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In 100 parti uguali
In 10 parti non equivalenti
In 10 parti uguali
3. La differenza interquartile si ottiene:
- Calcolando la differenza tra il terzo e il primo quartile
- Calcolando la differenza tra il quinto e il sesto quartile
- Calcolando la differenza tra il decimo e il centesimo quartile
- Calcolando la differenza tra il secondo e il primo quartile
4. I quantili non possono essere calcolati:
- A livello di scala arapporti a livello di scala nominale
- A livello di scala aintervallia livello di scala ordinale
5. I quantili si riferiscono ad una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati
- Ad un limite esatto (o reale) superiore
- Alla misura che occupa la posizione centrale in un campione di dati disposti in ordine crescente in base al loro valore
- Alla classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione
6. Parli dei quantili.
7. Usando la seguente distribuzione calcoli i quartili: punteggio ad un test di memoria: 22, 36, 23, 30, 33, 27, 32, 27. (i valori potranno cambiare)
- Lezione 0181. La media ponderata di un insieme di dati è: il rapporto tra la somma, moltiplicata per la frequenza, di tutte le misure ottenute e la somma di tutte le frequenze il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate Una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati La classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione
- Come indice di tendenza centrale, a livello di scala nominale, possiamo usare: la moda la media tutte le precedenti la mediana
- La media aritmetica di un insieme di dati è: La classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione Una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati Un limite esatto (o reale) superiore il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate
- L'indice di tendenza centrale più usato con variabili qualitative è: la moda la varianza la media il numero di categorie
Sto analizzando i punteggi ad un test di memoria dei pazienti visti il mese scorso, come indice di tendenza centrale posso usare: tutte le alternative, la media, la mediana, la moda.
Sto analizzando il colore degli occhi degli studenti della mia classe, come indice di tendenza centrale posso usare: la moda, la media, la mediana, tutte le precedenti.
Descriva la media aritmetica e ponderata.
Trovi la media della seguente distribuzione esplicitando il procedimento usato per ottenere il risultato: 7, 3, 5, 4, 7, 6, 9. (la serie di numeri data potrebbe cambiare ad ogni prova d'esame)
Lezione 0191. La media aritmetica degli scarti di un valore dalla media della distribuzione è: minore di zero, uguale a zero, maggiore di zero, uguale a uno.
Gli indici di dispersione o variabilità: Forniscono un limite esatto (o reale) superiore, sono statistiche che esprimono la tendenza prevalente o principale che emerge da un campione di dati, permettono una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati.
quarto quartile.Il secondo quartile è dato dalla differenza tra il terzo e il primo quartile.
La Varianza è data da: la somma degli scarti dalla media elevati al quadrato divisi per il totale delle osservazioni.
Lo scarto dalla media diviso per il totale delle osservazioni è la somma degli scarti dalla media divisi per il totale delle osservazioni.
La somma degli scarti dalla media elevati al quadrato.
Descriva gli indici di dispersione.
La deviazione standard indica di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla mediana.
La deviazione standard indica di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla moda.
La deviazione standard indica di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla varianza.
La deviazione standard indica di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla media.
L'indice di variabilità più usato con variabili qualitative è la deviazione standard.
La deviazione standard o scarto quadratico medio rappresenta la variabilità modulabile.
variabilità relativa lavariabilità assoluta 4. La deviazione standard o scarto quadratico medio è: Il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate La media aritmetica dei valori assoluti degli scarti dei dati dalla media della distribuzione La radice quadrata della varianza Un limite esatto (o reale) superiore 5. Come indice di variabilità, a livello di scala ordinale, possiamo usare: la varianza il range nessuna delle precedenti la deviazione standard 6. Descriva le caratteristiche della deviazione standard. - Lo scostamento semplice medio: è la moda dei valori assoluti degli scarti delle x da un valore medio - è la variazione aritmetica dei valori assoluti degli scarti delle x da un valore medio - è la mediana dei valori assoluti degli scarti delle x da un valore medio - è la media aritmetica dei valori assoluti degli scarti delle x da un valore medio 2. Lo scostamento semplice medio puòcoppie di valori calcolare la somma dei prodotti in valore assoluto fra tutte le possibili coppie di valori calcolare la media delle differenze in valore assoluto fra tutte le possibili coppie di valoriverificarsi di un evento. Questa concezione considera la probabilità come una misura soggettiva basata sulle informazioni disponibili all'individuo. 3. La descrizione del concetto di concentrazione si riferisce alla distribuzione dei valori di una variabile all'interno di un insieme di unità statistiche. Se i valori sono equamente distribuiti tra tutte le unità statistiche, si può dire che non vi è concentrazione. Al contrario, se i valori sono concentrati in alcune unità statistiche e meno presenti in altre, si può parlare di concentrazione. Lezione 02 1. La concezione logicistica di probabilità: parte da due concetti primitivi (evento e probabilità) e da alcuni assiomi. Valuta la probabilità di un evento in base al grado di fiducia che un individuo attribuisce, secondo le sue informazioni, al verificarsi di un evento. Questa concezione viene denominata anche concezione classica e considera la probabilità di un evento come una relazione logica tra l'evento stesso e un insieme di conoscenze di cui si dispone. 2. La concezione soggettiva di probabilità: parte da due concetti primitivi (evento e probabilità) e da alcuni assiomi. Viene denominata anche concezione soggettiva e valuta la probabilità di un evento in base al grado di fiducia che un individuo attribuisce, secondo le sue informazioni, al verificarsi di un evento. Questa concezione considera la probabilità come una misura soggettiva basata sulle informazioni disponibili all'individuo.casi favorevoli (al verificarsi di E) ed il numero n dei casi possibili. La concezione assiomatica di probabilità: viene denominata anche concezione classica considera la probabilità di un evento è una relazione logica fra l'evento stesso ed un insieme di conoscenze di cui si dispone. Parte da due concetti primitivi (evento e probabilità) e da alcuni assiomi. Valuta la probabilità di un evento in base al grado di fiducia che un individuo attribuisce, secondo le sue informazioni, al verificarsi di un evento. Per la concezione classica della probabilità questa: è il rapporto fra il numero dei casi osservati ed il numero dei casi impossibili. È il rapporto fra il numero totale dei casi ed il numero dei casi osservati. È il rapporto fra il numero dei casi favorevoli (al verificarsi di E) ed il numero dei casi possibili. È il rapporto fra il numero dei casi favorevoli (al verificarsi di E) ed il numero dei casi possibili.incertezza uno strumento irrazionale che permette di prendere decisioni in condizioni di certezzaincertezza: uno strumento irrazionale che permette di prendere decisioni in condizioni di certezza
Per la concezione classica della probabilità possono esistere degli eventi:
- nessuna delle due alternative
- entrambe le alternative proposte
- totalmente certi
- totalmente improbabili
Descriva la concezione frequentista della probabilità.
Descriva la concezione logicistica della probabilità.
Lezione0241.
Secondo la teoria soggettiva della probabilità: la probabilità di un evento è il rapporto tra il numero di casi favorevoli all'evento e il numero di casi ugualmente possibili. Lo sperimentatore assegna, a seconda della sua credenza, un valore. La probabilità associata a una certa affermazione misura il gra