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La comunicazione non verbale
CNVvero.vero tranne la vocefalso.vero tranne lo sguardo25. Linguaggio e sistemi non verbali sono reciprocamente uniti da una relazione di "asimmetria strutturale", perché:
- la CNV è il substrato del linguaggio
- Il linguaggio presuppone la CNV
- ciascuno è indipendente
- ogni forma di CNV presuppone il linguaggio
26. I gesti
I gesti: Sono azioni motorie coordinate e circoscritte che generano un significato e sono indirizzate a un interlocutore per raggiungere uno scopo. Si distinguono:
- Gesti iconici (o lessicali)
- Pantomima
- Gesti simbolici (o semiotici o emblemi)
- Gesti deittici
- Gesti motori
I gesti sono parte integrante del discorso e costituiscono un modo spaziale di rappresentazione simbolica e semiotica autonoma o in sincronia con le rappresentazioni linguistiche. Precisano e completano il significato degli enunciati e, sul piano pragmatico, marcano l'atteggiamento del parlante nei confronti di ciò che sta dicendo.
Manifestano le sue aspettative nei confronti dell'interpretazione del destinatario. I gesti presentano notevoli variazioni culturali. La comunicazione gestuale non è sempre immediata.
I sistemi di CNV sono diverse modalità di comunicazione non verbale ovvero:
- aspetti prosodici e paralinguistici della voce
- mimica facciale
- gesti
- sguardo
- prossemica
- aptica
Il sistema cinesico comprende i movimenti del corpo, del volto e degli occhi. La postura, la gestualità e l'espressione che accompagnano il parlato sono l'oggetto di studio della cinesica. All'inizio di una conversazione lo sguardo funge da segnale d'appello per comunicare la propria disponibilità a iniziare un'interazione. A conversazione avviata, funge da regolatore della turnazione, da sincronizzatore e da regolatore delle distanze interpersonali. Intensità, durata e direzione dello sguardo variano.
in relazione: ai diversi contesti - al grado di intimità - all'emozione sottostante - al valore sociale in un dato contesto culturale (sfida, seduzione, pericolo, minaccia)
La comunicazione non verbale
Nell'evento comunicativo il sistema di codificazione linguistica interagisce e si integra con i sistemi di comunicazione extra - linguistica, messi in atto sia in modo automatico, sia volontario. CV + CNV = significato globale dell'atto comunicativo. La comunicazione non verbale (CNV), comprende una molteplicità di processi comunicativi. È una forma di comunicazione che agisce sulla regolazione volontaria dell'attenzione e delle modalità espressive. È in parte attivata da meccanismi automatici, ma comporta sempre un grado variabile culturale e individuale. Tutte le modalità di CNV sono caratterizzate da gradi diversi di universalità, variabilità (culturale, personale, di contesto), controllo.
La CNV di astrazione, l'uomo vi fa ampio ricorso per la sua significativa componente permette una rappresentazione spaziale e motoria della realtà e, malgrado un grado limitatorelazionale:- genera e sviluppa l'interazione con gli altri
- mantiene e rinnova le relazioni nel tempo
- cambia le relazioni in corso
- estingue le relazioni
- manifesta le emozioni e l'intimità
- esprimono relazioni di potere e persuasione
- Regole del silenzio relazioni incerte
- La zona sociale prevede distanze di:
- 0-0,5 m
- 0,5-1 m
- 1-4 m
- > 4 m
- Il FACS è:
- il Facial All Coding System
- il Fast Attitude Coding System
- il Facial Action Coding System
- il Facial Active Coding System
- L'effetto auditorio:
- è fondamentale per l'adattamento delle espressioni facciali
- è fondamentale per la comparsa, il mantenimento e il cambiamento delle espressioni facciali
- è fondamentale per l'efficacia e il mantenimento delle espressioni facciali
- è fondamentale per la comparsa delle espressioni facciali
- La zona intima prevede distanze di:
- 1-4 m
- > 4 m
- 0,5-1 m
- 0-0,5 m
- La teoria innatista della mimica facciale:
- afferma che le espressioni facciali sono decodificabili solamente all'interno di una stessa cultura
- è stata proposta da Eckman
- afferma che le espressioni facciali sono universali e risultato dell'evoluzione della specie umana
- afferma che le espressioni
Le espressioni facciali sono delle emozioni e dipendono da programmi neuromotori specifici. Inoltre, esse sono caratterizzate da invariabilità culturale e universalità di produzione e riconoscimento. Per Ekman, le configurazioni espressive del volto sono gestalt: unitarie, condivise universalmente, controllate da programmi neuromotori distinti, chiuse, fisse, specifiche per ogni emozione. Le espressioni, inoltre, vengono analizzate a due diversi livelli:
- Molecolare: registrazione dei movimenti minimi dei muscoli del volto
- Molare: configurazione finale corrispondente a una data esperienza emotiva
Il sorriso è l'omologa espressione facciale delle scimmie usata come atto univoco di difesa o di sottomissione. Gli studi sulla classificazione dei movimenti facciali hanno individuato 19 configurazioni diverse di sorriso legate all'espressione delle emozioni, ma formalmente e funzionalmente diversificate.
riveste importanti funzioni nell'interazione sociale: è regolatore dei rapporti sociali, promotore dell'affinità relazionale e strumento informativo. 11. Il TEC di comprensione delle emozioni, attualmente disponibile anche in italiano. Il test valuta l'acquisizione delle nove componenti di comprensione delle emozioni in bambini tra i 3 e gli 11 anni, ed è caratterizzato da 23 tavole che indicano i sentimenti di felicità, tristezza, paura, rabbia e normalità. Ci sono due versioni: una per maschi e una per femmine. I materiali sono strutturati in brevissimi racconti organizzati in un libro illustrato formato A4. Il TEC prende in considerazione le seguenti dimensioni: situazione, desideri, cause esterne delle emozioni (personaggio inseguito da un mostro), emozioni basate sul desiderio (due personaggi, medesima considerazione).- Opposti
- Emozioni basate sulla credenza (coniglio con carota, non sa che dietro i cespugli si nasconde una volpe)
- Influenza di un promemoria (personaggio cui si ricorda che ha perso oggetto importante)
- Possibilità di controllare un'emozione provata (strategia psicologica per personaggio che non vuole più essere triste)
- Possibilità di stato emotivo (personaggio sorride per nascondere preoccupazione)
- Emozioni miste (personaggio ha ricevuto un regalo che può nascondere o suscitare sentimenti sia positivi che negativi)
- Emozioni morali (personaggio fa qualcosa di brutto e lo nasconde alla mamma)
12. La prossemica è un sistema di percezione, organizzazione e uso dello spazio e della distanza interpersonale; ha forti variazioni culturali (culture della distanza vs cultura della vicinanza). La distanza interpersonale si quantifica in base al tipo di relazione interpersonale. E' zona intima (0-0,5m), zona personale (0,5-1m),
zona sociale (1-4 m) e zona pubblica (>4m). Il rispetto o meno della distanza spaziale ha importanti significati a livello comunicativo. L'aptica: è l'insieme delle azioni di contatto in un atto comunicativo (mano sulla spalla, schiaffato, carezza...) Il toccare l'altro influenza la natura e la qualità della relazione ed esprime diversi atteggiamenti interpersonali (zone vulnerabili e non), oltre a manifestare la relazione di potere/dominanza. Si distinguono le sequenze di contatto reciproco (due o più azioni di contatto reciproco in una stessa interazione) con funzione di supporto affettivo o in una relazione simmetrica; e contatto individuale, cioè unidirezionale. Il concetto è regolato da rituali e ha una forte variabilità culturale e soggettiva. 13. L'aptica L'aptica è l'insieme delle azioni di contatto in un atto comunicativo (mano sulla spalla, schiaffato, carezza...) Il toccareL'altro influenza la natura e la qualità della relazione ed esprime diversi atteggiamenti interpersonali (zone vulnerabili e non), oltre a manifestare la relazione di potere/dominanza. Si distinguono le sequenze di contatto reciproco (due o più azioni di contatto reciproco in una stessa interazione) con funzione di supporto affettivo o in una relazione simmetrica; e contatto individuale, cioè unidirezionale. Il concetto è regolato da rituali e ha una forte variabilità culturale e soggettiva.
Lezione 02301. La comunicazione efficace prevede quattro passaggi critici:
- ciò che voglio dire: l'intenzione, il contenuto, l'atteggiamento
- ciò che dico: ogni atto comunicativo che di fatto esce e su cui vanno a intervenire la comunicazione paralinguistica e quella non verbale, oltre all'efficacia del messaggio
- ciò che arriva: la comunicazione può essere disturbata da:
- aspetti
tecnici: – – – interferenze, problemi di ricezione, impossibilità