttura tripartita del poemetto. Comincia anche un discorso sull'attività, sul tempo caratterizzato da attività non produttive. Il giovane signore è per lo più inattivo. Si parla del tedio, del fastidio e dell'ozio del protagonista. Il tempo di vita del giovane signore è caratterizzato dalla noia, dal tedio e dall'ozio, tema che si sviluppa nel resto del poemetto. Ritorna il contrasto dei tempi, con i termini or e in passato. Pur ricorrendo a termini classicheggianti e latinizzanti si fa riferimento ai viaggi, ad

un elemento quasi indispensabile all'educazione dei giovani nobili. I viaggi si riconosceva un altissimo valore formativo e conoscitivo. I viaggi del giovane signore però non sono dedicati alla formazione, ma al piacere e al divertimento. Le tracce che si p
Dettagli
A.A. 2017-2018
54 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher serena.fagioli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana III e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Svizzera italiana - Usi o del prof Garau Sara.