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Le fonti delle attribuzioni causali
1. Attribuzioni a cause associate
Quando ci interessa giungere a una comprensione più profonda degli altri, ci occupiamo delle associazioni tra i comportamenti e le loro possibili cause. Alcuni comportamenti sono così intimamente associati a una particolare situazione che il ruolo causale di quest'ultima diventa ovvio. Le probabilità di percepire questo ruolo causale sono massime quando sappiamo cosa aspettarci da una data situazione: conoscenza rappresentata cognitivamente in un copione. Spesso il copione di situazioni non familiari viene appreso osservando gli altri.
2. Attribuzioni a cause culturalmente preminenti
Persone appartenenti a culture differenti associano i comportamenti a diversi tipi di cause, apprendendo dagli esempi disponibili nel loro contesto. Ad esempio, chi appartiene a culture indipendenti, come quella statunitense, tende a pensare in termini di tratti, mentre chi appartiene a culture interdipendenti, come quella dell'India,
dà maggiore risalto ai ruoli e ai rapporti sociali. 3. Attribuzioni a cause accessibili Più una causa potenziale è accessibile, più è probabile che venga usata per spiegare il comportamento. L'innescamento dovrebbe influenzare le attribuzioni causali, proprio come influenza le interpretazioni iniziali dei comportamenti. 4. Attribuzioni a cause salienti Più una causa potenziale è saliente, ossia in grado di attirare l'attenzione, più è probabile che venga usata per spiegare il comportamento. E la salienza può dipendere letteralmente dal punto di vista di chi percepisce (ad esempio le persone che si possono osservare direttamente sono quelle a cui si attribuisce maggiore credito). Le caratteristiche salienti possono dunque attrarre la nostra attenzione, trasformando così una causa potenziale in una causa probabile, sia quando le persone formulano giudizi rapidi, sia quando si sforzano di pensare attentamente e diessere accurate.5. Attribuzioni basate sulle informazioni di covarianza
Quando non è possibile giungere subito a una precisa attribuzione causale, ci si basa sulle informazioni di covarianza, ossia quelle relative a potenziali fattori causali che sono presenti quando l'evento si verifica e assenti quando non si verifica.
Ci si può basare sull'attore, sullo stimolo o sulla particolare situazione: vince la "gara causale" la causa presente quando il comportamento si verifica ed è assente quando il comportamento non si verifica.
L'osservatore si focalizza allora sulla distinguibilità, sul consenso e sulla coerenza.
LEZIONE 7 DOMANDA 15. Cosa si intende per elaborazione superficiale e su cosa si basa?
Nella maggior parte delle occasioni, tutti noi sembriamo agire in modo automatico; dedichiamo, cioè, scarso impegno alla formazione di un'immagine della realtà, che di conseguenza risulta superficiale, e ci affidiamo quasi
Quando infatti si elabora superficialmente, il semplice fatto di fare affidamento sulle posizioni altrui può produrre polarizzazione. La polarizzazione che si verifica in queste situazioni di solito riflette l'assegnamento che le persone fanno su un consenso precostituito che le aiuta a padroneggiare l'ambiente sociale e a soddisfare i bisogni di affiliazione.
Questo modo di vedere le cose rende più persuasiva la posizione della maggioranza.
LEZIONE 8 DOMANDA 5. Come viene
Definito il concetto di sé? È la somma delle convinzioni che un individuo nutre riguardo alle proprie qualità personali. I bambini iniziano a riconoscere la propria immagine allo specchio da due anni ma lo sviluppo del concetto di sé richiede tempi molto più lunghi. Una impressione coerente di se stessi si compone di due elementi: il concetto di sé, cioè quello che sappiamo di noi stessi; l'autostima, cioè quello che proviamo nei confronti di noi stessi. Entrambe si sviluppano e si modificano continuamente col mutare delle esperienze, delle situazioni di vita e delle circostanze sociali. Gli individui costruiscono la conoscenza di sé in maniera molto simile a quella con cui formano le proprie impressioni degli altri, usando tipi di informazione e processi interpretativi analoghi. Tra questi troviamo i propri comportamenti, ma anche i propri pensieri e sentimenti, nonché le reazioni altrui. Inoltre, paragonano se stessi
agli altri per sapere quali caratteristiche li rendono unici.
LEZIONE 8 DOMANDA 6. Quali sono le conseguenze emozionali al benessere del sé secondo la teoria della discrepanza del sé?
Indipendentemente dal fatto che una discrepanza del sé coinvolga il sé ideale o il sé imperativo, certi pensieri e certe situazioni possono intensificare la consapevolezza delle proprie manchevolezze:
- pensieri autofocalizzanti; pensare, per quanto fuggevolmente, alle persone che rappresentano i nostri canoni interiori ci porta quei canoni alla mente. Quando vediamo persone stimate, in cui ci identifichiamo per qualche canone, esprimere sentimenti negativi, siamo portati ad abbassare la nostra autostima
- situazioni autofocalizzanti; la maggior parte del tempo i nostri pensieri sono rivolti all'esterno.
LEZIONE 8 DOMANDA 7. Cosa dice la teoria della discrepanza del sé e a quali conseguenze emozionali portano le diverse discrepanze?
L'autostima è
La nostra identità è influenzata non solo da ciò che accade all'esterno, ma anche da ciò che succede dentro di noi. Ciascuno di noi tende a conformarsi a dei canoni personali detti guide del sé:
- Il sé ideale: la persona che vorremmo essere, con tratti che ci aiutano a realizzare le nostre aspirazioni.
- Il sé imperativo: la persona che sentiamo di dover essere, con tratti che ci aiutano a espletare i nostri obblighi.
Secondo la teoria della discrepanza del sé, la differenza tra le guide del sé e ciò che in pratica pensiamo di essere (sé reale) determina il nostro benessere emotivo. Indipendentemente dal fatto che una discrepanza del sé coinvolga il sé ideale o il sé imperativo, certi pensieri e certe situazioni possono intensificare la consapevolezza delle proprie manchevolezze:
- Pensieri autofocalizzanti: pensare, anche fuggevolmente, alle persone che rappresentano i nostri canoni interiori ci porta quei canoni alla mente.
L'accessibilità da frequente attivazione si riferisce alla facilità con cui una risorsa può essere facilmente e rapidamente accessibile quando necessario, senza richiedere sforzi eccessivi o procedure complesse. Un esempio pratico potrebbe essere l'apertura di un'applicazione su uno smartphone. Immagina di avere uno smartphone e di dover utilizzare regolarmente un'app specifica, ad esempio un'app per la gestione delle attività quotidiane. L'accessibilità da frequente attivazione in questo contesto significherebbe che questa app è facilmente accessibile e avviabile senza doverLEZIONE 8 DOMANDA 8. Fate un esempio di accessibilità da frequente attivazione.
passare attraverso numerosi passaggi o schermate. In questo scenario:
- L'icona dell'app è posizionata strategicamente sullo schermo principale o nella barra delle applicazioni per un accesso rapido.
- Il nome e l'icona dell'applicazione sono chiari e facilmente riconoscibili per evitare confusione.
- L'avvio dell'app richiede pochi tocchi o gesti, senza richiedere lunghe procedure di autenticazione o navigazione attraverso menu complessi.
Il concetto di accessibilità da frequente attivazione si concentra sulla facilità e sulla rapidità con cui una risorsa può essere utilizzata quando è richiesta frequentemente, riducendo al minimo la fatica o la complessità nell'avvio o nell'uso dell'elemento desiderato.
LEZIONE 8 DOMANDA 9. Cosa si intende per complessità del sé?
La complessità del sé si riferisce alla diversità e alla ricchezza delle caratteristiche,
delle identità e delle esperienze che compongono l'individuo. È un concetto che comprende la molteplicità degli aspetti che contribuiscono a formare l'identità di una persona. Questa complessità può includere: Identità multi-dimensionale: Le molteplici sfaccettature di un individuo, come l'identità di genere, l'orientamento sessuale, l'appartenenza etnica, la religione, la cultura, le esperienze personali e professionali, che interagiscono e si intrecciano per formare l'identità complessa di una persona. Esperienze di vita: Le esperienze vissute, le relazioni interpersonali, i successi, i fallimenti e le sfide affrontate che contribuiscono alla formazione dell'identità di un individuo. Queste esperienze possono plasmare le prospettive, i valori e le convinzioni di una persona. Cambiamento e dinamicità: La complessità del sé può anche riflettere la capacità di un individuo di adattarsi e cambiare nel corso della vita. L'identità di una persona può evolversi nel tempo in base alle esperienze e alle circostanze. È importante riconoscere e rispettare la diversità e la complessità dell'identità di ogni individuo, poiché ciò contribuisce a creare una società inclusiva e rispettosa.natura dinamica• dell'identità umana. Le persone possono cambiare nel tempo in risposta a esperienze nuove, apprendimento, introspezione e crescita personale. Riconoscere e accettare questa complessità può essere importante per una sana autostima e per comprendere meglio se stessi e gli altri. Inoltre, comprendere la complessità del sé può favorire una maggiore tolleranza, accettazione e apprezzamento della diversità nelle persone che ci circondano.
LEZIONE 8 DOMANDA 10. Come viene definito il concetto di sé? È la somma delle convinzioni che un individuo nutre riguardo alle proprie qualità personali. I bambini iniziano a riconoscere la propria immagine allo specchio da due anni ma lo sviluppo del concetto di sé richiede tempi molto più lunghi. Una impressione coerente di se stessi si compone di due elementi: il concetto di sé, cioè quello che sappiamo di noi stessi; l'autostima.
circostanze. La nostra autostima può essere influenzata da vari fattori, come le esperienze passate, le relazioni interpersonali, i successi e i fallimenti. È importante imparare a coltivare una sana autostima, che ci permetta di accettarci e amarci per quello che siamo, senza cercare la conferma degli altri.